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Autore: adoresehun    02/04/2018    1 recensioni
[NCT]
ora dimmi, hyung, ricordi qualcosa? riesci a capire quanto fossimo innamorati noi due?
io volevo —voglio donarti tutto me stesso, tutta la mia adolescenza, tutta la mia vecchiaia, tutta la mia vita.
ti ricordi quando provammo a dire ai nostri genitori dei nostri sentimenti? 'siete ancora piccoli', dicevano, ma loro non sapevano tutti i nostri momenti, tutti i nostri baci, ogni carezza, ogni ti amo sussurrato nel buio, sotto le coperte, mentre il tuo cuore batteva forte nel petto.
❝voglio passare tutta la mia vita in questo modo.❞
❝con me?❞
❝con te, donghyuck.❞
MARKHYUCK
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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amare può ferire, a volte.

amare può ferire a volte, eri tu che continuavi a ripetermelo ancora e ancora, mentre la mia mano vagava dolcemente sulla tua, tentando di afferrare le tue dita magre senza sembrare troppo ovvio. 
ed io mi chiedevo il perché, perché dire quella frase, perché dirla ogni volta le nostre pelli si incontravano. ero confuso, a dire il vero, ma la tua frase aveva qualcosa di vero. 
❝sei innamorato?❞ ti domandavo inconsciamente, cercando i tuoi occhi scuri nel buio della tua stanza; a questa domanda non rispondevi mai, però, semplicemente curvavi le tue labbra sottili all'insù, in un sorriso rassegnato. 
la nostra amicizia aveva qualcosa di speciale, c'era qualcosa di diverso in te, qualcosa che mi spingeva sempre a voler respirare il tuo profumo, il tuo dolce profumo ai fiori di pesco e vaniglia. 
❝hyung, sul serio, che hai?❞ 
❝nulla, donghyuck. è tardi, non torni a casa?❞
alzavo le spalle quando mi ponevi questa domanda, insicuro sul cosa fare. certo, restare con te in quel letto sarebbe stato magnifico, ma molto probabilmente avrei creato soltanto disturbo. 
❝altri cinque minuti. ❞ 
ti dicevo, vedendoti sorridere poco dopo. dicevi che sembravo un bambino, quando facevo così, ❝in effetti lo sei❞, aggiungevi dopo, facendomi imbronciare. 
però dopo mi davi un piccolo bacio sul naso arricciato, ed il mio cuore si scioglieva come un gelato al sole. 
❝puoi dormire qui, se ti va.❞ 
e non potevo essere più felice di così, dico sul serio. dormire tra le tue braccia era la sensazione che avrei voluto provare per tutta la mia vita. 
❝dici sul serio?❞ 
tu annuivi, poi mi coprivi con la tua —la nostra coperta per farmi stare al caldo. ci guardavamo qualche istante negli occhi e poi tu mi stringevi forte a te, circondandomi con le tue braccia magre, le stesse che mi facevano sentire estremamente al sicuro. i miei capelli ti solleticavano il viso, mentre cercavo una posizione comoda, strofinando la mia guancia sul tuo collo, caldo e profumato. le nostre gambe si intrecciavano l'una con l'altra, potevo sentire perfettamente il battito del tuo bellissimo cuore. 
❝amare a volte può ferire, hyung, ma è anche l'unica cosa che ci fa sentire vivi.❞ ci guardammo di nuovo. ❝non credi?❞


 

nessuno ti amerà tanto quanto ti amo io.

