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Autore: Hil 89    24/03/2018    1 recensioni
Come si può notare dal titolo, ho preso spunto da questo meraviglioso libro. Non ci sono molte altre parole da aggiungere, se non che ci sarà molto angst, ma anche tanto amore.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: Scusate per il ritardo nell'aggiornamento. Crisi da foglio bianco. Ringrazio chi ha deciso di seguire questa storia e chi le vorrà dedicare parte del suo tempo. Spero di non deludervi! Commenti e suggerimenti sono gratitissimi! Saluti, HiL


Capitolo 3
 


Derek era sdraiato nel letto, il petto scosso dei fremiti e gli occhi leggermente umidi, le risate stavano diventando quasi dolorose, Stiles di fronte a lui stava improvvisando uno striptease: muoveva i fianchi in modo sexy e lo guardava con uno sguardo carico di malizia.
“La tua risata è qualcosa di unico, Sourwolf. Adesso sarò costretto a fare questo teatrino tutte le sere” esclamò con un tono di voce basso, mentre appoggiava un ginocchio sul materasso.
Derek si sistemò meglio tra le lenzuola ed incrociò le braccia sul petto nudo: “Non cercare di corrompermi, ragazzino. Stasera tocca a te spegnere la luce!” disse con piccolo ghigno, Stiles si morse il labbro mentre prese a gattonare lentamente verso di lui, “E se facessi questo…” sussurrò sedendosi a cavalcioni sulle gambe del moro, incrociò le braccia intorno al suo collo e si avvicinò alle sue labbra, sfiorò quelle di Derek in modo timido, prima di passare la lingua sul labbro inferiore per poi baciarlo in modo profondo ed irruente.
La risposta del maggiore non si fece attendere molto, le sue mani andarono a stringere i fianchi stretti di Stiles per attirarlo di più contro il suo corpo, poi con un colpo di reni inverti le posizioni e lo pressò contro il letto.
Dalle labbra del più giovane sfuggì un gemito, che venne subito catturato dalla bocca di Derek, che lo baciò ancora con più intensità.
Stiles si ancorò alla sua schiena con le dita e gli circondò i fianchi con le gambe, impedendogli i movimenti. Il moro appoggiò le mani ai lati della sua testa per potersi alzare leggermente da lui, per non gravarlo troppo del suo peso.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, Stiles gli accarezzò una guancia coperta da un leggero strato di barba e gli sorrise: “Ti amo, Sourwolf”
Derek lo baciò a fior di labbra, “Anch’io” sussurrò contro la sua pelle.
“Ora, però da bravo…vai a spegnere la luce, sei tu quello più vicino!” esclamò Stiles allargando le braccia sul materasso e guardandolo con uno sguardo vispo, Derek inarcò un sopracciglio e scosse la testa: “Piccolo ingannatore” disse pizzicandogli un fianco prima di uscire dal letto per andare a spegnere la maledetta luce.
“Questa me la paghi, comunque!” continuò toccando l’interruttore, Stiles rise mentre il buio invadeva la stanza.
Derek camminò a tentoni verso il letto, “Ridi, ridi… la prossima volta non mi farò abbindolare…”
SBAM!
Le parole gli morirono in gola quando tirò un calcio allo spigolo del mobile.
“Cazzo! Che male!” esclamò afferrandosi il piede ferito mentre si lasciava cadere sul letto.
Stiles si avvicinò, incapace di non ridere, “Dai Sourwolf, fammi vedere!”
“Maledizione, che dolore!” continuò a lamentarsi Derek, stringendo la parte lesa e strizzando gli occhi.
Il più giovane era a pochi centimetri da lui e gli sfiorò le dita, si lasciò sfuggire un altro risolino, che venne sostituito da un grido poco mascolino in quanto Derek lo aveva afferrato per i fianchi per invertire le loro posizioni ed inchiodarlo tra il suo corpo ed il materasso.
Le loro labbra erano a pochi millimetri le une dalle altre, i loro fiati si mischiavano ed i loro petti erano in perfetto contatto, Derek sfiorò la parte sensibile del collo di Stiles con il proprio naso per poi mordergliela lievemente con i denti, causando un piccolo gemito al più piccolo.
“Adesso non ridi più, vero ragazzino…” gli sussurrò sensualmente contro la pelle, iniziando poi a cospargere di baci l’epidermide dell’orecchio fino alla gola.
Stiles incrinò la testa per lasciargli più spazio ed un sussurro lasciò le sue labbra schiuse.
Derek alzò il capo e lo guardò negli occhi, sfiorò il suo naso con il proprio, per poi chinarsi verso le sue labbra e baciarlo profondamente.
“Dovremmo decidersi a comprare una lampada” disse il maggiore dopo qualche minuto, Stiles lo baciò a fior di labbra per poi sorridere apertamente, “Naaa”
Derek scoppiò a ridere scuotendo nuovamente la testa, prima di ricongiungere nuovamente le loro labbra.

 


Derek venne svegliato da un raggio di sole che filtrava dalla finestra del soggiorno, si senti un po’ indolenzito dopo l’ennesima notte trascorsa sul divano, ma dopo la morte di Stiles, dormire nel loro letto si era fatto sempre più difficile. Sentiva la sua mancanza ogni secondo, ma ogni sera, quando il suo sguardo incontrava quel letto vuoto, il dolore diventava ancora più forte e se si stendeva tra quelle lenzuola fredde era impensabile per lui riuscire a prendere sonno. 
Si sfregò gli occhi e si guardò interno, la sua attenzione venne catturata da alcune buste sparse sul tavolino da caffè di fronte al divano.
Il ricordo della lettera di Stiles lo fece scattare a sedere e le mani corsero a cercare la busta con scritto “Marzo”
Si passò una mano tra i capelli, prima di sfiorare con dita tremanti la calligrafia di Stiles sulla carta, fece un respiro profondo prima di aprire la busta.
 
Sourwolf,
ho sempre venerato il tuo corpo, lo sai.
E’ semplicemente meraviglioso.
Quindi non posso sopportare di vederlo danneggiato a causa della mancanza di luce.
E’ ora di comprare una lampada.
Sono sempre accanto a te, amore. Cerca un segno.
P.S. Ti amo

 
Un sorriso storto nacque sulle labbra di Derek.
Scosse appena la testa mentre appoggiava con cura la lettera di Stiles sul tavolo, di fianco a quella che aveva letto la sera precedente.
Si alzò dal divano per andare a sciacquarsi il viso, decise poi di farsi una rapida doccia e vestirsi con abiti comodi.
Prese il telefono e compose il numero di Cora, la ragazza rispose dopo poco squilli
“Fratellone?”
“Ciao sorellina…”
“Allora?”
“Devo andare a comprare una lampada, mi accompagni?”
  
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