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Autore: Mary Evans    12/04/2018    0 recensioni
One Shot tratta dal capitolo 15 della storia "Mageìa" di Ryu Hime, con il consenso dell'autrice.
Consiglio di leggere prima la storia originale (allego il link nelle note autore) per comprendere al meglio la mia, ma si può leggere tranquillamente anche senza averlo fatto.
Jade Sapphire e Dunstan Richardson.
Prima Nemici.
Poi Colleghi.
Infine Amanti.
Fidanzati? Ma anche no...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Stavo girovagando da mezz'ora per le strade di Diagon Alley, con la speranza di intravedere Jade... 
Non ritenevo affatto impossibile che avesse optato per delle soste nella zona brutta di Nocturn Alley con la speranza di incontrare dei brutti ceffi con cui attaccar briga, visto il suo umore. 
Sospirai. 
Quella dannata ragazza mi avrebbe fatto ammattire, prima o poi.
Era così dannatamente imprevedibile, assurdamente testarda, competitiva e... Cosí fottutamente attraente da farmi restare senza fiato ogni volta. 
Senza che potessi farne a meno, mi tornò in mente Chicago.

FLASHBACK

Lavoravamo insieme da tre anni ed eravamo andati in America per concludere l'arresto di un ricercato scappato oltreoceano. 
Avevamo scoperto che aveva l'abitudine di frequentare sempre lo stesso strip club babbano ad orari fissi, troppo sicuro di essere ormai scampato all'arresto, e i colleghi Auror americani avevano suggerito che avrebbe creato meno scartoffie a tutti se Jade si fosse finta una spogliarellista per portarlo dietro un separé e arrestarlo lontano da occhi babbani. 
Io mi sarei finto un cliente, e l'avrei aiutata nell'arresto dopo il loro allontanamento dalla Sala. 
Dopo aver riso per mezz'ora e aver sentito imprecare la mia collega contro quei poveri Aurors, colpevoli di quell'assurda proposta, alla fine avevamo convenuto anche noi che la loro fosse l'idea migliore. 
Per riuscire nella missione, avevo dovuto cambiare il mio abbigliamento spartano a favore di un completo classico babbano, e di proposito mi presentai al locale con un'ora di anticipo rispetto a quella in cui sapevo si sarebbe presentato il ricercato, solo per vedere cosa si era inventata la mia amatissima collega priva di sex appeal e trovare un pretesto per prenderla per il culo a vita. 
Appena entrato, la cercai subito tra le cubiste. 
Erano tutte bellissime e con i capelli lunghissimi... Una in particolare mi colpí, perché mentre le altre avevano il viso scoperto e lasciavano i capelli all'indietro per permettere ai babbani di godere della visione dei loro seni, lei indossava una maschera che le copriva parzialmente il volto, aveva i capelli pettinati davanti per coprirsi i seno e, diamine, era dannatamente più sexy di quanto le altre avessero mai potuto sperare di essere. 
Mi accomodai ad un tavolo strategico per tenere la situazione sotto controllo, in attesa dell'arrivo di Jade e del ricercato, eppure non riuscivo a fare a meno di continuare a fissare come ipnotizzato le movenze feline di quella ballerina, al punto che lei, come se avesse percepito il mio sguardo, d'improvviso si allontanò dalla sua postazione per avvicinarsi a me. 
Aveva un'andatura davvero sensuale, e per un attimo immaginai di scostarle i capelli, baciarle i seni, portarla nel retro e... Immediatamente il mio corpo rispose a quei pensieri, e anche la ballerina sembrò intuirli perché mi sorrise da predatrice, dandomi finalmente l'opportunità di riconoscerla. 
- Sapph... - 
Prima che potessi finire la mia esclamazione di stupore, la mia collega si mise a cavalcioni sulla mia erezione facendomi scappare un gemito. 
La vidi chinarsi su di me, coprendoci dagli sguardi altrui con i suoi capelli, prima di fulminarmi con una delle sue occhiatacce peggiori. 
- Cosa cazzo ci fai già qui, Richardson?-
Il suo tono acido ebbe il potere di farmi ritornare con i piedi per terra. 
Cercando di ignorare i suoi seni ad un palmo dal mio viso, misi su la mia migliore espressione strafottente. 
- Volevo solo vedere come te la cavavi in questo ambiente, Sapphire... - scansionai il suo corpo lentamente, godendo nel vederla irrigidirsi, e cercando di non deglutire la attirai maggiormente a me prendendola per il sedere. 
La sentii trattenersi dal reagire malamente come suo solito e sorrisi divertito, consapevole di averla in pugno. 
Non avrebbe mai mandato a monte una copertura solo per orgoglio, e questo lo sapevamo entrambi. 
- Richardson, appena usciti di qui considerati morto. - sibiló ad un centimetro dalle mie labbra. 
Le strinsi una natica e mi scappò una risata nel sentirla sussultare leggermente. 
- Non so di cosa tu stia parlando... Mi sto solamente adeguando alla nostra copertura... - le dissi innocentemente. 
La vidi fulminarmi con lo sguardo, prima di lanciare un'occhiata alla sua destra e cambiare espressione di colpo. 
- Mettimi 50 dollari nella mutanda. - mi disse velocemente e con l'urgenza nella voce. Mi bastò un'occhiata nella sua stessa direzione per capire la situazione. 
Il proprietario del club stava venendo verso di noi. 
Con la difficoltà dettata dalla posizione presi dalla tasca del pantalone una delle banconote babbane prelevate alla Gringott al nostro arrivo in America, poi iniziai ad accarezzarle il sedere lentamente, e con la stessa lentezza le scostai il bordo di quel pezzo di stoffa striminzito che indossava, per poi infilare i soldi al suo interno.
La mia mano tremava quando le sfiorai il tatuaggio del drago vicino l'inguine, e sentendola emettere un piccolo gemito al tocco alzai lo sguardo su di lei, scoprendola con gli occhi socchiusi. 
Fu in quel momento che iniziai a vederla come una donna, e non solo come la ragazza che mi aveva rotto le palle fin da Hogwarts, o come la collega fastidiosa da tenere sott'occhio per le sue bravate.
Sapendo che ormai la situazione era sfuggita dal controllo di entrambi, e ben sapendo anche che le nostre coperture sarebbero state delle scusanti perfette, decisi di rischiare. 
Con uno strattone l'attirai su di me e la baciai, prima ancora che potesse realizzare cosa stesse succedendo. 
E come da colleghi ci facevamo la guerra, da amanti non fu molto diverso. 
Ci staccammo solo quando sentimmo la voce del nostro ricercato, già ubriaco, rivolgersi volgarmente ad una delle ballerine. 
Jade si staccò da me senza una parola, e quando vidi quel tizio accarezzarla come avevo fatto io poco prima, inaspettatamente ebbi una morsa allo stomaco e dovetti trattenermi dal saltargli addosso. 
Certo, poi qualche pugno in più mi scappò durante la sua tentata fuga all'arresto, ma quello che successe in quel club, e in seguito nelle missioni che seguirono, non ebbe alcun seguito. 
Eravamo sotto copertura, non eravamo Jade e Dunstan, e la cosa era cosí maledettamente chiara ad entrambi da spingerci ad approfittarne ad ogni buona occasione. 
Senza ripercussioni alcune. 

