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Autore: id_s    03/04/2018    3 recensioni
Hermione lo nota e il tempo intorno a lei si ferma - Remus è malato d’infanzia e di ricordi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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D'ingenuità e di rimpianti



Hermione sembra sempre ascoltare solo in parte.

Porta sul viso i segni di notti insonni, vaga per le stanze della Tana come invisibile, è un alito di vento al gusto d’inchiostro e pergamena. Stringe al petto i suoi libri, ci affonda il volto e con esso il proprio tormento, nascosto dietro le pagine ingiallite – colpevole, la sua anima va in pezzi, si scheggia per il suo amore.
Lui la guarda di sottecchi, e chissà cosa mai potrà pensare, di quel cuore di bambina, cosa proverà per quelle gote così rosse, luminose solo per lui, custode del suo peccato.

Remus attinge ai suoi sorrisi per riprendere a respirare vivere sentire.

 

Hermione lo nota e il tempo intorno a lei si ferma, nota la sua sofferenza dietro quegli occhi così miti e gentili, il dolore che gli piega le spalle, ingrigisce il suo viso – Remus è malato d’infanzia e di ricordi, è un fantasma rivolto al passato, verso giorni a colori, col calore del sole sulla pelle e la sensazione che si possa vivere per sempre. Lui le passa accanto distratto – un tremito, per quel semplice sfioramento, le scuote l’anima e le membra e le manca il respiro, e lui forse la sente, tra il caos della Tana e la gente che non vede, la sente dentro le ossa, sente quel respiro che per un attimo si ferma.

 

Remus continua a camminare, come ignaro – con l’anima in riserva e il cuore che non parte, combatte contro se stesso e la propria natura, contro un istinto che non può, non vuole assecondare.

 

 

Hermione siede tranquilla su una vecchia poltrona – un calore nuovo la pervade ogni volta che lo sente parlare, raccontare, ricordare. Ascolta la sua voce e si sente protetta, al sicuro – ne ammira la saggezza, la gentilezza, e vorrebbe farsi carico di quel dolore, come sarebbe stato, scoprirlo prima che gli venisse portato via dagli occhi tutto quel mare?
Lui guarda quel corpo fatto di grazia e di promesse, col volto di una venere marmorea – si lascia pugnalare dalla sua purezza, da un sentimento pallido ed ingenuo come lei, una bambina nei suoi sedici anni di fiorente meraviglia.

Remus s’abbandona al tormento ogni notte – lascia lacrime di madreperla sul cuscino,
stringe tra le mani un lenzuolo madido di sudore e sofferenza, la consapevolezza di fiele di una vita sfiorita, perduta.

 

Ogni sguardo dei suoi occhi d’ambra liquida è un nuovo colpo al cuore – lei è un angelo di gioventù e purezza, puri sono i suoi sentimenti, l’amore che le legge dietro le iridi che s’ostina a nascondere non appena Remus la guarda, consapevole. Lui ha capito, Hermione ne è certa, lui la sente.

 

Il suo sentimento sboccia in mezzo al pianto e alle grida di un mondo che va in guerra – Remus ogni notte torna da un’altra donna, il volto più adulto, più segnato, affoga nei suoi baci bisognosi il desiderio di un cuore lacerato e agonizzante.
Prima o poi, anche il suo ricordo sbiadirà nel tempo.



 

Note dell'autore:
La storia partecipa all'All Together Contest - Freya Special Edition indetto da _Freya Crescent_ sul forum di efp.
Ci sono qui e lì citazioni a delle canzoni, come mio solito.

  1. "Malato d'Infanzia e di ricordi" (Angelo Branduardi)
  2. "Con l'anima in riserva e il cuore che non parte" (Francesco De Gregori)
  3. "... via dagli occhi tutto quel mare" (Francesco De Gregori)
  4. "Lascia lacrime di madreperla sul cuscino" (Lucio Battisti)
   
 
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