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Autore: balboa    10/04/2018    0 recensioni
Ciaoooooo :D. Nella storia si parla del primo incontro tra Axl, allora ancora chiamato William, e Jeff (forse meglio conosciuto col nome di Izzy Stradlin). Il punto di vista è il suo e i fatti raccontati vanno presi con le pinze, come sempre nelle mie fan fiction, alcune cose sono vere (ho letto alcune interviste di Izzy) ma potrebbero non coincidere date e altri vari aspetti (soprattutto caratteriali). :D Mi farebbe davvero molto piacere se recensiste, cosa devo migliorare?? :D
Grazie dell'attenzione e buona lettura!!!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Izzy Stradlin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Settembre 1973Scuola media
Sembrava un giorno come tutti gli altri. Arrivai a scuola in ritardo, mi presi un rapporto, uscii in cortile a fare acrobazie sbalorditive con lo skateboard a ricreazione, caddi un paio di volte col muso sul cemento davanti alla ragazza che mi piaceva. Nulla fuori dall'ordinario fino a quel momento. Poi quando tornai nella classe di inglese, dopo pranzo, si sentí un trambusto assordante, sembrava che una pila di libri fosse caduta per terra.  Subito mi affacciai in corridoio incuriosito, cercando di capire che accidenti era capitato, la prof non era ancora arrivata. Si sentiva qualcuno correre per gli anditi, diversi ragazzi delle altre classi erano affacciati come me. I più ritardatari stavano ancora cercando libri e quaderni nell'armadietto.

Improvvisamente un ragazzo che non avevo mai visto prima di allora sfrecciò come un fulmine davanti ai nostri occhi, aveva capelli color carota e stava sorridendo. Correva fendendo l'aria come una Ferrari, era sul punto di  attraversare il muro del suono, e a malapena toccava terra da quanto era leggero. I suoi capelli svolazzavano nell'aria, era magro come uno stecchino, mentre correva salutó un altro ragazzo.
-Ci vediamo dopo Jack!!!- urlò e scomparì in un altro corridoio, sempre sorridendo divertito. Qualche secondo dopo un branco di insegnanti furiosi arrivò in corridoio, erano tutti senza fiato e balbettavano cose incomprensibili.
-da che parte è andato???- strillò uno di loro con i capelli tutti ritti in aria dalla rabbia -razza di peste bubbonica!!! Se lo acchiappo gli faccio vedere le stelle!!!-
Si divisero, alcuni di loro corsero in palestra, alcuni provarono a cercarlo nel corridoio est, altri in quello ovest. Chissà se lo acciufferanno, mi chiedevo, non avevo mai visto la Smith così incavolata. Il resto delle ore passarono lentissime, ricominciare le lezioni dopo pranzo non era una cosa fattibile per me. All'ora di fisica mi addormentai sul banco senza rendermene neppure conto e la Johnson mi mando nell'aula di punizione. Era la prima volta che finivo lì e non osavo ancora pensare alla ramanzina di mia nonna quando l'avrebbe scoperto. Non appena entrai mi arrivó un aeroplanino di carta dritto in testa. 
-oddio scusa- il ragazzo dai lucenti capelli arancioni salto giù da un banco dov'era appollaiato e mi tese la mano. Era il ragazzo di prima che scappava dai docenti.
-sono William piacere- sorrisi, sembrava un mondo simpatico. Aveva occhi chiari e vispi, il naso all'insú, e un po' di brufoli sulle guance.

