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Autore: onthemoon17    09/04/2018    0 recensioni
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Credevo di non avere via di uscita.
Temevo di essermi persa. Di essere affogata nelle mie stesse paure e in quelle degli altri.
Avevo paura che la solitudine, la via di fuga che stavo cercando, mi stesse portando verso un vicolo buio.
In quel posto orrendo rinchiuso in una stanza così piena di splendore.
Però non mi accorsi che il vero problema non sarebbe stato ricominciare ma terminare nel blu dipinto nei suoi occhi.
Due lupi solitari che scoprono la bellezza della condivisione.
Tutto questo in 'LOST'
NON FERMATEVI ALL'APPARENZA.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il sangue sgocciola sul pavimento bianco del bagno e scivola sui miei avambracci. Un rito continuo che faccio sempre alla solita ora. Faccio scorrere l'acqua dal rubinetto e tolgo il sangue dai tagli. Prendo qualche benda, mi fascio le ferite e inizio con il pulire il pavimento dal sangue. Ogni volta che la lametta attraversa la mia pelle è un sollievo. Ho pagato per i miei peccati. Una volta pulito esco dal bagno e torno in camera mia. Mia madre sta preparando le valige. Andrò al college e vivrò in una delle stanze. Le varie cose ormai sono già tutte al proprio posto e dopo poco mi ritrovo davanti al Taxi.

Mia madre mi abbraccia come se potesse perdermi da un momento all'altro. In fondo non ha tutti i torti.

M: mi raccomando, chiama quando arrivi ok?

Annuisco, saluto mio padre e mi avvicino a mia sorella.

S: trova qualche bel ragazzo eh!

F: guarderò solo loro

Dissi strizzando un occhio verso di lei. Rise. Mi girai e entrai in macchina. Una donna con i capelli castani raccolti in una coda disordinata e un vestito semplice con fiori in tutti i punti. Mia madre. Un uomo che di serio non ha nulla, con una polo blu e semplici jeans. Giusto una manciata di capelli scoloriti sulla nuca e una sguardo fiero. Mio padre. Una bellissima ragazza in forma con lunghi capelli castani e un sorriso raggiante. Una semplice maglietta bianca e jeans neri strappati. Mia sorella. Per quanto amo la solitudine mi mancheranno. Mi mancheranno le abitudini famigliari, le risate ma anche i litigi. Mi mancherà la mia famiglia.

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Con due valige e uno zaino rosa sulle spalle mi avvio verso la reception del collage. Una signora con già i capelli bianchi mi sorride cordialmente.

S: ciao cara! Sei nuova qui?

F: si, è il primo anno. Vorrei il numero della mia stanza.

S: certo! Nome?

F: Federica Carta

Inizia a maneggiare con il computer. Probabilmente è da anni che fa questo lavoro. Nonostante ciò continua ad avere un tono di voce troppo alto per i miei gusti. 

Mi porge le chiavi sempre con un sorriso che faccio fatica a ricambiare. Come fa a sorridere sempre?

S: stanza numero 374, quella stanza è diversa dalle altre...

Disse con sguardo dispiaciuto. Probabilmente sarà piccola o mancherà il bagno in camera. Non diedi molto peso a ciò e presi le chiavi incamminandomi verso il 3 piano. Un cartello delle indicazioni peró attirò la mia attenzione. 

'PIANI 1-2 FEMMINILI'

'PIANI 3-4 MASCHILI'

   
 
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