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Autore: Beeanca    30/03/2018    1 recensioni
[Clace, What if?, 1897 parole]
E se Asmodeo al posto dei ricordi di Simon avesse preso quelli di Clary e Jace?
Come sarebbero andate le cose tra i due Shadowhunters, senza alcun ricordo di quanto avvenuto in precedenza?
Dal testo:
"Il padre di Magnus stava iniziando a perdere la pazienza, volendo avrebbe potuto uccidere tutti con uno schiocco di dita, quindi impose una scelta.
Clary e Jace si baciarono. Nessuno disse nulla, parlavano le lacrime che rigavano gli occhi di entrambi e il dolore sui loro volti. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho immaginato cosa sarebbe successo se al posto dei ricordi di Simon Asmodeo si fosse impossessato di quelli di Clary e Jace...spero vi piaccia :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, un abbraccio,
Bianca

 

Is a remind so important?
 

Gli occhi di Asmodeo scrutavano il figlio e i giovani Shadowhunters imperturbabili, ma a tratti illuminati da una scintilla di divertimento.
Quei Nephilim non erano diposti a sacrificare il figlio? Allora sarebbero rimasti intrappolati in quella dimensione demoniaca, senza vie di fuga.
Il padre di Magnus si stava quasi annoiando, osservare la sofferenza dei cacciatori d'ombre, per quanto appagante, stava diventando un passatempo noioso, e lui non aveva intenzione di lasciar andare nessuno senza una degna ricompensa.
Il tempo sembrava essersi fermato: Jocelyn e Luke erano ad Alicante, Jace bisbigliava qualcosa a Clary, Izzy stringeva la frusta e Simon...Simon si fece avanti.
Il vampiro amava Izzy, avrebbe dato tutto per lei. Era così bella nella sua rabbia, l'odio per Asmodeo l'aveva resa una dea della guerra, perfetta e invincibile, con i capelli scompigliati e il volto fiammeggiante.
Simon sarebbe morto per lei, si sarebbe buttato tra lei fiamme per lei, si sarebbe fatto torturare.
E si sarebbe offerto ad Asmodeo per la liberazione dei suoi amici, se Jace e Clary non l'avessero preceduto.
I due Shadowhunters si fermarono davanti al demone, con le mani incrociate e le rune in risalto, e Clary parlò fermamente, senza la minima esitazione: “Ti diamo la nostra vita, purchè loro siano salvati loro”.
Il demone annuì, valutando l'offerta, mentre Simon, scosso dai brividi, cercava di far cambiare idea a Clary: era la sua migliore amica, la sua compagna d'avventure, non poteva perderla.
Alec tremava, e Magnus cercava di asciugargli le lacrime, ma anche i suoi magnetici occhi erano lucidi, mentre Izzy stringeva Simon, provando a mostrarsi forte, ma non ci riuscì nemmeno lei. I suoi occhi di carbone erano umidi, e l'unica cosa a cui poteva aggrapparsi era la stretta di Simon.
Asmodeo aveva accettato la loro offrerta, avrebbe privato i due angeli dei loro ricordi da innamorati, o si sarebbe preso solo la vita di uno solo: Clary era già pronta a sacrificarsi, ma Jace la trattenne. E sarebbe morto lui, se Alec non avesse stretto il suo polso, guardandolo negli occhi.
Il padre di Magnus stava iniziando a perdere la pazienza, volendo avrebbe potuto uccidere tutti con uno schiocco di dita, quindi impose una scelta.
Clary e Jace si baciarono. Nessuno disse nulla, parlavano le lacrime che rigavano gli occhi di entrambi e il dolore sui loro volti.
Non fu un bacio lungo, ma fu pieno di tensione. Le loro labbra si incontrarono, le loro lingue si incrociarono, si persero l'uno negli occhi dell'altra per l'ultima volta.
Jace accarezzava i capelli di Clary, e lei continuava a tracciargli i lineamenti del viso con la mano, come se avesse voluto fare una scultura.
Poi si separarono. Non si guardarono nemmeno, Clary sarebbe stata privata della vista, Simon sarebbe rimasto un vampiro e si sarebbe dimenticato della sua migliore amica. Jace sarebbe rimasto nell'Istituto, senza più nemmeno un ricordo di quella bambolina dai capelli rossi tanto minuta quanto coraggiosa.
Clary non ebbe il coraggio di abbracciare Simon, diede un buffetto sulla guancia al suo migliore amico e chiuse gli occhi.
