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Autore: Lady Windermere    11/04/2018    1 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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​I'm the king of the world

 

"I'm the king of the world!"
Jack Dawson, Titanic



 

Più tardi mi stiracchiai sui comodi sedili in pelle della Porsche di Chris.

Aveva lasciato la capote abbassata per cui sentivo l'aria fresca della notte sferzarmi la faccia.

-Non capisco perché dobbiate accompagnarmi a casa- si lamentò Harry, dal sedile posteriore –Sono perfettamente in grado di guidare.-

Alzai gli occhi al cielo –Glielo dici tu, Chris, o devo farlo io?-

Chris sospirò –Harry, sei ubriaco fradicio. Non riesci nemmeno a reggerti in piedi, figurati guidare.-

Sentimmo un lamento indistinto. Probabilmente Dylan doveva essersi svegliato.

-E staccati!- protestò Harry.

Vidi Dylan cercare di abbracciarlo dallo specchietto retrovisore.

Sorrisi. Era stata una bella serata, dopotutto. Era notevolmente migliorata dopo che Shelly aveva vomitato anche l'anima sulle sue scarpe nuove Louboutin, ma questi erano dettagli.

-Sai che non so quasi nulla di te- osservò Chris.

Lo guardai come se mi avesse parlato in finnico.

-Intendo, sai, tipo il tuo colore preferito, che film ti piacciono, che genere di musica ascolti...- spiegò lui.

Pensandoci in effetti nemmeno io sapevo molto di lui.

-Facciamo una domanda a testa- proposi –Inizio io. Qual è la tua commedia romantica preferita?-

-Cenerentola- rispose Dylan con aria sognante.

Decidemmo di ignorarlo.

Chris fece una faccia insoddisfatta –Non sono esattamente il tipo da commedia romantica.-

Gli lanciai un'occhiata stupefatta –Ma come? A tutti piacciono!-

-Preferisco Fight Club.-

Dylan diventava sempre più molesto -La prima regola del Fight Club è non parlare mai del Fight Club...-

-Le commedie romantiche sono le migliori- affermò Harry, da dietro.

-Oh sì- disse Chris, sarcastico –Harry adora Le Pagine della nostra vita. Quando arriva al bacio sotto la pioggia scoppia sempre a piangere.-

-Io sono una persona sensibile, Dallas. Al contrario di qualcun altro- replicò Harry.

-Sensibile? Io sono sensibile!- disse Dylan al finestrino.

-Non mi piace molto Le pagine della nostra vita. Non so perché ma Noah mi sta antipatico- risposi –In compenso amo alla follia Titanic.-

-Non l'avrei mai detto- commentò Chris, sarcastico.

Mi impuntai -Non ti permetto di dire una sola parola contro Titanic. È un capolavoro che ha preso undici Oscar e...-

Dylan mi poggiò una mano sulla spalla -Avevo un cane di nome Oscar.-

Non riuscii però a continuare la mia analisi poiché Harry cominciò a cantare a squarciagola My heart will go on.

-Every night in my dreams, I see you I feel you...-

Chris sbuffò –Oh, adesso non lo ferma più nessuno.-

Mi voltai, per godermi appieno lo spettacolo.

Harry cantò tutta la parte iniziale con una perizia incredibile. Era molto bravo in effetti, non mi meravigliava che avesse così successo come rockstar.

Alla fine della seconda strofa si aggiunse anche Dylan, con tanto di interpretazione sofferta e sentita.

-Near, far, wherever you are..-

Quando Harry prese la mano di Dylan e se la premette sul cuore, fui costretta a trattenere le risate, per non rovinare il momento.

-Love can touch us one time...-

Dylan, dal canto suo, cominciò a lanciargli baci appassionati con le dita.

-And last for a lifetime...-

Per un attimo temetti che Chris sarebbe andato a sbandare da quanto rideva.

Vederli cantare assieme, mezzi abbracciati, mentre si scambiavano occhiate piene d'amore era probabilmente la cosa più bella che mi fosse mai capitata in diciassette anni di vita.

-In my life we'll always go on...-

Se continuavo a ridere così forte mi sarebbe venuto mal di pancia.

Dylan si alzò improvvisamente in piedi, aprendo le braccia in stile Rose sulla prua della nave.

-And my heart will go on and on...-

Harry si affrettò a raggiungerlo e a tenergli i fianchi, mimando Jack.

-You're here, there's nothing I fear...-

Dylan lo guardò negli occhi.

-And I know that my heart will go on...-

Harry gli lanciò uno dei suoi sguardi che conquistano.

-We'll stay, forever this way..-

Si avvicinarono sempre di più.

-You're safe in my heart..-

Si presero per mano e si cantarono assieme l'ultimo verso.

-And my heart will go on and on!-

Avrei dovuto filmarli per tramandare questo momento ai posteri.

