Libri > Il diario del vampiro
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Autore: wale83    06/04/2018    2 recensioni
Bonnie scopre che l'unica persona di cui si è sempre fidata non ha fatto altro che mentirle, si sente tradita, delusa e sola. L'unica cosa che può fare è ricominciare una nuova vita contando solo su di se, non vuole altro che restare sola, non si fida più e come darle torto? Ma sarà così facile restare ai margini senza essere coinvolta da nuovi amici e soprattutto da un certo ragazzo moro? Poco ma sicuro lei non ne vuole sapere niente.. per una volta Damon non avrà il suo uccellino servito su un piatto d'argento!! Tutti umani
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 19
 
POV S
 
< Per l’amor del cielo lasciala almeno respirare! – Elena sta praticamente stritolando Bonnie – guarda che non sei l’unica che vuole salutarla > cerco di sorridere ma non è per nulla semplice.. poche cose sono peggiori di un addio all’aeroporto. Nessuno di noi dovrebbe essere qui..
< Ok ok – l’allontana un po' ma senza lasciarla andare – Quindi siamo intesi: voglio una montagna di cartoline e sessioni di Skype una volta al giorno, devi raccontarmi tutto ciò che fai e tutto ciò che vedi! Non ti azzardare a dimenticarti! Ricordati di noi.. > sapevo che sarebbe finita così, si stavano trattenendo troppo tutte e due ma ora le lacrime scorrono libere e copiose, in verità devo sforzarmi per evitare di unirmi a loro.
Odio tutto questo!
Bonnie non dovrebbe partire per Parigi.. dovrebbe restare qui.. con noi..
Lo so che quell’idiota di mio fratello ha combinato un vero e proprio casino ma non può finire così, no? Loro si amano.. perché tutto deve essere così difficile?
Bonnie ha messo su un’espressione più o meno serena, non vuole farci preoccupare. Indossa il sorriso più finto mai visto, si vede lontano un miglio quanto stia soffrendo.. spezza il cuore vederla così..
Non so come ci sia riuscito ma Dereck è riuscito a sostituirsi a Elena. Anche lui non vuole lasciarla andare, vedo che le sussurra qualcosa all’orecchio e lei che annuisce. Solo ora capisco quanto è dura anche per il suo patrigno vederla andare via
< Bonnie sei pronta? Hanno appena chiamato il nostro volo > mm.. questo deve essere il famigerato Zander.. l’occhio pesto può essere un valido indizio. Capisco perché Damon non sopporti neanche sentirlo nominare, è fastidioso il modo in cui la guarda, per non parlare di come sorride come se avesse appena vinto un milione di dollari.. non è normale. Non mi piace per niente.
< Ehi è il mio turno – l’abbraccio più stretta che posso, con un mezzo sorriso cerca di nascondere gli occhi pericolosamente lucidi – Sei ancora in tempo per restare.. >
< Devo andare.. lo sai bene.. > dovevo pur provarci no?
< Lo so. Ma per qualunque cosa ricorda che noi siamo qui, basta una parola e voliamo da te. In ogni modo saremo qui ad aspettarti. Vai, impara e divertiti – le lascio un bacio sulla tempia – Tutto si sistemerà – scuote la testa – Si invece, vedrai. Basta lasciare calmare un po' le acque. Ma non dimenticare mai che comunque vada noi saremo sempre al tuo fianco. Ti voglio bene Bonbon >
< Sei il migliore.. ti voglio bene > con la coda dell’occhio colgo un movimento fra la folla. Possibile che sia..? No, non può essere. È bastata questa piccola distrazione per permettere a Elena di scansarmi per tornare a salutarla
< Mettiamo le cose in chiaro. Tu ora ti asciughi le lacrime, sali su quell’aereo, impari tutto ciò che devi in quella benedetta Parigi e poi tra due mesi torni da noi.. vero?! La piccola Litzy non può stare senza la sua zietta preferita >
< Questo è un colpo basso.. >
< Gioco solo per vincere io. Dillo >
< Torno.. te lo giuro >
< Forza è ora di imbarcarci – Zander le prende il bagaglio a mano poggiandole una mano sulla schiena – Hai finito i saluti? Vi garantisco che adesso Bonnie è in buone mani > ora si che sto sereno.
In pochi attimi supera il gate e sparisce fra la folla.
Il momento di silenzio fra noi tre è interrotto da Dereck
< È tutta colpa di quell’idiota di tuo fratello – e come dargli torto? – Meglio che vada prima che dica altro. Ciao ragazzi >
Una volta soli Elena continua imperterrita
< Ha ragione, lo sai benissimo anche tu >
< Già – passo una mano fra i capelli – Nonostante tutto però Damon su una cosa aveva totalmente ragione: quel tipo vuole portarsela a letto >
< Probabilmente l’unica a non essersene accorta è lei >
< Non mi piace. Non mi piace per niente >
< Neanche a me ma non possiamo farci niente proprio per colpa di quel cretino di tuo fratello. Andiamo a casa che è meglio >
 
