Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: pinkzeppvlin    24/03/2018    1 recensioni
" [...] la vertigine ha la dolce voce ammaliatrice di una sirena. Lo chiama, sospira il suo nome con voce sensuale. Lo attira, lo alletta. Quella voce è il desiderio di cadere nel vuoto, di precipitare dall'altra parte, è la sua vera natura che chiede di manifestarsi. "
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci sono linee immaginarie che ci impongono di non oltrepassare determinati confini, al di là dei quali convergono condizioni misteriose che vanno oltre la nostra logica.
Nonostante la ragione cerchi in tutti i modi di darci un freno, siamo sempre tesi verso l'ignoto, ci avviciniamo sempre più ai margini per poter assaporare cosa si prova a stare dall'altra parte.
Noi uomini siamo esseri che non si accontentano di osservare: tracotanti di desiderio ci spingiamo sempre più lontano, sospinti da un titanismo prometeico sfidiamo gli dei e la sorte. Ci macchiamo costantemente del peccato e non ce ne pentiamo perché è il nostro nettare divino; é ciò che ci fa sentire liberi.
Anche se riusciamo a conquistare quello stato di libertà solo per poco, ci basta comunque per continuare ad esistere in ricordo e in venerazione di esso.
Fin quando l'anima sarà riuscita a liberarsi dalle catene che la imprigionavano, nulla importa; neppure l'autodistruzione del corpo che la contiene.

Esibiamo al mondo una maschera di remissività, ci mostriamo accomodanti e sempre pronti a scendere a compromessi con i nostri simili per salvaguardare la nostra esistenza.
Ma il nostro vero io, che si nasconde nell'ombra attendendo il momento migliore per mostrarsi, é una bestia dall'insostenibile leggerezza, che vuole essere nutrita e soddisfatta.

Demian sapeva che una volta valicato il bordo non ci sarebbe stato un modo per ritornare all'equilibrio iniziale, al punto zero. Non ci sarebbe stato neanche il tempo per guardarsi indietro.

Fino a quel momento era riuscito a controllarla, la vertigine. L'aveva tenuta a bada per tutto quel tempo, lei si era assopita, e mansueta si era fatta isolare in un angolo remoto della sua mente.
All'inizio aveva provato a proteggersi nascondendosi dietro la paura, trincerandosi in una fortezza costruita mattone dopo mattone intorno a se stesso. Voleva essere padrone del proprio io, non poteva farsi vincere dal desiderio di andare oltre.

Ma la vertigine ha la dolce voce ammaliatrice di una sirena. Lo chiama, sospira il suo nome con voce sensuale. Lo attira, lo alletta.
Quella voce è il desiderio di cadere nel vuoto, di precipitare dall'altra parte, è la sua vera natura che chiede di manifestarsi.

Demian ha così imparato ad essere un equilibrista. Come un funambolo sulla fune tesa, si muove in bilico sulla sua vita, oscillando in un continuo limbo tra la vera natura del suo essere e la realtà razionale. Si burla di entrambe, fa finta di perdere l'equilibrio e di star per cadere dall'altra parte, ma poi torna stabile con i piedi sulla fune e continua a camminare su di essa, più sicuro di prima.

Sa, che prima o poi la voglia di congiungersi col suo vero io diverrà più forte di qualunque altra cosa. Sa che accetterà, abbraccerà la vera essenza del suo essere senza ripensamenti. Sa che è qualcosa di cui non potrà pentirsi, perché smettere di vivere una bugia vale più di ogni possibile conseguenza.
Sa che in fondo l'ebbrezza dell'incertezza durerà ancora per poco.

Lo sa, ed è per questo che non ha fretta.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: pinkzeppvlin