-Bene, ragazzi, adesso che il Titanic è affondato state seduti tranquilli eh- si raccomandò Chris, asciugandosi le lacrime dagli occhi.


 

-Non sono ubriaco.-

-Dylan, ti prego, non rendere tutto più difficile- dissi, mentre cercavo di trasportarlo di peso verso casa sua.

Avevo convinto Chris a lasciarmi in fondo all'isolato e a portare a casa Harry che, tra tutti, era quello che più sembrava messo male.

-Io non sono ubriaco- si impuntò Dylan –Sono solo un po' brillo.-

Sospirai. Avrei dovuto essere io quella ubriaca con tutti i problemi che avevo.

-Le galline sono cattive, Giulia. Guardati dalle galline.-

-Su, Dylan, solo pochi passi ancora- replicai, aprendo il cancelletto di casa sua con le chiavi che gli avevo sfilato dalla tasca.

-Sono sottovalutate, ma è tutta una strategia. Fidati di me, un giorno le galline governeranno il mondo.-

-Terribile- acconsentii –Su, alza la gamba che c'è il gradino.-

Quando riuscimmo, non senza un notevole sforzo, ad arrivare in cima alle scalette, posai Dylan al muro e cercai, aiutandomi con la luce dell'Iphone, la chiave del portone di ingresso.

Dylan si accasciò per terra –Le galline, Giulia. Ricordati le mie parole.-

Quando finalmente trovai la chiave, Dylan era già addormentato, mugugnando di microchip, Apocalisse e disastri nucleari.

Gli aveva fatto male guardare The 100.

Infilai la chiave nella toppa e girai in modo da fare il minor rumore possibile.

Qualcosa dovette andare storto, perché si accese una luce all'interno e la porta si aprì ancor prima che avessi potuto far fare alla chiave un giro completo.

-Dylan, quante volte ti ho detto...-

Un uomo in vestaglia, incredibilmente giovanile per quella che supposi fosse la sua età, mi guardò come se mi avesse appena beccata a derubarlo.

Quindi è questo il padre di Dylan. Cominciavo a pensare che non esistesse.

-E tu chi sei?-

Sorrisi –Piacere, sono un'amica di Dylan. L'ho riportato a casa- risposi, indicando il ragazzo addormentato ai miei piedi.

Il suo sguardo passò alternativamente da me a Dylan.

-Ah.-

Sbuffò e si passò una mano tra i folti capelli neri –Si è già messo a parlare delle galline assassine?-

Trattenni a stento le risate –Sì, e anche di Apocalisse.-

L'uomo si piegò e raccolse Dylan da terra –Allora è un brutto segno. Vuol dire che è proprio ubriaco fradicio.-

-L'avevo immaginato, signore.-

-Non chiamarmi signore, ti prego, mi fai sentire più vecchio di quanto già sia- ribatté –Sono Richard Lerman- disse, tendendomi la mano libera.

Gliela strinsi –Giulia Pisani.-

Aggrottò la fronte -Pisani. Origini italiane?-

Annuii –Sì, da parte di padre.-

-È la prima volta che ti vedo da queste parti- constatò.

-Io e mia madre ci siamo appena trasferite.-

-Ti posso offrire qualcosa per ringraziarti? Una Coca Cola, un'aranciata, non so...-

Dylan borbottò nel sonno –Non preoccuparti, Bellamy, Clarke si accorgerà ben presto che ti ama.-

Decisamente The 100 gli aveva fatto male.

Scossi la testa –No, grazie mille, mia madre mi starà aspettando.-

Richard sorrise –Non ti tratterrò un minuto di più allora. A presto!-

-Buonanotte, signor Lerman- risposi, girando sui tacchi e dirigendomi in tutta fretta verso casa mia, pochi isolati più avanti.

Che padre simpatico. Dylan è proprio fortunato.

E così, mentre invidiavo i genitori altrui e temevo in cuor mio l'ira di mia madre per essere tornata dopo la mezzanotte, camminai, nell'aria fresca della notte fino a casa.






 

N.d.A: Buonsalve. Sfortunatamente per voi non sono morta :)

Questo capitolo, lo ammetto, è più nonsense che altro, giusto per dare un po' di divertimento in più. Ma spero che vi sia piaciuto comunque :)

Giulia ha fatto conoscenza del padre di Dylan, Chris si è rivelato più uomo da film d'azione e Harry dal canto suo ci ha fatto morire di awwwawosità nel suo confessarsi un inguaribile romantico. Come da cliché oserei dire ;)

​Spero come al solito che vi sia piaciuto, se è così sentitevi pure liberi di lasciarmi un piccolo feedback :)

​Detto questo, vi lascio con il toy boy della settimana: 

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Sì, Ashton Kutcher, obvs

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Immagine correlata

Spero di avervi dato l'incentivo per finire in bellezza questa settimana. Giulia sicuramente approverebbe. 

Alla prossima! 

LadyW

  
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