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Autore: StarkLabs    09/04/2018    1 recensioni
Cosa pensa Bosie una volta adulto di ciò che è successo a Wilde. Prova ad esprimere tutto quello che sente in una lettera indirizzata a lui perché ora che ha un anima è intenzionato ad usarla.
Commovente e toccante ma dovrà fare i conti con qualcosa che va oltre il suo controllo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tutto questo scritto è nato dalla mia fantasia a parte riferimenti a ciò che realmente accaduto, i personaggi non mi appartengono, non ci lucro sopra e soprattutto non ho la presunzione di sapere cosa realmente c'era nella loro testa. Questa è solo un interpretazione personale.
Salve a tutti questa è la mia prima storia( se così si può chiamare, diciamo che è più una lettera) qui e probabilmente anche l'ultima però ci tenevo troppo. Dopo che ho visto il film su Wilde ( si io arrivo sempre presto sulle cose lo so sigh ) mi sono fiondata a leggere il De Profundis e..e non potevo non scrivere nulla! Cioè mi sono chiesta possibile che il caro Bosie una volta diventato adulto per lo meno non si sia reso conto della responsabilità che ha avuto in tutta la storia. Possibile? I sensi di colpa dove sono? Non posso credere che qualcuno mandi praticamente in rovina un uomo e se ne vada in giro fischiettando come se nulla fosse. Mi sono rifiutata di credere a questo, non si sanno molte cose su Bosie perciò ho immaginato che il ragazzo nella sua crescita si sia reso conto del suo comportamento perchè anche se è vero che Wilde poteva scegliere se denunciare il padre di Bosie, poteva cacciarlo definitivamente dalla sua vita però resta comunque un comportamento anche e soprattutto prima del carcere sbagliato da parte del giovane. Diciamo che si è approfittato della situazione e Wilde lo ha lasciato fare anche se la questione andrebbe snocciolata e non lo faccio qui altrimenti le note diventerebbero più lunghe della storia e non è il caso. Comunque ho voluto dare umanità a Bosie perchè se penso che abbia fatto tutto per i divertimenti fregandosene altamente di aver ferito una persona, soprattutto facendo tutto consapevolmente il mio cuore va a brandelli, quindi qui di seguito Bosie adulto spiegherà perchè ha fatto quel che ha fatto. Spero vi piaccia e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. Oddio quanto ho scritto in queste note O.O non lapidatemi. Un saluto.


A Oscar Wilde...
Questa è una lettera di redenzione per liberare la mia anima dai peccati che ho commesso, sporca com'è di sangue e sudore soprattutto il tuo, amico mio. Mentirei se ti dicessi che la lettera che tu scrivesti per me durante gli anni di detenzione non ebbe alcun effetto sulla mia persona ma ai tempi ero troppo giovane e immaturo per capirla, per comprendere il male che ti avevo fatto, fu una pugnalata al cuore e la voglia di stracciarla e gettarla nel fuoco fu tanta. Quando la lessi per la prima volta nella solitudine della mia stanza sentii la rabbia salire in me così come l'odio nei tuoi confronti, scesi di corsa le scale precipitandomi davanti al camino dove il fuoco ardeva impavido con l'intenzione di gettarcela dentro, volevo vederla ardere, ridurre in cenere insieme alle parole che vi erano scritte ma qualcosa mi impedì di farlo.
Una volta davanti al camino mi bloccai, caddì in ginocchio con la tua lettera stretta tra le braccia e scoppiai in un pianto disperato, piansi tutte le lacrime che fino a quel giorno non erano riuscite a lasciare i miei occhi, se mi avesse visto mio padre in quelle condizioni mi avrebbe dato del debole, della femminuccia deridendo la fragilità che in me risiedeva latente, ma tu no amico mio, non mi avresti deriso il tuo cuore era troppo buono per un' azione simile, sono sicuro che fra le tue braccia avrei trovato rifugio accogliente, mi avresti consolato carezzandomi i capelli donandomi tutto l'affetto di cui avevo bisogno ma che non ero in grado di restituire. Probabilmente io dopo essermi ripreso dal pianto avrei riso di te, sbeffeggiando la tua indole così sensibile e sentimentalista, prendendomi gioco dell'amore che non meritavo ma che tu imperterrito continuavi a donarmi.