< Non dirmi che vai in ufficio anche stamani? È sabato! >
< No – passo una mano sul viso – Voglio fare un salto da Damon. Magari stamani si degna di farmi entrare > ieri ci sono passato tornando dall’aeroporto e non c’era, sono ripassato nel pomeriggio e mi ha mandato a quel paese sena neanche aprire la porta. Ogni telefonata è andata alla casella vocale. Sto iniziando a preoccuparmi sul serio
< Magari è con quella sgualdrina di Kathrine e non vuole essere disturbato >
< Elena.. – sospiro cercando le parole – Stiamo parlando di Damon, non pensi che possa meritare il beneficio del dubbio? Almeno finché non ne avremo la certezza? >
< Stai dicendo che Bonnie è una bugiarda? O che si è immaginata la scena di Kathrine mezza nuda con Damon?! > fantastico proprio quello che ci voleva stamattina: Elena sul piede di guerra
< Sto solo dicendo che stiamo parliamo di mio fratello. Voglio sentire la sua versione. Capire come ha fatto a cacciarsi in questo casino perché se c’è una cosa che so, anzi che sappiamo tutti, è che Damon ama alla follia Bonnie. Non voglio difendere l’indifendibile. Se l’ha davvero tradita sarò il primo a fargli passare le pene dell’inferno ma voglio sentirlo da lui e se pensassi per un attimo a mente fredda e non da vendicatrice mascherata mi daresti ragione anche tu >
< Mm mm – ha un’espressione seria, sta soppesando ogni mia parola – Forse hai ragione.. comunque cerca di tornare per pranzo così puoi accompagnare me ed Elisabeth al parco. Ah e ricordati il borsone >
< Ci sarò. A dopo > la saluto con un bacio ed esco.
Sono troppe le cose che non tornano, troppi pezzi non riesco a fare combaciare. Il Damon di un anno fa sarebbe stato assolutamente capace di tradire con la prima donna che gli si gettasse ai piedi, non sarebbe andato tanto per il sottile.. gli sarebbe andata bene chiunque, ovunque e in qualunque momento senza farsi molti scrupoli. Ma il Damon di ora no. Da quando ha incontrato Bonnie non ha più nemmeno guardato un’altra e di certo le occasioni non gli sono mancate! E se per assurdo avesse voluto davvero tradire la sua ragazza perché avrebbe dovuto farlo proprio con Kathrine? Perché impelagarsi con quella pazza?! Perché fare tanti progetti, perché organizzare nei minimi dettagli una romantica vacanza. Perché pensare a un futuro assieme per poi buttare tutto al vento così?
Non crederò mai che non gli importi di far soffrire Bonnie, che possa essere così insensibile al dolore che sta affrontando, che possa essere così indifferente a Bonnie dall’altra parte dell’oceano pur di stargli lontano. Assolutamente no!
Sono letteralmente attaccato al campanello da cinque minuti ma continuo a non ottenere la minima risposta. Busso prima civilmente poi sempre con più forza. Mi prende per scemo? Ho visto la sua auto parcheggiata in garage e il portiere mi ha assicurato che non è uscito. Non ho intenzione di arrendermi! Accidenti stiamo sfiorando il ridicolo!
A mali estremi estremi rimedi!
Scendo al piano terra e mi faccio dare le chiavi di scorta. Convincere Mike non p stato per nulla facile. Mi sono dovuto persino sorbire una filippica sul diritto alla privacy. Scherziamo?!  Prima ho provato con le buone ma non sono servite. Poi ho tirato fuori l’avvocato che p in me ma non mi ha portato molto lontano. Per ultimo sono passato alle minacce: sono due giorni che non sento mio fratello, se gli è capitato qualcosa lo riterrò personalmente responsabile, gli rovinerò la vita portandogli via tutto ciò che ha anche un piccolissimo significato per lui! Sguardo di ghiaccio e ghigno minaccioso.. sono sicuro che non sono mai stato più simile a mio fratello. Per buona misura ho dovuto assicurargli che i sarei preso completamente la responsabilità se il Signor Salvatore ne fosse stato contrariato.
Quando finalmente entro nell’appartamento regna il silenzio. È tutto immerso nel buio nonostante sia pieno giorno, le tende pesanti sono tirate e non permettono al sole di filtrare. Andando a tentoni trovo l’interruttore, lo spettacolo che mi ritrovo davanti mi lascia a bocca aperta. Sembra sia scoppiata una bomba, niente è rimasto intero. Sedie rovesciate, cassetti buttati a terra, piatti rotti e bicchieri frantumati sul pavimento, scaffali vuoti.. persino il divano è sottosopra. In un angolo, stravaccato per terra a capo chino c’è Damon. Da quando sono entrato non ha mosso un muscolo. Mi chiedo se si sia accorto che sono entrato. Magari sta dormendo.. distruggere tutto come ha fatto deve essere molto faticoso
< Chi ti ha dato il permesso di entrare? Mai sentito parlare di proprietà privata? > sin da piccolo sono abituato al suo tono strafottente, sarcastico, arrabbiato ma non ho mai sentito questo tono piatto da oltre tomba.
< Mike è stato così gentile da darmi le chiavi di scorta. L’alternativa era sfondare la porta per assicurarmi che non fossi stato affettato da un serial killer o rapito dagli alieni >
< Come vedi sono vivo. Fuori > almeno mi guarda
< Che diavolo hai fatto alla faccia? Come ti sei conciato così?> il viso è completamente pesto, metà viola e metà rosso
< Non sono affari tuoi >
< Quanti hai bevuto? > sparse un po' ovunque vedo bottiglie e lattine di birra
< Purtroppo la sbronza è passata da ore. Sono completamente sobrio > scuoto la testa, raddrizzo una sedia e mi siedo davanti a lui
< Cos’hai lì? >