ti ricordi di quando mi sono accorto di essermi innamorato di te? 
non me lo aspettavo io, figuriamoci tu. 
da quanto ormai eravamo migliori amici, hyung? due anni? un bel po' di tempo, non trovi?
ci eravamo incontrati per puro caso, o magari era destino. si, probabilmente quello. 
io ero uscito per andare in biblioteca, il giorno successivo avevo una verifica importante a scuola. l'unica pecca, però, è stata che cominciò a piovere all'improvviso, completamente dal nulla. ormai io ero già uscito di casa, e tornare indietro non sembrava l'opzione adeguata. 
decisi di ripararmi sotto la tettoia di un bar, in attesa della pioggia che smettesse di scendere a cascate. e proprio in quel momento, tu feci tintinnare il campanello della porta di quel bar, dopo aver preso un bel caffè caldo, immagino. 
apristi io tuo ombrello trasparente, dopo esserti lamentato della pioggia, e poi i nostri occhi si incontrarono. 
dopo quello sguardo non sentii più il rumore dell'acqua battere sul cemento, tanto meno sul tetto che mi copriva la testa. 
❝oh-❞ dicesti, vedendo i miei vestiti bagnati, ❝vuoi che ti accompagni?❞ 
eri così gentile, pensai immediatamente. ho sempre amato questo lato di te, ti sei sempre preoccupato per la mia salute, per i miei problemi. non appena vedevi il mio viso imbronciato, immediatamente tu correvi da me a farmi il solletico, fino a farmi soffocare dalle risate. 
❝no, no. aspetterò che smetta di piovere, grazie.❞ 
❝il cielo è scuro, non credo smetterà presto. dai, dimmi dove eri diretto.❞
ti avvicinasti a me e il tuo ombrello coprì anche la mia testa, e sentii immediatamente quel tuo profumo, mischiato all'aroma di caffè. 
❝ero uscito per andare in biblioteca, ma ora sono tutto bagnato.❞
❝dove abiti?❞
❝lontano. per questo non volevo disturbarti.❞ 
tu sorridesti e poi guardasti la strada, ❝non ho nulla di divertente da fare. io sono mark, comunque.❞
❝donghyuck❞ 
pensi che ci saremmo incontrati lo stesso se fossi rimasto a casa, quel giorno? o se avessi continuato a camminare sotto la pioggia? oppure se mi fossi fermato sotto qualche balcone più avanti? 
magari sì, ma forse non sarebbe andata nello stesso modo. magari ti avrei visto soltanto di sfuggita, un semplice ed innocente scambio di sguardi tra due persone che camminano per strada. succede ogni giorno, no? 
niente di rilevante. 
però tu sei stato qualcosa di rilevate, eccome se lo sei stato.

che sbadato, ti stavo raccontando di come mi sono accorto di essere innamorato di te. 
mi dispiace, ma sai benissimo che sono logorroico. tu però hai sempre amato questa parte di me, e quando io ti chiedevo del perché, tu rispondevi: 
❝mi piace sentire la tua voce.❞ 
credi di poter dire queste cose con poca leggerezza? sai che arrossisco per ogni cosa, perciò non farlo più, hyung. 
tornando ai fatti, ti ricordi quando una sera mi hai preso per i fianchi perché volevi ballare? avevi trovato un vecchio vinile tra le cose di tuo padre, e morivi dalla voglia di metterlo sul giradischi. 
era una melodia lenta, vecchio stile, di quelle che di ballavano nelle serate degli anni '80. 
io ti guardavo seduto sulla poltrona, mentre tu immaginavi di essere un uomo colto che ballava con la sua dama. era divertente, ad essere sinceri. 
❝vieni qui❞ dicesti, facendomi alzare da quei cuscini dannatamente comodi. poi mettesti le tue mani sopra i miei fianchi, avvicinandomi al tuo corpo. 
io non sapevo bene cosa fare, ero nervoso senza un motivo specifico; titubante misi le mani sulle tue spalle, tu sorridesti e cominciammo a danzare in quel modo, più vicini che mai. 
potevo sentire il tuo fiato sopra il mio viso, ed io non avevo il coraggio di alzare lo sguardo. c'era qualcosa che mi bloccava, qualcosa di strano. 
❝hyuck❞ richiamasti la mia attenzione, io ti guardai per un attimo. ❝ abbracciami.❞ 
cosa c'era di strano in quella richiesta? assolutamente nulla. eppure il mio cuore prese a battere più forte di qualsiasi altra cosa in quella casa, anche più forte della musica. 
annuii e allacciai le braccia attorno al tuo collo, affondando il viso nell'incavo di esso. tu mi strinsi forte, sospirando piano subito dopo. 
ti ricordi che atmosfera c'era? era diversa, molto diversa. forse era stata solo una impressione, forse ero solo nervoso da tutto quello. 
ma cosa, esattamente? ci abbracciamo sempre, noi due. allora perché in quel momento avevo una voglia matta di baciare le tue labbra? 
dio, ero così confuso. forse erano gli ormoni, insomma, si sa che sedici anni non ci si capisce più nulla... ma dovrei voler baciare una ragazza, non te, no?
quando ci allontanammo da quella stretta tu continuasti a rimanermi vicino, le nostre fronti erano poste l'una sull'altra e tra le nostre labbra non c'era mai stato così poco spazio. 
non capivo cosa diavolo stesse succedendo, non riuscivo a distogliere lo guardo dai tuoi occhi, e il battito del mio cuore si faceva sempre più rumoroso. 
a spezzare quel momento fu il rientro dei tuoi genitori a casa, ci allontanammo immediatamente come se stessimo facendo qualcosa di proibito; tuo padre riconobbe subito quella melodia, così cominciò a raccontarci la storia di quel vecchio vinile, ma onestamente, io ero ancora perso a guardare il tuo viso. 