Ma tu quel giorno non vi eri ed io mi arrabbiai per questo, distrussi tutto ciò che in casa mi capitava a tiro, bevvì litri e litri di alcol, posai la tua lettera in un cassetto chiuso a chiave poi caddì svenuto sul letto. Di quel giorno non ricordo più nulla a parte le botte che presi da mio padre per aver lasciato la casa in quelle condizioni poi il buio totale.
Ora sono qui, io che scrivo a te non da una fredda prigione ma dal salotto dove abito, solo come è giusto che finiscano quelli come me, triste perchè finalmente la consapevolezza di ciò che ho fatto mi ha raggiunto, sono anni ormai che rileggo la tua lettera lo stesso giorno alla medesima ora e solo adesso ho compreso ciò che tu desideravi io comprendessi, saresti fiero di me ne sono sicuro, perchè tu hai sempre voluto il meglio per le persone che amavi.
Vorrei poterti guardare negli occhi ancora una volta in modo che tu possa leggere nei miei il senso di colpa che mi attanaglia ( come è giusto che sia d'altronde ), il pentimento quello che tu tanto bramavi di avere da parte mia, sono stato la tua rovina e tu ora sarai la mia, la giusta fine per un vigliacco.
Sono consapevole del fatto che non leggerai mai questa lettera ma che se te l'avessi spedita quando eri ancora vivo al posto di tutte le altre contenteneti parole orribili di cui tutt'ora mi vergogno saresti stato felice, avresti gioito del mio cambiamento, del mio essere diventato una persona migliore. L'immaginazione quella che tu dicevi mancarmi ora ti assicuro è fervida in me, passo ore e ore ad immaginare come sarebbe stata una vita al tuo fianco non come sanguisuga ma come compagno fedele e rispettoso, immagino come sarebbe stato chiederti scusa quando ancora avevo la possibilità di farlo, fantastico su quali sarebbero potute essere le parole che mi avresti rivolto e tutte le volte il finale è diverso ma sempre bello.
Quello che hai fatto o facevi con altri uomini non è un reato, la tua non era depravazione con la fede non avresti cambiato la tua indole, non saresti stato diverso menchè meno ti avrebbe guarito da qualcosa che sono certo non essere una malattia, amare non è mai sbagliato me lo hai insegnato tu stesso. Colpevoli della tua incarcerazione siamo io e mio padre ma anche l'ignoranza di una società che con la sua pochezza di come piace chiamarla a te immaginzione ha dato vita ad una legge che invece di dar contro ai criminali si scontra e umilia quello che di più bello esiste al mondo: l'amore. Penserai che io sia il meno indicato a parlare di tale sentimento, io che ho seminato odio ovunque andassi persino nel tuo cuore ed invece di crescere frutti marci sono nati meravigliosi fiori profumati, questo solo perchè il terreno su cui ho piantato era puro.
Se adesso mi riempo la bocca di questa parola è solo perchè la mia mente ora è propio come tu volevi che fosse, tante volte hai cercato di insegnami i giusti valori ma io ero troppo ribelle, non volevo capire ne vedere ero povero dentro. Un ragazzino che ha conosciuto l'amore soltanto quando ti ha incontrato ma non sapevo cosa fosse quel sentimento che mi ribolliva nel sangue, non avendolo mai ricevuto io l'ho tradotto nell'unica cosa che conoscevo cioè l'odio.
Sono stato umiliato da mio padre, trattato male e non capivo perchè tu mi riservavi quei trattamenti sempre carichi d'affetto, quei gesti delicati, quelle parole amorevoli che un genitore di solito spende per un figlio. Per questo ti odiavo e mi comportavo male con te, è questo il motivo delle parole orribili che ti rivolgevo, ogni volta che ti vedevo o che eri al mio fianco il mio cuore scoppiava di quella che ora so essere gioia allora reagivo ma con le uniche azioni che il mio cervello conosceva e i risultati erano disastrosi.
