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Autore: ScoSt1124    08/04/2018    4 recensioni
[Sterek|soulmate|2223 parole]
Ogni persona scopre la sua anima gemella in modo diverso.
Stiles non capiva come fosse possibile, eppure le cose più strane capitavano sempre a lui. Sapeva che quel momento doveva arrivare.
Arrivava per tutti e per ognuno arrivava in modo diverso, però, santo cielo, perché a lui doveva fare così male?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Buon salve, credo che questa sia la cosa più angst che abbia scritto, quindi chiedo perdono. È nata per caso, ne avevo parlato con Pampu qualche mese fa e l'avevamo pensata. Poi, stamattina, stavo ascoltando Annabelle dei FASK e mi è tornata in mente (i versi in corsivo sono della canzone). Spero faccia meno schifo di quello che credo. E ringrazio tutte le tre anime che mi hanno sopportata in questa cosa.
  
 

I Feel You

 

Quando ti parlavo piano 
Quando dicevi una parola in più 



Stiles non capiva come fosse possibile, eppure le cose più strane capitavano sempre a lui. Sapeva che quel momento doveva arrivare.  
Arrivava per tutti e per ognuno arrivava in modo diverso, però, santo cielo, perché a lui doveva fare così male? 
Scott non aveva minimamente sofferto, gli era comparso solo il nome della sua anima gemella su un polso. A Lydia era andata ancora meglio, una semplice voglia. A lui, invece, era come se stessero spaccando le ossa una ad una, aveva avuto un attimo di tregua prima di ricominciare a sentirlo, per poi vedere tutto nero e risvegliarsi in infermeria. Sì, perché ovviamente non poteva non essere così sfigato da capitargli a scuola. Si era ripreso qualche attimo dopo e non provava più nessun dolore. Ci aveva messo un po' a capire, era piuttosto confuso, poi aveva realizzato e aveva capito il motivo per cui, ancora, non aveva un collegamento con la sua anima gemella. Semplicemente, chiunque ci fosse stato dall'altra parte, non aveva provato nulla.   

Il problema era che ora si chiedeva come mai avesse provato tutto quel dolore, cosa stesse vivendo la sua anima gemella per soffrire così tanto.  
Aveva deciso di saltare il ritrovo del branco di quel pomeriggio, era troppo perplesso per andare al loft di Derek e sopportare gli sguardi di quest'ultimo puntati su di lui. Non sapeva cosa passava per la testa del moro, ma prima o poi gli avrebbe chiesto quale problema avesse per continuare a fissarlo ogni volta che erano nella stessa stanza. Come se cercasse di fargli una radiografia e, va bene tutto, va bene una volta, va bene due ma poi basta. Non era da lui, insomma, un tempo lo faceva solo per azzittirlo o per tirargli scappellotti. Nemmeno si parlavano molto, ma Stiles avrebbe rotto quel silenzio, prima o poi, perché non poteva continuare a fissarlo senza mai dirgli nulla. 

Un'altra cosa che non si aspettava in quel giorno era ricevere quel messaggio. Perché no, Derek non gli aveva mai scritto messaggi. A dire il vero era anche convinto che non sapesse farlo, ma aveva apprezzato lo sforzo, perché l'unica cosa che c'era scritta era "Stiles" e si era trattenuto, davvero tanto, dal rispondergli "Sì, so come mi chiamo". Aveva evitato per il quieto vivere e per non ritrovarsi scaraventato da qualche parte.  
Di dolore, per quel giorno, ne aveva provato abbastanza. Così aveva risposto con un semplice "Sì?"  non si aspettava nemmeno che gli chiedesse come stava, e invece l'aveva fatto. Due erano le cose: o Scott si era lasciato sfuggito qualcosa o... no, non poteva essere. La seconda ipotesi era da scartare in partenza. 



 

Quando tenevo più forte 
Quando cercavi di tirarmi su 
Che ad ogni tramonto fermavo l'istante. 



Avrebbe di gran lunga preferito scartarla per davvero la seconda ipotesi. Invece era quella giusta. Come se ne era accorto? Semplice, Derek si era trasformato durante un attacco e lui era lì, insieme a lui. Aveva provato lo stesso dolore lancinante della prima volta, aveva sentito ogni cosa e Derek era stato distratto da questo.  
Troppo distratto. 
Talmente distratto da venir allontanato da Cora, per evitare che fosse ferito. Stiles si era ritrovato Derek vicino in pochi secondi. Continuava a sentire il dolore di tutte le ossa che si rompevano e odiava Derek in quel momento, lo odiava davvero tanto.  