Asmodeo girò su se stesso, e in pochi istanti Clary si trovò a Central Park, sola. Aveva con sé 10 dollari in tasca, e si sentiva strana, vuota...come se qualcuno l'avesse privata di qualcosa. Arrivò a casa, sola visto che la madre era fuori per “lavoro” e non sarebbe tornata a breve, e prese il blocco dei disegni, disegnando istintivamente degli occhi dorati.
Non ci pensò nemmeno, prese la matita e il set di colori, e fissò l'album pieno di schizzi di un angelo biondo, pieno di segni strani sul corpo. Quella figura le era familiare, ma era un'immagine astratta nella sua mente, e alla fine chiuse l'album in un cassetto a chiave.
Oltre a quell'angelo aveva disegnato anche altre figure con quegli strani marchi, e non voleva perdere tempo cercando di capire chi fossero quei guerrieri, doveva concentrarsi sull'esame all'accademia d'arte.
E mentre lei superava il test, Simon e Izzy facevano coppia fissa, Magnus e Alec erano in vacanza in Asia e Jace continuava a cacciare demoni: nessuno si ricordava più di quella ragazzina dai capelli rossi, e Magnus, l'unico a cui non erano stati tolti i ricordi, non avrebbe potuto comunque parlare di quella Shadowhunter così speciale.
E alla fine, dopo mesi, Clary si fidanzò con un bel ragazzo conosciuto a Java Jones, e Jace continuò a salvare il mondo, sorprendendosi di tanto in tanto in tanto a cercare una Shadowhunters minuta, dai capelli ramati...finchè un giorno, mentre Clary stava attraversando il ponte di Brooklyn, rischiò di essere investita, ma due ragazzi sbucati dal nulla la salvarono.
Erano uguali a quelli dei suoi disegni: uno era l'angelo dai capelli dorati, l'altro aveva degli occhi azzurri e limpidi come il cielo, ed entrambi erano marchiati da quelli strani segni. Lei li vide di sfuggita, si accorse della loro presenza ma la gente non si accorse proprio di nulla, i passanti erano presi dai propri interessi e un incidente sul ponte non era nulla di nuovo.
Il caso volle che proprio quel giorno Jocelyn, che aveva saputo da Magnus l'accaduto ma non poteva muoversi da Alicante, fosse rientrata a casa come una furia, e anche se la figlia non le disse nulla la trascinò verso un loft in periferia.
Aprì la porta un giovane che Clary riconobbe quasi subito: era lo sconosciuto tatuato dagli occhi azzurri che poco prima le aveva salvato la vita, e poco dopo arrivò un uomo che indossava una vestaglia gialla e aveva il volto pieno di glitter. Anche lui aveva qualcosa di familiare, e quest'ultimo si presentò come Magnus Bane, sommo stregone della città.
Magnus parlò per un po' con Jocelyn, mentre Clary cercava di capire dove avesse già incontrato quello stregone: era sicura di aver già avuto a che fare con lui, ma era come se avesse avuto un blocco mentale.
Magnus invece, dopo aver parlato a lungo con la madre della Shadowhunter, prese la ragazza in disparte: era l'unico a sapere tutto, ma non ne aveva ancora parlato con il suo ragazzo e con gli altri, e gli incantesimi per recuperare la memoria gli sembravano ancora troppo rischiosi.
Così parlò a Clary di questo mondo del quale lei aveva fatto e faceva parte, di questi cacciatori che salvavano il mondo solo per l'onore, senza alcun riconoscimento, e del fatto che lei era una cacciatrice molto valorosa, ma era stata privata della vista durante la sua ultima missione, in una dimensione infernale.
Clary fissava lo stregone incredula, come se le sue parole nascondessero una trappola , ma qualcosa la spinse a credergli, e annuì quasi senza pensarci quando Magnus le mostrò un libro che l'avrebbe aiutata a ricordare gradualmente: voleva sapere cosa era successo davvero, e in pochi secondi nel suo cervello si accavallarono centinaia di immagini.
L'angelo biondo che la baciava, un ragazzo con gli occhiali che le sorrideva e cercava di proteggerla, una ragazza alta e bellissima che combatteva demoni con una frusta di elettro, lo stesso ragazzo con i occhi azzurri che lottava al fianco del biondo e stringeva lo stregone, che schiocchando le dita rilasciava scintille azzurre.
Si portò le mani alla tempia, chiedendosi se tutto ciò fosse reale, e barcollando chiese a Magnus se gli altri si ricordassero di lei, e lui alzò le spalle.