-‎io sono Jeff- 
-‎vieni ti presento i miei amici!-
-‎lui è Jack, lui David, lui invece è Paul- strinsi la mano a tutti e un'ora dopo giocavamo e parlavamo come se ci conoscessimo da sempre. Il professore che ci avrebbe dovuto controllare era uscito a bere il caffè e non era più tornato, così passammo due ore rincorrendoci, ridendo e urlando. Giocammo a fare la guerra, a carte, costruimmo castelli con le sedie, a guardia e ladri. C'erano altri due ragazzi e una ragazza, feci amicizia con tutti. 
Adoravo stare con loro, soprattutto era William che mi ispirava di più. Era un tipo divertente, gentile, spontaneo. Mi incuriosiva e volevo conoscerlo meglio.
Alla fine della seconda ora potemmo andarcene. Progettavamo di andare al campetto a giocare a calcio. Appena però uscimmo nel cortile della scuola William cambiò espressione. Suo padre era appoggiato alla macchina e stava fumando. Non disse nulla, gli fece solo segno di salire in macchina. Sembrava fosse furibondo con William.
-io.. io devo andare mi spiace, ci andiamo domani al campetto-
-‎come? chiedi a tuo padre se puoi venire con noi no???-
-‎non è il caso, devo andare a casa è tardi-. Sembrava che stesse nascondendo qualcosa ma io non ci diedi molto peso.
-‎ok a domani allora- sorrisi
-‎a domani ciao- sorrise e salì in macchina. Noi altri andammo a giocare a calcio, tornai a casa con i jeans sporchi di terra e i palmi delle mani ancora più sbucciati di prima. Mia nonna mi striglió per bene.
-‎dove caspita eri????- urlò appena misi un piede dentro casa -sono ore che dovevi essere rientrato, ho chiamato all'ospedale e a casa di tutti i tuoi amici, e non  eri DA NESSUNA PARTE-
-‎sono stato al campo di Saint Joseph a giocare, nonna- dissi cercando di tranquillizzarla. Non le dissi delle ore di punizione, era troppo arrabbiata, gliel'avrei detto quando e se avessi fatto qualcosa di buono.
-mi sono fatto dei nuovi amici e sono andato a giocare insieme a loro- le spiegai. Discutemmo ancora per alcuni minuti poi mi lasciò andare a cenare.



Il giorno dopo a scuola arrivai puntuale, cercai William in ogni angolo della scuola ma non c'era da nessuna parte e mi dispiaceva un sacco. Neppure gli altri sapevano dove fosse. Tornò il giorno dopo, con un labbro spaccato.
-hey ciao che hai fatto al labbro?-
-hey.. ‎ho la brutta abitudine di morsicarmelo- ridacchió. Era stanco e distratto, lo intuivo dalle lievi occhiaie e stava zitto anche per cinque minuti di fila, mi sembrava un po' strano perché una delle cose che mi aveva colpito di più era che non chiudeva bocca un secondo. Non indagai più a fondo e lo invitai a casa mia. Si vedeva dai suoi occhi che era strafelice. 
-‎saró libero dalle cinque e mezza, se mio padre mi dá il permesso- -devo andare a messa prima-
-‎tu vai in chiesa?- chiesi meravigliato. Io non ci andavo mai, preferivo uscire e  suonare. 
-‎si ci vado da sempre, io canto nel coro-
-‎wow figo!!!- esclamai
-‎perchè non vieni con me e la mia famiglia? Abbiamo la macchina piena ma posso prendere in braccio mio fratello!!- Risi
-no tranquillo vengo a piedi!!-
-‎vai!!! Grande Jeff- mi battè il cinque e corremmo in classe, eravamo già in ritardo per la lezione di geometria. Ci sedemmo assieme nei banchi davanti, gli unici liberi. Ridevamo e bisbigliavamo di continuo ma William prendeva comunque appunti e alzava la mano ogni volta che la prof faceva una domanda, le sapeva tutte. 
-‎allora ci vediamo questo pomeriggio ok?- gli chiesi sbadigliando mentre sistemavamo lo zaino per uscire. Annuí, ero strafelice di essermi fatto un amico, William mi interessava davvero.

