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Autore: kibachan    31/03/2018    2 recensioni
Un excursus su vari momenti della vita di Loki, dalla sua nascita in poi, sui legami e le relazioni con la sua famiglia, in particolare con sua madre Frigga, che l'hanno condotto lentamente a diventare il dio degli inganni.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Odino, Sif, Thor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! due piccole avvertenze prima di leggere questa fanfic:

1- nel mio headcanon Loki è più grande di Thor (secondo me senza questo dettaglio non si capisce per quale motivo lui pretenda il trono ^^'')
2- so benissimo che la vita degli abitanti di Asgard è pressocchè eterna ma in questa fic i primi anni di vita (quelli dell'infanzia) scorrono come anni terrestri. Raggiunta l'età adulta la loro crescita si stabilizza e cominciano a rimanere immutabili per secoli.
Grazie mille dell'attenzione e buona lettura!!


MOTHER AND SON
 
PROLOGO
 
Frigga guardò con aria confusa suo marito.
Le aveva appena adagiato tra le braccia un fagottino di pelliccia. Dal suo interno faceva capolino una piccola mano grassoccia, dall’insolito colorito blu, livida come quello di un morto.
 
-Odino… mio signore… ma cosa…- balbettò
 
-È il figlio di Laufey- la interruppe lui, guardandola intensamente – lui è morto-
 
Un lampo di disapprovazione attraversò gli occhi della ragazza, senza che riuscisse a nasconderlo all’uomo.
 
-Non sapevo che avesse un figlio- si sentì in dovere di giustificarsi lui, davanti allo sguardo della sua giovane sposa.
 
-oh caro… vuoi farmi credere che saperlo avrebbe fermato la mano del mio focoso re?- disse Frigga sorreggendo il bambino con un solo braccio, per accarezzare la barba fulva del marito.
Lui smorzò un lieve sorriso e lo sguardo dell’unico occhio rimastogli dopo la battaglia si addolcì appena.
 
-ma perché lo hai portato qui?- la domanda della moglie lo riportò alla realtà e il suo volto si indurì di nuovo
 
-la rivolta dei giganti del ghiaccio è stata repressa nel sangue. Laufey, il loro re, è morto. Ora è il momento di ricostruire un rapporto civile con quel popolo, e far morire di stenti questo bambino non era una scelta saggia.-
 
-quindi vuoi affidare il bambino alle nostre nutrici?-
 
-No. Lo crescerai tu, come se fosse tuo-
 
Frigga spalancò gli occhi e Odino proseguì –nessuno qui dovrà conoscere la sua identità. Userai la tua magia per farlo sembrare… come noi- aggiunse dopo una breve pausa.
 
Era dunque quello il modo in cui Odino intendeva espiare il suo peccato di guerra? Lavare la propria coscienza? La ragazza guardò il bambino con il cuore in gola: la pelle blu, traslucida, lasciava intravedere le vene pulsanti su tutto il cranio, gli occhi erano grandi e rossi con la sclera nera.
 
-vorresti che tutti pensassero… che sono stata io a partorirlo?.- chiese sconcertata, vedendolo poi annuire con la coda dell’occhio.
 
Era fattibile dal punto di vista pratico. La guerra con i giganti del ghiaccio era stata lunga e sanguinosa. Frigga non compariva in pubblico da diversi mesi ormai, quindi il popolo non si sarebbe sorpreso di non averla vista incinta. Solo le sue dame da compagnia avrebbero saputo la verità, e loro avrebbero senz’altro mantenuto il segreto.
Ma lei… era così giovane… desiderava dei bambini suoi, e per di più quello che aveva tra le braccia era così…
In quel momento il piccolo incrociò il suo sguardo e spalancò per lei un meraviglioso sorriso sdentato, con tanto di fossetta sulla guancia. Frigga sentì il suo cuore compiere una doppia capriola, un’emozione che non aveva mai provato, e il suo viso si sciolse in un sorriso.
Quel bambino era bellissimo. Era il SUO  bambino, non c’era dubbio, non importava che non fosse uscito dal suo grembo.
 
Continuando a sorridergli mosse lievemente una mano intorno al suo capo, sussurrando alcune parole.
Lentamente il blu della pelle lasciò spazio a un vivido e florido colore roseo. Il rosso degli occhi assorbì il nero della sclera divenendo a sua volta nero come l’erebo… ma del tutto normale.
Odino grugnì d’approvazione.
 
-sei sicura che questo incantesimo non si scioglierà?-
-non lo farà… a meno che lui non scopra la verità su sé stesso- rispose Frigga sforzandosi di tornare a guardare il marito
 
-e questo non succederà- tagliò corto lui. Poi fece per andarsene, ma Frigga lo fermò
 
-aspetta mio re! Come lo chiamerai?-
 
Odino rimase un istante in silenzio, come a soppesare se davvero spettasse a lui quella decisione. Poi parlò
 
Loki-
 
-Loki…- ripeté Frigga tornando a sorridere al bambino. Lasciò che quel nome le scivolasse più e più volte sulla lingua –Loki… e sia mio signore… so che sarà un bravo figlio-
 
-ho detto che lo alleveremo noi- la interruppe bruscamente Odino
–questo non fa di lui mio figlio-
 
Lo sguardo atterrito di Frigga rimase incollato alla schiena del marito che si allontanava. Era certa che il gelo che sentiva nella stanza non provenisse dal bambino.
  
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