Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Syerra    28/03/2018    2 recensioni
"Tsubasa respira e cerca di mantenere il controllo” gli sussurrò in un orecchio Taro, il capitano si mosse sconnessamente sulla sedia, vide che anche gli altri compagni della Nankatsu guardavano meravigliati la donna di fronte a loro. Chi si sarebbe mai immaginato che il medico sportivo sarebbe stata la loro ex compagna di scuola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si svegliò a causa del fracasso dei due bambini con cui condivideva la stanza. I due piccoli si stavano preparando per scendere in spiaggia e sembravano cercare qualcosa
“Scusa Genzo se ti abbiamo svegliato, ma Soichiro non trova la sua maschera”
Il portiere fece un gesto vago con la mano, prese il cellulare e vide che erano le 9,30 del mattino. Anche se aveva dormito poco si sentiva pieno di energie.
Sperò di trovare la sua ragazzina al tavolo, ma non era ancora scesa, in compenso trovò Tsubasa che lo guardava divertito
“Buon giorno dormiglione, la bevuta di ieri sera ti ha messo ko”
-No una certa ragazzina mi ha messo ko- “Già, ma ogni tanto serve svagarsi”
Si versò una buona tazza di caffè, mentre ascoltava distratto Tsubasa che gli elencava le news del giornale sportivo.
Poi la mattinata iniziò a girare nel verso giusto quando entrò nella stanza Hitomi.
Si sedette di fianco a lui, indossava una camicetta bianca di lino aperta quel tanto da fargli intravedere il pezzo sopra del costume. Nel sporgersi a prendere il succo di frutta le loro braccia si toccarono leggermente, entrambi sentirono un brivido percorrergli la schiena. Per Genzo non fu facile trattenersi dal non toccarla
Isabel entrò in cucina, appena notò Hitomi le si sedette vicino con stampato in viso un sorrisetto divertito
“Hitomi come è andata ieri sera con Shingo?”
“Bene, il locale dei suoi amici è davvero bello”
“Tutto qui, non dirmi che, aspetta come si dice, non ci ha provato e non vi siete dati neanche un baiser?!”
Involontariamente il portiere si strozzò con il caffè, mentre la francese guardava divertita Hitomi che era diventata rossa come un semaforo.
“Mi ha rubato un bacio stampo di arrivederci. Ma siamo amici, non c'è nulla”
Isabel e le altre la guardarono con occhi luccicanti, immaginandosi chi sa che cosa, dicendole quanto fosse bello essere innamorati e altro. Hitomi sbirciò con la coda dell'occhio Genzo, sembrava indifferente alla cosa, ne rimase leggermente delusa.
Vedendo che tutti erano impegnati Genzo sgusciò su di sopra, si guardò in torno quando fu sicuro di essere solo entrò nella stanza di Hitomi. La trovò intenta a preparare la borsa da spiaggia, con due falcate le fu vicino l'attirò a se e la baciò
“Non mi avevi detto del bacio di Aoi”
“Non è stato un vero e proprio bacio. Per caso sei geloso?”
“Un po', non mi va che qualcuno importuni la mia ragazza”
Le veniva da ridere, finì di prendere le ultime cose, diede un veloce bacio stampo a Genzo e uscì.

