Le parole in corsivo sono tradotte (secondo le mie scelte) dalla canzone, ma per accompagnare la lettura consiglio la versione di Sarah Brightman: https://www.youtube.com/watch?v=DNllkqp989c
Georgie entrò nel cortile sotto un cielo plumbeo. Cieli così tristi non ce n’erano, in Australia, eppure a Londra era estate …
“Dio mio, che folla orribile! Sono qui, famelici, come se invece che un’esecuzione fosse … no, non ci sarà un’esecuzione!
“Arthur … credevo che ti avrei ritrovato almeno qui, e invece non ci sei … Davvero sei morto, allora?
“Ecco il plotone! … Papà, fa’ presto, ti scongiuro! Salva il mio Abel, almeno lui …” il pensiero si fece gelo nel suo cuore, nel veder entrare il condannato.
Ammanettato, pallido, pareva smagrito. Eppure, trovava la forza di rifiutare la benda e guardarsi intorno.
“SONO QUI! Amore, eccomi, non temere! Come fai a confortarmi tu con lo sguardo …”
Abel lanciò un’ invettiva: il Duca Dangering era il vero colpevole! Sfidando tutti, gridò alla folla sciocca la verità che nessuno aveva voluto sentire sulle colpe innominabili del Duca. Avesse avuto altro tempo, avrebbe detto anche del suo povero fratello sequestrato e abusato, quel fratello che credeva al sicuro, ma che Georgie aveva già pianto.
Il buon Conte Wilson faceva l’impossibile per ritardare l’ordine fatale, mentre la folla rumoreggiava. Georgie, però, non vedeva arrivare suo padre con le prove, che sole potevano salvare davvero Abel …
“ Non c’è più tempo, papà non arriva! Non c’è tempo per noi, non c’è posto per noi! Per il nostro amore sventurato …
“Che cos’è che ci fabbrica i sogni per poi portarceli via? Ho sognato di sposare Lowell, ma ho dovuto scegliere tra il suo amore e la sua vita … Poi, ho scoperto te, nel fondo più puro del mio cuore, e aspetto tuo figlio! Volevamo fuggire a casa, dove tutto questo male non arriva … Anche questo sogno, devo perdere? Ma se tu muori, io non voglio vivere, te l’ho detto! Chi vorrebbe vivere per sempre?
Dangering – livido, furibondo, terrorizzato – urlava, a coprire la voce della sua vittima sacrificale.
Con una mano sul ventre a proteggere suo figlio, Georgie tremava, tra il terrore e l’irrazionale speranza almeno di un rinvio! Un giorno poteva bastare!
“Non c’è scelta per noi … È tutto deciso per noi … Questo mondo ha in serbo per noi un solo momento di dolcezza, quel momento felice tra le tue braccia! Oh, potessi correre lì, sembri così vicino … Tocca le mie lacrime con le tue labbra … Tocca il mio mondo con la punta delle dita, e potremo riaverlo per sempre!”
Il Duca strappò il fucile al primo gendarme, e la piccola Georgie sperava ancora:
“E potremo amare per sempre! Il nostro oggi è sempre …”
Veloce, il Duca mirò e fece fuoco! … E l’arma s’inceppò! Nelle mani empie del Duca Dangering, perfettamente puntata al petto giovane e limpido di Abel, l’arma s’inceppò.
“Dio mio, che folla orribile! Sono qui, famelici, come se invece che un’esecuzione fosse … no, non ci sarà un’esecuzione!
“Arthur … credevo che ti avrei ritrovato almeno qui, e invece non ci sei … Davvero sei morto, allora?
“Ecco il plotone! … Papà, fa’ presto, ti scongiuro! Salva il mio Abel, almeno lui …” il pensiero si fece gelo nel suo cuore, nel veder entrare il condannato.
Ammanettato, pallido, pareva smagrito. Eppure, trovava la forza di rifiutare la benda e guardarsi intorno.
“SONO QUI! Amore, eccomi, non temere! Come fai a confortarmi tu con lo sguardo …”
Abel lanciò un’ invettiva: il Duca Dangering era il vero colpevole! Sfidando tutti, gridò alla folla sciocca la verità che nessuno aveva voluto sentire sulle colpe innominabili del Duca. Avesse avuto altro tempo, avrebbe detto anche del suo povero fratello sequestrato e abusato, quel fratello che credeva al sicuro, ma che Georgie aveva già pianto.
Il buon Conte Wilson faceva l’impossibile per ritardare l’ordine fatale, mentre la folla rumoreggiava. Georgie, però, non vedeva arrivare suo padre con le prove, che sole potevano salvare davvero Abel …
“ Non c’è più tempo, papà non arriva! Non c’è tempo per noi, non c’è posto per noi! Per il nostro amore sventurato …
“Che cos’è che ci fabbrica i sogni per poi portarceli via? Ho sognato di sposare Lowell, ma ho dovuto scegliere tra il suo amore e la sua vita … Poi, ho scoperto te, nel fondo più puro del mio cuore, e aspetto tuo figlio! Volevamo fuggire a casa, dove tutto questo male non arriva … Anche questo sogno, devo perdere? Ma se tu muori, io non voglio vivere, te l’ho detto! Chi vorrebbe vivere per sempre?
Dangering – livido, furibondo, terrorizzato – urlava, a coprire la voce della sua vittima sacrificale.
Con una mano sul ventre a proteggere suo figlio, Georgie tremava, tra il terrore e l’irrazionale speranza almeno di un rinvio! Un giorno poteva bastare!
“Non c’è scelta per noi … È tutto deciso per noi … Questo mondo ha in serbo per noi un solo momento di dolcezza, quel momento felice tra le tue braccia! Oh, potessi correre lì, sembri così vicino … Tocca le mie lacrime con le tue labbra … Tocca il mio mondo con la punta delle dita, e potremo riaverlo per sempre!”
Il Duca strappò il fucile al primo gendarme, e la piccola Georgie sperava ancora:
“E potremo amare per sempre! Il nostro oggi è sempre …”
Veloce, il Duca mirò e fece fuoco! … E l’arma s’inceppò! Nelle mani empie del Duca Dangering, perfettamente puntata al petto giovane e limpido di Abel, l’arma s’inceppò.