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Autore: AryaDream    25/03/2018    3 recensioni
Il giovane Bennu, non riusciva a credere di trovarsi sdraiato sul letto dove riposava la sua divinità: cosa significava quell’atteggiamento? Cosa voleva il divino Hades? Deglutì silenziosamente vinto dalla curiosità e, doveva ammetterlo, anche dalla preoccupazione.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aaron, Bennu Kagaho
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alone aveva ordinato a Pandora di non essere disturbato, ma un bussare leggero alla porta gli fece capire che qualcuno doveva aver ignorato l’ordine.
Sorrise leggermente, sapeva che poteva essere solo una persona a disobbedire agli ordini della sacerdotessa degli Inferi; con voce ferma e imponente ordinò allo specter di entrare.
- Hai disobbedito ad un ordine di Pandora e sei venuto ugualmente, Kagaho. –  e, nello sguardo severo del dio, si poteva notare una nota di divertimento.
- Io prendo ordini solo da voi, Sommo Hades. -
- Quindi sei consapevole dei rischi? -
Lo specter Kagaho di Bennu sapeva perfettamente che disobbedire a Pandora era come disobbedire a Hades stesso, ma a lui non importava. Un brivido attraversò il corpo dello specter al suono della voce seducente ed autoritaria della sua divinità: era un onore per lui ascoltare quella voce.
- La mia vita appartiene a voi, divino Hades. -
Il signore degli Inferi sorrise a quell’affermazione, notando quanto fosse affascinante il suo sottoposto e quanto fosse diverso da ogni cosa che aveva dipinto: era un giovane uomo, perfetto, degno di un bellissimo ritratto.
- La tua devozione ti fa onore, Kagaho, e per questo ti farò un ritratto. Quella surplice, però, è d’intralcio; togliti il farsetto. -
Nonostante il leggero imbarazzo ed il rossore soffuso, il giovane obbedì al suo signore spogliandosi dell’armatura di fronte a lui. Indossava solo un tessuto  blu scuro che copriva le gambe muscolose ed Alone a quella vista si morse il labbro, prima di sorridere divertito: sapeva che, se avesse dipinto Kahago in uno dei suoi quadri, avrebbe  creato il ritratto perfetto di un uomo virile.
Le iridi chiare si sgranarono: l’idea iniziale di dipingerlo seduto su una sedia fu cancellata da un’idea che lo spinse a pensare a qualcosa di diverso.
- Kagaho, vieni con me. -
Attraversarono la stanza ed entrarono attraverso la doppia porta che li portò nella camera privata del dio, proibita a tutti gli specter.
- Qualcosa non va, Kagaho? – domandò vedendo il giovane uomo tentennare sulla soglia della stanza.
- No, mio Signore. - rispose, sorpreso dalla scelta della sua divinità di portarlo nelle sue stanze private.
- Sdraiati. – fu la risposta di Hades dopo il silenzio calato fra loro. Gli occhi di Kagaho si spalancarono, mentre il giovane Alone era divertito dal suo imbarazzo.
Il giovane Bennu, non riusciva a credere di trovarsi sdraiato sul letto dove riposava la sua divinità: cosa significava quell’atteggiamento? Cosa voleva  il divino Hades? Deglutì silenziosamente vinto dalla curiosità e, doveva ammetterlo, anche dalla preoccupazione. 
- Perché sei cosi teso Bennu? Hai il mio permesso. – Il ghigno divertito non lasciava il volto diafano del re degli Inferi mentre si avvicinava a lui per decidere la posizione più interessante per poterlo dipingere. Le mani di  Alone, sul corpo quasi nudo dello specter avevano un effetto strano.  Improvvisamente il volto di Alone, si colorò di un leggero rossore mentre le dita affusolate accarezzavano sensualmente la pelle ruvida. Quel corpo forte e muscoloso era perfetto e per un breve istante si perse nei suoi occhi: quegli occhi grigi erano in grado di esprimere  le più svariate emozioni; potevano scintillare di furia e determinazione oppure di una paura che faceva tenerezza.
Scosse leggermente la testa per scacciare quei pensieri, ora divenuti più insistenti ed iniziò a dipingere; i suoi capelli neri come la notte più oscura erano spettinati sul cuscino e i suoi muscoli erano ben in evidenza.