 

voglio solo che tu abbia dei ricordi meravigliosi mentre le mie labbra sfiorano le tue.

hai sempre amato scattare foto: agli alberi, al cielo, al mare, agli uccellini, ai temporali, a qualsiasi cosa. dicevi sempre che le fotografie erano il bene più prezioso che noi umani potessimo avere, perché con esse qualsiasi ricordo nella nostra mente sarebbe tornato a galla, anche il più remoto. 
un giorno eravamo andati in un piccolo bosco a qualche chilometro dalla nostra città: tu volevi fare qualche scatto, ed io, semplicemente, amavo la natura. 
arrivati lì, io cominciai a fare un giro nel verde, mentre tu invece tiravi fuori la tua macchinetta e sistemavi l'obbiettivo. ci mettesti qualche minuto, dopodiché sentii un 'click'. mi girai verso di te e vidi il tuo viso con un bellissimo sorriso, mi domandai cosa mai avessi fotografato di così bello. 
mi avvicinai a te curioso, ❝a cosa hai scattato la foto?❞ 
❝a te.❞ 
assunsi un'espressione sorpresa ma anche imbarazzata, non amavo essere fotografato, eppure tu continuavi a farlo da sempre.
❝perché fai le foto a me? è pieno di cose bellissime qui intorno.❞ 
❝tu sei una di quelle.❞ 
ancora una volta, il mio cuore fece brutti scherzi. mi mancava il respiro e dovetti schiudere le labbra per far entrare abbastanza ossigeno nei miei polmoni. tu continuavi a guardarmi impassibile, come se avessi detto la cosa più normale al mondo. 
❝andiamo, non dire stronzate.❞ 
❝preferirei fotografare almeno una volta il tuo viso piuttosto che cento volte tutto questo posto.❞ 
ti eri per caso bevuto il cervello? come puoi dire tutte queste cose con tale leggerezza? 
rimasi senza parole, a guardarti come uno stupido. stavo impazzendo, completamente. ti ricordi come le mie dita tremavano? dovetti metterle nella tasca della felpa per nasconderle. 
poco dopo andasti a fare un giro tra gli alberi, ed io mi sedetti sull'erba umida. strappavo dei piccoli ciuffi da terra, mentre il mio sguardo seguiva ogni tuo movimento, anche il più minuscolo. ti guardai chinarti e raccogliere qualcosa, forse un fiore, pensai.
presi il mio cellulare e ti feci una foto, era così bello guardarti fare ciò che amavi, avevi due occhi che brillavano come delle stelle. 
scattata la foto mi distrassi nel guardarla, perciò non mi accorsi del tuo arrivo. 
mi afferrasti il viso con una mano, alzandomelo, io ti guardai senza emettere un fiato. infilasti il fiore che avevi precedentemente colto dietro il mio orecchio, tra i miei capelli rossi. 
eri così dannatamente bello, ma io non sapevo che tu stessi pensando la stessa cosa di me. ti sporgesti verso di me, i nostri nasi si sfiorarono per un istante ma tu ci desti un bacio sopra; il problema era solo uno: io volevo baciare le tue labbra.
prima che potessi allontanarti, presi la manica della tua maglia e ti riavvicinai a me, chiusi le palpebre e feci toccare le nostre labbra. 
e dio, non rimpiangerò mai e poi mai di averlo fatto. 
tu non mi sembrasti molto sorpreso, forse perché volevi farlo anche tu? 
i miei dubbi scomparirono quando iniziasti a muovere le tue labbra sulle mie, lentamente, come se stessi accarezzando un petalo di fiore. 
ti inginocchiasti a terra, così da essere alla mia altezza, poi prendesti il mio viso con entrambe le mani, assaporandomi completamente. 
eravamo completamente impazziti, hyung.

