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Autore: thehidden_meaning    09/04/2018    1 recensioni
In una realtà in cui Angeli e Demoni esistono e convivono, nessuno è mai venuto a conoscenza della storia che portò alla loro nascita. Questa fu infatti opera di due entità caratterizzate da qualità tanto divine quanto mortali.
Etheria e Damide: questi sono i loro nomi. Due entità opposte in natura. Due entità che non avrebbero mai potuto trovare conforto l'uno nelle braccia dell'altro. Due entità destinate alla lotta perenne. Due entità sole in un mondo vuoto e deserto.
Questa è la storia di Etheria e Damide: la storia degli Assoluti. Questa è la storia di un amore destinato alla rovina di due intere razze. Questa è la storia di due entità destinate alla dannazione infinita. O forse no.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prologo

All'inizio di tutto, vi era solo un indefinito Chaos, allora inteso come vuoto violento nella sua inquietudine; così come il bianco, quel vuoto, quel Chaos, rappresentava l'unione inscindibile di tutto ciò che la natura comprende, l'inizio di tutto, l'entità che, quieta, possiede in sé ogni sfumatura del mondo.

Col tempo si vennero a creare diversi pianeti, tra questi la Terra, nome derivante dalla composizione acqua e terra di quest'ultimo.

A quel tempo due Creature, senza inizio e senza fine, varcavano la soglia che separava il mondo sensibile dal mondo tangibile. A quel tempo due Creature presero forma umanoide. Due Creature che sarebbero state riconosciute millenni dopo come le Creature originarie, come gli Assoluti, coloro dai quali tutte le altre avrebbero preso forma.

Diametralmente opposti, iniziarono a provare sentimenti non coerenti alla loro natura.

Lui vantava di una carnagione olivastra, più scura rispetto alla carnagione pallida della ragazza, occhi profondi aventi l'innata capacità di immergersi nell'anima di ogni creatura avente un'anima da sfoggiare e dei lucenti capelli corvini.
Lei, unica creatura ai suoi occhi, camminava, vestita della propria umiltà e delicata nobiltà, con passo leggermente tremante nelle sue nuove membra.
Gli occhi chiari, bassi, a controllare il proprio percorso: cauti. Di tanto in tanto si posavano sulla bellezza eterea di un mondo ancora sconosciuto. Una bellezza sublime. Bellissima nella sua luce notturna, ma crudele come il freddo delle stagioni invernali. I capelli color del fieno lasciato ad asciugare della brina notturna, svolazzavano, liberi di danzare sul ritmo della leggera brezza mattutina, e rimbalzavano dolcemente sul dorso della giovane ad ogni passo che ella compiva.

Legati sin dal primo respiro dall'intricato filo della scelta e del destino, possedevano sul proprio corpo un marchio, un segno che li distingueva da ogni altra Creatura: un marchio dalla forma ben definita, delimitata da una spessa linea nera come il cielo di notte, quasi l'artefice avesse voluto assicurarsi del suo soggiorno eterno sulla pelle dei due giovani. Nessuno era in grado di dare una spiegazione riguardo il significato celato in quelle forme leggermente in rilievo.

Ai due piaceva pensare che quel marchio fosse l'emblema del loro destino, della loro impresa, lo scopo per il quale avevano preso sembianze concrete, per il quale erano diventati forma ed erano approdati su quel mondo deserto e infertile. Un segno di riconoscimento. Una benedizione. Inizialmente.
Poi le cose cambiarono e quel segno prima riverito a livello quasi religioso, divenne teatro di dolori e preoccupazioni. Divenne il sigillo della loro dannazione infinita.

Grandi Saggi, impietositi dal dolore dei loro pupilli, diedero loro due possibilità.
La prima possibilità che venne loro data fu quella di continuare a vivere come due Creature, come i due Assoluti, eternamente opposti, ed assicurarsi della conservazione e della stabilità del nuovo mondo, così come alla conservazione e alla stabilità delle creature delle quali il nuovo mondo aveva iniziato a popolarsi.
La seconda possibilità, invece, avrebbe permesso ai due amanti una vita insieme ma ad un caro prezzo: quest'ultima avrebbe concesso ad Etheria e Damide infiniti anni per poter consumare il proprio amore, ma ad un prezzo molto alto, quello della propria memoria, ma soprattutto quello della propria integrità spirituale.
Non fu una tale sorpresa, dopotutto la legge naturale è chiara: ogni cosa ha un prezzo, niente è dovuto. Dare per ricevere. Una vita per una vita. In questa caso, l'amore per due anime.