Lo odia ancora di più quando lo sente sussurrare  "Non ci ho pensato, sono un idiota". E Stiles capisce a cosa doveva pensare, collega in quel momento, tra un colpo di tosse e un altro, sperando che il dolore diminuisca. "S-sei un..." Non riesce a finire nemmeno la frase e tra tutto riesce solo a pensare che ha sprecato l'occasione per insultarlo. Un'ottima occasione, ma fa fatica anche a respirare e non può farcela a dirglielo. Però riesce a ritrattare, sul fatto di odiarlo, nel momento in cui gli prende la mano per assorbirgli il dolore. Durante la seconda parte, quella in cui Derek ritorna umano, capisce anche la pausa tra i due momenti di dolore, capisce più cose di quelle che vorrebbe.  
Sente l'aria tornare nei polmoni nel momento in cui Derek finisce di portargli via il dolore. Non sa nemmeno cosa dire in quel momento, si tira su asciugando una lacrima che gli era sfuggita e si sente in colpa ma non sa perché finché non fissa gli occhi di Derek e capisce che è quello che prova lui; che, quel legame, comprende anche il sentire cosa prova l'altro oltre la trasformazione.  
A Stiles non piaceva per nulla quello che stava provando Derek, perché non poteva incolparlo, non era colpa sua. Era colpa dell'universo e della sua tremenda sfiga ed era così che glielo aveva detto. "Sono io che sono sfigato. Non è colpa tua, Derek, e non fare quella faccia, sai che provo quello che provi tu." 
"La cosa è reciproca. Ma io non provo dolore nel trasformarmi, lo faccio provare a te. È colpa mia." Non sa se è per questa cosa del legame, ma è come se riuscisse a capire cosa pensa Derek e no, non glielo lascerà fare. "Scordati di andare da Deaton a chiedere qualcosa per non farti trasformare." Vede Derek perplesso per poi "Tu come?" 
Stiles gli vorrebbe dire che è il legame, ma la verità è che è dubbioso anche lui sul motivo per cui l'ha capito. Si avvicina lentamente e lo abbraccia, non vuole che cambi la sua natura solo perché lui sta male. Non glielo permetterà. 
È tutto così strano, molto strano, non hanno mai avuto davvero delle interazioni prima di quel momento, eppure Stiles sente l'impulso di abbracciarlo come se aspettasse quel momento da tutta la vita. Vorrebbe rimanere così a lungo e continuare a sentire il suo odore che sa, dannatamente, di casa anche se sa che non potrà farlo, che dovrà staccarsi e il distacco fa più male della trasformazione. Non lo credeva possibile. 
Resta confuso dopo quella volta.  
Non hanno parlato di nulla e Stiles ha milioni di domande. Derek lo sapeva già e Stiles voleva capire com'era successo e perché non gli avesse detto nulla prima.  

Passano i giorni e Stiles sa che Derek sta attento a qualsiasi cosa. Sa che sta lontano da tutto ciò che riguarda il sovrannaturale. Lo capisce perché Scott inizia a comportarsi in maniera strana, ma non dice mai che è perché Derek gli ha affidato qualsiasi cosa possa comportare anche una minima trasformazione. 

 

I veri problemi arrivano durante la prima luna piena. Derek aveva perso l'ancora dopo l'incendio, ma non era mai stato un problema perché riusciva a trasformarsi in lupo completo e questo lo aiutava a tenere un certo controllo. Avere Cora accanto faceva il resto.  
Ora Stiles sa di essere in mezzo a questo casino, sa di avere paura, per quello si presenta al loft dal pomeriggio sperando di poter capire qualcosa in più.  
Stiles guarda Derek negli occhi e capisce che sta provando la sua stessa paura da giorni. Passa davvero poco prima che senta la mano di Derek stringere la sua. Una stretta che non cambierà di intensità per nulla al mondo e questo lo sanno entrambi, senza parlare. 

Parlano di altro, perché non l'hanno mai fatto. Stiles ascolta tutto ciò che Derek gli dice.  
Ascolta il fatto che non ha mai scoperto chi fosee la sua anima gemella a diciotto anni, perché il trauma dell'incendio era ancora troppo vivido e il suo lupo non accettava la cosa.  
Ascolta il fatto che l'abbia scoperto pochi giorni prima di lui, quando si era fatto male durante gli allenamenti di lacrosse, anche se quello che sentiva lui era più vicino ad un fastidio.  
Ascolta di come continuava a guardarlo perché sentiva già cosa provava lui.  
Ascolta anche le sue scuse, anche se lo blocca subito. 

"Non ho un'ancora da parecchio tempo" gli confessa poi e Stiles inizia a sentire più paura di quella che provava già. "Come facciamo?" 
"Non voglio farti male." 
"Posso sopportarlo, l'ho già fatto." 
"Stiles..." 
"È okay, Derek." Nulla è okay, lo sa anche lui e sa che Derek capisce che ha mentito, ma non sa che fare e vorrebbe trovare un modo per tirarlo su, ma sapeva che avrebbe tenuto duro per non trasformarsi. "Vorrei che si fermasse tutto al tramonto. Nessuna luna piena." Lo spaventa più ciò che prova Derek rispetto al dolore che sentirà. Lo spaventa il fatto che si sentirà responsabile e odia il fatto che questo lo porti ad odiare la sua natura. Stiles aveva sentito quello che provava Derek, per lui, alla prima trasformazione. Era qualcosa di più intenso dell'amore, andava quasi oltre il legame. Per quello non aveva avuto paura di fare quello che stava per fare. Non aveva lasciato la mano di Derek, ma aveva portato l'altra alla sua faccia e aveva appoggiato le labbra su quelle di Derek. Aveva superato i confini del legame, in quel momento provava qualcosa di diverso. "Andrà tutto bene."   

