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Autore: fleacartasi    02/07/2009    8 recensioni
“Sai, penso di essermi sbagliato, quella sera” Sirius lasciò che la sua mente ritornasse a quel momento di quasi due mesi prima. “I cuori non vanno bene per te”
[Seguito di "Lily & the jack of hearts"]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sirius/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'e'
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Il fante di cuori e la dama di picche


Le beau valet de coeur et la dame de pique
Causent sinistrement de
leurs amours défunts


Il bel fante di cuori e la regina di picche
chiacchierano sinistramente
dei loro amori defunti


LXXV – Spleen (Charles Baudelaire)



Sala comune di Gryffindor, 10 aprile 1978.


Lily?”
La ragazza non si voltò, né diede segno di aver sentito il suo nome.
Le si avvicinò, camminando a piedi nudi sulle assi di legno. “Lily” Ripeté, sedendosi di fronte a lei.
“Cosa vuoi?” La sua voce non era aggressiva, ma stanca, distante.
Sirius la osservò, in silenzio.
Le gambe piegate, il pigiama a righe sottili, i capelli in disordine che le scendevano sulle spalle.
E gli occhi.
Arrossati, gonfi, ancora più trasparenti.
“Non riesci a dormire neanche tu?”
Lily cercò di sorridere. “So cosa vuoi chiedermi” Disse. “Ho pianto, se ci tieni a saperlo”
“Cos'è successo?”
“Nulla” Scosse il capo, senza convinzione. “Sono solo...”
“Stanca?” Sirius cercò di contenere l'ironia, che trapelò comunque da quell'unica parola. “Sono anni che mi dici che sono un coglione, e probabilmente è vero. Però riesco a capire quando una persona sta male, non pensare di fregarmi”
“Ti stai sbagliando” Ribatté, con freddezza. “Se vedi tragedie anche dove non ci sono è un problema tuo”
“Scusami, non volevo offenderti”
“Non l'hai fatto” Si alzò, sistemandosi la maglietta stropicciata. “Buonanotte, Sirius”
Aveva già raggiunto le scale del dormitorio, quando la voce dell'amico la raggiunse.
“E' tua questa?”
Si voltò, e vide che fra le dita reggeva un foglio, su cui erano tracciate poche righe con una grafia netta e spigolosa. Lily tornò indietro a rapidi passi, togliendogliela di mano con rabbia.
La lettera si strappò, e il rumore secco prodotto dalla carta sembrò scuoterla. La lasciò cadere, come se all'improvviso non fosse più importante.
“L'hai letta?” Domandò, con un sussurro spaventato.
Sirius non accennò a muoversi. “Mi è bastata l'intestazione, non ho avuto bisogno di proseguire”
“E' divertente” Sospirò, prima di riprendere a parlare. “Non ho paura di schiantare un bestione ignorante come McNair, ma mi ritrovo a piangere perché mia sorella mi crede una pazza. E'...
divertente, vero?”
“Lily”
“Risparmiami i soliti commenti pietosi, per favore. Mi bastano quelli delle mie amiche” Rise, con voce metallica, aspra. “La povera Caposcuola dal passato doloroso”
“Sfogarti ti farebbe stare meglio”
“Sfogarmi
con te? Senza offesa, ma non sei famoso per essere un bravo ascoltatore”
“Forse perché nessuno mi ha mai messo alla prova”
“Non potresti capire comunque” Il labbro inferiore iniziò a tremare, come se non riuscisse a controllare la frustrazione. “Quando Petunia mi scrive solo per ribadire che non siamo più parenti... Quando mi ignora anche se siamo nella stessa stanza...” Strinse i pugni, pallida e furente. “L'ho odiata così tanto che mi sono ridotta al suo stesso livello.
Anch'io ho sperato che non ci fossimo mai conosciute”
Sirius, finalmente, si alzò, e le posò le mani sulle spalle. Sembravano incredibilmente piccole e ossute, sotto ai suoi palmi. L'abbracciò, senza quasi osare stringerla. “Io ti capisco”
Lei non si ritrasse. “Non credo” Mormorò, le labbra che si muovevano vicine all'orecchio di Sirius. “Non c'è riuscita Mary, né Alice o Severus. Neanche James” Si mosse appena, portandosi più vicina al ragazzo. “Si sforza sempre, davvero, ma per lui è tutto così facile. Così...”
“Io ti capisco” Ripeté Sirius. “Non dimenticarti chi sono, Evans”
“E chi saresti, Black?”
“Sono un purosangue che è scappato di casa, che è stato rinnegato e cancellato dall'arazzo di famiglia, e che non vede i suoi genitori e suo fratello da quasi due anni” Si separò da lei, gli occhi velati di malinconia. “Ecco chi sono. Se non ci fossero James, Remus e Peter sarei completamente solo”
Lily abbassò lo sguardo. “Grazie”
“Chi l'avrebbe detto che abbiamo qualcosa in comune...” Sul viso di Sirius si dipinse la collaudata espressione da Marauder. “Io no di certo, visto che sei una secchiona petulante”
A quelle parole, Lily scoppiò a ridere. “Sai, sei davvero il fante di cuori” Osservò, senza celare la sfumatura melanconica che era affiorata nella sua voce. “Riesci ad affascinare tutti”
“Tutti tranne te”
“E' quello che mi piace credere” Gli si avvicinò di nuovo, senza tuttavia sfiorarlo. “E' quello che
devo credere”
“Perché?”
“L'hai detto anche tu. Perché sono la regina, e James è il re”
“Sai, penso di essermi sbagliato, quella sera” Sirius lasciò che la sua mente ritornasse a quel momento di quasi due mesi prima.
Rievocò l'immagine di Lily mentre radunava le carte, e poi in punta di piedi sul gradino, con il maglione di James addosso e un'espressione che mai era tornata ad abitare i suoi occhi chiari.