Scelsero la seconda possibilità. Scelsero di reincarnarsi infinite volte, ogni volta in corpi diversi, ogni volta senza i propri ricordi, ogni volta liberi di scegliere il proprio percorso. Ogni vita caratterizzata dalla libertà di scelta.

Quella libertà di scelta, quella che nessuno dei due aveva mai provato fino in fondo in questa vita, era portatrice di un rischio: i due Assoluti si sarebbero reincarnati in due creature inferiori, due creature facenti parte della razza umana. Vuoti delle proprie memorie, avrebbero vissuto la propria vita liberamente, avrebbero amato liberamente. Ma tale amore avrebbe dovuto essere rivolto alla persona che in quel determinato momento possedeva l'anima dell'Assoluto. In caso contrario il Chaos avrebbe fatto ritorno sulla Terra; tutti i sacrifici e le difficoltà attraverso i quali il mondo era stato plasmato, sarebbero stati nullificati. E con questi tutte le creature che avevano imparato a convivere con la natura selvaggia che dominava la Terra.

La scelta era dunque presa. Le due Creature si sarebbero reincarnate fino alla fine dei tempi, per amarsi. Per scegliere di amarsi.

Ma la guerra che per millenni si era perpetrata continuava, senza interruzioni, senza respiro. Il sangue sembrava sgorgare dai fiumi come la pioggia andava a nutrire la piante. Disperazione e stanchezza erano sentimenti comuni tra le fila dei combattenti. La guerra sembrava non dover mai terminare. I morti sembravano non essere mai abbastanza.

La loro scomparsa, temporanea, fu un momento determinante per il conflitto. Le due fazioni si ritrovarono private dei propri combattenti più capaci, dei propri leader, dei propri Creatori.

La loro scelta, il motivo della loro scomparsa, non divenne mai di pubblico dominio: le Creature si ritrovarono irrimediabilmente senza un progetto di guerra e di colpo senza la volontà di combattere.
Il conflitto terminò così, in un battito di ciglia. Così come era iniziato, era terminato. Senza motivazione, senza ragione.

Al termine del conflitto, le due fazioni presero sede uno in una terra infertile, sull'orlo del collasso, che denominarono Inferno, l'altro in una terra altrettanto infertile, ma di una beatitudine infinita, che denominarono Paradiso. A loro volta le due fazioni acquisirono il proprio titolo: coloro che abitavano l'Inferno furono da quel giorno ricordati come i Demoni, coloro che avevano combattuto in nome della distruzione, e coloro che abitavano il Paradiso furono da quel giorno ricordati come gli Angeli, coloro che avevano combattuto in nome della pace e della difesa dei più deboli.

Ognuno costituì il proprio Consiglio, ognuno composto da 10 Demoni o Angeli, rispettivamente, della Prima Generazione.

Entrambe le fazioni possedevano una copia de I Primi Libri Sacri, l'edizione originale anch'essa vittima del conflitto: i Demoni vantavano di uno scritto di Damide, La creazione di un mondo deserto, mentre gli Angeli vantavano di uno scritto di Etheria, Come il mondo diventò tale. La copia del terzo libro andò però distrutta: si trattava di uno scritto a quattro mani ad opera dei due Assoluti. Il terzo libro era colui destinato a narrare la loro storia, la storia di Etheria e Damide: la storia di come due nemici impararono ad amarsi e della scelta che presero.

Il terzo libro raccontava dell'amore dannato tra l'Angelo originale e il Demone originale che sottomisero l'ordine naturale dell'universo.

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Spazio dell'autrice

Grazie a tutti coloro che sono arrivati a leggere fino a questo punto!
Spero vi sia piaciuto, ci ho messo tantissimo a scriverlo e correggerlo, ma se notate degli errori, fatemelo presente, grazie.

- Thitty

 
  
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