 

ogni mio pensiero ha dipinto sopra il tuo viso.

ricordi quando mi chiedesti di accompagnarti a sviluppare le foto? era passato un giorno dal nostro primo bacio, e nessuno dei due sembrava volerne parlare. le mie labbra però avevano ancora il tuo sapore sopra, e avevo una paura terribile che esso potesse scomparire da un momento all'altro. 
andammo nella camera oscura della nostra scuola, che in quel momento era completamente vuota, dato che gli studenti erano andati via da tempo. 
non ero mai entrato in una stanza simile, quelle luci rossi mi mettevano una strana sensazione in corpo. chiudemmo la porta alle nostre spalle e io mi sedetti su uno sgabello posto vicino ad un tavolo, mentre tu prendevi tutto l'occorrente. 
io non ci capivo nulla, tutte le quelle vasche piene di qualche sostanza, tu invece sembravi muoverti come se fossi a casa tua. ti guardai prendere della carta bianca e immergerla dentro una delle vaschette, poi la agitasti piano, per permettere a quel liquido di bagnarla completamente.
❝è la foto che hai fatto a me?❞ 
chiesi guardando quella carta mentre si trasformava, facendo uscire fuori lo scatto. 
❝mh❞ annuisti, poi afferrasti la foto con una pinza, immergendola poi in un'altra vaschetta. avevi una espressione concentrata, non volevi commettere il minimo sbaglio. 
❝perché le sviluppi qui? non sarebbe più facile stamparle da qualche fotografo?❞ 
❝non voglio che nessun altro le veda, a parte noi due.❞ 
amavo quando, per indicare te e me, usavi la parola noi. mi faceva sentire come se fossimo una cosa sola, come se fossimo uniti da un qualcosa di speciale. che cosa stupida, non trovi? eppure mi sembrava che anche tu la pensassi nello stesso modo... avevi uno strano modo di pensare. 
ad esempio: non volevi condividere il letto di nessuno, se non il mio. 
❝c'è gente che condivide il letto con chiunque, io soltanto con te. perché tu non sei una persona qualunque.❞ 
dicevi così tante frasi romantiche e nemmeno te ne rendevi conto. 
❝ti ricordi quando hai fatto questa?❞ 
ti avevo domandato alla prossima foto che stavi sviluppando, volevo farti tornare in mente quel momento, quel esatto momento. 
❝è l'ultima che ho scattato prima di raccogliere quel fiore.❞ 
❝e cosa hai fatto con quel fiore?❞ 
mi guardasti. 
❝l'ho messo tra i tuoi capelli profumati.❞ 
❝e poi?❞
senza accorgermene ci eravamo fatti più vicini, io avevo iniziato a giocare con le tue dita, che erano poggiate sul tavolo di acciaio. ti sei reso conto di quanta voglia di baciarti avevo? molto probabilmente sì, insomma, era impossibile da non notare. i miei occhi erano fissi sulle tue labbra schiuse, stavi pensando a cosa dire. 
❝poi mi hai fatto sentire vivo.❞ 
ti ricordi cosa intendevi con quella frase, hyung? ne parlavamo sempre: amare può ferire, ma è l'unica cosa che ci fa sentire vivi. 
stavi dicendo di amarmi? non lo so, non ti ho permesso più di parlare. avevo catturato le tue labbra in un bacio tiepido e morbido, e tu avevi lasciato perdere il lavoro che stavi facendo poco prima. facesti vagare le tue dita sul mio viso, poi tra i miei capelli, le fermasti dietro la nuca, accarezzandola piano, un modo perfetto per farmi perdere la ragione.
era tutto così dannatamente dolce, le nostre labbra si muovevano così lentamente, timorose di compiere qualche errore. ti ricordi? ricordi come tremavo?
ci allontanammo ed i tuoi occhi erano puntati nei miei, vedere le tue labbra bagnate e gonfie per colpa mia era il meglio che potevo desiderare dalla mia vita. 
❝e poi tu sai cosa hai fatto?❞ 
mi domandasti, soffiando sulle mie labbra. 
❝cosa?❞
❝mi hai fatto perdutamente innamorare di te.❞ 