Quella mattina faceva un caldo terribile, Yoshiko si buttò in acqua, le era sempre piaciuto nuotare. Si mise a pancia in su e rimase piacevolmente a mollo, fino a quando la sua dolce metà non decise di importunarla. Hikaru senza preavviso l'aveva sollevata e stava cercando si issarla sulle spalle
“Che cavolo fai?”
“La lotta dei galli, su dai dobbiamo battere Tsubasa e gli altri”
la ragazza roteò gli occhi era inutile discutere con suo marito a volte era peggio dei bambini. Nel frattempo si erano formate le coppie, Tsubasa Soichiro e Taro Keitaro
“Genzo dai prendi Hitomi così siamo pari”
Vane furono le proteste della ragazza, tentò di sfuggire dalle grinfie del portiere, ma in un attimo si ritrovò a partecipare al gioco. Ci furono un sacco si schiamazzi, grida e risate, fu tutto molto concitato. Alla fine vinsero Hikaru e Yoshiko
“Non è giusto Hikaru hai barato, non è valido fare il solletico sotto i piedi”
“Ma cosa stai dicendo abbiamo vinto lealmente”
Partì così una piccola disputa tra il difensore della nazionale e i due bambini.
Hitomi si sdraiò sul suo telo, si sentiva accaldata. Non le era sfuggita la carezza sensuale di Genzo su i suoi fianchi quando l'aveva issata sulle sue spalle, era stata tentata di saltargli addosso davanti a tutti. Come se non bastasse quando era caduta le aveva dato un bacio sott'acqua, si era sentita morire. Per fortuna gli altri erano intenti a tifare per i bambini.
Dopo poco arrivò anche Genzo e si stese di fianco a lei. Quando fu sicuro di essere da soli le tocco la mano con la sua, la vide sussultare leggermente, poi si fece coraggio e gli strinse le dita. Avrebbe voluto girarsi verso di lui e baciarlo, invece si doveva accontentare di stringergli la mano di nascosto. Accarezzò leggermente la mano del portiere, percepì un piccolo callo sull'indice, molto probabilmente a causa dei duri allenamenti. Poi la sua mano risalì verso il polso, cercò di risalire di più, ma il portiere la bloccò
“Sei una piccola tentatrice” detto ciò si alzò e corse in acqua per raggiungere gli altri.

Se durante il giorno dovevano nascondersi, la notte era per loro. Quando tutti andavano a letto e Genzo si sera assicurato che i bambini fossero crollati nel mondo dei sogni, si ritrovavano giù in veranda, illuminati dalla luna e quasi bisbigliavano con la paura che qualcuno li potesse sentire. Hitomi aveva proposto al ragazzo di vedersi nella sua camera, così avrebbero avuto meno possibilità di essere scoperti, ma Genzo si era opposto “Rischierei di fare qualcosa di sconveniente”
“Credi che ti lascerei fare?!”
“O si bimba, non sapresti dirmi di no”
La ragazza per risposta gli diede uno pugno sulla spalla, che ovviamente non procurò nessun dolore al portiere. Genzo le afferrò il braccio e come se fosse una piuma la portò sopra di se, poi con irruenza iniziò a baciarla. Hitomi sentì il cervello andarle in panne, mentre le gambe le si fecero molli. Si aggrappò alle spalle del portiere, le alzò leggermente la maglietta e sentì le sue mani accarezzarle la pelle dei fianchi e della schiena. Dovettero staccarsi per prendere ossigeno, Genzo la fissò quasi
divertito
“Cosa ti avevo detto, non riusciresti a resistermi” per imprimere ciò le morse leggermente l'orecchio.
Hitomi nascose il viso pieno di vergogna nell'incavo tra il collo e la spalla aspirando il buon profumo del ragazzo e sussurrandogli un Buffone.

Isabel si considerava una ragazza perspicace, aveva sempre capito quando bolliva qualcosa in pentola e nessuno sarebbe riuscito a toglierle quel tarlo che aveva in testa.
Sentiva che il suo istinto aveva ragione, doveva solo trovare le prove o beccarli in fragrante.
Aveva notato la cotta di Hitomi per Genzo, insomma non ci aveva visto nulla di male. Genzo era un gran bel ragazzo, alto, fisico definito e atteggiamento del bel tenebroso. Chi non si sarebbe presa una cotta per lui, all'età di Hitomi?! Per questo aveva dato poco peso all'atteggiamento della ragazza quando era stata male, forse aveva capito da sola che era meglio star lontana dalla tentazione o era stato Genzo a rifiutarla.
Poi tutto si era ribaltato con l'arrivo di Shingo Aoi. Hitomi non sembrava disprezzare del tutto le attenzioni del ragazzo, anche se aveva messo dei paletti, questo l'aveva interpretato come il comportamento di una giovane donna. Insomma anche lei a diciannove anni non aveva disdegnato le attenzioni dei ragazzi.
Però era stato l'atteggiamento del portiere a lasciarla basita. Genzo sembrava un altro, perennemente scontroso col compagno di squadra e sempre taciturno. Lo aveva osservato a lungo e aveva visto benissimo gli sguardi che lanciava a Hitomi. Ciò le aveva fatto scattare un campanello, portandola a incuriosirsi della situazione, per questo aveva proposto quella uscita tra Hitomi e Aoi.
Aveva stupidamente pensato che Genzo si sarebbe fatto avanti e invece aveva solo fissato torvo Shingo, come Hikaru e Jun, così sconfitta aveva lasciato perdere.
Però ora era sicura al novantanove percento che quei due stessero insieme. Dopo la partenza di Shingo era come se entrambi fossero diversi, aveva notato i loro sguardi fugaci e quella nuova complicità.
“Isabel ti prego non iniziare di nuovo con questa storia”
“Ti dico che non mi sbaglio”
Taro con un sospiro quasi esasperato si sdraiò a letto, mentre la sua ragazza lo guardava torvo
“Ascolta amore, Genzo è sempre stato con donne di un certo tipo ed è un uomo adulto, mentre Hitomi, pur quanto sia interessante, bella e simpatica, non è di certo il tipo di Genzo”
“Cosa intenti dire per donne di un certo tipo?”
Il ragazzo assunse un leggero tono color lampone, mentre cercava di trovare le parole adatte
“Sì dai hai capito”
“No credo di non aver proprio capito ”
“Donne che amano stare sui giornali di gossip, quelle che non si fanno problemi ad andare a letto per una sola notte con un ragazzo… ascolta sono davvero stufo di questa storia. Ti prego non iniziare a mettere la pulce nell'orecchio delle ragazze o ancor peggio a Jun e Hikaru. Dio solo sa cosa farebbero a Genzo”
Isabel stava per protestare, ma un'occhiata di Taro la fece desistere e decise di non parlargli più di quella storia, ma nulla le impediva di vederci chiaro.