Tu che carta sei?

Poi quel contatto, quasi un'illusione nella sua brevità.
Lei che tornava in Sala Comune, scendendo le scale senza fretta, e quelle settimane che erano trascorse in una quiete che l'aveva sorpreso.
“I cuori non vanno bene per te”
“No?”
“No” Fece un cenno di diniego. “Sono troppo banali. Meglio le picche, per esempio” Sollevò una mano, fino ad incontrare una ciocca di capelli ramati. “Sei la donna di picche, da questo momento”
“E' tardi per cambiare” Lily lasciò che Sirius le sistemasse i capelli dietro l'orecchio, e che facesse scivolare il dito lungo la mandibola, con lentezza.
“Anche se hai solo diciotto anni?”
“Ho fatto la mia scelta”
Il ragazzo sorrise. “Non potresti essere la donna di picche almeno per me?”
Lily gli spostò la mano, stringendola fra le sue. “Faresti meglio a lasciarmi andare. In fondo non c'è mai stato niente fra di noi”
“E' per questo che non ci riesco, Evans” Si piegò su di lei, sfiorandole le labbra.

Tu che carta sei?

Perché non è mai iniziata”
“Forse era scritto nelle carte, Sirius”
Si allontanò, lasciando i resti della lettera di Petunia sparsi sul pavimento.



* * * * *



NOTE


Era da un po' di tempo che volevo scrivere il seguito di “Lily & the jack of hearts”, fic che è apparsa sui lidi EFPiani secoli fa (precisamente il 3 dicembre 2007, qui).
Mi stupisco sempre per le recensioni che ha ricevuto quella storia, ben 18... Innanzitutto, quindi, volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno lasciato un commento, mi hanno fatto davvero piacere. Grazie, grazie e ancora grazie! *__*
Questa specie di seconda parte, inutile dirlo, non mi convince molto. Però, quando ho scovato quella meravigliosa citazione in una delle poesie di Baudelaire ho pensato che fosse perfetta per Lily e Sirius. Dovevo postarla, insomma XD
Ogni tipo di recensione è, ovviamente, gradita, positiva o negativa che sia.

Alla prossima!

Flea

  
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