 

custodiamo ogni nostro secondo come se fosse l'ultimo che passeremo insieme.

ora dimmi, hyung, ricordi qualcosa? riesci a capire quanto fossimo innamorati noi due? 
io volevo —voglio donarti tutto me stesso, tutta la mia adolescenza, tutta la mia vecchiaia, tutta la mia vita. 
ti ricordi quando provammo a dire ai nostri genitori dei nostri sentimenti? 'siete ancora piccoli', dicevano, ma loro non sapevano tutti i nostri momenti, tutti i nostri baci, ogni carezza, ogni ti amo sussurrato nel buio, sotto le coperte, mentre il tuo cuore batteva forte nel petto.
❝voglio passare tutta la mia vita in questo modo.❞ 
❝con me?❞
❝con te, donghyuck.❞ 
le pareti della tua stanza erano piene di foto, di nostre foto, appese ovunque, persino sul tetto. avevamo creato così tanti ricordi che non bastavano quattro pareti per metterli tutti. 
❝puoi promettermi una cosa?❞ 
ti chiesi, guardandoti in quei tuoi occhi bellissimi. tu annuisti e mi invitasti ad andare avanti, mentre accarezzavi dolcemente il mio viso.
❝promettimi che non ti dimenticherai mai di me. ogni nostro momento, ogni nostra foto, voglio che rimanga impressa nella tua testa per sempre. voglio che, nonostante tutto quello che accadrà, sentendo il rumore della pioggia ti venga in mente il nostro incontro, guardando una dalia ti venga in mente il nostro primo bacio, e che—❞
mi baciasti d'improvviso, lasciandomi senza fiato. quel nostro bacio fu una danza di lingue gemelle senza precedenti, non mi avevi mai preso le labbra in quel modo così sicuro. 
❝te lo prometto, donghyuck. i miei pensieri saranno per sempre rivolti soltanto e solamente a te. a te che mi hai fatto innamorare con un solo sguardo, a te che soltanto sfiorandomi mi fai brillare, a te penserò sempre perché sei la persona che ormai fa parte di me, io non esisto senza te, e tu non esisti senza me. staremo insieme per sempre. anche se dovessimo litigare, urlarci contro, lasciarci, prenderci una pausa o che so io, io ti amerò sempre, qualunque cosa accada.❞
io credevo per davvero in queste parole. te le ricordi, hyung? ho pianto come un bambino dopo averle sentire, e tu immediatamente mi avevi stretto tra le tue braccia, baciando dolcemente i miei capelli rossi un po' sbiaditi. 
cotta adolescenziale, dicevano tutti. 
amore eterno, dicevamo noi. 

