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Autore: 94Lovegood94    27/03/2018    0 recensioni
Rowan, è un ragazzo Londinese di 20 anni, appassionato di musica, film, serie tv e libri. Molto imbranato e sfortunato soprattutto con le ragazze. È un semplice ragazzo... almeno fino a quando non fa uno stranissimo sogno. Da quel momento la sua vita cambierà drasticamente. Scoprirà di essere più di un semplice ragazzo Londinese.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si trovava in un  bosco. Quel posto non lo aveva mai visto prima, in vita sua. Era da solo, non aveva nulla con cui potesse fare luce, dato che era notte fonda. Senza pensarci dus volte andò avanti lungo un piccolo sentiero che si apriva tra gli alberi. Sembrava che ci fosse stato già qualcuno, perché l'erba era stata calpestata. E non era un animale. Qualcun altro era stato in quel bosco, prima di lui.
Camminò per venti minuti senza trovare sorprese particolari. Fino a quel momento.
Mentre scavalcava un ramo caduto che occupava il tragitto sentì un rumore provenire dalla sua destra e non fece in tempo di capire cosa fosse che la causa di quel rumore si mise davanti a lui. Un lupo davvero molto grande, quasi quanto un cavallo, lo fissava con un'aria non molto amichevole. Gli occhi rossi del Lupo gigante fissavano quelli suoi. Non aveva paura del lupo. Alzò la mano destra aperta verso di lui e dal palmo uscì un raggio di luce accecante che fece spaventare il lupo facendolo scappare con la coda tra le gambe.
Quindi riprese a camminare, senza altri ostacoli, fino ad un'unica piccola torre di pietra nera. Apparentemente era disabitata, una lanterna era appesa sul muro accanto ad una porticina, evidentemente l'unico ingresso della torre. Era una porta grande abbastanza da fare entrare una sola persona la quale era costretta a chinare il capo, con un battente in ferro a forma di testa di lupo. Bussò tre volte e la porta si aprì da sola. Entrò.
La stanza in cui era entrato era grande quanto tutta la torre, constatò. Perché aveva la stessa forma rotonda, non c'erano altre stanze, in quel piano. C'era un camino alla sua sinistra col fuoco acceso e alcune poltroncine di fronte. Una grande tavola rotonda con una ventina di sedie occupava il centro della stanza. Era strano. nonostante il fuoco fosse acceso, le poltroncine e le sedie erano pulite ed era come se fossero nuove di zecca. Chiuse la porta e si addentrò per vedere meglio la stanza. il pavimento era della stessa pietra con cui era costruita la torre, senza un filo di polvere. Sembrava che fosse solo. Non c'erano armadi, o vetrine, in questa stanza. Non c'erano quadri. Niente. Solo il camino, le poltrone e il tavolo con le sedie. Una scala a chiocciola, in ferro battuto portava al piano di sopra. Lui salì e subito si trovò in un posto completamente diverso e molto più strano del piano di sotto. La stanza era quadrata, ma non c'erano porte che avrebbero potuto portare ad altre camere. Era vuota e illuminata da centinaia di candele  appese ai muri. Un tappeto solamente copriva il pavimento. Lui lo osservò e vide disegnato lo stesso lupo che aveva incontrato lungo il sentiero. Aveva capito che fosse lui dagli occhi rossi che lo fissavano. Si girò e Fece per tornare di sotto quando sentì un rumore come se si fosse mossa una grossa roccia. Si voltò di nuovo e di fronte a lui il muro si era aperto, lasciando vedere un'altra camera quadrata della stessa grandezza, con un tappeto uguale ma stavolta con un piedistallo di marmo bianchissimo che sosteneva una sorta di bacinella dello stesso marmo. Quando si avvicinò, la bacinella cominciò a levitare, mentre una luce bianca illuminava il centro della stanza. Non si capiva da dove proveniva quella luce, ma non sembrava preoccuparlo. Sembrava abituato a quella luce. Alzò di nuovo la mano destra e un raggio di luce di colore Rosso uscì dal palmo, colpendo la bacinella bianca. In quello stesso istante, attraverso quella bacinella, il fascio di luce si moltiplicò, creando altri 7 raggi che andavano a colpire 7 punti precisi del soffitto su cui era disegnato una mappa del mondo. Ogni raggio indicava una città del mondo. Londra, Parigi, Torino, New York, Mosca, Tokio e Sidney.
Un battito di mani e la luce si spense, la bacinella tornò al suo posto e Calò il buio. Non era solo. Si girò di scatto e un uomo lo guardava. Non sorrideva e non era nemmeno amichevole. Abbassò lo sguardo e il lupo era accanto a lui. Provò a alzare la mano di nuovo verso il lupo ma stavolta non successe nulla. Il lupo cominciò a ringhiare, mostrando le zanne affilate. Guardò l'uomo che rimaneva immobile e zitto. Poi alzò la mano verso di lui...
"Rowan! Svegliati, buono a nulla!"