< Le tue cose che erano da Bonnie. Ha raccolto tutto e lo ha dato a Elena – un lampo passa nel suo sguardo ma prima che riesca a decifrarlo chiude gli occhi – Dov’eri ieri sera? > per minuti interi resta in silenzio, do per scontato che non avrò risposta ma sbaglio
< A un incontro > di male in peggio
< Damon! Perché?! Sei tornato ai vecchi metodi? Alcool e risse clandestine?! Pensavo avessi abbandonato quella follia! Che ti è preso?! >
< Che mi è preso?! – la prima vera reazione da parte sua, mi inchioda con lo sguardo – SE NE È ANDATA!! > appoggia la testa contro il muro chiudendo gli occhi spossato
< Ti ho visto ieri in aeroporto. Perché non ti sei fatto avanti? Potevi fermarla >
< Ahhahhh!!! – ride amaro – Avevo un piano perfetto. Correre da lei, attirarne la sua attenzione urlando il suo nome fra la folla, lei che si volta appena prima di superare il gate.. io che mi sarei messo persino in ginocchio pregandola di non lasciarmi, le avrei provate tutte ma alla fine l’avrei convinta e saremmo tornati a casa insieme. Com’è che dice il vecchio Walt? E vissero per sempre felici e contenti. Ridicolo! Ahhahhhahh! Quando sono arrivato stava salutando Dereck con il sorriso più triste mai visto, gli occhi rossi e gonfi di pianto.. ed era solo colpa mia.. non avevo il diritto di fermarla. Ciliegina sulla torta le si è avvicinato quel botolo bastardo, il modo in cui le sorrideva e le sussurrava all’orecchio, come le ha posato la mano sulla schiena mentre l’accompagnava all’imbarco. Mi dava la nausea! La cosa peggiore? È solo colpa mia > sono senza parole. Giuro ho visto un paio di lacrime
< Tornerà. Non se ne è andata via per sempre, lo sai >
< Tornerà ma non per me > cade un silenzio pesante mentre fissa il vuoto.
È come se non ci fossi. Non so davvero cosa dire. Non l’ho mai visto in questo stato. Sobrio e depresso è una combinazione strana per lui, a cose normali non si mostrerebbe in questo stato, farebbe carte false per mantenere la sua freddezza, per sfoggiare la sua maschera d’indifferenza. Ma ora? Rabbia, tristezza, dolore, nostalgia di succedono senza sosta nella sua espressione. Sono convinto che si sia rinchiuso nel suo silenzio ostinato. Infondo ha già parlato più di quanto mi aspettassi, invece a sorpresa continua
< Come fai ad essere sempre così ragionevole? Non dovresti essere qui per urlarmi contro? La tua cara mogliettina non ti ha istruito su come insultarmi? Mi stupisce che non si sia precipitata qui per vendicare la sua amica >
< Prima spiegami cosa è successo, poi deciderò se prenderti a pugni per aver spezzato il cuore a Bonnie >
Ogni volta che viene fatto il suo nome è come se venisse schiaffeggiato.
Scuote la testa, posso scommettere che per lui sia odioso confidarsi con me, impensabile farmi comprendere i suoi errori. Preferirebbe prendere a testate il muro poco ma sicuro.
Nonostante ciò parte dall’inizio, non tralascia niente.
Mi descrive le sue liti con Bonnie, il ruolo di Zander, di quanto fosse arrabbiato col mondo, di quanto fosse ubriaco quella fatidica sera, di come Kathrine abbia tentato di sedurlo, di come abbia cercato di allontanarla da sé senza riuscirci per colpa dell’alcool, di Bonnie che irrompe nell’ufficio, di ciò che gli ha urlato contro, delle sue lacrime mentre fuggiva via..
Mi ha detto tutto.. tutti i dettagli, non ha tralasciato niente
< Aspetta, aspetta.. vuoi dirmi che dopo tutto ciò che era appena successo quella strega dell’est ha firmato il contratto senza storie? E cosa intendeva con “il mio scopo l’ho raggiunto”? Quale scopo? – scuote la testa esausto – C’è qualcosa che non sappiamo. Ma cosa?! >
< Mi credi? – è incredulo e sollevato – Mi credi quando dico che non è successo niente fra me è quella stronza?! > sul serio dava per scontato che gli voltassi le spalle?!
< Certo! Neppure tu puoi essere così idiota! >
< Beh sei l’unico. Tua moglie vorrebbe darmi la lezione della vita. Neanche voglio saper cosa ne pensa di questa storia papà. E Bonnie.. Bonnie è convinta che l’abbia tradita, è convinta che le abbia mentito per tutto il tempo. Ho amato solo lei. Essere amato da lei è una cosa potente.. mi ha reso un uomo migliore. Doveva ascoltarmi! Doveva darmi la possibilità di spiegare! Doveva farmi parlare! Perché?! È stato più facile scappare con quel botolo da strapazzo che affrontare il problema e risolverlo!! Mi ama! Doveva fidarsi!! – si alza e inizia a camminare nervoso avanti e indietro – Fa sempre così! le cose si fanno difficili e lei scappa dalla parte opposta! Doveva restare qui! – Appoggia le mani alla vetrata che da sul balcone, non l’ho mai visto così sconfitto – Ho perso tutto.. cosa faccio ora? > si accascia sulla poltrona sfinito dal lungo discorso
< C’è solo una cosa che puoi fare: lotta per lei! Non è il momento di arrenderti! Ha bisogno di spazio, lasciaglielo. Quando tornerà sarà più calma e più disposta ad ascoltarti. Nel frattempo scopriremo cosa c’è dietro il comportamento di Kathrine. Darai a Bonnie una solida spiegazione che dimostra la tua innocenza. Capirà ne sono certo >
< Non mi resta niente senza di lei.. non mi sono mai sentito così solo.. spero solo che tu abbia ragione.. Da dove iniziamo? >
< Per prima cosa stasera vieni a cena alla villa. Abbiamo bisogno di papà e soprattutto sarà fondamentale avere Elena dalla nostra parte >
 
