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Autore: Zomi    30/03/2018    4 recensioni
Katakuri odiava gli appuntamenti al buio.
Avere un appuntamento con qualcuno con cui non aveva mai scambiato parola né visto, non era decisamente il suo metodo preferito per trovare un partner.
Ma sua sorella Pudding sembrava di tutt’altra idea.
Li trovava simpatici: incontrare qualcuno di cui non sai assolutamente nulla e cercare di instaurare un rapporto sentimentale… lo trovava divertente!
Oh si, si portò alle labbra il suo bicchiere di scotch Katakuri, decisamente divertente.
Come no!
Per questo gli aveva organizzato un appuntamento al buio con il fratello del suo ragazzo, di cui Katakuri non sapeva nulla.
Né il nome, né caratteristiche fisiche nemmeno il colore dei capelli o se fosse omosess…
-Charlotte Katakuri?-
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Charlotte Katakuri, Ichiji Vinsmoke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL'AUTORE(post scriptum):
Come fattomi notare giustamente dall'autrice XtinaA, la qui presente fanfiction ha delle parti (l'appuntamento al buio combinato da un fratello dei protagonisti) simili alla sua storia Appuntamento Combinato.
La presente sotria però non è ispirata a quella di XtinaA.
Mi scuso per la mia scarsa fantasia e per questo orribile danno causato all'autrice.
Vi invito, per tanto, a leggere la sua storia che ripeto, non ha ispirato questa qui presente.
Scusate il papiro, scream Yaoi Rules!








 
APPUNTAMENTO AL BUIO
(… e cosa ne conseguì)
 


Katakuri odiava gli appuntamenti al buio.
Avere un appuntamento con qualcuno con cui non aveva mai scambiato parola né visto, non era decisamente il suo metodo preferito per trovare un partner.
Ma sua sorella Pudding sembrava di tutt’altra idea.
Li trovava simpatici: incontrare qualcuno di cui non sai assolutamente nulla e cercare di instaurare un rapporto sentimentale… lo trovava divertente!
Oh si, si portò alle labbra il suo bicchiere di scotch Katakuri, decisamente divertente.
Come no!
Per questo gli aveva organizzato un appuntamento al buio con il fratello del suo ragazzo, di cui Katakuri non sapeva nulla.
Né il nome, né caratteristiche fisiche nemmeno il colore dei capelli o se fosse omosess…
-Charlotte Katakuri?-
L’uomo alzò gli occhi al giovane rosso che lo fissava in piedi al suo tavolo.
Annuì guardingo.
-Ichiji Vinsmoke- si presentò –Mio fratello Yonji si scopa tua sorella-
Katakuri rischiò di soffocarsi con un sorso del suo scotch.
Ok, era decisamente uno stronzo.
Gli piaceva.
-Conoscendo Pudding- ghignò -È più probabile che sia mia sorella a scopare tuo fratello-
Icihji resse lo sguardo di sfida dell’uomo per un lungo attimo, prima di sorridere di sghembo e tendergli la mano.
-Piacere Katakuri- prese posto al tavolo –Credo andremo d’accordo-
 
 

Sghignazzò leggendo l’ultimo messaggio che lo mandava letteralmente a fanculo.
Si rigirò nel letto a pancia in su, la chat con il suo pseudo ragazzo aperta.
Infastidire Katakuri era diventato il suo passatempo preferito e avrebbe mentito spudoratamente se avesse detto che non attendeva la sera con frenesia pur di molestare,  con messaggi e vocali, il fulvo Charlotte.
 
vvTi pregherei di smetterla di importunarmi con le tue stronzate
 
Ichiji ghignò, per nulla voglioso di interrompere il gioco.
 
Perché?  digitò in fretta Hai da fare?
 
Le spunte blu dell’applicazione ci misero un po’ ad arrivare, facendo dubitare il rosso di aver calcato troppo la mano.
Si frequentavano da qualche mese, e sebbene fosse chiara da entrambe le parti la voglia di conoscersi e approfondire il rapporto, forse il Vinsmoke aveva esagerato quella sera.
Quando il cellulare gli vibrò sull’addome, si affrettò a sbloccare la schermata scrutando interessato la foto invitatogli da Katakuri.
 
vvSi, ho da fare
 
Era il messaggio che accompagnava l’autoscatto del membro eretto dello Charlotte.
Ichiji la studiò minuziosamente prima di sollevare l’elastico dei boxer che lo vestivano e immortalare la sua nascente erezione.
 
vvOra anch’io
 
Le immediate spunte blu e il successivo video in arrivo fecero ghignare malizioso e divertito lo Vinsmoke.
Aveva appena trovato il suo nuovo passatempo serale.
 