Credevo che tutto ciò che facevi per me mi fosse dovuto questo è ciò che mi era stato insegnato ma ora so che avrei dovuto stendere un tappeto di petali di rose ad ogni tuo cammino, che avrei dovuto baciarti le labbra con dolcezza, prenderti le mani morbide come velluto e posarle sul mio petto in modo che sentissi tu stesso la felicità del mio cuore quando si trovava in tua presenza. Ho sprecato tutte le possibilità con te ora tu non ci sei più e sento la tua mancanza ogni giorno, straziante è il dolore che mi pervade quando ti penso, perdonami Oscar per quello che ti ho fatto, per non averti saputo amare come meritavi, vorrei abbracciarti, stringerti forte dirti che andrà tutto bene come avrei dovuto fare quando tu eri in prigione.
Una volta dissi a mio padre che doveva esserci lui in prigione non tu mi sentivo talmente colpevole che non sapevo cosa fare per espiare i miei peccati, ho avuto delle idee sciocche ma per fortuna i tuoi amici mi hanno fermato, avrei solo contribuito a infangarti più di quanto avessi già fatto.
Le mie notti dopo l'accaduto erano costantemente agitate solo una fu calma, l'unica in cui ti sognai e il sogno fu così bello che il mattino dopo mi svegliai con il sorriso, sognai che ti aspettavo fuori dal carcere il giorno della tua scarcerazione era una mattina di sole e i colori riempivano l'aria, ti corsi in contro abbracciandoti subito dopo salimmo in carrozza diretti chissà dove, tu con la testa apoggiata alla mia spalla ed io che ti sussurravo dolci parole all'orecchio, ti vidi sorridere ed era per merito mio, avevo fatto qualcosa di buono per te, peccato che era solo un sogno.
Mi piange il cuore a sapere che tu hai passato i due anni più tristi della tua vita credendo che di te non m'importava ma per me il non scriverti e non venirti a trovare erano un atto d'amore, l'unica cosa sensata e giusta che avrei potuto fare per te. Avevo paura di ferirti nuovamente, paura di quello che avrei potuto scrivere o dire, sai bene che delle sbarre non mi avrebbero fermato nel dire cattiverie, sai bene che se mi avessi consegnato nuovamente il tuo cuore avrei potuto distruggerlo con una stretta di mano. La mia non è una giustificazione io avevo il dovere morale perlomeno di farti avere mie notizie, di scusarmi e di esserti vicino ma ero troppo confuso e sciocco per capire il modo giusto di fare le cose.
Ora se ti avessi davanti mi inginocchierei chiedendo il tuo perdono cosa che quando ero ragazzo non avrei mai fatto ma se qualcuno a quei tempi mi avesse spinto ai tuoi piedi obbligandomi a chiederti scusa, sarebbe stata senz'altro una buona cosa. Però su questo ultimo punto ho anche da dire che le scuse sono valide solo se sincere e in quei giorni non sarebbero state altro che menzogne perchè non mi sentivo in colpa per quello che ti avevo fatto, non ne capivo la gravità ma queste che ti sto scrivendo ora che il fiore dei miei anni è appassito e le rughe solcano il mio volto, credimi amico mio sono parole sincere, non c'è niente di più vero in tutto ciò che ti sto scrivendo.
Ho ballato sul tuo corpo sia da morto che da vivo, non ho avuto rispetto del tuo essere, ti ho umiliato come uomo, come persona e come individuo, il tuo essere è stato da me completamente risucchiato come se fossi un vampiro e tu invece che portarmi rancore sino alla fine dei tuoi giorni come avresti avuto ragione di fare, hai trasformato la tua rabbia in benevolenza, il tuo odio in amore e il rancore in affetto.