Era ancora buio fuori, con fare assonnato i ragazzi stavano facendo colazione insieme ai due bambini. Tsubasa aveva avuto la brillante idea di prenotare una barca per andare a pesca, dicendo che sarebbe stata una giornata di soli uomini.
Così ora si ritrovavano alle cinque del mattino davanti al pontile ad aspettare il pescatore che li avrebbe guidati in quell'avventura.
Tsubasa aiutò due bambini a indossare i salvagenti, non li avrebbe persi di vista, non voleva immaginava minimamente la reazione di Sanae se uno dei due si fosse fatto male. Poi li accompagnò a sedersi vicino al pescatore mentre guidava la nave.
Non aveva mai pensato ad avere una famiglia, anzi non aveva mai pensato ad avere figli. La sua vita era sempre stata scandita da allenamenti e partite, le sue uniche preoccupazioni erano di giocare al meglio e rimanere in squadra. Certo qualche storia c'era stata, ma appena la ragazza di turno pretendeva qualcosa di più, la scaricava senza mezzi termini.
Poi era ripiombata nella sua vita Sanae, appena l'aveva rivista aveva desiderato stare con lei, far parte della sua vita. Con Soichiro le cose stavano migliorando, pian piano sembrava che il bambino lo stesse accettando. Sperava di diventare una sorta di figura paterna, un punto di riferimento. Come se niente fosse gli fece una carezza sulla testa, lo guardò stupito per poi sorridergl
i. Aveva ben capito che ormai il suo nuovo centro dei pensieri erano Sanae e Soichiro.

 