 

 
Il caldo opprimente di Luglio non lasciava scampo nemmeno a loro.
L’appartamento che condividevano bolliva per il calore estivo, dando l’impressione che per fino le pareti delle stanze sudassero.
Katakuri aveva sempre odiato l’estate: troppo calda, troppo lunga, troppo sudata.
C’era però una nota positiva in quella prima estate di convivenza, una nota positiva che si chiamava Ichiji e che per il caldo estremo girava per casa con solo dei bermuda indosso.
O anche senza, come in quel momento.
Come mamma Sora l‘aveva messo al mondo, padellava svogliatamente qualcosa di commestibile per il pranzo, dando le spalle –e le sode natiche- a Katakuri che godeva in silenzio dello spettacolo offertogli.
Avrebbe potuto allungare una mano e, superata la piccola penisola che usavano come tavolo, gli avrebbe potuto pizzicare una chiappa.
-… uri-
Poi magari avrebbe replicato il gesto anche alla gemella, giusto per un atto di democrazia.
-…uri!-
E perché non approfittarne per liberarsi dei suoi di bermuda, imitando il compagno, e dimenticarsi bellamente del pranzo e dedicarsi a ben più divertenti attività?
-Dannazione: Katakuri!-
Charlotte alzò gli occhi pigramente, rivolgendo lo sguardo interrogativo al rosso.
-Il campanello- sbuffò ovvio quello, ricevendo però il medesimo sguardo confuso –Ha suonato!-
Katakuri inarcò un sopracciglio: davvero? Non se n’era accorto, era preso da altri… pensieri.
-Ah lascia perdere!- spense con un moto di stizza il fornello Ichiji, marciando verso la porta dell’appartamento, da cui il campanello strillava.
L’uomo sospirò, le sue chiappe preferite ormai fuori dal raggio d’azione della sua vista.
Ma se Ichiji era lontano dai suoi occhi, non lo era dalle sue orecchie.
-Charlotte!- lo richiamò alla porta, a cui si affacciò.
-Hai visite… moleste- sbuffò il rosso indicando la ragazzina di non più di quindici anni che, mani premute sugli occhi, gemeva rossa in viso davanti il loro uscio.
-Flambé- parlò monocorde Katakuri, scrutando la sua sorellina paonazza e rivolgendo un sguardo indagatore al compagno –Che le hai fatto?-
-Le ho aperto la porta- parlò lapidario, braccia incrociate al petto e sguardo inceneritore rivolto all’adolescente, che mal sopportava e che tremò prima di strillare.
-Mi hai aperto la porta nudo!- gettò le braccia tese lungo i fianchi indignata, prima di riportarle agli occhi e negarsi la visione del cognato privo di vestiti –Katakuri!- pigolò in cerca di aiuto -È nudo!!!-
Il fratello chiamato in causa mosse un braccio, portandolo all’altezza dei fianchi del rosso.
-Lo so- ammise serio, ghignando brevemente quando la sua stessa mano andò, di sua spontanea volontà sia chiaro!, a pizzicare una soda e nuda natica di Ichiji, facendolo sussultare –Me ne sono accorto anch’io-
Flambé strillò nuovamente, Ichiji imprecò per il pizzicotto ricevuto e Katakuri, impegnato più che mai a mantenere la sua aria impassibile e seria, non accennò ad allentare la presa sulla vita del compagno.
Katakuri odiava l’estate, odiava il suo caldo e il sudare.
Ma che fosse benvenuta, l’avrebbe accolta ogni anno a braccia aperte se poteva godere della visione di Ichiji nudo per casa.
 

