★ Iniziativa: Questa storia partecipa al “Parents Checkmate” a cura di Writer’s Wing e Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 503.
★ Prompt: il figlio di A e B è in piena ribellione adolescenziale.
 
«Cos’è questo fracasso?»
«Credo si chiamino Fall Out Kree*.» Rocket come al solito sta ficcando le sue manine da procione nel pannello di controllo della sua navicella: a Peter mancano i tempi in cui era l’unico a vivere lì dentro.
Certo, quella situazione ha anche risvolti positivi.
Gamora non alza lo sguardo dall’arma che sta affilando mentre gli parla: «Prima o poi Groot crescerà: questa è solo una fase.»
Peter ha le mani incrociate sul petto ma fa un passo verso di lei puntandole contro il dito. «Beh, questa è la mia navicella e quella non è musica! Groot non ha alcun rispetto per le nostre orecchie: adesso mi sente!»
Gamora alza gli occhi al cielo ma non riesce a trattenere un abbozzo di sorriso; Peter deglutisce e pensa a quanto gli piacciono i mezzi sorrisi dell’aliena.
L’uomo si schiarisce la voce. «Ora vado in camera sua e gli ordino di abbassare il volume.»
La risata sarcastica di Rocket attira la sua attenzione. «Buona fortuna, papino.»
Peter grugnisce frustrato mentre Gamora ridacchia e scambia un’occhiata complice con Rocket.
«Sempre simpatici» borbotta l’umano allontanandosi.
Non ci vuole molto perché ritorni nell’area comune con la coda tra le gambe. «Mi ha sbattuto la porta in faccia, quell’impertinente!»
Questa volta Gamora alza gli occhi su di lui. «Non mi sembra che tu ti stia comportando da persona adulta, Peter.»
Rocket ridacchia dall’altra parte della stanza. «Ma se è più immaturo di Groot!»
«Non abbiamo chiesto la tua opinione» sottolinea Peter risentito.
«E io ve la do comunque!»
Gamora si alza in piedi e allarga le braccia. «Ragazzi. Dobbiamo solo avere pazienza.»
«Mi aspettavo davvero che fossi tu ad insegnargli un po’ di disciplina.»
Lei gli si avvicina con quel sorriso scaltro sulle labbra. «Perché, con te ci sono riuscita?»
Gli occhi di Peter scivolano sulla bocca della donna per un istante; si ricorda di distogliere lo sguardo prima che la cosa si faccia imbarazzante e con un sospiro si accascia su un sedile. «Ricordo ancora quand’era nel suo vasetto, così dolce e indifeso.»
«Certo che lo ricordi, Peter: è successo tre mesi fa.» Il tono dell’aliena gli pare divertito: le piace farla ridere, pensa proprio che lei abbia bisogno di sciogliersi ogni tanto.
«Dove abbiamo sbagliato, Gam?»
La donna assottiglia lo sguardo. «Chiamami di nuovo Gam e qualcuno dovrà raccogliere le tue budella da terra.»
Peter le sorride innocente. «Ora ti riconosco. Potresti evitare di suonare così sexy anche quando minacci di sventrarmi?»
Lei posa le mani sui fianchi. «Uno di questi giorni le tue parole ti cacceranno in un sacco di guai.»
«Mi piacciono i guai: è così che mi sono imbattuto in te.» Peter si rende conto di ciò che ha appena detto e corre ai ripari. «In voi, voglio dire in voi.»
Gamora sorride di nuovo, ma stavolta è un sorriso sincero. Scuote la testa prima di voltarsi e uscire.
Peter sospira maledicendo la sua boccaccia.
Rocket alle sue spalle ride di gusto. «Ci sai proprio fare con le donne, Quill.»
Stupido procione.
 

*ipotetica band spaziale ispirata ai Fall Out Boy.