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Autore: xingchan    26/03/2018    8 recensioni
"Perché è questo la piccola Rin per te, Sesshomaru.
Una piccola oasi di amore nel mezzo del tuo spietato cuore di demone."
[Post manga]
Un ringraziamento speciale ad InuAra, che con tanta pazienza mi ha dato numerose dritte :*
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cenere



Il cielo è terso, in questo giorno di primavera.
Rin ama tanto la luce del sole.
Abbozzi un sorriso, mentre i tuoi occhi d'ambra si allargano per poter rivedere la tua compagna e le tue spalle si rinvigoriscono per poterla riavere ancora una volta fra le braccia.
Fra i tanti odori umani mischiati a quello fresco della vegetazione, riesci a distinguere bene quello di Rin.
Sottile, fragile, inconfondibile.
Anche se è confuso con un altro odore, del tutto diverso dal suo.
Più acre. Denso.
Ancora fluttuando nel vento che ti sferza contro, sorvoli il pozzo mangiaossa. E' quello l'indizio che ti fa capire che sei finalmente arrivato al villaggio di Musashi.
Sono anni che vai e vieni da qui, assaporando quanta più dolcezza che solo e soltanto lei può donarti.
Perché è questo la piccola Rin per te, Sesshomaru.
Una piccola oasi di amore nel mezzo del tuo spietato cuore di demone.
Atterrando dolcemente in prossimità della casa della ragazza - appartenuta precedentemente alla vecchia sacerdotessa Kaede - ti guardi intorno, accorgendoti che l'odore della tua compagna è diventato troppo tenue.
Dev'essere partita di nuovo.
Non è raro che se ne vada per seguire le sue naturali inclinazioni, specialmente dopo aver imparato a tirare con l'arco. Molto probabilmente è partita con Kohaku, per poter dare prova delle sue capacità di combattente.
In questi casi non rimani oltre in quel luogo che pullula di umani, e te ne vai. Nessuno ha da ridire, nessuno ti ferma. Inuyasha e gli altri sanno bene che fai puntualmente ritorno solo per lei.
Ma stavolta qualcuno ti chiama per nome, incedendo alle tue spalle. E non è Rin.
Kagome.
Ti volti con lentezza, e rimani sbigottito.
La sacerdotessa sembra invecchiata di colpo. I suoi capelli sono diventati più grigi e il suo volto è solcato da rughe che qualche tempo fa non aveva.
Sembra abbia sofferto tanto, nell'ultimo periodo.
"Ti accompagno da lei, se vuoi."
Ma non c'è sentore di festa, nella sua voce.
Forse nei tuoi occhi legge smarrimento, e immediatamente ti dice dove puoi trovarla, mentre un dubbio atroce si insinua nelle tue vene.
"Rin è stata seppellita nel cimitero del villaggio, laggiù"
Conclude in un sussurro, ma alle tue orecchie non sfugge.
Seppellita? Questo vuol dire che è...
Il cuore si ferma, anche se continua fastidiosamente a battere.
Kagome ti fa strada con una camminata stanca, claudicante. Sembra una vecchia donna umana che, affranta, ha deciso di andare al suo capezzale, stendersi e morire.
"Quando è successo?"
La tua voce è malferma, ma non è mai stata esitante prima d'ora. Neanche alla notizia della morte di tuo padre.
"E' morta qualche settimana fa."
Non è possibile.
La testa si blocca, le gambe si fermano.
Quel che era un dubbio ora si trasforma in una cruda certezza.
Stava bene... Cosa è successo? Stava bene!
"Un aborto..." dice la sacerdotessa. "Stavate per avere un figlio, ma poi..."
Un figlio?
Non riesce a proseguire. Kagome scoppia a piangere, e cerca invano di arginare i singhiozzi con una mano sulla bocca.
Solo in questo momento ti rendi conto di essere arrivato davanti alla sua tomba.
Una lapide piccola, contorniata da fragili iris bianchi mossi dal vento; il suo nome che campeggia dolce e fiero sulla sommità della pietra.