 
< Cosa diamine ci fa lui qui?! – appena Elena ha visto entrare Damon in salone è diventata una furia, gli si para davanti minacciosa – Come diavolo fai ad avere la faccia tosta di venire qui! > forse avrei dovuto avvisarla..
< Non hai parlato a questa pazza che hai per moglie? > bene ora mi guardano entrambi furiosi
< Elena calmati! Se te lo fossi dimenticato questa è anche casa sua e comunque l’ho invitato io a cena, te lo avrei detto prima ma aspettavo il momento giusto.. >
< Codardo > fratello ingrato
< Non lo voglio a cena! Non lo voglio qui! È tutta colpa sua se la mia migliore amica è dall’altra parte del mondo!! >
< Ho capito me ne vado >
< No!! Fermo! – lo trattengo per un braccio – Prima di attaccarlo lo hai ascoltato?! È Damon santiddio! Lo conosci da sempre! Non merita almeno cinque minuti del tuo tempo prima di cancellarlo dalla tua vita?! Mi ha raccontato tutto. Non ha tradito Bonnie > se gli sguardi potessero incenerire io e mio fratello saremmo ridotti a mucchietti di cenere
< Ti do cinque minuti – incrocia le braccia stizzita - Se non mi convinci ti sbatto fuori a calci nel sedere >
< Ok >
Per la seconda volta racconta per filo e per segno tutta la storia, non lascia fuori nessun particolare, il dolore che prova gli si legge chiaro in volto.
Mentre ascolta mia moglie cambia espressione mille volte: rabbia, ira, indignazioni, collera, incredulità, stupore, tristezza e fortunatamente comprensione.
Con le lacrime agli occhi si avvicina a Damon e lo abbraccia, sapere che è innocente le ha tolto un grosso peso dalle spalle
< Solo tu potevi cacciarti in un casino simile! Maledetta strega dell’est! >
< Sei con noi quindi? >
< Certo. Bonnie è ferita ma ti ama ancora >
< Ci servono prove >
< Preferibilmente prima che quel botolo seduca la mia fidanzata >
< Già. Aspetta.. so da dove iniziare: New York! pensateci. Kathrine c’è stata per molto tempo, non è una strana coincidenza il suo coinvolgimento con lo studio dei McCollugh? >
< Ma perché? >
< Non lo so ma possiamo continuare a parlarne mentre mangiamo. Sono sicura che Tea ha già tutto pronto >
 
