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Autore: BulaBula    02/07/2009    7 recensioni
-Lo sai perfettamente, no? Ormai sono tre anni che urlo ai quattro venti che ti riporterò a Konoha, e non ti lascerò in pace finchè non ci sarò riuscito.
Si girò verso di lui, con la stessa espressione che aveva da quando l’aveva rivisto.
-Naruto, io SONO a Konoha.
-Dici? Io qui vedo solo un guscio vuoto.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Stava bussando a quella porta da quasi dieci minuti, quando finalmente si aprì.
-Ah. Sei tu.
Fu questo il commento atono di Sasuke nel ritrovarsi di fronte un Naruto che lo guardava come se avesse visto un fantasma; e in effetti a un fantasma, Sasuke gli somigliava parecchio. Sarà stato per via delle occhiaie, perché era davvero magro, Naruto non sapeva dirlo con esattezza. Sapeva solo che quel Sasuke era il fantasma di se stesso. Più del solito.
Sasuke continuava a fissarlo con la sua aria apatica senza dire nulla, mentre il biondo cercava di mettere in fila almeno due parole; almeno due, che facessero capire all’altro perché si trovava lì.
-Posso entrare?
No, non erano certo quelle le parole adatte. L’Uchiha alzò le spalle come a dire che a lui non importava, e rientrò in casa lasciando la porta aperta; Naruto lo seguì, sentendo un’impercettibile fitta al cuore: il Sasuke di un tempo, il suo migliore amico, lo avrebbe accolto insultandolo e l’avrebbe fatto entrare in casa borbottando su quanto fosse fastidioso. Il Sasuke di un tempo forse lo avrebbe anche cacciato via dicendogli che aveva di meglio da fare che perdere il suo tempo dietro a lui, che il suo tempo era prezioso. Si sarebbe lamentato perché vedere la sua faccia ogni giorno agli allenamenti era già abbastanza sgradevole, e non c’era bisogno che vedesse la sua stupida espressione anche quando era a casa. Il Sasuke di un tempo avrebbe reagito in qualche modo.
Sospirò, osservando la schiena del ragazzo che si addentrava nel salotto.
Il Sasuke di un tempo non esisteva più da molto.
Vide Sasuke sedersi su un divano e lo imitò, sedendosi sullo stesso ma all’estremità opposta; si girò col busto in modo da poterlo guardare mentre parlava (sì, aveva intenzione di parlare), mentre l’altro stava seduto con la schiena rigida e lo sguardo fisso davanti a sé.
-Ne Sas’ke... come va?
Che. Domanda. Idiota.
Il Naruto di una volta si sarebbe aspettato un insulto, ma quello di oggi già sapeva che non sarebbe arrivato; infatti Sasuke non mostrò alcun tipo di reazione alle sue parole, quasi non le avesse sentite.
Ma Naruto non demordeva. Non si era fatto tanto coraggio per bussare a quella porta per niente, per farsi abbattere dal comportamento di Sasuke; non avrebbe mollato facilmente.
-Sai, dopo il casino di Danzou, Tsunade-baa-chan è stata riammessa al titolo di Hokage. Insomma, ok che è una vecchia, ma davvero, non avrebbero dovuto...
-Cosa vuoi?
Gelò nel sentire la domanda improvvisa; più che altro il tono: rassegnato. Gliel’aveva chiesto perché non sopportava più la sua presenza. E non perché era il ragazzino viziato di un tempo a cui non piaceva nulla. Semplicemente perché desiderava solo che la sua vita finisse, perché non la sopportava più. Naruto l’aveva capito. Ma, di nuovo, non si era fatto scoraggiare. Ed era lì.
-Lo sai perfettamente, no? Ormai sono tre anni che urlo ai quattro venti che ti riporterò a Konoha, e non ti lascerò in pace finchè non ci sarò riuscito.
Si girò verso di lui, con la stessa espressione che aveva da quando l’aveva rivisto.
-Naruto, io SONO a Konoha.
-Dici? Io qui vedo solo un guscio vuoto. Sasuke è scomparso.
Sbuffò.