 



Io provo tutto 
E fa male davvero 
Ogni tuo movimento 
Ogni pensiero. 



Ed è andato davvero tutto bene. Meglio di quanto si aspettava.  
Soffrono entrambi. Stiles sente ogni cambiamento del corpo di Derek, sente tutto quello che prova e pensa anche di non farcela. Vede quanto Derek tiene duro per non avere una trasformazione completa e quello gli fa male ancora di più, perché sente che non si perdonerebbe mai il fatto di fargli del male. 

Instaurano questo rapporto che fanno fatica a comprendere anche loro, spesso formato da silenzi, ma sanno già tutto e parlare rovinerebbe solo le cose. 
Arrivano al punto in cui capiscono se sta succedendo qualcosa all'altro, poco prima che capiti.  
Non ne sanno il motivo. Probabilmente è solo il rafforzarsi del legame e questo spesso li aiuta, così come diventa qualcosa di terribilmente vicino alla loro fine. 
 
 
È un giorno di primavera quando Stiles percepisce che c'è davvero qualcosa che non va. Che questa volta è qualcosa di grosso. Scrive un messaggio a Derek senza ricevere alcuna risposta, ricevendone invece uno di Scott che gli dice di non muoversi da casa. Sente l'inizio della trasformazione di Derek poco dopo essere uscito. È costretto a fermarsi un paio di volte prima di arrivare al loft.  
Non si è semplicemente trasformato.  
Gli è successo qualcosa.  
Arriva al loft che, tra la preoccupazione e il dolore che prova, non si accorge del colpo che gli viene inferto alla milza.  
Se ne accorge troppo tardi, quando Derek lo cerca con gli occhi e prova il dolore di entrambi. Qualcosa di troppo, da sopportare, per un semplice umano.  
Perde i sensi in quello stesso momento e vede Derek accanto a lui quando si risveglia. La sua milza continua a perdere sangue, ma non è quello di cui si preoccupa nell'immediato. Derek ha una ferita profonda, troppo profonda per guarire da sola e sa che questo porta solo ad una cosa.  
"D-Der... devi-" Non era riuscito a finire la frase perché Derek l'aveva fermato. "No." 
"Se n-non... non ti trasformi... m-morirai." Stiles sapeva a cosa andava contro, ma non sapeva affrontarlo. "Morirai tu... se lo farò." Doveva diventare un lupo completo per guarire e per Stiles sarebbe stato tre volte più doloroso rispetto ad una normale, senza considerare che era ferito e non ce l'avrebbe fatta.  
A Stiles va bene così, arriva persino a pensare che la primavera sia una bella stagione per morire.  
È in quel momento che lascia andare la prima lacrima e Derek sente cosa sta pensando. "No, n-ne usciremo entram-" Viene fermato da un colpo di tosse che lo porta a sputare sangue e Stiles capisce che non può più aspettare. "Trasformati. C-ce la farò. Non ti lascio, p-promesso." Non sa dove trova tutta la forza per crederci e Derek lo fa, si trasforma in un grosso lupo nero mentre Stiles continua ad urlare e dimenarsi per il dolore. Derek non l'ha mai sentito urlare così forte, vede Scott iniziare a togliere il dolore all'amico.  
Sente le forze iniziare a mancargli e sa che non sono le sue, anzi, sente il lupo diventare più forte e la parte legata a Stiles morire lentamente. Tanto lentamente da continuare a soffrire. Sente Derek piangere e avvicinarsi a lui, iniziando a leccargli la ferita. Smette di urlare per un secondo, per accarezzare il pelo di Derek e "E-ehi, sto... sto bene. Non è colpa tua. S-sapevo a... a cosa andavo in-" si ferma quando sente Derek uggiolare, sente il muso avvicinarsi alla sua faccia e appoggiarsi lì accanto. Il dolore inizia a diminuire, Scott continua a sottrargliene e lo stesso fa Derek. "S-scott, qualsiasi cosa... cosa accada, n-non trasformarmi." Chiude gli occhi non appena finisce la frase. La primavera è, decisamente, una bella stagione. 

 

Passano tre giorni e l'asportazione della milza prima che Stiles ritorni cosciente. 
Si risveglia nel suo letto con Derek, in versione lupo, ancora accanto. Stiles non capisce perché è ancora in quella forma; ci mette un po' prima di realizzare che è quasi morto e che non sopporterebbe un'altra trasformazione di Derek. Gli accarezza la testa dolcemente e solo in quel momento il lupo apre gli occhi e inizia a leccargli la faccia quando Stiles gli dice "Sì, lupone. Ti amo anche io." 
Perché Stiles sapeva cosa provava Derek anche quando era completamente trasformato. 

La primavera è molto più bella da vivere, specialmente con Derek accanto. 






Grazie per aver letto.

   
 
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