Il carcere ti ha reso una persona migliore di quella che già eri e quando ci siamo rivisti quel giorno invece di tirarmi un bel pugno sul naso tu mi hai abbracciato, come due vecchi amici che si rincontrano dopo una vacanza, ed io ero convinto di meritarmi quell'abbraccio, non ero degno di te e anche questa ne è la prova.
In quell'abbraccio mi sono sentito a casa, al sicuro dal mondo orribile che mi circondava ero spaventato ( lo sono sempre stato ) ma non lo avrei mai ammesso nemmeno a te che sapevo non mi avresti tradito, sarei annegato volentieri quel giorno, nel tuo profumo e sarebbe stata la morte più bella che possa immaginare, ma non la meritavo come non meritavo te. Mentre io sono stato giudice, giuria, carnefice e forse anche carceriere nella tua vita tu per me sei stato la salvezza rischiarando la mia anima che era stata inghiottita dalle fauci nere dell'egoismo purtroppo però essa, già stata maledetta da quando sono nato ci ha messo un pò, troppo tempo a ripulirsi ed ora è tardi, lo ripeterò sino allo sfinimento perchè questa è la punizione che mi è stata data per gli errori che ho commesso.
Adesso grazie a te so cosa vuol dire piangere, esprimere i propri sentimenti, so che non è cosa da deboli anzi non vi è persona più forte e audace di colei che sa mostrarsi sensibile difronte alle disgrazie o alle gioie altrui, mi sono lasciato consumare dalla vendetta anzichè farmi ricostruire, risanare dal tuo amore, dal tuo affetto incondizionato, dovevo lasciare che la tua freschezza mi travolgesse, sarei diventato un bravo ragazzo se ti avessi ascoltato.
Invece che odiare mio padre mi sarei dovuto concentrare su di te, ricambiando ciò che tu mi offrivi, sarei dovuto essere un ispirazione per te mentre scrivevi invece che impedirti di farlo, se invece di accusarti di non dedicarmi abbastanza tempo ti avessi messo le mani sulle spalle baciadonti la testa sono sicuro che non avresti smesso di scrivere, non saresti stato così frustrato in mia presenza da farti mancare l'ispirazione, sarei potuto essere per te la tua musa invece sono stato la tua rovina.
I tuoi scritti erano poesia così come lo eri tu, il modo in cui colloquiavi usando termini sentiti e frasi melodiose erano fonte di piacere per le mie orecchie ma naturalmente non avrei mai commesso l'errore di dirtelo, anzi ti prendevo in giro davanti ai miei amici per il modo in cui parlavi, ti facevo soffrire consapevolmente, ma come già detto (non in mia difesa ) io non conoscevo il nome di ciò che provavo e trasformavo il positivo in negativo. Quando mi guardavi con quei tuoi occhi tristi dopo che ti avevo fatto del male sentivo che avrei dovuto fare qualcosa per rimediare e ora so cosa era; posarci sopra le mie labbra, asciugandoli dalle lacrime che io stesso avevo causato.

Sono malato Oscar, malato di qualcosa di incurabile che tormenta le mie giornate e rende le mie notti fredde, il sudore bagna la mia pelle avvizzita, la bellezza che da giovane rendeva la mia carne appetibile è svanita ma al suo posto ho ottenuto qualcosa di meglio, un' anima.
Il rimorso è la malattia che non mi da tregua ed anche se mi sono pentito di ogni mia singola azione, anche se annego ogni giorno nel dolore il rimorso non vuole abbandonarmi, questo perchè avrei voluto poterti dire tutto di persona, come un uomo d'onore, come un ragazzo sincero avrei chinato il capo al tuo cospetto e tu invece di schiaffeggiarmi come era solito fare mio padre mi avresti fatto una carezza, avresti preso il mio volto fra le mani e con un sorriso mi avresti perdonato.