 
POV B
 
(un mese e mezzo dopo)
 
< Smettila.. ancora cinque minuti.. dai.. > sto dormendo così bene, deve essere ancora presto per la sveglia.. voglio dormire ancora! Provo a girarmi dall’altra parte ma mi trattiene con il suo peso
< È ora di alzarsi pigrona – con il viso nell’incavo del mio collo lascia una scia di baci umidi, il suo fiato caldo sulla pelle.. dormire non sembra più un’idea così geniale – Apri gli occhi pettirosso > mi mordicchia il lobo sinistro, questo è giocare sporco però!
< È domenica. Dormiamo ancora un po'.. piuttosto vieni ad accoccolarti qui con me > lo stringo affondando il viso nel suo petto sperando di convincerlo
< Appunto! È l’unico giorno in cui ti ho tutta per me senza doverti dividere con quel corso benedetto – un bacio a stampo – Solo io, te e Parigi! In piedi uccellino! > mi assalta facendomi il solletico, le nostre risate e i miei gridolini riempiono la stanza..
Mi sveglio di soprassalto.
Il cuore batte all’impazzata. Ancora quel sogno.
Tutte le notti da un mese e mezzo sempre lo stesso sogno. Insomma non proprio lo stesso sogno.. qualcosa cambia sempre: a volte siamo in un cafè su la rive gauche, a volte stiamo facendo una passeggiata nel giardino delle Tuileries, a volte girovaghiamo fra le stradine della città, a volte siamo semplicemente noi due..
Un mese e mezzo e non ho mancato di sognarlo nemmeno una notte.
Più non lo voglio nominare più lo penso.
Più cerco di dimenticarlo più mi sembra di vederlo ovunque, di scorgerlo nella folla.
Sono appena le sette meno un quarto e non riuscirò più a riaddormentarmi, proprio l’unico giorno in cui posso dormire!
Che cavolo! Se il buongiorno si vede dal mattino..
Sbuffando scalcio via le lenzuola e mi alzo dal letto.
Prima di tutto serve una bella doccia. L’appartamento che ho preso in affitto è proprio nel cuore di Parigi, una caratteristica soffitta un po' bohemiene con le classiche finestre, è piccolo ma me ne sono subito innamorata. Sarebbe piaciuto anche a Damon.. conoscendolo si sarebbe lamentato, sbuffando che ci saremmo potuti permettere senza problemi qualcosa di più grande.. accidenti a me!
Ci casco ogni volta!
I miei pensieri tornano a lui senza preavviso. Ogni volta che imparo una nuova ricetta, quando assaggio una specialità francese, quando mi capita qualcosa di buffo, quando scopro un nuovo scorcio di Parigi.. quasi di riflesso mi chiedo cosa ne penserebbe Lui, come reagirebbe, cosa mi direbbe. come sarebbe se fosse qui con me..
Basta! Come faccio ad essere così patetica?!
Dopo aver superato il gate d’imbarco all’aeroporto una parte di me voleva dimenticare completamente la mia vita in America, cancellare del tutto le quarant’otto ore precedenti.
Mai e poi mai avrei mai pensato di poter sentire così tanto dolore.
Chi dice che non si può morire d’amore non ha mai provato la sensazione di avere il cuore strappato a forza dal petto, soprattutto non ha mai provato quell’atroce vuoto che ti inghiotte dentro. Era impossibile per me restare. Dovevo andarmene o sarei impazzita.
Ho solo un vago ricordo di Stefan, Elena e Dereck che mi salutano al gate, non ricordo tutto ciò che ci siamo detti nel salutarci, solo che hanno tentato di farmi restare ma non potevo, non potevo proprio, anche se per un attimo ho quasi ceduto sarebbe stato bello fare finta che non fosse successo niente e tornare alla mia vita, peccato solo per quel dolore acuto e costante che mi lacerava dentro.
Mi sono affidata a Zander perché mi portasse via da là.
Appena arrivata in Francia ero l’ombra di me stessa, i primi giorni sono stati un incubo, non avrei fatto altro che starmene chiusa nella mia mansarda evitando il più possibile qualunque altra forma di vita. Fortunatamente una volta iniziato il corso ho avuto uno scopo, qualcosa che mi permettesse di occupare la mente, incontrare persone così da svagarmi.
Come si dice fingi finché non ci riesci.
Giorno dopo giorno era sempre più semplice sorridere e fare finta di niente.
Il dolore acuto è diventato un fastidio di sottofondo a cui ci si abitua.
Da quando sono a Parigi ho cercato di voltare pagina. Mi tengo sempre super impegnata. Più sono occupata meno tempo per pensare ho.
Durante la settimana frequento il corso di pasticceria al mattino, una pausa pranzo veloce e poi il pomeriggio lavoro nella pasticceria di Zander fino alle otto passate. La domenica faccio la turista. A volte so di preciso dove andare: ho visitato il Louvre, il museo d’Orsay, il museo dell’Orangerie, il museo d’arte modern. Altre volte mi armo di cartina e giro per la città: Montparnasse, Montmartre, Le Marais, La Chapelle, il Quartiere Latino. Anche se nel mio tempo libero preferisco stare da sola per abbandonare quell’aria da “sto benissimo-sto alla grande-non c’è niente che non va” e quel sorriso da “la mia vita è fantastica” che si vede lontano un miglio essere finto ed essere finalmente me stessa, a volte esco con un paio di ragazze con cui ho fatto amicizia a lavoro, abbiamo girato un po' di locali e discoteche e devo ammettere che alla fine mi sono pure divertita.
La prima volta che sono uscita dal mio appartamento di mia spontanea volontà, senza nessun impegno ma solo perché ne avevo voglia mi sono ritrovata davanti a un salone di bellezza e senza pensarci due volte sono entrata. Avevo bisogno di un cambiamento, non sopportavo più di vedermi allo specchio come la solita ragazzetta insipida e patetica. Volevo mostrare una nuova Bonnie: una giovane donna pronta a conquistare il mondo non più una bimbetta insignificante calpestata sempre e comunque da chiunque. Ho chiesto un cambio look totale. Per prima cosa ho dato un taglio netto, ho scelto un “long-bob” poco sopra le spalle che secondo il coiffer era perfetto per me, non essendo troppo corto incornicia alla perfezione il mio viso senza sacrificare troppo i miei ricci che però ora sono molto più addomesticabili grazie a un super mega trattamento anti-crespo! Non è mai stato così semplice domare la mia testa! Mi piace da matti usare l’arricciacapelli per ottenere delle morbide onde! Mi sento un’altra! Un’altra Bonnie capace di affrontare una nuova vita in un paese straniero.
