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Autore: I_S_Acquamarine    30/03/2018    1 recensioni
"Storia partecipante al Contest "Il chiosco dei fiori" indetto da meryl watase sul forum di Efp"
In un mondo dove Hinata è rimasta uccisa nell'assalto di Pain alla Foglia, Naruto capisce troppo tardi di amarla, ma non ha tempo di disperarsi con una guerra imminente. Finita la guerra, Naruto sembra anche aver superato il dolore ma un bracciale, un regalo mai dato, scatena un cascata di eventi che portano Naruto a una decisione estrema ossessionato da un dolore mai sfogato e mai ascoltato. Non tutte le storie possono avere un lieto fine.
Sulle note della canzone "Figli dell'oblio" dei Nomadi
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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FIGLI DELL'OBLIO




Figli senza storia detti figli dell'oblio,
nati per lottare proprio come faccio io,
non mi arrendo,
io non posso!


Naruto si era sempre chiesto perché. Perché lottava ora che non aveva più ragione di farlo. Ora che l'unica cosa che lo aveva spronato senza rendersene conto era stata cancellata, distrutta, fatta a brandelli. Di lei non resterà che un pallido ricordo, un nome su una lapide, su un memoriale e nulla più. Un freddo simulacro di quello che sarebbe potuto essere e che mai più sarà. Eppure andava avanti, non aveva scelta. Lo faceva per lei, solo per lei.


Qual è il mio futuro? forse lo decido io,
ho creduto alle canzoni come credo in Dio,
è un difetto,
io non penso!


Pensava di aver superato il dolore della perdita, quel dolore che lo aveva squarciato e dilaniato per settimane. E invece, a distanza di mesi da quel giorno, dopo quella dannata guerra che si era portata via altri amici, altri conoscente, altre brave persone, eccolo lì, a piangere lacrime che non credeva più di avere su un piccolo bracciale blu come i suoi capelli e limpido come i suoi occhi. Glielo avrebbe regalato per il suo compleanno se solo Pain non avesse attaccato il villaggio e non gliela avesse portata via in maniera così improvvisa che non aveva realizzato subito cos'era successo.

Aveva creduto di poter salvarli tutti, di poter salvare lei e aveva fallito. Che cosa aveva sbagliato? Aveva avuto fede e non era servito.

Non era servito.


Mentre il cielo brucia sulla pelle quella mia,
nell'indifferenza muore già la mia poesia,
cancellando quel ricordo.


Non riesce a liberarsi di quel bracciale, Naruto. Semplicemente non può. È tutto ciò che gli è rimasto di lei anche se non glielo ha mai dato. E ogni volta che lo guarda vede i suoi occhi spenti dopo che Pain gliela ha portata via davanti agli occhi. Quegli occhi gentili farsi vacui, il suo respiro fermarsi e l'ultimo respiro rivolto a lui, solo a lui. In un impeto di rabbia scaglia il delicato bracciale contro il muro facendolo finire in frantumi che ricadono a terra in piccoli tintinnii come i frammenti del suo cuore. Il rumore dei frammenti che cadono sul pavimento riporta in se in biondo. Raccoglie con cura i cocci e armato di colla e pazienza prova a rimettere insieme il bracciale perché teme che i ricordi se ne vadano senza qualcosa che lo aiuti a ricordare. Già tutti hanno cominciato a dimenticare sotto la luce del tramonto ma non deve, non può farlo. Non sarebbe giusto.


Volerò sfiorando le nuvole,
il vento graffierà la pelle,
non mi fermerà!
E saprò trovare la strada che tra polvere,
fredde salite mi porta da te,
mi porta da te.


È riuscito a rimettere insieme il bracciale e tutti si chiedono perché non l'abbia ancora buttato.

Nessuno capisce, nessuno vuole capire.

Lui non può dimenticare per quanto ci abbia provato. Ogni notte vede come Pain la uccide con pochi colpi ben piazzati. Di come lei provi con tutta se stessa a difenderlo, a salvarlo. Di come non lo abbandoni, di come non rinunci, di come non si arrende nonostante il dolore.