Quelle carezze che tu solevi farmi e a cui io non sapevo come rispondere perchè non conoscevo la via di mezzo nei sentimenti, o era bianco o era nero, o non mi toccavi o se lo facevi doveva essere un contatto di tutt'altro genere, non ero abituato alle forme d'affetto delicate ma ora darei qualsiasi cosa pur di riceverne anche solo una e poterla ricambiare. Vorrei mostrare al mondo e a te soprattutto la parte di me che per anni ho tenuto nascosta, non sapendo di averla, vorrei uscire per strada gridando il tuo nome, gridando che è colpa mia, che sono io il bastardo che anni fa ha segnato la tua vita ma a cosa servirebbe? Da ragazzo sicuramente se mi fosse venuta in mente un idea simile non avrei esitato a portarla a termine, perchè non avevo freni inibitori, non capivo dove stesse il confine da non superare, le mezze misure non facevano per me, tutto quello che mi veniva in mente indirizzato alla tua persona erano certamente cose non ponderate, illogiche e irrazionali.
Starnazzare per strada il tuo nome non avrebbe certo contribuito a farti uscire di prigione, a pulire la tua reputazione così come adesso non servirebbe a riportarti indietro da me, anzi mi prenderebbero tutti per un vecchio pazzo e forse finirei in prigione, magari nella tua stessa cella, e potrei così respirare nuovamente il tuo odore o almeno ciò che ne è rimasto. Ho tutti i tuoi scritti li leggo sempre, solo quelli coprono la mia libreria, perchè non oso comprare altro che non riporti il tuo nome in copertina ed ogni volta che lo leggo ne carezzo la superfice, lettera per lettera, il mio cuore sussulta perdendo un battito, il tuo nome così musicale e melodioso,
O s c a r W i l d e, lo sto ripetendo anche ora ed un sorriso amaro mi increspa le labbra.
Mi piace pensare a noi come due facce di una stessa medaglia, gli opposti che per quanto ci provino non possono far altro che rimanere indivisibili, dipendenti l'uno dall'altro, io con le mie scenate cercavo di farmi odiare da te, speravo tu mi allontanassi definitivamente, tu esausto delle mie continue aggressioni verbali mi cacciavi ma inevitabilmente io tornavo perchè senza la tua presenza la mia vita era buia e vuota, e tu mi riaccoglievi quasi a braccia aperte come se mi stessi già aspettando.
Le persone pensano di me e continueranno a pensare negli anni a venire che io ti abbia solo usato, che il mio interesse non era rivolto a te ma alle tue richezze ed ai piaceri che da esse potevo godere, so bene che chi leggerà la tua storia o meglio la nostra storia penserà di me che io mi sia comportato da ignobile usando a mio piacimento una brava persona, nessuno canterà del mio amore per te ma del mio averti ridotto sull'astrico per puro interesse personale, l'immagine che ho dato di me stesso è di un ragazzino legato ai soldi e ai piaceri della vita ma se qualcuno scavasse nel profondo vi noterebbe di certo qualcos'altro.
Leggere nel profondo, scavare alla ricerca della verità è cosa da pochi, le persone preferiscono giudicare e sentenziare senza dare possibilità di replica, l'apparenza molte volte inganna ed io sono riuscito persino ad ingannare me stesso ma, non te, non so cosa tu abbia visto nella mia persona da affascinarti a tal punto da finire in carcere per me, da impedirti di lasciarmi definitivamente senza cedere ogni volta alle mie scuppliche.
Forse sei riuscito a guardare dentro di me andando oltre al mio aspetto fisico, perchè sono sicuro di credere che se fossi stato solo attratto fisicamente da me non avresti esitato a mandarmi a quel paese definitivamente, di giovinotti belli il mondo ne è pieno, quindi tu hai saputo vedere quel qualcosa di cui accennavo prima. L'anima mia così come la vedo ora è quel che tu cercavi di portare a galla, di far riemergere dall'abisso in cui era sprofondata e non ti sei arreso, credevi in me e lo hai fatto fino alla fine dei tuoi giorni.