Erano stati cancellati anche i loro ricordi su di lei, ma ogni tanto qualcuno la citava inconsciamente, soprattutto Jace chiedeva spesso perchè se ne fosse andata la Shadowhunter dai capelli rossi.
Anche Simon, che era ancora un vampiro, a volte si sorprendeva pensando a una ragazza minuta che era stata importantissima per lui, ma che era sparita, e quando Izzy indossava qualcosa di rosso aveva dei flashback, ma duravano pochi secondi e li ignorò.
Ma ora che la ragazza ricordava, Magnus capì che era il momento di agire: condusse Clary e Jocelyn all'accademia, e parlò per un po' da solo con il gruppo di giovani che a quanto pare erano stati parte della sua vita.
Il primo a farsi avanti fu il biondo, di una bellezza abbagliante, e la fissò a lungo prima di allontanarsi con Magnus e il libro. Anche Jace fu travolto dal flusso di ricordi, e fu dura trattenersi dal correre nelle braccia di Clary, ma le sorrise tutto il tempo, con un sorriso ebete e innamorato.
Toccò poi alla ragazza che nei ricordi stringeva una frusta con determinazione, e in seguito al fidanzato dello stregone, poi chiamarono un ragazzo pallido, alto, con gli occhiali.
Lui non era un cacciatore, e prima di aprire il libro Magnis fece uscire delle scintille azzurre, poi anche il ragazzo fu assalito dai ricordi, mentre Clary era sempre più stupefatta.
E anche se iniziava a ricordare meglio e sapeva che quel ragazzo era stato il suo migliore amico, non si sarebbe aspettata l'abbraccio forte, sicuro di Simon.
Sì, Simon. Si ricordava il suo nome, e la sua ragazza era Isabelle.
Poi c'era Alec e...e si ricordava i nomi di tutti, tranne che del biondo, e si sentiva tremendamente in colpa per questo.
Ma Jace non si scoraggiò. Lui era riuscito a ricordare quasi tutto e, sotto consiglio di Jocelyn la condusse nella sala delle armi, mostrandole una spada, sperando che i suoi riflessi non fossero cambiati.
E aveva ragione, Clary era un po' arrugginita, ma riuscì a cavarsela discretamente, così senza nemmeno pensarci il giorno dopo lasciò Lucas, il suo ragazzo.
Era una Shadowhunter, ora ne era certa, ed era anche certa di voler vivere come cacciatrice di ombre. Jace era l'unica persona di mandarla in confusione.
Era incredibilmente attratta da lui, ma il peso dei ricordi era terribile: Jace si aspettava la stessa ragazza che aveva combattuto con lui mesi prima, ma lei non riusciva ad amarlo così...
Ma Jace fu paziente. Ogni sera, accompagnandola a letto, le raccontava qualche aneddoto sulla loro storia, come se fosse una favola della buonanotte.
La aiutava con le armi, e cercava di non spazientirsi troppo quando Clary colpiva il braccio e non il cuore di un manichino con un pugnale.
E dopo giorni, settimane, mesi di allenamento, Clary si considerava una vera cacciatrice. Sapeva tutto sui nascosti, ma non li disprezzava e voleva bene a Simon in maniera incondizionata.
E quando meno se lo aspettava, quando credeva che Jace avesse ormai perso la pazienza, il ragazzo la invitò a uscire.
Andarono a un bar, e per un po' si fissarono, come se nessuno dei due fosse abbastanza sfrontato da parlare per primo, e fu Jace a prendere la parola. Non parlò molto del passato, a differenza delle aspettative di Clary, ma stringendole la mano le disse quanto era stata forte nel ricominciare, e che la amava ancora di più per questo.
E Clary, che non si era mai spinta oltre un semplice abbraccio, lo baciò.
Forse in un'altra vita era più allenata, più forte, ma Jace la amava in ogni caso, e lei non riusciva a capacitarsi del fatto che tra tutte Jace Herondale avesse scelto proprio lei.
E si baciarono, senza fermarsi se non per respirare.
E continuarono così, ad allenarsi, a baciarsi, a uscire e a combattere demoni.
E quando, dopo mesi, fecero l'amore, Clary si ricordò di ciò che avevano fatto nella caverna, ma ignorò quel ricordo.
Lui era un nuovo Jace, lei una nuova Clary.
Ne avevano passate tante, ma si amavano.

Era un amore forse folle, forse senza regole, ma loro erano finalmente felici.

   
 
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