Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Baetris    08/04/2018    1 recensioni
La prima volta che le vidi stavano fumando una sigaretta in uno dei cortili dell’Università e pensai che, se le ragazze erano tutte così affascinanti, sarebbe stato molto difficile per me farmi notare, io che mi vergognavo anche a rispondere al telefono.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

La lezione terminò dopo un’ora e mezza e la stanchezza si fece sentire, decisi quindi di andare al bar davanti all’università a prendere un caffè d’asporto, che avrei bevuto nel tragitto verso la stazione la quale fortunatamente, distava solamente venti minuti dall’università.

Il ragazzo vicino a me sembrò leggermi nel pensiero: “Ti va di prendere qualcosa qua davanti? Sono distrutto.”

“Certo. Anche io sono stanchissima.”

“Non ci siamo ancora presentati, io mi chiamo Lorenzo.”

“Clara”.

Mi sembrava strano che un ragazzo mi rivolgesse tutte queste attenzioni, non mi era mai capitato.

Camminammo negli affollatissimi corridoi dell’università  e Lorenzo ogni tanto si fermava a salutare qualche suo amico, senza però presentarmi.

Dopotutto mi sembrava normale, ci eravamo appena conosciuti e l’invito a prendere un caffè non avrà voluto dire niente per lui, però mi fece comunque molto piacere.

Arrivammo al bar, se possibile ancora più affollato dei corridoi, e trovammo un tavolino microscopico con ancora le tazzine vuote sopra.

“Siediti pure, cosa vuoi?”

“Un americano, grazie.”

“Come fate voi ragazze a bere quella roba? È acqua in pratica.”

Risi al suo commento e lui si diresse verso il bancone, tornò col mio caffè e una bibita energetica che bevevano anche i miei compagni di classe al liceo durante il periodo precedente alla maturità.

Chiacchierammo un po’ del più e del meno, mi chiese dove abitassi e se non fosse scomodo prendere ogni giorno il treno, scoprì che lui invece abitava in centro e che in università ci arrivava a piedi e quando faceva troppo freddo in macchina.

Ad un certo punto, mentre Lorenzo mi raccontava quanti esami avesse fatto e in quanti non si fosse neanche presentato, entrarono nel bar.

Rimasi a fissarle per una manciata di secondi, smettendo di ascoltarlo e lui lo notò e si girò nella loro direzione.

“Quanto sono fighe” esclamò lui.

“Le conosci?”

“Non personalmente, ma in università tutti le conoscono.”

“Come mai?”

“Beh, le hai viste? Prima di tutto sono mega belle e poi penso che nessuno sia mai uscito con loro qui, stanno sempre loro due insieme.”

“Sì, sono davvero belle.”

“Un mio amico ci ha provato con Emma, la bionda, ma non è andata benissimo diciamo.”

“Hanno l’aria simpatica, però.”

“Fidati, non lo sono. Se fossero anche simpatiche, penso che sarebbero le donne perfette.”

Mi sentì una nullità a sentire come Lorenzo le descriveva e mi dispiacque che la sua attenzione ora fosse solo per loro. Notai che tutti i ragazzi presenti nel bar, appena loro due entrarono, si girarono, e che tutte le ragazze le guardano con aria diffidente, ma comunque di profonda invidia.

“La mora come si chiama?” gli chiesi.

“Virginia. Come mai tutto questo interesse?” 

Non sapevo nemmeno io perché mi interessasse così tanto sapere come si chiamassero, forse per dare una identità all’aura misteriosa che avevavo attorno a sé.

“Così, semplice curiosità.”

“Comunque, a parer mio, puoi essere anche la più figa del mondo, ma se te la tiri così tanto, perdi il mio interesse.”

“Quindi se una di loro venisse da te, la rifiuteresti?”

“Beh, così mi sembra eccessivo, però non sarei di certo io a rincorrerle. Ti ho detto, al mio amico è andata piuttosto male. Le ha scritto per un po’ su Instagram e lei sembrava starci ma quando si dovevano vedere dal vivo, lei non si è presentata e da quel momento ha smesso di rispondergli. Che stronza.”

“Poverino, ci sarà rimasto male, immagino.”

“Sì, ovvio, però a tutti sembrava strano che una ragazza come lei potesse uscire col mio amico, che diciamocelo, di certo è più simpatico che bello.”

Chissà cosa Lorenzo pensava esteticamente di me; mi ero anche truccata, cosa che al liceo non facevo quasi mai, se non per quelle rare occasioni in cui volevo sembrare un po’ più carina.

Emma e Virginia si erano sedute ad un tavolo poco lontano dal nostro, ma comunque non riuscivo a sentire di cosa stessero parlando, ma con la coda dell’occhio vidi che ridevano. 

Se fossi stata una persona totalmente diversa da come sono, estroversa e socievole, non ci avrei pensato due volte e sarei andata al loro tavolo per presentarmi e conoscerle; io però sono fatta in tutt’altro modo.

Lorenzo probabilmente penserà che io sia omosessuale, perché tutta la mia curiosità nei loro confronti non si spiega, ai suoi occhi, in altro modo; la verità è che neanche io so perché sia così interessata a loro, forse perché sono avvolte da un’aura di mistero data dal fatto che sono molto belle e, a quanto mi è stato detto, anche molto stronze.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Baetris