Non hai fallito del tutto con me Oscar te lo posso assicurare, il tuo sacrificio non è stato vano ma, non nego che ora che sono adulto penso che avrei dovuto esserci io al posto tuo, forse il carcere mi avrebbe raddrizzato oppure no, non mi è dato saperlo, ma voglio che tu sappia che ti sono immensamente grato per ogni cosa che hai fatto per me e con me, eri l'unica persona a cui piacevo realmente che mi accettasse per quello che ero o che credevo d'essere, la tua compagnia era quanto di più prezioso avessi al mondo e me ne rendo totalmente conto solo ora, purtoppo. Indubbiamente ero un ragazzo confuso e la confusione di allora si può ritrovare in queste righe perchè a volte sapevo ciò che stavo facendo, sapevo di essermi comportato male e doverti delle scuse, il senso di colpa di cui accennavo sopra alle volte bussava decisamente alla mia porta ma io non sapevo accoglierlo come si deve, mentre in alcuni casi non ci provava nemmeno a riscuotermi. Ciò che intendo dire e spero di riuscire ad esplicarmi nel migliore dei modi è che rispetto alla tua situazione mi sentivo e contemporaneamente non mi sentivo colpevole, capisci ora la mia mente quanto fosse contorta allora? Fatico anche in questo momento a scrivere come realmente si sono svolti i fatti, più correttamente quali fossero i miei sentiminti rispetto ad essi, ho fatto un viaggio introspettivo nel passato e nel presente per cercare di elaborare e comprendere in maniera chiara ciò che avevo provato.
Mi sono trovato in difficoltà lo devo ammettere e ci ho messo parecchio tempo prima di riuscire a buttare giù queste parole, perchè desideravo che fossero il più sincere possibili e con mia grande sorpresa e gioia ci sono riuscito, il tuo piccolo Bosie è cresciuto, si è fatto uomo non è più il giovanotto sconsiderato no, ora sono un essere umano proprio come lo eri tu, dotato di ciò che tutti dovrebbero avere e pochi usano, un cuore.

Per quanto riguarda mio padre tu solevi dirmi che il mio odio per lui mi accecava ed ora sono fiero di dirti che l'odio che nutrivo si è dissipato, l'ho perdonato non del tutto sono sincero ma quel terribile sentimento è stato sostituito dalla compassione.
Certo averlo compreso prima ora non sarei qui a scrivere a te che sei volato nel cielo come la più bella delle stelle una lettera piena di rammarico e pentimento ma come si usa dire meglio tardi che mai.

Poche parole userò nei suoi riguardi, lui non si è mai pentito forse era troppo tardi per la sua anima, semmai ne avesse una, ma forse tutti la possediamo solo che per alcuni è difficile tirarla fuori, c'è chi ha bisogno di una mano che non arriva mai, per cui brancolano come corpi vuoti nell'attesa che qualcuno si accorga di loro.
Forse in un' altra vita avrà l'occasione di essere una persona migliore, sempre che ci venga data una seconda possibilità di questo ovviamente non posso esserne certo ma, di una cosa sono sicuro voi due non siete nello stesso posto, siete troppo dissimili, tu sei la poesia più bella che io abbia mai letto anzi che il mondo abbia avuto in dono, lui è la prima parola scarabocchiata di un bambino che sta imparando a scrivere, diversi nel corpo e nello spirito.
Ed io beh, posso definirmi come il disegno astratto di un pittore pazzo, visto macchia informe dagli occhi comuni ma immagine sensata per un vero artista, tu hai saputo vedermi Oscar hai messo in ordine quelle chiazze di colori scandagliate, hai trovato l'ordine nel disordine, il senso nella follia, la bellezza nelle mutilazioni.
Sai perchè non ti ho curato quando stavi male malgarado tu con me lo avessi fatto? Perchè avevo paura di perderti, so che può sembrare sciocco e insensato ma è così, io non riuscivo a guardarti in quelle condizioni, così debole che un soffio di vento poteva ucciderti, e se fossi morto nonostante le mie cure avrei dovuto convivere con i sensi di colpa, guarda ironia della sorte i sensi di colpa hanno trovato modo di raggiungermi nonostante tutto.
