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Autore: Ely_Pommy    10/04/2018    2 recensioni
Un giallo nella vita di tutti
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Driiin Driin Driiin «Ok, ok! Mi alzo! Smettila di strillare orribile aggeggio del demonio»
Quello che avete sentito parlare con sì tanta pacatezza ad un povero ed innocente telefono è Stefano.
Ebbene? Perché vi sorprendete? Avanti, alzi la mano chi reagisce con gioia al suono della sveglia mattutina!
Avanti! Sto aspettando. Come immaginavo.
Ora che lor signori hanno conosciuto il protagonista, possiamo procedere.
Dunque, Stefano è un ragazzo di 15 anni. Fedina penale pulita, nessun segno particolare e tante care cose.
Stefano, però, ama i libri gialli e diciamo che la sua vita subisce dei notevoli cambiamenti se vista dall’esterno o dall’interno della sua testa.
In che senso? Beh, avete presente “Le follie dell’imperatore”? in particolare, sto parlando della scena in cui Kronk deve sbarazzarsi di Kutzko e si canta da solo la colonna sonora. Bene, diciamo che i due si collocano sullo stesso piano.
Nella testa di Stefano, ogni avvenimento è una scusa plausibile per trasformare la realtà in un caso da risolvere e come un novello “Detective Conan”, solo lui potrà sbrogliare la matassa.
Fino ad ora, il caso più difficile che ha dovuto risolvere, è stato trovare la sua maglietta preferita, senza ricorrere alla madre.
Vi vedo scettici, ma non ve lo consiglio: so che se indagassi, il 99% di voi crede che la propria madre sia dotata di non so quale potere paranormale che fa apparire le cose che stavate cercando solo con la sua presenza.
Ad ogni modo, andiamo avanti.
Abbiamo lasciato Stefano ad imprecare contro il telefono per averlo svegliato, direi quindi di farlo alzare prima che crolli di nuovo sul letto.
Il nostro ragazzo, si mette in piedi a fatica, come se la gravità fosse comparsa da tipo 3 secondi.
Il suo cervello, intanto, cerca di caricare un qualche e non specificato file di avvio.
Appena la windows brain si è avviato, decide di avviarsi verso la cucina per consumare l’agognata colazione.
Davanti a lui, i genitori stanno già correndo da una parte all’altra per prepararsi ad andare a lavorare.
Ai suoi occhi, che ancora non riescono a mettere a fuoco nemmeno il pacco di fette biscottate da portare a tavola, essi appaiono delle schegge impazzite.
Esce il padre di casa.
La madre sta per fare lo stesso, ma prima di andare, si rivolge al figlio e dice qualcosa che assomiglia più o meno a questo «fghdfgdlgjfjjkù lggnlkbè jk  ngfkgr ciao!» per poi chiudere la porta dietro di sé.
Stefano, desidera solo dare dello zucchero al suo cervello, così vigile e attento ai molteplici casi che la vita gli offre.
Si dirige verso il frigorifero per cercare la sua amata marmellata all’arancia.
Mette la mano in automatico dove di solito si trova quella manna agrumata, ma…la mano va a vuoto.
Un brivido di terrore risveglia le membra di Stefano prima intorpidite.
Ecco un nuovo caso da risolvere.
Bene, abbiamo a che fare con un ladro di marmellata.
Stefano pensò che se qualcuno avesse usato la marmellata, si sarebbe andato a lavare le mani perché appiccicose.
Si recò alla toilette, ma sugli asciugamani non vi era nessuna traccia.
Mmmh se qualcuno avesse preso la marmellata, allora ci sarebbe stato un coltello in lavastoviglie a prova di ciò.
Il nostro detective, va a controllare.
Nulla.
Bene, o meglio, male.
A quanto pare nessuno ha osato profanare la sacra proprietà di Stefano.
E se l’avessero finita? No, non è possibile! Aveva visto il sacchetto della spesa della sera prima: era convinto che ci fosse.
Che altro potrebbe essere successo…magari i suoi genitori se la sono portati al lavoro.
No, gli e l’avrebbero detto.
Argh! La mamma, aveva detto qualcosa prima di uscire.
Ripercorse con la memoria il labiale della madre, ma non ne cavò un ragno dal buco.
Forse avrebbe dovuto chiamarla.
No! Un vero investigatore, non si fa aiutare da nessuno! Questo caso, sembra difficile, ma l’avrebbe risolto da solo.
Spostò il suo sguardo verso l’orologio…il tempo non era suo amico.
Stava per disperarsi quando, qualcosa attirò la sua attenzione.
Il pacco delle fette biscottate aveva qualcosa di strano.
Vi era sopra un post-it…ops, mi scuso, un indizio. Forse una richiesta di riscatto.
Stefano con l’aria professionale di un quindicenne in pigiama, lesse il biglietto con attenzione.
So che sicuramente non ascolterai niente di quello che ti dirò, perciò mi assicuro che non entri in paranoia.
La tua adorata marmellata è nello scomparto in alto del frigo, l’ho messa lì, perché non c’era spazio.
Buona giornata
Mamma
 
Stefano corse verso il frigo e fece l’enorme sforzo di guardare in alto.
Finalmente poteva liberare l’ostaggio.
Aveva fieramente risolto un altro caso COMPLETAMENTE (se, se, certo, crediamoci) da solo.
Ora non gli rimane che sbrigarsi, altrimenti il prossimo caso da risolvere sarà come spiegare a sua madre una nota per il ritardo a scuola.
 
 
   
 
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