-Dici cose senza senso. Non sei cambiato.
-Non sono senza senso, e non fare finta di non capirmi!
Se prima era contento del fatto che Sasuke stesse rispondendo, anche se non come lui voleva, ecco subito che Sasuke si era richiuso nel suo mutismo.
-Puoi anche non rispondermi, sai? Non cambierà le cose! Sei tornato a Konoha, hai ottenuto la tua vendetta, ci hai aiutato contro Madara e non sei più considerato un criminale. Sorprendentemente accetti di tornare a stare qui e cosa fai? Ti richiudi in casa e non parli con nessuno! Stai fuggendo da tutti, Sas’ke! Che diavolo fai?? E ovvio che io non ti dia tregua!
Lo vide stringere i pugni sulle ginocchia, mentre nella testa pregava affinchè reagisse in qualche modo, magari anche picchiandolo. Ma niente.
Sospirò, avvicinandosi un po’.
-Lo so che è difficile; anch’io ho perso qualcuno, e ora finalmente capisco quello che mi volevi dire quella volta. E infatti non ti dico di saltare per strada, ma solo... Kami, prova a vivere! Prova a riniziare!! Così... così non va bene!
Senza accorgersene si era avvicinato ancora, e si sorprese nel sentire la voce di Sasuke, fredda, atona.
-Quando vidi i miei genitori ricoperti di sangue sul tatami, e dopo aver sentito le parole di mio fratello, svenni, e il giorno dopo mi ritrovai in ospedale.
Naruto non capiva perché gli stesse parlando di quella storia dopo tanto tempo, ma non osò interromperlo per fargli domande.
-Quando mi fu concesso di tornare a casa, inizialmente pensavo che non fosse successo nulla, che appena sarei entrato in cucina mia madre mi avrebbe accolto come al solito. Invece... trovai una casa vuota e silenziosa. Eppure, fino al giorno prima, loro c’erano stati; si sentiva la loro presenza aleggiare nell’aria... tuttavia... stava svanendo. Diventava sempre più debole, sempre più impercettibile, si allontanava. Allora... giurai. Giurai a me stesso che, da quel momento in poi, avrei anteposto a tutto il pensiero dei miei genitori: in quel modo, pensavo che la loro essenza, il loro ricordo, mi sarebbe stato sempre accanto. Non sarei mai stato davvero solo. E per questo per me il pensiero di vendicarli era più forte di tutto: perché loro erano il mio primo e solo pensiero. Se non avessi fatto così... di certo non ce l’avrei mai fatta.
Continuava a parlare senza guardarlo, tenendo gli occhi fissi di fronte a sé, come se stesse parlando da solo; e magari era anche convinto di questo.
-Feci lo stesso giuramento dopo la morte di Itachi; a ogni cosa avrei anteposto il pensiero di mio fratello. Tuttavia...
Sospirò e tacque. Naruto non sapeva se intervenire o no, aveva paura di rovinare quel momento, quel momento in cui, finalmente, Sasuke si confidava con lui. Erano passati ormai venti minuti, e Sasuke non sembrava intenzionato a continuare. Stava per parlare, quando l’Uchiha riprese.
-Tuttavia... io sono un essere spregevole.
-Cos...?
-Nonostante io abbia fatto una promessa, il tempo passa, e il ricordo svanisce crudelmente. I loro volti, il volto sorridente di mia madre e quello severo di mio padre, il volto di mio fratello morente... stanno svanendo. Sono sempre più confusi, come immersi nella nebbia... Le persone che consideravo per me più importanti... stanno diventando un semplice ricordo.
-Sas’ke... questo è normale. Il tempo passa, ed è giusto così.
Scosse la testa con forza, ed era così magro che per un attimo Naruto temette che quella si potesse staccare dal resto del corpo.
-Io... nonostante mi sia stato concesso il dono immeritato della vita, osa dimenticarmi di loro. Ma soprattutto oso avere qualcuno di importante.
Poggiò i gomiti sulle ginocchia, abbassando il capo.