Senza perdere altro tempo metto al volo un vestitino verde e un paio di sandali bassi comodi per passeggiare senza meta in città.
La prima tappa è senza dubbio il piccolo cafè proprio sotto casa, ormai sono una cliente abituale, tutte le mattine mi vizio con l’immancabile croissant, non si può affrontare la giornata senza un po' di dolcezza, no? Grazie al cielo il mio francese è sufficiente per non farmi morire di fame!
Approfitterò di questa bella giornata per fare un po' di sano shopping.
Fra due settimane ho il volo di ritorno e voglio prendere qualche bel regalino per le mie amiche. Speriamo che un giro fra le vetrine mi facciano venire in mente qualche idea perché per ora non ne ho moltissime. Per Elena e Caroline potrei cercare dei prodotti di bellezza che da noi non troviamo, magari delle maschere per il viso o cose del genere. Invece per Stefan e Dereck potrei prendere dei cibi tipici o magari del vino. Con tutti gli acquisti che devo fare mi converrà comprare un altro trolley per il ritorno!
< Avez-vous besoin d’autre chose? >
< No, merci. L’addition s’il vous plait >
< Le total est 220 euro >
E così le mie amiche sono sistemate!
Fra una commissione e l’altra si sono fatte le cinque del pomeriggio, devo correre perché fra un’ora ho un appuntamento via skype con Elena e se per disgrazia ritardo anche solo cinque minuti quella pazza allerta l’ambasciata!
Come ci eravamo promesse ci siamo sentite tutti i giorni senza saltarne neanche uno. Una parte di me temeva che nonostante tutte le nostre buone intenzioni e tutte le rassicurazioni che sarebbe sempre stata dalla mia parte, con me dall’altra parte dell’oceano ci saremmo inevitabilmente allontanate. Non potevo sbagliarmi di più! Le nostre chiamate sono il nostro appuntamento fisso, chiacchieriamo di tutto, non parliamo mai meno di un’ora! Dio benedica le videochiamate perché sono state una vera e propria benedizione! Avevo paura che una volta tornata Lizzie non mi avrebbe più riconosciuta, invece riesco a vederla comunque tutti i giorni, è cresciuta tantissimo è quasi irriconoscibile! Sempre più bella e vispa. Ogni volta che mi vede nello schermo indica e manda baci con la manina, è dolcissima!
< Ciao Bonbon!! >
< Ciao Ele! Ciao bambolina! Come state? > la vedo salutare con la manina aiutata dalla sua mamma.
< Tutto bene! Il dentino è finalmente spuntato e per fortuna stanotte non ha avuto problemi e ha dormito tutto di filato! Guarda un po' – le solleva leggermente il labbro superiore vedo distintamente il dentino da latte spuntare – Per festeggiare oggi pomeriggio ci faremo una bella passeggiata al parco con papà, vero principessa? Con questo caldo atroce ci scapperà di sicuro anche un bel gelato! > menomale erano tre giorni che in quella casa non chiudeva occhio nessuno, hanno provato qualunque metodo da quelli della nonna a quelli omeopatici finendo anche con farmaci ma sempre con poco successo
< Alleluia! Era ora poverina! E poveri voi! >
< Speriamo che i prossimi diano meno problemi! Tu piuttosto cosa hai combinato nella sfavillante Parigi? >
< Sono appena rientrata da un sano giro di shopping! La mia carta di credito ci metterà un po' a riprendersi! – giustamente non mi sono limitata ai regali, mi meritavo un po' di gratificazione personale, no? – Qui sono già le cinque passate perciò ordinerò un take-away e mi guarderò un bel film >
< Sola soletta? >
< Avevo chiesto a Sophie e Laurie ma erano entrambe occupate >
< Non fare la furba.. >
< Sono andata da sola e non c’è niente da aggiungere >
< Quindi non ci sono altri appuntamenti galanti in vista? > quella sua espressione neutra non frega nessuno
< No, ti ho già detto che uno è stato sufficiente > accidenti a me!
Perché non riesco mai a nascondere niente a Elena? Perché le sono andata a raccontare dell’appuntamento con Zander? Oltretutto mi sono assorbita il classico “lo sapevo che ci avrebbe provato – si vedeva lontano un miglio – solo tu eri così ingenua da non accorgertene”
< Quindi torni il 30 vero? > il sorriso le arriva da orecchio e orecchio
< Si, non ti ho già dato anche gli orari? > a occhio e croce gliel’ho detto solo una decina di volte, malfidata!
< Volevo solo essere sicura fossero giusti – mi strizza l’occhio – È perfetto! Il battesimo sarà il 15 di settembre, così potrai aiutarmi per gli ultimi ritocchi! >
< Ancora non capisco perché hai rimandato la cerimonia > in origine doveva essere a fine giugno
< Sai com’è sarebbe stato un po' strano non avere la madrina presente > ecco un altro punto delicato, per quanto adori la piccola Lizzie non sono sicura di essere la scelta migliore
< Sai bene cosa intendo dire.. a dir poco sarà imbarazzante! >
< Ascoltami bene – aiuto a messo su la faccia seria e testarda – Sei la cosa più vicina a una sorella che abbia mai avuto. Sei la mia migliore amica. Vuoi bene a mia figlia come fosse tua. Sei una delle poche persone di cui mi fidi senza se e senza ma. Non c’è nessun motivo al mondo perché non sia tu la sua madrina. Lo sai benissimo, non puoi negarlo. Capisco che magari non ti possa sentire a tuo agio perché il padrino sarà Dam.. >
< Stop! > raramente lo ha nominato nelle nostre conversazioni. Quelle poche volte che è successo l’ho sempre fermata senza ascoltare oltre. Mi basta il suo nome per sentire una pugnalata al petto.
< Ok, la smetto. Ma come genitore è mio compito trovare le persone migliori come padrini di mia figlia, e che ti piaccia o no voi due lo siete. Accetterei la tua esitazione solo se non le volessi bene. Bonnie vuoi bene a Elisabeth si o no? >