Di nuovo mentre dipingeva Alone si morse il labbro. - Togliti anche i pantaloni. –
- Mi volete nudo, Sommo Hades? - Kagaho fu sorpreso da tale richiesta da parte di Hades, ma era un suo comando ed obbedì senza aggiungere altro. 
Alone, trattenne il respiro, vedendo Bennu completamente nudo – fortunatamente le luci rossastre della stanza contribuivano a mascherare il viso arrossato.
Cominciò  a sfiorare la tela con i suoi pennelli, cercando di scacciare le idee lussuriose che gli balenavano nella mente.
Dopo alcuni minuti, si alzò e si diresse verso il letto dove era sdraiato Kagaho, con l’intenzione di tastare quel corpo, in modo da renderlo al meglio nel suo dipinto e fu felice nel constatare che il corpo di Bennu fosse in completa armonia con la sua anima. Hades, o meglio Alone, lo desiderava.
L’altro sentì scivolare le delicate dita di Alone sulle sue labbra carnose.
- Ho bisogno di ispirazione Kagaho, per finire  il mio ritratto. -
La voce di Alone era poco più che un sussurro, offuscata dal desiderio e quando le sue labbra si poggiarono su quelle del sottoposto, lo specter rimase immobile, quasi pietrificato.
Ma quella sensazione di stupore ed irrigidimento durò poco; sentendo le labbra morbide di Alone sulle sue, Kagaho chiuse istintivamente gli occhi: era una sensazione piacevole, molto meglio delle battaglie. Era tutto surreale: aveva avuto l’onore di essere baciato dalla sua divinità e di vederlo privo di vesti.
- Ora sei mio Kagaho. -
Le azioni che seguirono sembravano solo lampi di puro piacere. Le labbra di Kagaho cercavano quelle di Alone, mentre le mani esploravano il suo corpo, mai avrebbe pensato di poter avere un simile rapporto.
La mente di Alone in quel momento era completamente annebbiata dal piacere: voleva amplificare quelle sensazioni di puro piacere, viverle con ogni centimetro della sua pelle. Un piccolo sospiro uscì dalle labbra dischiuse del dio mentre i due corpi sul letto si strusciavano l’uno contro l’altro.
I loro movimenti all’inizio erano lenti, sembravano voler godere di ogni gesto, facendosi abbracciare dalla Passione che gradualmente li portava all’oblio, facendo aumentare d’intensità i movimenti di Alone, che spingeva in lui. Lo specter aveva lasciato che la reincarnazione del dio si introducesse in lui per marcare la sua sottomissione. 
 Le urla dei due, arrivate dopo l’ultima, forte spinta del dio, avevano sancito la relazione tra specter e divinità e la fine del loro rapporto. 
Rimasero in silenzio per diversi minuti, i respiri riprendevano il ritmo normale mentre i loro corpi continuavano a rimanere uniti: ora Kagaho si sentiva molto più a suo agio con Alone, ma ora  come avrebbe dovuto reagire? Stava commettendo un atto sacrilego e, se da una parte la ragione gli diceva di allontanarsi e scusarsi con il suo signore, il corpo invece cominciava ad arrendersi a quel caldo tepore. Pensava che forse avrebbe subito una punizione per aver osato tanto, ma lui aveva solamente obbedito a un suo ordine! Per un momento la preoccupazione lo colse: cominciava ad avere i sensi di colpa per aver osato tanto.
- Ti sei divertito Kagaho?  - Il sussurro di Alone  fece sparire quei pensieri negativi.
- È stato fantastico, Sommo Hades. Ora vi lascerò riposare. -
La voce debole di Kagaho  venne fuori quasi a spezzoni e si sarebbe alzato se il suo braccio non fosse stato afferrato saldamente da quello di Alone.
- Tu rimani. -
- Come desiderate, Sommo Hades. – sussurrò perplesso da tale atteggiamento: il suo signore aveva ancora bisogno di lui...?
- Questo sarà il nostro piccolo segreto, Kagaho. -
Il giovane uomo annuì con la testa, non era abile con le parole.  Un nuovo bacio della sua divinità lo sorprese.
Poco dopo i due si addormentarono,  accoccolati l’uno vicino all’altro.



Note Autrice: Questa è la mia prima storia Yaoi ed ho scelto due personaggi come Alone nella versione Hades e Kagaho di Bennu che vedo molto bene insieme.
Ringrazio Olivier_Rei per avermi appoggiato nello scrivere questa prima storia insolita per me e per i consigli che mi ha dato.
Alla prossima :)
  
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