Da giovane ho fatto una promessa a me stesso che non avrei mai confessato a nessuno di aver ricevuto la tua lettera, l'ho nascosta per bene, perchè non volevo che mi venissero fatte domande a tal proposito, volevo che mi lasciassero in pace con il mio dolore, volevo sentirlo salirmi lungo le vene e tenerlo tutto per me, l'ultimo atto egoistico forse, ed ora non so cosa ne farò di questa che sto scrivendo.
Se da un lato mi piacerebbe incenerirla e gettare ciò che ne rimane al vento nel nostro posto segreto con la speranza che in qualche assurdo modo possa raggiungerti, dall'altro desidererei che dopo la mia morte venisse trovata così che le persone sappiano anche la mia verità e magari non mi considereranno più solo un mostro.

Vorrei che le persone imparassero una lezione da questa storia ognuno ci vedrà quello che vuole o meglio quello che è di questo sono sicuro; date l'opportunità agli altri di cambiare senza però lasciarvi soggiogare, amate perchè l'amore è la chiave per imparare a rispettare ciò che ritenete diverso e se dovete farvi perdonare un torto fatelo subito, non aspettate che sia troppo tardi come ho fatto io, abbracciate chi avete ferito e le crepe si riempiranno d'oro.
Con queste parole concludo la mia lettera a quella persona fantastica che era Oscar Wilde, il mentore e l'amante più giusto che ho avuto la fortuna di incontrare, sacrificatosi in nome di un amore che da molti era ed è tutt'oggi ritenuto sbagliato. La sua firma, il suo nome e le sue opere non moriranno mai, lui non morirà mai verrà sempre ricordato con affetto anche da chi non ha mai avuto il piacere di conoscerlo di persona. La sua sventura negli anni avvenire verrà piansa non derisa, son certo di questo perchè lui ha donato amore e gli verrà restituito in ogni modo l'universo crederà opportuno.  
Qui di seguito la prima poesia che scrissi per te ma non ebbi mai il coraggio di dartela, la feci sparire ma la ricordo ancora anche perchè credo che se tu l'avessi letta avresti capito in quali condizioni mi trovassi, i miei bizzari comportamenti forse ti sarebbero sembrati più chiari o forse no. Con questo scritto ti chiedevo l'aiuto che a voce non ti avrei mai chiesto ma poi mi tirai indietro anche con questo, fui un codardo.
Spero solo che se in un quelche modo queste parole ti dovessero arrivare tu possa perdonarmi ti ho amato ma non lo sapevo, ciò che rimane del mio cuore appartiene a te. Per sempre tuo Bosie.

Spirito libero sei mentre le tue labbra si posano sulle mie
In un tocco dolce e delicato, salato per la alcrima che scende dal mio viso.
Tu nemmeno te ne accorgi perso come sei nel calore del mio corpo, sfiori la mia pelle
Come se fosse seta pregiata ti adagi senza graffiarla, sono una reliquia nelle tue mani.
Occhi mi scrutano ed io mi sento nudo anche se vestito, amore ed odio si intrecciano in questa danza tumultuosa,
il vincitore si prenderà ciò che rimane di me.
Tendimi la mano e salvami prima che sia troppo tardi, prima che rovini l'unica cosa bella che la vita mi ha dato.
Sono fra le onde del mare che annaspo per rimanere a galla, da un lato uno scoglio poco sicuro dall'altro la spiaggia.
Non lasciare che affoghi o che mi aggrappi a quel pezzo di roccia
avvolgimi tra quei pezzetti di conchiglie sbriciolati e non lasciarmi andare.
Tienimi con te e non lasciare che uccida ciò che di buono hai
salvami mio Oscar Wilde.  
                                        Bosie Douglas


                                         
Note:

Io non so scrivere poesie e non so se questa possa essere chiamata tale, so solo che ci ho provato a scriverla come si deve quindi spero che vada bene. Se ci sono correzioni da fare fatemi sapere e mi informerò meglio sulle poesie così da saperla scrivere meglio ove ci dovesse essere una prossima volta. Grazie a chi legge, recensisce e a tutti insomma. Baci.



   
 
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