Il sogno venne interrotto dalla voce di Mary, la madre di Andor. Lui dormiva sul suo letto sempre pieno di vestiti. Non consentiva mai a sua madre di ordinargli la camera. Andor aprì gli occhi e si mise a sedere. Era completamente sudato e respirava a fatica. Guardò l'orologio, erano le otto e mezza del mattino.
"Rowan! Svegliati, devi andare a lavorare!" Urlò di nuovo sua madre dalla cucina.
"Sono già sveglio mamma!" Disse esasperato "Anche se sicuramente mi sarei svegliato a momenti..." Sbuffò grattandosi la testa e si alzò.
"Ricordati che stasera viene Zio Frank con sua figlia Annie"
"Magnifico..." Disse Rowan a denti stretti. Odiava Zio Frank, il fratello di sua madre. E sua cugina, per quanto fosse carina era troppo appiccicosa e Rompiscatole. Era due anni più piccola ed era perdutamente cotta di lui. 
Accese lo stereo, inserì la cassetta del suo gruppo preferito e cominciò a cambiarsi. 
Nel frattempo non poteva fare a meno di pensare a quel sogno davvero strano.
Non aveva mai visto quel posto in vita sua ed era come se  fosse stato realmente lì. Si ricordava ogni minimo dettaglio. La porta col battente  a forma di lupo, Il fuoco acceso, le poltrone e il grande tavolo, la scala a chiocciola...
Scosse la testa "è solo un sogno... niente di più."
Finì di vestirsi e spense lo stereo. Solo in quel momento notó la chitarra elettrica poggiata contro la scrivania. Era lì da ieri. La prese e la posó dentro l'armadio in mezzo a varie cianfrusaglie, ben nascosta.
Alla fine, lasciò il letto disfatto e uscì dalla sua camera per dirigersi in cucina.
Sua madre gli aveva già preparato la colazione.
"Buongiorno, dormiglione. Sbrigati, Mr. Johnson ti aspetta al ristorante"
La sua risposta fu un pigro grugnito. Cominciò a mangiare, mentre sua madre stava già lavando i piatti.
"Zio Frank mi ha detto che Annie vuole fare una passeggiata con te per le vie del centro."
Rowan alzò lo sguardo verso di lei con uno sguardo stupido. Ancora non si era svegliato del tutto.
"E quindi?" mormorò.
"Eh...e quindi vuole uscire con te, ecco..."
Solo ora, Rowan capì ciò che gli aveva detto. Posò il suo pancake sul piatto e la guardò come per dire "stai scherzando, vero?".
"Ma è ovvio che non esco con lei, Mamma. Quella è troppo appiccicosa...e...e...è innamorata di me!" Lo disse come se fosse la cosa più disgustosa del mondo.
"È mia cugina, per la miseria..."
Sua madre non ribatté. Si limitò ad un sospiro e riprese a lavare.
Rowan diede un altro morso al pancake e lo riposò sul piatto.
"Non ho fame. Vado a lavorare"
Si alzò e si avviò  verso l'uscita.
"Compra il vino per stasera!"
le urlò dietro sua madre e Rowan scosse la testa.
"Si, e comprerò una damigiana solo per Zio Frank"
Fu la sua risposta prima di uscire e richiudere la porta.
Per andare al lavoro, lui non prendeva mai l'auto o la bicicletta. Anche perché il ristorante si trovava a pochi passi da casa sua. Come sempre, mise le mani nelle tasche dei Jeans e si incamminò. La gente lo salutava sempre, ogni volta che passava. Ormai lo conoscevano tutti, in quella via. Ma quel giorno, Rowan era più distratto del solito, non si accorse nemmeno che una decina di persone lo avevano già salutato. Il suo unico pensiero, quel giorno, era quel sogno. Quella torre nera, quel lupo...cosa significavano?! E poi quei raggi di luce che scaturivano dalle sue mani, cosa erano? Ne faceva di sogni strani. Ma mai ne aveva fatto uno così realistico. Stupidamente, si guardò i palmi delle mani e con sconcertante sorpresa notò uno strano disegno al centro di essi. Si fermò di scatto e guardò meglio: Era un Ettagono, un poligono con sette lati e sette angoli, e dentro di essa una stella, con le sette punte che toccano gli angoli.
Era proprio al centro dei palmi di entrambe le mani disegnato di rosso.
Senza pensarci due volte alzò la mano destra davanti a se e la tese. Dalla sua mano non uscì nulla. Provò anche con la sinistra e non successe nulla nemmeno così.
"La giornata è cominciata male...che cosa mi è preso oggi?"
Con una sensazione di caos nella sua testa riprese a camminare e raggiunse il ristorante. La torre, il lupo, la luce, la mappa, l'ettagono...che cosa stava succedendo a Rowan? Cos'erano tutte quelle cose? E cosa significava quell'ettagono con la stella che era spuntata sulle sue mani? Doveva capirlo, e doveva farlo subito.
   
 
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