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Autore: kamy    05/04/2018    2 recensioni
Una raccolta di drabble su 'case' horror.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.1 Camera dei bambini

 

Alois avvertì la pelle pizzicargli, mugolò e allungò le gambe. Il respiro gli divenne irregolare, il sudore gli scendeva lungo le gote e sentiva bruciare all’attaccatura dei capelli; ansimò, si mise sull’altro fianco, rimanendo sdraiato sul letto. Sentì il corpo dolergli, l’odore di fumo e bruciato gli punse le narici. Socchiuse un occhio, vide le fiamme e gridò, raddrizzandosi. Si mise in piedi, la stanza era invasa dal fuoco. Boccheggiò e abbassò lo sguardo, gli arti gli erano diventati grigi e lunghi, i piedi si erano trasformati in una nebbiolina evanescente. Cercò di urlare, ma le sue labbra erano sigillate. Dimenò il capo e la bocca gli divenne una proboscide da cui uscivano dei versi striduli. Sgranò gli occhi, che gli divennero tre quarti del viso, il soffitto era diventato rossastro e molle.

La stanza si trasformò nelle fauci di un gigante e i denti bianchi sporchi di sangue della bestia si richiusero sul ragazzo con uno schiocco secco.

 

 

Cap.2 Effetti della casa

 

“Ferma! Ferma!” strillò Judit.

Il marito sbuffò e ticchettò con l’indice sul volante, assottigliando gli occhi.

“E stavolta perché?” domandò.

La moglie diede una serie di manate sul vetro e l’uomo sbuffò, accostando.

“Devi fare di nuovo pipì?” chiese. Fermò la macchina e accese le luci.

Judit aprì la portiera e uscì, correndo.

Kail sbuffò nuovamente e si voltò.

“O è la nausea causata dall’aria condizionata?” domandò. Sfilò le chiavi e se le mise in tasca. Si voltò e aprì la portiera, scendendo, batté un paio di volte le palpebre, vedendo i cespugli illuminati dalla luce gialla e arancione a intermittenza.

“Potresti anche rispondermi, visto che non sento rumore di vomito” borbottò. Si sfilò un pacchetto di sigarette dalla tasca della camicia. Sentì una serie di sibili e si girò abbassando lo sguardo, sgranò gli occhi e il pacchetto gli cadde di mano.

La moglie avanzò mantenendo il corpo piegato ad arco, le mani e i piedi sbattevano ritmicamente sull’asfalto. Il corpo era girato di trecentosessanta gradi e la donna sorrideva.

“Te l’avevo detto che quella casa era strana” cinguettò. Le iridi le divennero gialle e a fessura. Uscì la lingua che le divenne viola e biforcuta, facendola saettare.

 

Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.3 Biblioteca

 

Marika afferrò il primo libro dalla libreria, stringendolo per la copertina rossa. Si voltò e si diresse fino a una poltroncina. Si girò e vi si sedette, accavallando le gambe. Aprì il testo e passò l’indice sulla copertina ingiallita. Si leccò le labbra e socchiuse gli occhi, avvertì la pelle pizzicare, il sudore le imperlò il viso e alcuni capelli le si incollarono al viso, umidicci. Gli occhiali a punta le scivolarono sul naso e la donna ansimò. Le tempie le pulsarono e il mal di testa aumentò. La pelle le si squarciò e la testa le si aprì a metà. Il suo cervello allungò due tentacoli sporchi di sangue e del liquido colò sulle lenti della donna.

Il cervello spalancò due occhi e fece dei vagiti da neonato.

 

 

 

Cap.4 Sala da pranzo

 

Ninette si portò il bicchiere alle labbra e sorseggiò un paio di volte. Un rivolo d’acqua le scese lungo le labbra.

La donna si piegò in avanti e prese il tovagliolo, pulendosi. I capelli biondi le divennero bianchi.

Le tende della stanza tremarono e si scostarono, facendo entrare la luce della luna.

“C’è vento stasera” borbottò la donna. La pelle le divenne diafana e iniziò a brillare di bianco. Sbadigliò e si piegò, guardando il piatto. Tagliò la fetta di carne in striscioline. Avvertì una fitta all’addome e il suo corpo si alzò in volo, la sedia cadde a terra con un tonfo.

“Cos …”. La sua voce si spezzò. Gettò indietro la testa e gli occhi le svanirono, lasciandole le orbite vuote, cave e oscure.

 Spalancò la bocca e iniziò a urlare, i capelli le volteggiarono intorno.

 

  
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