 

ora torna a ricordare, ti prego. non lascerò bruciare le nostre foto fatte di stelle e lacrime.

sei arrivato fin qui, hyung? ti è piaciuta la nostra bellissima storia d'amore? 
i medici hanno detto che raccontarti tutto questo ti avrebbe aiutato a passare questi giorni in ospedale, ed io lo spero vivamente. ma ciò che spero di più, è che la tua memoria torni quella di prima.
fa così male, vederti con questi occhi spenti mentre mi guardi. i tuoi occhi sono sempre stati luminosi, quando erano immersi nei miei. 
❝chi sei?❞
mi hai chiesto l'altro giorno, non appena avevo messo piede nella tua stanza. questo te lo ricordi, vero? i miei occhi non hanno mai versato tante lacrime, il mio cuore non aveva mai ceduto in quel modo. e le mie gambe... le mie gambe mi abbandonarono, lasciandomi cadere sul freddo pavimento. 
vedi i fiori che ti ho portato? sono delle dalie. le stesse che hai infilato nei miei capelli, quel giorno. ci ho messo ore per trovare le stesse, quello stesso identico colore. magari ti avrebbero aiutato a ricordare... lo spero tanto. 
hyung, guardale. 
non ti viene in mente nulla? 
ti prego, anche in ricordo vago mi va bene. 
vedi le foto che ti ho lasciato sul comodino? erano appese nella tua stanza. loro te le ricordi? 
guarda, lì ci siamo noi due. 
era il giorno del tuo diciottesimo compleanno, ti ho regalato un peluche. stupido, vero? ma volevo che, quando mia madre non mi permetteva di venire da te, tu potessi stringere lui, piuttosto che me. 
e si, è lo stesso peluche che stai tenendo tra le braccia in quel letto di ospedale. 
senti il suo profumo: è il nostro, ci abbiamo dormito così tante volte. 
molto probabilmente, mentre stai leggendo questo, io sono da qualche parte nell'ospedale, o magari mi sono stupidamente addormentato su una sedia nella sala d'attesa. vorrei passare tutto il tempo lì, ma tu mi sembri a disagio, quando sono con te. 
credo che questa sia una delle cose che faccia più male, tu sei sempre stato così a tuo agio con me. 
ora sono uno sconosciuto, una persona qualunque, una persona con cui non condivideresti il letto, vero? 
dio, abbiamo così tanto da recuperare. non ho intenzione di lasciarti, per alcun motivo al mondo. hai perso la memoria, ma il mio amore è più forte di questa disgrazia. 
magari non ho fatto uscire nessun ricordo in te, magari sei allo stesso punto di prima. è un peccato, davvero lo è, perché dovremo ricostruire due anni di amicizia e uno di puro e bellissimo amore. 
ma, qualsiasi tempo ci voglia, io non mi arrenderò, lo sai vero? 
giuro sulla mia stessa vita che ti farò innamorare di me ancora una volta. 
ho paura, dannatamente paura, ma io ti amo, e come ti ho ripetuto tantissime volte, ti amerò per sempre, qualunque cosa accada.
questo terribile incidente non ci separerà, mai e poi mai. 
ti amo così tanto, hyung. ti amo per davvero. 
recupereremo ogni istante della nostra vita, insieme.















CIAO!!! 
ho scritto questa storia letteralmente dal nulla, ditemi cosa ne pensate pls
LOV U ALL

 
   
 
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