 
-… finché morte non ci separi-
Ichiji non riusciva a distoglierle gli occhi di dosso.
Era radiosa, gli occhi erano lapislazzuli scintillanti e non sembrava in grado di smettere di arcuare le labbra in quel sorriso felice e privo di preoccupazioni nel guardarlo.
Strinse maggiormente i pugni sulle ginocchia, trattenendosi dal deviare lo sguardo all’altro, e ricominciare la sua lista di maledizioni.
Tentativo inutile.
Con un battito di ciglio lo riprese nel suo campo visivo, e la bile tornò a inondargli la gola.
Se solo avesse provato a renderla infelice l’avrebbe evirato, impiccato, squartato, lapidato, tolto gli occhi con un tizzone ardente, spezzata ogni giuntura del suo corpo, ridotto le ossa in cenere e…
-Stai di nuovo digrignando i denti- gli sussurrò all’orecchio Katakuri, accerchiandogli le spalle con un braccio.
Ichiji si impose di inspirare profondamente dal naso, cercando di ritmare la respirazione con la cadenza della voce di Don Igaram.
-È molto bella- cercò di distrarlo il maggiore, sfiorandogli il volto con la punta del naso.
-Lo è sempre- sibilò Ichiji, zigzagando le iridi cerulee dalla sposa allo sposo.
Katakuri sospirò.
-Dovresti smettere di fulminarlo con lo sguardo- gli consigliò –Potrebbe accorgersene…-
-Meglio!- ghignò, contagiando il compagno.
-Tua sorella Reiju sa cosa fa- soffiò nuovamente cercando di distrarlo –Se lo ama non puoi farci nulla-
-Posso sempre ucciderlo se osa…-
-Non oserà- lo interruppe, spostando la mano sulla sua coscia –Guardalo: Eustass sembra non riuscire a vedere altro se non tua sorella: non le farà mai del male-
Ichiji storse il naso, incapace di ammettere la veridicità delle sue parole che accettò con un pigro sbuffo.
-Ora- tuonò Don Igaram, attirando l’attenzione –Potete baciare la sposa-
 Non riuscì a trattenere un ringhio mentre vedeva il suo cognato dagli occhi ambrati e capelli color fiamme, agguantare per la vita la sua sorellona, baciandola avidamente davanti alla Chiesa gremita.
-Ha detto baciare non limonare Eustass!-
-Senza lingua animale!-
-Non serve che le arpioni il culo! Dannazione: metti giù le mani da nostra sorella!-
Ichiji ghignò piegano il capo, non emettendo parola: a quanto pare non era il solo fratello geloso.
-Voi Vinsmoke siete da internare. Nessuno nella mia famiglia si è mai sognato di fare tante proteste per un matrimonio- sbuffò Katakuri, risalendo la coscia del rosso e, con sua somma sorpresa, sfiorare un piccolo rigonfiamento nella tasca del rosso. Strinse la presa al piccolo involucro, a forma di cubo e al tatto morbido come velluto.
Un brivido gli attraversò la schiena ma quando provò a chiedere spiegazioni a Ichiji, questo gli fermò la mano intrecciando le dita con le sue.
-Dopo Katakuri- volse gli occhi su di lui, distogliendoli per la prima volta dalla coppia principale della cerimonia –Dopo avrai il tuo anello- ghignò sghembo –E vedremo se veramente nella tua famiglia non si fanno proteste per i matrimoni-
 
 

 
Katakuri odiava gi appuntamenti al buio.
Incontrarsi con uno sconosciuto per instaurare un qualsivoglia tipo di rapporto…
No, non era decisamente il suo metodo preferito per trovare un partner.
Ma sua sorella Pudding li trovava simpatici.
Si portò il bicchiere di scotch alle labbra, nascondendo il sorriso.
Forse aveva ragione, ma c’era tempo per dirglielo e poi, vista l’ora, rischiava di svegliare quella piccola iena di suo nipote Goji.
Con mano pesante si ravvivò la zazzera ormai pepe sale, chiudendo appena gli occhi.
-Charlotte Katakuri?-
L’uomo alzò gli occhi al giovane ex rosso che lo fissava in piedi al suo tavolo.
Annuì ghignando.
-Ichiji Vinsmoke- si presentò –Mio fratello Yonji si scopa tua sorella da quasi venticinque anni-
Katakuri questa volta non si azzardò a bere, memore del rischio che aveva corso anni addietro, ma ghignò per la battuta di quello stronzo.
Lo amava.
-Dilettanti- rise –Io ti scopo da trenta-
Icihji resse lo sguardo dell’uomo prima di sorridere di sghembo e prendere posto al tavolo.
-Buon anniversario Katakuri- si sporse a baciarlo.
 
 
 
 

 
   
 
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