Il dolore lo assale ogni notte e ogni mattina si sveglia piangendo e non può farlo vedere a nessuno.

Rivive lo stesso incubo, ricordo, ogni volta che chiude gli occhi.

E nessuno vede il suo dolore dietro i suoi sorrisi sempre più forzati, nessuno vede che si sta arrendendo. Nella sua mente un'idea su come porre fine a quella tortura c'è, ma è ancora troppo codardo per metterla in pratica. O forse sa che Kurama ha ragione e che così non risolverebbe nulla. Ma sta cedendo e anche Kurama se ne rende conto. Vuole tornare da lei e lo farà. Costi quel che costi.


Alzano la testa ora i figli dell'oblio
ed ognuno grida a squarciagola il nome suo,
forse urlando,
stan vivendo!
Ridono le foglie quando volano nel blu,
prova ad imitarle vola in alto pure tu!
forse adesso sto sognando...


Si addormenta con il bracciale in mano quella sera e sogna. Non l'incubo di ogni notte, ma il momento in cui gli avrebbe dato il suo regalo. Quel momento mai arrivato e che mai arriverà.

La vede sorridere timida, le gote rosse di imbarazzo e piacere, gli occhi dallo sguardo basso ma luminosi e pieni di felicità. Poi, nel momento in cui glielo mette al polso, tutto si frantuma e la vede rivolta nella polvere, morta, lo sguardo vacuo e spento. Rivoli di sangue le scorrono lungo il viso, aliti di vita che l'abbandonano. E Pain è lì, soddisfatto della sua opera. Sente la sua rabbia, il suo dolore sommarsi a quelli della volpe ed esplodere. Non ce la fa, non ce la può fare.

Si sveglia urlando.

Nessuno lo sente.

Nessuno l'ha mai sentito.

Guarda il bracciale che brilla alla luce della luna che entra dalla finestra.

Ha preso la sua decisione. Neanche Kurama può più dissuaderlo.


Volerò sfiorando le nuvole,
il vento graffierà la pelle non mi fermerà!
E saprò trovare la strada che tra polvere,
fredde salite mi porta da te.
Ridono le foglie quando guardano nel blu,
prova ad imitarle vola in alto pure tu...
Questo tempo sta cambiando!
Volerò sfiorando le nuvole,
il vento graffierà la pelle non mi fermerà!
E saprò trovare la strada che tra polvere,
fredde salite mi porta da te...
Mi porta da te...


Lo trovarono in un giorno d'estate, dorato come i suoi capelli e con il cielo azzurro come i suoi occhi. Lo trovarono morto nel suo appartamento con il bracciale in mano e il dolore negli occhi vuoti della morte.

C'era anche una lettera dove Naruto esprimeva quel dolore che nessuno aveva scorto, nascosto così bene che nessuno sospettava della sua esistenza.

Nessuno lesse la lettera, nessuno voleva sentirsi incolpato.

Lo seppellirono con tutti gli onori e il suo nome si unì a quelli che ornavano il memoriale dei caduti e tutti presto dimenticarono pure lui.

Ma lui non aveva mai dimenticato, non aveva potuto.

Non aveva potuto dimenticare quegli occhi farsi vacui, quel corpo, così forte, così fragile, piegarsi sotto i colpi di Pain, quell'ultimo sussurro che solo lui aveva sentito.

E quel bracciale mai dato per colpa di un destino troppo crudele.

Non aveva dimenticato Naruto, non aveva mai dimenticato.

E con i ricordi nel cuore e il dolore negli occhi aveva detto addio a tutto e tutti.

Doveva tornare da lei, doveva darle quella risposta che non aveva avuto il tempo di dare allora.

Troppo ingenuo, troppo pieno di ideali.


Ti amo Naruto-kun.

Ti amo Hinata, scusa per non avertelo detto prima.







Note d'autore:

Ok, lo so. Questo non è il modo migliore per far vedere che sono ancora viva, ma meglio questo che nulla vero? Vero?

Spero di non aver causato una valle di lacrime e nulla. Non c'è altro da dire credo.

Non maleditemi grazie

I_S_Acquamarine

   
 
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