Le ragazze invece si svegliarono con tranquillità, volevano godersi quelle ore senza il baccano che facevano i ragazzi. Di fatto in spiaggia regnava il silenzio
“Che pace, che ne dite se chiediamo al pescatore di portarseli via anche domani?”
“Ahahhaa Yoshiko sei terribile, però effettivamente si sta benissimo”
“Dobbiamo decidere cosa cucinare stasera, immagino che i ragazzi torneranno a mani vuote”
Le ragazze si scambiarono uno sguardo divertito e iniziarono a ridere a crepapelle
“Allora Sanae, ora che siamo sole, come va con Tsubasa?”
La dottoressa rispose che stava andando tutto benissimo, ma la francese voleva qualche dettaglio più piccante
“Bene in tutto o c'è qualcosa in cui non è bravo?!”
Per poco a Sanae non venne un coccolone, non era ancora abituata ai modi diretti di Isabel. Come se non bastasse le altre erano li che se la sghignazzavano
“Sì è bravo in tutto”
Non voleva andare oltre con quella conversazione, con loro c'era Hitomi, anche se sembrava aver accettato la sua relazione con Tsubasa, rimaneva sempre la sorella di Hideaki. Così per mettere fine alle illazioni invitò le altre a fare un bagno.
Sulla spiaggia rimasero solo Isabel e Hitomi, la mora era intenta a leggere un libro sotto l'ombrellone, mentre la bionda faceva finta di disegnare dei ghirigori sulla sulla sabbia. Sapeva che quello era il momento adatto per capire se aveva ragione
“Hai più sentito Aoi?”
“Mi ha mandato una email quando è atterrato in Italia”
“Secondo me gli piaci”
La ragazza alzò leggermente le spalle, facendo capire che non le interessava quella conversazione
“E non credo sia l'unico a cui piaci”
Hitomi alzò di scatto la testa da libro e fissò stranita la francese
“Come scusa?”
“Ma si dai, ho visto come vi guardate tu e Genzo”
La ragazza si sentì improvvisamente la gola secca, non poteva veramente aver capito di lei e Genzo, erano stati stra attenti. Assunse la sua espressione più scettica e con fare divertito le rispose
“Sei impazzita? Tra me e Genzo non c'è nulla. Certo è un bel ragazzo, ma ti ricordo che è un amico di Sanae e degli altri ed è molto più grande di me”
Sul viso della bionda spuntò un sorriso di vittoria, il nervosismo con cui le aveva risposto e sviato avevano parlato per lei.
“Be se invece fosse il contrario, la sottoscritta sarebbe dalla vostra parte”
Senza aggiungere altro si alzò per raggiungere le altre in acqua, mentre Hitomi pensò a come uscire da quella situazione.

La pesca aveva dato i suoi frutti, i ragazzi erano tornati con due bei pesci grossi. Hikaru, eccitato come un bambino, iniziò a preparare la brace e a vantarsi di come aveva pescato.
“Davvero bravi, ero preoccupata di dover correre a fare la spesa e invece mi avete stupito”
“Yoshiko non hai la minima fiducia in tuo marito”
“Siamo sicure che non l'abbiano comprato al mercato?”
“Yayoi non iniziare anche tu”
Nel frattempo Taro si avvicinò alla sua ragazza che era intenta ad affettare la verdura. L'abbracciò da dietro e assaporò i suo dolce profumo
“Mi sei mancata”
“Anche tu”
La guardò intensamente, c'era qualcosa che gli sfuggiva, aveva il tipico sorrisetto di chi ne aveva appena combinata una. Stava per chiederle cosa fosse successo, quando entrò in cucina Yayoi per aiutare la sua ragazza.
Vedendo l'ora ne voleva approfittare per chiamare suo padre, era da un paio di giorni che non lo sentiva. Di solito quando iniziava un nuovo progetto aveva l'abitudine di isolarsi dal resto del mondo, poteva passare un'intera settimana prima che lo chiamasse. Sconsolato notò che il cellulare era scarico, così dovette salire per prendere il caricatore, che trovò tra le cose di Isabel.
Stava per aprire la porta per scendere quando sentì la voce di Hitomi sul pianerottolo che stava discutendo con qualcuno a bassa voce
“Ti dico che ha capito tutto. Ho tentato di negare, ma credo non l'abbia bevuta”
Non era il tipo da spiare o ad ascoltare le conversazioni degli altri, ma qualcosa l'aveva bloccato,anzi la voce di Genzo l'aveva bloccato
“Secondo me non ha capito nulla e ti stai facendo un sacco di paranoie, facciamo finta di nulla e vedrai che andrà bene”
Lo vide afferrare la ragazza e abbracciarla
“Piuttosto avrei proprio bisogno di uno dei tuoi baci”
“No Genzo non o-”
Ma il ragazzo non l'ascoltò e la baciò intensamente, poi l'abbracciò rassicurandola
“Ci comporteremo come al solito, vedrai che andrà tutto bene”
“Speriamo, inizio a scendere”
“Brava bimba”
detto ciò per enfatizzare le diede una sberletta sul sedere, per risposta Hitomi alzò un sopracciglio e lo guardò torvo, per poi sbuffare divertita e scendere.
Genzo si girò verso con un sorrisino sulla faccia che scomparì appena vide Taro dietro di lui. Non aveva mai visto il numero undici della nazionale così disgustato.


Ed eccomi con un altro capitolo, grazie a tutti colo ro che leggono e commetanto la mia storia

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Syerra