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Autore: Ladyhawke83    07/04/2018    11 recensioni
Note: questa breve Mini long originale riprende l’altra mia “RED RAIN”, che ha gli stessi personaggi, Stephan e Isabel. Solo che qui sono passati parecchi anni, e parecchie cose, dal loro primo incontro, lei si è innamorata di lui, ma lui non ha ricambiato i sentimenti, almeno fino al giorno della laurea di Isabel…
Spero vi piaccia, ci tengo molto perché è in parte autobiografica…
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Bacio Accademico

 

Quante volte Isabel aveva desiderato che lui la baciasse così, spingendola contro i mattoni di quel muro freddo, divorando le sue labbra in modo da farle capire quanto bisogno aveva di lei? 

In quei quindici anni passati ad aspettare, aveva perso il conto delle volte che aveva fantasticato su quel bacio, su quella sua bocca, quei denti bianchi e perfetti e quel sorriso elargito sempre con parsimonia.

Intorno a loro le matricole e gli studenti più grandi, passeggiavano nervosi o allegri, incuranti della tensione di quel loro momento tutto speciale. Quello non era solo un bacio tra due ragazzi, ma “il bacio”. Il coronamento, il degno finale di qualcosa iniziato più di una decade prima e poi rovinatosi lungo la strada fino a perdersi.

Stephan ed Isabel si amavano da sempre, solo che erano stati troppo orgogliosi e spaventati per ammetterlo e per provarci, così erano finiti ad essere amici, questo per tanto tempo, talmente tanto, che ora l’università era solo un lontano ricordo dei loro anni da studenti e compagni di corso. Eppure il luogo quel giorno era lo stesso, lo stesso cortile di sempre, con il suo colonnato in marmo rosato, erano loro ad essere cambiati, la vita aveva voluto per loro un percorso diverso, che li aveva divisi lentamente, ma inesorabilmente.

Lui le strinse la mano sinistra sfiorandole la fede che portava il nome di un altro uomo iscritto all’interno, lei timidamente, come fosse ancora la sciocca ragazzina alle prime armi, osò sfiorare con le dita i suoi capelli lisci e scuri, tra le cui ciocche facevano, qua e là, capolino sfumature grigie.

La mano fredda di lui le sfiorò il viso imbarazzato.

“Cosa c’è?” Chiese non appena si fu staccato dalle labbra di lei, notando la lacrima furtiva sul suo viso.

“Non avrei dovuto baciarti...” si affrettò ad aggiungere lui scostando lo sguardo da un’altra parte. Di nuovo stava fuggendo, si stava chiudendo a riccio come aveva sempre fatto in quegli ultimi quindici anni, da che aveva conosciuto quella strana ragazza dagli occhi verdi e marroni e le efelidi sul viso.

Questa volta Isabel non gli avrebbe permesso di ritrattare, di scappare, di rimangiarsi tutto.non ora che aveva assaporato le sue labbra e il suo respiro.

“No. Stephan, no. Tu non capisci... sono talmente felice, che mi scoppia il cuore... piango di gioia, e non mi era mai successo prima... a parte quando è nata mia figlia...” confessò Isabel tutto d’un fiato trattenendo una mano sul suo braccio avvolto nella felpa nera.

“Avrei dovuto farlo tanto tempo fa...” Disse lui riferendosi al bacio.

“Abbiamo sprecato così tante occasioni...così tanto tempo...” Disse piano Isabel ripensando a tutte quelle volte in cui erano stati ad un passo dall’amarsi, ma qualcosa ne aveva frenato l’intenzione.

“Mi dispiace... non volevo farti soffrire...” Stephan era sincero, lei lo sapeva glielo leggeva negli occhi scuri e magnetici.

“Ci siamo fatti male a vicenda, anche io avrei da farmi perdonare” Isabel si avvicinò a lui, come per abbracciarlo, ma rimase in attesa, con il timore che lui potesse allontanarla e spezzarle il cuore un’altra volta.

“E così ti sei sposata?” Chiese lui, per sviare l’imbarazzo, senza sciogliere quel contatto. Aveva bisogno di lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso.

