Bruxelles da secoli ormai era divenuta una delle città più importanti di tutta la sfera terrestre.
Prima come capitale del Belgio in seguito anche per essere sede di alcune delle più importanti istituzioni mondiali fra cui il ministero degli esteri della ESUN, acronimo che sta a significare Earth Sphere United Nation cioè Unione delle Nazioni della Sfera Terrestre.
Tale ministero era posto in un moderno palazzo di acciaio e cemento alla periferia della città, come è facile suppore questo palazzo era pieno di uffici.
Uno di essi era occupato da una giovane ragazza che, a poco meno di vent’anni, occupava una delle più alte cariche governative.
Questa ragazza dai lunghi capelli biondi, dagli occhi azzurri come il cielo e il viso dallo sguardo deciso prendeva il nome di Relena Darlian Peacecraft.
Questa carica era quella di Vice Ministro agli Esteri e l’aveva presa cinque anni prima all’età di quindici anni, quando non era nemmeno maggiorenne.
Ora, seduta alla scrivania di suo padre ricordava alcuni avvenimenti che in quei quattro anni si erano rapidamente succeduti.
All’inizio ciò aveva posto molti problemi e si pensava che fosse solo una carica onorifica, datale come risarcimento per la morte dei suoi genitori naturali, i reali del regno di Sank; che per quella del padre adottivo nonché Vice Ministro prima di lei Markus Darlian.
Ma tali problemi e dubbi vennero subito dissipati e risolti grazie alle sue naturali doti diplomatiche ed organizzative che permisero in breve tempo di stabilizzare la pace da poco raggiunta tra la terra e le varie colonie spaziali poste lungo i punti di Lagrange.
Ma nuove voci contrarie a dare una posizione di potere ad una ragazza così giovane si fecero di nuovo sentire quando, circa un anno dopo il suo insediamento, trapelò la notizia che ad occuparsi della sua sicurezza fossero gli ex piloti di Gundam che, per molti, erano paragonabili a dei terroristi.
Ma lei non si scompose e rispose che i cinque ragazzi in questione godevano della sua più completa fiducia e che si era deciso, proprio per ripartire da zero, di dare a tutti un amnistia generale.
Anche perché i maggiori responsabili delle guerre appena concluse non erano i piloti in questione oppure i soldati della vecchia federazione o di Oz ma altre persone che erano decedute durante la guerra.
Ciò mise a tacere nuovamente la voci contro di lei ma non passo che un anno quando si trovò di nuovo ad affrontare un ennesimo “scandalo”.
Infatti qualcuno fece girare la voce che tra lei e una delle sue guardie del corpo, esattamente Heero Yui un ragazzo dai profondi occhi blu, i capelli castani e dallo sguardo calmo e serio; ci fosse del tenero.
Da prima decise di non rispondere dicendo che la sua vita privata doveva rimanere tale, poi quando le malelingue si fecero più insistenti fece sentire la sua voce ricordando che in passato molte guerre si erano concluse con dei matrimoni tra le opposte fazioni, fece l’esempio della guerra delle due rose tra i Lancaster e gli York che diede vita alla casata dei Tudor, oppure come per la Regina Beatrice d’Olanda.
Tali esempi misero fine anche a queste situazioni spiacevoli ma anche per questo ed  in comune accordo con il suo fidanzato che il loro matrimonio fosse strettamente privato, decisione maturata anche per il carattere schivo e taciturno di lui ma anche per la ritrosia di lei di far vedere i suoi fatti privati spiattellati in pubblica piazza.
Quindi appena raggiunta la maggior età i due si sposarono con una cerimonia strettamente privata tenuta da una loro cara amica, l’ex colonnello Une divenuta responsabile dei Preventer, l’agenzia della ESUN che si occupava delle minacce alla pace mondiale.
Ad accompagnarla c’era suo fratello Milliardo mentre a farle da testimone c’era la fidanzata di uno degli altri ex piloti di Gundam, Hilde Schbeiker.
Il marito, sebbene riluttante, aveva chiesto a Duo Maxwell, uno degli ex piloti di Gundam nonché fidanzato di Hilde, di fargli da testimone.
Ad assistere alla cerimonia c’erano la madre adottiva di Relena, Julia Darlian, la moglie del fratello, Lucrezia Noin con loro figlio Maximilian; gli altri ex piloti di Gundam con le fidanzate ed infine a portare le fedi la figlia di Treize Khushrenada, Maremaia.
Tali pensieri vennero però interrotti dal suo dell’interfono a cui dovette rispondere.
-Vice Ministro- fece la voce della sua fidata segretaria Chris. -C’è il capitano Yui che chiede di vederla?-
Un’altra cosa che avevano deciso e che al lavoro era di tenere un rapporto strettamente formale in modo tale da minimizzare i possibili problemi che potessero sorgere con le altre persone.
Relena sapeva poi che Heero in pubblico non era molto espansivo ma nel privato, arrosì un po’ a questo, ormai sapeva espandersi di più ma non un maniera esagerata.
-Fallo passare- rispose lei.
A quel punto una delle porte dell’ufficio si apri e lei si alzò avvicinandosi a lui.
-Capitano Yui- fece lei sorridendo -Gradisce una tisana- a quel punto indicò un tavolino basso circonda quattro poltrone con sopra una teiera e due tazze.
L’uomo annui solamente e i due si avvicinarono al tavolino.
-Le ho portato i piani della sicurezza per i prossimi viaggi, spero che siano di suo gradimento- fece lui serio ma con uno strano sorriso sulle labbra -spero inoltre che i suoi malanni degli ultimi giorni non siano gravi visto che mi offre una tisana invece che del solito the oppure caffè-
La ragazza sorrise placida, le piaceva giocare questo tono formale con lui -la ringrazio capitano Yui, il mio stato di salute è ottimo ma credo che dovrò rimandare quei viaggi a data da destinarsi-
-Perché scusi?- chiese lui ma con uno sguardo con cui diceva e non diceva niente.
-Diciamo che il mio medico personale, il maggiore Sally Po, mi ha confermato un sospetto che avevamo da qualche tempo capitano Yui.-
Relena alzò lo sguardò dalla tazza e sorrise raggiante al marito -Dunque il nostro sospetto era corretto Vice Ministro?-
Il tono della voce di Heero, di solito calmo e quasi monocorde, era rotto dall’emozione.
-Sì, capitano Yui stiamo per avere un bambino.-
Quella fu una delle rare volte in cui Heero Yui lascio perdere il tono formale che teneva quando lavorava, si alzò e bacio con passione la moglie lasciandola di stucco.
Ma era anche una delle cose che adorava del marito.