Appena tornai a casa mangiai una fetta di torta, mi cambiai vestiti e corsi alla chiesa dove andava la famiglia di William. Era piuttosto lontana, ci volevano almeno venti minuti a piedi. Arrivai che la messa era appena cominciata. Sentii l'organo suonare non appena entrai, il coro cominciò a cantare qualche minuto dopo. Sembrava un normale coro gospel, ne avevo già sentiti simili quando mia nonna mi trascinava a messa insieme alle due amiche. Poi però quasi rimasi paralizzato a sentire William cantare l'assolo. Non credevo alle mie orecchie, letteralmente. Non avevo mai sentito nulla del genere in vita mia, e io la musica in casa mia la ascoltavo da quando mi muovevo ancora sul girello. Aveva una voce limpida, forse leggermente rauca, e sembrava che cantare per lui fosse semplice come respirare, lo osservavo sconvolto. Come faceva? Ero impietrito, non aveva neanche il libro dei testi delle canzoni, cantava come se le parole gli nascessero dal cuore. Aveva moltissimo talento, qualcosa mi diceva che avrebbe fatto molta strada, che sarebbe potuto diventare un cantante famoso come Frank Sinatra un giorno.

Appena la messa fu finita corremmo a casa mia. 
-ma sai che canti davvero bene?-
-si? Grazie! Vorrei diventare un cantante e viaggiare in giro per il mondo con il mio camper-. Scoprii dopo che era stato The Partdridge family ad averlo ispirato e scoprii che sapeva tutte le battute a memoria.
Giocammo a basket nel mio giardino e poi ci sfidammo a chi saliva più in alto sull'albero di castagne. 
-ma tu che musica ascolti??- gli chiesi con fiatone quando eravamo saliti più su che potevamo.
-‎ehm vediamo.. Elvis Presley, Elton John, i Queen- 
-‎figo!!! E gli ACDC ti piacciono??- mi guardó un po' a disagio. 
-‎no mai sentiti- disse scuotendo la testa. -è hard rock?- mi chiese incerto. Annuii
-sono la band migliore del mondo, sono da sballo- -se vuoi te li faccio sentire, in camera mia ho un loro LP- gli brillarono gli occhi.
-‎si si si!!-
Restammo in camera mia sgranocchiando patatine e ascoltando pezzi sacri degli ACDC. 
-figa sta musica davvero- disse mentre si vestiva il giubbotto per andare. -io non volevo chiedertelo... Ma non resisto- 
-‎me lo presti???
-‎si certo se vuoi ho anche un LP dei Ramones- 

-di chi scusa?- Chiese interessato -nono aspetta, va bene se mi presti solo questo-. Ero estremamente contento, sentivo che io e William saremmo diventati grandi amici, che insieme avremmo fatto qualcosa di grande, che c'era qualcosa di grandioso in serbo per noi.

NOTE: WEEE CIAO! C'è qualche piccola cosuccia che vorrei precisare. Axl e Izzy in realtà non si conobbero alle medie ma alle superiori, a metà anni settanta. Ecco cosa ho trovato in internet, se siete curiosi (https://www.loudersound.com/features/izzy-stradlin-in-too-deep): “I remember, the first day at school there was this big fucking commotion. I heard all these books hit the ground, yelling, and then he went running past. A bunch of fucking teachers chasing him down the hallway…”. Tradotto vuol dire: ''Ricordo che il primo giorno di scuola ci fu un gran fottuto trambusto. Ho sentito tutti questi libri cadere per terra, gente che urlava, e poi [Axl] è passato di corsa. Un sacco di fottuti insegnanti lo inseguivano per il corridoio... ". La traduzione non è letterale :D. In più ho scoperto che non solo Axl guardava The Partridge family (un telefilm super famoso negli anni '70), ma anche Izzy: "I’d watch The Partridge Family on TV and think, ‘That looks good, I’ll do that’.” Erano tutti e due fissati con quel programma e non mi ricordo dove l'ho letto ma Axl pensò veramente di diventare un cantante guardando questa trasmissione! :D

   
 
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