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Autore: bacinaru    22/03/2018    1 recensioni
"Tony Stark, playboy miliardario, gli stava chiedendo consigli sulle donne. 
Forse a chiamarlo era una qualche strana creatura aliena, una creatura aliena con la voce e l'arguzia del suo compagno d'armi.
Aprì la bocca con tutte le intenzioni di chiedergli se stava bene, se era in procinto di morire o se per caso era un alieno o aveva contratto una qualche strana malattia, ma Tony non gli diede la possibilità di parlare."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Annoying calls in the middle of the night 
Fandom: The Avengers
Personaggi: Tony Stark, Steve Rogers
Words: 713
Genere: Generale
Rating: Verde
Contesto: Post Avengers (2012)
Note: 1. Scritta per il drabble event dell'8-10 luglio del 2016 con il prompt: "Tony&Steve, Tony lo chiamava durante la notte per chiedergli come far cadere Pepper ai suoi piedi. In realtà non era per quello, ma la loro amicizia era iniziata con quella scusa.".





Annoying calls

in the middle of the night



Aver lasciato che Tony gli impostasse la suoneria del cellulare doveva essere un sintomo di pazzia. O almeno così Steve continuava a ripetersi, anche se sapeva era solo frutto del senso di colpa che ancora persisteva dopo la loro "piccola" discussione sull'helicarrier.
Highway to Hell, tuttavia, gli aveva già procurato due o un centinaio di infarti e aveva deciso che, appena gli fosse stato possibile, avrebbe chiesto a Bruce di cambiargliela.
Il medico poteva certamente scegliere qualcosa di più idoneo.
Con un sobbalzo e un po' di lotta contro le lenzuola, Steve riuscì a raggiungere il telefono sul comodino.
Gli ci volle almeno mezzo minuto per accettare la chiamata – non aveva ancora preso dimestichezza con quell'affare – e sperava davvero che nessuno dei suoi vicini avrebbe bussato alla sua porta con una manciata di lamentele pronte da lanciargli addosso.
«Pronto?»
«Rogers! Mio carissimo amico! Non ti ho svegliato, vero?»
Tony. Chi altro avrebbe potuto chiamarlo nel bel mezzo della notte senza apparente motivo?
«A dire il vero...»
«Fantastico! Speravo potessi darmi qualche consiglio.»
Steve gemette dalla frustrazione e lasciò cadere ancora una volta la testa sul cuscino. Era davvero stanco.
«Stark, cosa vuoi? Sono le tre del mattino!»
«Sì, sì, non hai già dormito abbastanza? Comunque, questo è importante, davvero importante!»
Si sollevò subito sui gomiti, adesso un po' preoccupato.
«E' successo qualcosa? Mi vesto subito!»
«Cosa? Dio, no! Riposo, soldato! La Terra è al sicuro, stanotte.»
Poteva sentirlo sghignazzare dall'altra parte del telefono e, con gli occhi al cielo, Steve ringraziò il Signore che Tony non fosse lì di fronte a lui o avrebbe potuto prenderlo a pugni.
Decisamente poco eroico come pensiero.
«Tornando a noi, Rogers, c'è una cosa che non riesco a togliermi dalla testa.»
Un attimo di pausa. Stava giusto contemplando di chiudere la telefonata, peccato per quel dannato senso di giustizia che non gli permetteva di compiere un'azione tanto misera. 
«Hai un pessimo gusto in fatto di abiti e musica, parli come mio nonno, non capisci metà delle battute più esilaranti di questo secolo e, fattelo dire amico mio, non sei poi così bello...»
Forse per Tony avrebbe potuto fare un'eccezione, se lo sarebbe meritato. Poi probabilmente avrebbe continuato a chiamarlo per tutta la notte, come se non avesse bisogno lui stesso di prendere un po' di sonno.
Non era salutare. Affatto.
«Eppure le donne ti gironzolano attorno come le mosche con le feci di una mucca...»
Ok, stava per chiudere.
«..Quindi dimmi come fai!»
Aveva quasi premuto il tasto quando quelle ultime parole lo fermarono di punto in bianco. 
Tony Stark, playboy miliardario, gli stava chiedendo consigli sulle donne. 
Forse a chiamarlo era una qualche strana creatura aliena, una creatura aliena con la voce e l'arguzia del suo compagno d'armi.
Aprì la bocca con tutte le intenzioni di chiedergli se stava bene, se era in procinto di morire o se per caso era un alieno o aveva contratto una qualche strana malattia, ma Tony non gli diede la possibilità di parlare.
«Voglio dire, Pepper è ancora arrabbiata per tutta la storia del missile, dello spazio e di io che quasi mi uccido. Le ho chiesto scusa e ci ho davvero messo tutto il mio fascino nel farlo, ma lei proprio non ne vuole sapere di cadere ai miei piedi! È una tragedia per l'intera storia dell'umanità! Cioè, mi hai visto, no? Ho dei piedi bellissimi! I tuoi non sono del tutto paragonabili! Soprattutto il piede sinistro, che hai fratturato oggi perché a quanto pare metà del tuo cervello è ancora congelato!»
Un sorriso sorpreso fece capolino sul suo volto
: aveva capito un po' le intenzioni dell'altro e per quanto irritante fosse Tony Stark, quel singolo motivo che lo aveva portato a chiamare nel bel mezzo della notte era un qualcosa di caldo e confortante.
«Il mio piede sinistro sta bene, Tony.»
«Oh...»
Un attimo di pausa.
«Certo che sta bene, non che me ne freghi nulla. Sei stato ovviamente inutile, Rogers. Grazie per niente e buonanotte!»
La telefonata si concluse di colpo.
Steve mise al posto il cellulare e si abbandonò ancora una volta al calore del proprio letto. Il sorriso sulle labbra ancora presente, poco intenzionato ad andarsene.
Tony Stark era davvero irritante.
Dopotutto, s
e voleva sapere come stava, non doveva fare altro che chiedere.

  
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