La concretezza della tua colpa.
Sapevi che sarebbe successo.
Eri a conoscenza della caducità degli esseri umani, ma per te quello non è altro che un concetto estraneo, remoto.
La morte è un processo naturale, che va accettato anche se spezza il cuore di chi rimane.
Ma quel che ti si presenta adesso davanti agli occhi non ha niente di naturale.
Dura, fredda, oscena.
E' questa, la morte.
Tutto ciò che Rin non è.
Benché il suo corpo sia nascosto dalla terra, puoi distinguere chiaramente il forte odore della morte che ti assale senza pietà alcuna.
Il tuo, invece, è ancora in piedi.
Cammina. Respira.
E' l'eternità, che fa parte della tua natura.
Solo un colpo micidiale può abbatterti, ma sei così potente che nessuno sarebbe in grado di ucciderti.
Ti suona come una condanna, questa esistenza demoniaca.
Così come è una condanna per Rin essere un essere umano.
Non rivedrai più quelle due stelle brune come la terra nell'immensità del suo viso; non la sfiorerai, né ascolterai più la sua voce, sempre più decisa e matura, che ti racconta con entusiasmo ciò che fa durante le tue lunghe assenze.
Non vedrai mai il frutto del vostro amore: un demone solo per metà come tuo fratello Inuyasha, che avrebbe portato con orgoglio il suo sangue demoniaco e quello di essere umano.
Non c'è ragione che tu ritorni ancora qui.
"Grazie per averla resa parte di te."
La voce incrinata di Kagome arriva come una stilettata.
Ti volti, fissandola negli occhi - gli stessi di Rin, per giunta.
La ricordi, quella notte.
Le promettesti di regalarle l'immortalità - uno stupido sogno dettato dalla buia disperazione per l'imminente futuro, nient'altro - ma Rin ti rispose che lei, la sua immortalità l'aveva già trovata.
E tu avevi capito a cosa si riferisse.
Era effimera anch'essa, ma c'era.
Era fatta di profumo di fiori e pioggia.
Era fatta dell'odore dei vostri corpi fusi insieme, e dell'odore salmastro di quella lacrima che puntualmente scendeva dai suoi occhi ogni volta che tu annunciavi la tua ennesima partenza.
"Le hai ridato la vita..."
Ricordi anche questo.
Era solo una bambina, all'epoca. L'avevi resuscitata con Tenseiga, salvata in tantissime occasioni, l'avevi recuperata annientando il signore degli inferi. Persino quell'ipocrita di tua madre le aveva restituito la vita.
E io ora gliel'ho tolta.
"Sesshomaru!"
Inuyasha.
Cosa vuole, tuo fratello?
Sei infastidito, ma non così come un tempo. Tanto che gli rivolgi lo stesso il tuo sguardo.
Se la sua donna dimostra quelli che dovevano essere i cinquant'anni di un essere umano, Inuyasha appare come poco più di un giovane uomo.
Anche lui prima o poi avrà la mia stessa sorte.
Lo pensi con tristezza. E a differenza di alcuni anni fa, non fai niente per nasconderla.
"Kagome ha ragione" afferma. Ha la voce spezzata, proprio come la sua compagna, ma sembra che reputi più importante parlarti che lasciarsi andare alle lacrime.
Al contrario di te.
"Sappiamo entrambi che..."
Esita. Cerca di trovare delle parole da rivolgerti, ma cosa può lui davanti a tutto ciò?
"...è così che va a finire. Ma le hai donato la felicità, anche se ora è tornata cenere."
Felicità. Cenere.
Come deve essere arduo accostare quelle due parole.
Tu, Sesshomaru, uno dei più potenti demoni del mondo se non l'unico, non osi neanche farlo.
Ti chini, e sfiori la sua lapide, tentando inutilmente di riconoscere la sua pelle calda sulla gelida roccia.
Poi te ne vai, colmo di dolore, paura e tristezza.
Se ora Rin è cenere, anche Sesshomaru lo sarà.



   
 
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