< Certo che le voglio bene! Che domanda stupida! > come mettere alle strette accompagnando il tutto con un bel senso di colpa
< Bene. Segnalo in agenda: battesimo 15 settembre ore 11 - tutto inutile con lei è più semplice arrendersi che combattere - Non vedo l’ora di riaverti qui! Ci manchi da matti a tutti! >
< Anche a me mancate da matti! Salutami tutti! >
< Tutti tutti? > un colpo al cuore anche se solo lo accenna
< Elena.. >
< Ok, scusa. Ti saluto Stefan e Giuseppe >
< Grazie. Ci sentiamo domani. Un bacione >
< A domani Bonbon >
Sentire Elena ha sempre un sapore agrodolce.
Adoro le nostre chiamate, non vi rinuncerei mai. È stata l’ancora alla mia vecchia vita. Senza di lei probabilmente avrei trovato mille scuse per rimandare il mio ritorno negli Stati Uniti finendo poi per trasferirmi definitivamente qui. Mi piace ascoltarla quando mi racconta di ciò che fa, dei piatti nuovi che cucina Tea, di qualche battibecco con Stefan, delle piccole grandi scoperte che Lizzie fa ogni giorno. Le chiedo mille cose, mi racconta di tutto ma mai ciò che voglio davvero sentire..
Ogni volta che termina la videochiamata ho una tremenda nostalgia, mi manca la mia vecchia vita quasi da non riuscire a respirare. La prima tentazione è sempre quella di prenotare il primo volo per gli Stati Uniti.
Per fortuna rinsavisco sempre in tempo.
Nonostante tutto la Francia è stata la mia salvezza. Avevo bisogno di avere attorno gente che non mi conoscesse, che non sapesse nulla di me, che non mi compatisse.
Mi sono buttata anima e corpo nello stage. Sin dal primo giorno sono stata la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via, per le prime settimane non facevo altro che andare in pasticceria e tornare a rinchiudermi in casa. Nessuna vita sociale.
Zander mi è stato molto vicino, ha cercato di coinvolgermi in ogni cosa, di farmi integrare nel gruppo ogni volta che tendevo a isolarmi. È stato un buon insegnante e un buon amico, mi è stato vicino nei momenti più bui, è stato un’ottima spalla su cui piangere, mi ha saputo fare ridere e distrarmi.
Piano piano sono tornata quasi normale.
Ho iniziato a godermi la città, ho evitato di pensare troppo, ho cercato di rimettermi in gioco. È per questo che alla fine ho accettato di uscire con lui. Quando me lo ha chiesto sono rimasta un po' incredula e un po' interdetta. Forse ero troppo concentrata su di me per accorgermi di ciò che mi accadeva intorno ma proprio non me lo aspettavo. Era carino, gentile e sempre attento ma non pensavo altro se non che fosse un buon amico. Naturalmente quando l’ho detto a Elena mi ha dato dell’ingenua, ha sottolineato come tutti se ne fossero accorti, persino Stefan per quei pochi minuti in cui l’aveva incontrato.
Mah.. a me sembra ancora così strano!
All’inizio ho titubato, non mi sembrava una cosa giusta uscire con uno che alla fine dei conti è il mio capo, poi però Zander mi ha convinto. Un po' per quanto era dolce e un po' perché mi ha fatto piacere sentirmi di nuovo desiderata.. c’era pur qualcuno a cui piacessi..
Perciò mi sono decisa e ho detto si.
Appena accettato mi sono saliti mille dubbi.
Perché rischiare di rovinare un’amicizia?
Perché buttarmi inutilmente?
Perché incasinare tutto proprio ora che le cose sembrano un minimo più calme?
Perché perché perché?!
Le mie paranoie mi hanno quasi mandato al manicomio, soprattutto perché la voce della mia coscienza era stranamente simile a quella di Elena “sicura che non lo fai solo per ripicca Bonbon?”.
Che voglia di urlare!
Anche fosse?
Anche avessi voluto un sacrosanto chiodo scaccia chiodo di chi sarebbe stata la colpa? Non mi meritavo una boccata d’aria? Non mi meritavo qualcuno che mi facesse sentire bene? Qualcuno che mi facesse ridere e non piangere fino a terminare le lacrime?
Certo il fatto che quel qualcuno potesse essere Zander era la ciliegina sulla torta.  Nella mia mente è irrimediabilmente legato a ogni litigata fatta con Damon.
Niente riusciva a mandarlo in bestia come il solo nominare il suo nome. Diamine ancora ho davanti la scena che scorre a rallentatore di quando lo ha preso a pugni! In tutta sincerità una parte di me moriva dalla voglia di correre a sbatterglielo in faccia! Avrei voluto chiamarlo solo per farglielo sapere! Dimostrargli che stavo andando avanti e proprio con la persona che più odiava a questo mondo. Che non mi importava per niente che se la facesse con quella strega perché tanto neanche io ero più sola..
Più questi pensieri mi turbinavano in testa e più i dubbi salivano fino alle stelle e più mi sentivo in colpa per usare in questo modo Zander.. parliamoci chiaro in una situazione normale non mi sarebbe mai venuta voglia di accettare. Anche senza Damon non sarebbe mai stato il mio tipo.
Ma ormai era fatta.
Ho messo un bel vestito, Zander mi è passato a prendere come da copione, cenetta in un ristorantino molto caratteristico, conversazione piacevole, lui che flirtava con garbo comportandosi da perfetto gentiluomo.
Una serata perfetta.
Mi ha accompagnato alla porta e nel darmi la buonanotte ha lentamente avvicinato il viso al mio poggiando le sue labbra alle mie. Sono rimasta pietrificata. Le sue labbra sulle mie mi hanno gelato. Ha approfondito il bacio e giuro ci ho provato a lasciarmi andare, a zittire il turbinio di pensieri e farmelo piacere, infondo era il ragazzo perfetto.. ma non era perfetto per me..
Mentre mi baciava la mia mente era invasa da immagini di Damon.. gli sono letteralmente scoppiata a piangere in bocca.
Scusandomi velocemente sono rientrata nel mio appartamento. Ho rovinato quello che per qualunque ragazza sana di mente era l’appuntamento dei sogni.
Inutile aggiungere che ho passato la notte senza chiudere occhio e piangendo senza sosta. Immaginate l’aspetto atroce che potevo avere il mattino successivo insieme alla vergogna immensa che provavo al solo pensare di affrontare di nuovo quel povero ragazzo.. è stata la discussione più imbarazzante della storia!