“E ho avuto una figlia anche...” sottolineò la bionda dai lunghi capelli mossi.

“Una vita intensa insomma...” disse lui.

“Come la tua immagino...” sottolineò Isabel sperando che lui si aprisse, raccontandole come aveva passato gli ultimi dieci anni.

“Nessuna persona giusta?” Azzardò lei, quasi angosciata dalla risposta che le avrebbe dato Stephan.

“No, e sai anche perché...” rispose lui, con tono duro e serissimo.

“Scusami, non dovevo chiedere” la ragazza si allontanò dal corpo di lui, mortificata.

“Vieni qui, sciocca. Non c’è mai stata nessuna perché nei miei pensieri ci sei sempre stata tu, solo che non osavo ammetterlo. Mi faceva paura l’idea di te... di noi...” confessò lui gesticolando nervosamente con un piede.

“Io ti amo. Ti ho sempre amato, nonostante tutto”. 

“Lo so, mi dispiace di averci messo così tanto a capire che anche per me è lo stesso”. Stephan sorrise, di un sorriso dolce, rilassato, uno di quelli che Isabel gli aveva visto poche volte sfoggiare.

“Non ha altro da dirmi -professore-?” Lo prese in giro lei, alludendo al suo ruolo all’interno dell’università. La cattedra di filosofia antica era l’unica cosa che lui aveva sempre desiderato con tutto se stesso di ottenere, o almeno, così credeva Isabel.

“Certo che sì. Congratulazioni -dottoressa-!” Disse lui con fare teatrale, producendosi in un mezzo inchino.

“Sei così sexy con la corona d’alloro...” lo sguardo di lui si fece malizioso e la baciò nuovamente, stavolta senza esitare, con più dedizione, ed Isabel capì che era valsa la pena aspettare tutti quegli anni.

“Andiamo a festeggiare?” Chiese lei, per stemperare quella insopprimibile tensione erotica fra loro.

“Va avanti tu. Sai che non mi piace la folla” disse lui, rabbuiandosi.

“E va bene... ma non sparire ok?” Disse lei scherzando, ma aveva paura che lui sparisse davvero, come un bel sogno che finisce quando ci si risveglia.

“Non sparirò tranquilla. Non ora che ho trovato il mio vero posto”.

“Ti porterò i confetti alla stazione...” Disse lei mentre si allontanava piano da lui, un po’ delusa dal suo bisogno di stare in disparte, anche dopo quelle effusioni, in quel giorno così importante per lei.

Non ci si laurea a pieni voti tutti i giorni, dopotutto!

Stephan sospirò e prese coraggio, la raggiunse e la abbracciò, così, davanti a tutti, non più di nascosto, non più con la paura di soffrire. E si sentì pieno di gioia, come non lo era più stato dopo la morte della madre. 

Amava Isabel e non l’avrebbe lasciata andare mai più.

“Clic” fece il suono di uno scatto fotografico, era Giulia che con la macchina fotografica aveva immortalato quell’abbraccio così spontaneo, eppur così importante, della laureata ed il professore.

Se la Isabel del passato avesse potuto vedersi ora, felice, raggiante, innamorata, forse non avrebbe pianto tutte quelle lacrime per Stephan.

Se lui avesse avuto più coraggio non avrebbe sprecato tempo a temere i sentimenti e ad odiare Isabel per averglieli fatti provare, e forse ora sarebbe stato lui al posto di quel marito  ignoto e padre di sua figlia.

“Siete perfetti” disse Giulia.

“Ora si, lo siamo...” risposero loro guardandosi, con complicità, e quella giornata sarebbe stata ricordata da Isabel come una delle più felici della sua vita.

 

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Note: questa breve OS originale riprende l’altra mia “RED RAIN”, che ha gli stessi personaggi, Stephan e Isabel. Solo che qui sono passati parecchi anni, e parecchie cose, dal loro primo incontro, lei si è innamorata di lui, ma lui non ha ricambiato i sentimenti, almeno fino al giorno della laurea di Isabel…

Spero vi piaccia, ci tengo molto perché è in parte autobiografica…

   
 
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