-I loro volti già da tempo vengono sostituiti da qualcos’altro... da molti anni, ormai, quando cerco di ricordarmeli, proprio nel momento in cui stanno per comparire, un altro volto si sostituisce al loro, con forze e prepotenza, e li fa scomparire!
Il tono che usava non era più privo di inclinazione, ma stava assumendo un colorito quasi disperato; e Sasuke stringeva sempre di più i pugni, e Naruto non poteva fare a meno che stare lì a guardarlo, aspettando il seguito, sempre che ci fosse.
-Per questo... per questo sono dovuto andare via da qui, capisci?? Ero convinto che se avessi messo quanta più distanza possibile tra me e quel volto, i ricordi sarebbero tornati. Tuttavia...
Finalmente giro leggermente il volto fissandolo con quegli occhi neri, ma non più vuoti come all’inizio.
-Tuttavia, anche se ero lontano, continuavo a sentir parlare di te, d te che mi rincorrevi come un pazzo, di te che combattevi contro l’Akatsuki, di te che salvavi Konoha da Pain! E quando mi accorsi che nonostante tutto, eri TU il mio primo pensiero, era il TUO volto quello che faceva scomparire quelli dei miei familiari, era troppo tardi. Non facevo altro che pensare a te...
Naruto lo osservò, sconvolto dalle sue parole, raggomitolarsi su se stesso sull’orlo del divano, affossando la testa tra le braccia. Azzardò un sussurro.
-Sas’ke...
-Stai zitto!
Urlò.si girò di nuovo verso di lui, con gli occhi colmi di rabbia e di amarezza.
-Non capisci? È solo colpa tua! Io... io non merito di vivere! Non ho salvato la mia famiglia, ho ucciso mio fratello! Che diritto ho di vivere??
-Però... vuoi vivere, no? Vuoi vivere, vuoi tornare a ridere, non è vero? Vorresti riniziare tutto?
Non gli rispose, riaffondando la testa tra le braccia con un mezzo gemito.
-Allora... riniziamo qui, adesso. Ciao, io sono Naruto, tu come ti chiami?
Sorrise intimamente nel sentire quel ‘baka’ sussurrato. Allungò un braccio per sfiorare la spalla dell’Uchiha, ma venne respinto con uno scossone del corpo dell’altro; subito dopo averlo allontanato, Sasuke, tenendo lo sguardo basso, gli si avvicinò, premendo il viso contro il suo petto e aggrappandosi alla sua maglia.
Naruto lo strinse a sé con un braccio, mentre con l’altra mano andava a carezzargli lievemente i capelli.
-Sasuke, non c’è niente di male nel voler vivere... perché è proprio per questo che noi siamo nati. Se continuerai a vivere con audacia come hai fatto fin’ora, di sicuro arriverà il giorno in cui i sensi di colpa svaniranno; Sas’ke, vorrei essere con te fino a quel giorno, e, se me lo permetterai, vorrei esserci per sempre.
Gli aveva mormorato quelle parole contro il capo, e Sasuke non gli aveva risposto; ma aveva sentito chiaramente la presa sulla sua maglia farsi più forte, e non potè fare a meno di pensare che le cose sarebbero andate meglio. Magari non domani, e nemmeno tra una settimana. Ma era certo che Sasuke sarebbe tornato.




Naruto sta volgendo al termine e nella mia mente si affollano possibili finali. Va detto che questo è forse il più ottimista di tutti.
Anche se nelle fan fiction lo dipingo in tutt’altro modo, penso che il VERO Sasuke sia molto debole; e penso che anche Naruto lo sia. Solo che Naruto è riuscito ad andare avanti in qualche modo, mentre Sasuke è rimasto ancorato al passato; inoltre Sasuke ha anche qualche trauma infantile sulle spalle e un carattere notoriamente di merda, tendente alla vendetta. Penso dunque che si completino a vicenda, che si sostengano l’un l’altro.
Mi piacerebbe scrivere ancora di qualche momento successivo a questo, anche per far capire un po’ il discorso sconclusionato che ho appena fatto.
Grazie a chi leggerà e a chi commenterà ^^
Baci.
  
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