La cosa peggiore? Zander ha ribadito che non si sarebbe arreso, che avrebbe aspettato il momento giusto o con sue parole il momento in cui sarei rinsavita e si sarebbe fatto di nuovo avanti. Nel modo più chiaro possibile ho cercato di fargli capire che non era davvero il caso, che ci tenevo troppo a lui per rischiare di rovinare la nostra amicizia, che era un ragazzo fantastico e che ero molto lusingata ma davvero non sarebbe mai potuto esserci un’eventuale “noi”.
Più o meno il classico “non sei tu sono io”.
Mi sarei presa a schiaffi da sola.
Serve aggiungere che negli ultimi giorni l’atmosfera in pasticceria è un po' stranita? Mi sembra di camminare perennemente sulle uova. Spero proprio che tutto torni più o meno normale prima del giorno della partenza. Voglio davvero bene a Zander, è un buon amico ma solo un buon amico, mi ha insegnato tantissimo, senza di lui non avrei davvero saputo dove sbattere la testa.
Purtroppo però non è l’uomo per me.
Purtroppo quello che pensavo fosse l’uomo per me mi ha spezzato il cuore e nonostante ciò continua a essermi dentro.
È assurdo come fa una mancanza così totale essere così presente? Il vuoto dentro non mi abbandona mai. Più ho cercato di riempirlo più l’ho sentito aumentare.
Inesorabilmente.
Due settimane e sarò negli Stati Uniti.
Sarò capace di tornare al mio tran-tran, a quella vita che era la mia normalità fino a solo qualche mese fa?
Non ho idea di cosa mi aspetterà.
Sono terrorizzata alla sola idea di trovarmi davanti Damon.
Da quando sono partita ho fatto di tutto per saperne niente anche se spesso è stato difficile parlando di continuo con Elena. Raramente si è lasciata sfuggire un’opportunità di nominarlo durante le nostre video-chiamate ma l’ho sempre zittita prontamente. A cosa mi sarebbe servito sapere le ultime notizie? Sentire ulteriori scuse e recriminazioni? O ancora peggio conoscere tutti i succulenti pettegolezzi con quella?! No. non voglio sapere niente. “Beata ignoranza” è il mio nuovo motto!
Non che sia servito a qualcosa, anzi! La mia mente ha masochisticamente scandagliato ogni possibile e immaginabile scenario. Senza tante storie e velocemente avranno dimenticato il piccolo incidente della stupida ragazzetta che li becca in flagrante. Saranno stati la coppia d’oro dell’estate, invitati a ogni evento. Belli da copertina.
Tutte le mie cose che erano ancora nel suo appartamento saranno state eliminate per fare spazio per quelle della super-mega top-model.
Non mi stupirebbe per niente se l’avesse persino portata in vacanza in Italia.
Il mio ricordo non lo avrà mai nemmeno sfiorato.
Scema io che ho continuato a pensare a lui!
Scema io che ho sempre creduto a tutto ciò che mi ha detto! Accidenti a me!
Due settimane, solo due settimane e torno a casa.
Tornare significherà incontrarlo prima o poi. A essere proprio fortunata riuscirò a rimandare fino al giorno del battesimo.
Neanche voglio pensare cosa proverò nel vederlo, ancora peggio a cosa proverò a vederlo insieme a lei.
Oddio è il mio peggior incubo.. non posso farcela.. perché per Elena è così difficile capirlo?! È un errore andare alla cerimonia, dovrebbe essere solo per la famiglia e io non ne faccio parte.. non più..
Persino mentre ragiono da sola la voce di Elena che mi urla in testa di dire stupidaggini, che per lei sono una sorella etc. etc. etc.. e la capisco e contraccambio appieno ma è tanto tanto difficile..
Gli ex andrebbero imballati e spediti sul pianeta più lontano possibile!
Devo smetterla di continuare ad autocommiserarmi in questo modo! Se nella mia vita ho imparato qualcosa è che la vita non crolla mai completamente, anche la più piccola rovina che resta in piedi ti permette di ricominciare da capo.
L’ho fatto una volta e posso benissimo farcela una seconda.
Se non mi ha completamente distrutto mio padre di sicuro non ci riuscirà Damon.
Devo ricordarmi che sono più forte di quello che tutti pensano.
Non sarà certo un cuore spezzato a non farmi vivere la mia vita, una volta ho letto che “non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato, il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari”(*)
Continuerò a rimboccarmi le mani, pianterò un bel sorriso falso sul viso e a forza di andare avanti tornerà vero.
Nonostante tutto non sono sola. Non devo dimenticarmelo mai!
Non mi farò distruggerò da una storia d’amore andata male. Non gli darò mai questa soddisfazione. In fondo chi trova l’anima gemella a vent’anni? Ho sempre sentito che bisogna baciare un sacco di rospi prima di trovare quello giusto.. beh uno in meno!
Dimostrerò a tutti che la mia vita non si è fermata, che vado avanti senza curarmi di nient’altro!
Due settimane e sarò finalmente a casa.
Sono pronta.
 
 
 
*Paulo Coehlo
 
 
 
 
 Non ci speravate più eh? Lo so lo so sono in un ritardo spaventoso ma il tempo passa davvero in un lampo! 
Questo capitolo l'ho pensato come un capitolo di passaggio, in tutta sincerità il risultato non è proprio come speravo inizialmente ma dopo mesi passati a leggerlo, rileggerlo, correggerlo e limarlo sono giunta alla conclusione che meglio di così non mi sarebbe venuto.
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!
Siamo in un punto cruciale della storia e sono abbastanza indecisa su come andare avanti.. perciò mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensiate voi e i vostri consigli. Cosa vorreste che accadess? Avete in mente qualche situazione interessante per Bonnie e Damon? Fatemi sapere e vediamo un pò cosa ne può venire fuori!
Cercherò di scrivere più velocemente questa volta ma non prometto niente! :-)
Mi raccomando recensite!!
Bacioni

Vaentina
 
 
 
 
  
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