FINE FLASHBACK 

Scossi la testa ritornando al presente, e dopo un'ultima occhiata ai vicoletti decisi di recarmi al Paiolo Magico. 
Entrando, vidi che il locale era immerso nella solita penombra, ma sembrava essere più allegro del normale. Si sentivano urla di incitazione, ed era chiaro che fosse in corso una sfida di qualche genere. 
Mi avvicinai al bancone, e vidi Tom ridacchiare alla vista di ciò che accadeva al tavolo di fronte. 
Seguendo il suo sguardo, non potei fare a meno di lasciar cadere le braccia lungo i fianchi, sconsolato. 
Jade era seduta a quel tavolo, con una quantità imprecisata di bicchierini colmi di Whisky Incendiario davanti a lei, insieme ad un altro considerevole numero di recipienti vuoti. 
Un secondo mago dall’altro capo del tavolo cercava di tenerle testa.
Era una gara di bevute alla quale la Sapphire stava vincendo.
Iniziai a massaggiarmi il setto nasale, chiudendo inconsciamente gli occhi. 
-Da quanto sta andando avanti?- domandai avvilito, osservando i due sfidanti mentre arrivavano inesorabilmente al capolinea. -Abbastanza da aver avviato un giro di scommesse.- mi rispose Tom, mentre strofinava un grande boccale da birra. 
Mi strofinai nuovamente il setto nasale, con più energia di prima. 
–E adesso come faccio a portarla al Ministero?- gemetti tra me e me. 
Quella ragazza portava solo guai... E adesso mi toccava pure farle da balia! 
–Io ti consiglio di portarla in camera sua.- replicò Tom - Conosco meglio di te le sue sbornie: inizierà a comportarsi come un’altra persona per poi addormentarsi di colpo da qualche parte.-
Stavo per replicare quando la porta si aprì, facendo entrare la pomposa figura di Stephane Bulstrode. 
-Guai in vista…- non potei fare a meno di commentare alzando gli occhi al cielo, annusando il pericolo persino dalla mia posizione accanto al bancone.
Vidi quel damerino sondare il locale con lo sguardo, e infine raggiungere il tavolo della sfida in corso a grandi passi, proprio nell’istante in cui Jade beveva l’ennesimo bicchierino, con tutta l’intenzione di trascinare via quella che, a tutti gli effetti, considerava la sua futura moglie.
"Che illuso" , pensai irritato, iniziando a bere da un bicchiere di Whisky Incendiario che Tom, con un sorrisetto divertito, aveva fatto scivolare nella mia direzione. 
-Me ne pentirò, non è vero?- domandai al vecchio barista tra un sorso e un altro. 
Quello fece spallucce e si preparò a gustarsi la scena, così come me. 
Vidi i due "fidanzati" scambiarsi qualche battuta, poi Jade disse qualcosa che esaltó la folla ed irritó Stephane al punto da spingerlo ad afferrarla per un braccio. 
Alzai un sopracciglio. Sapevo che quel tizio era stupido, ma non fino a quel punto. 
Jade era su di giri, ma sempre più abile di lui in quel tipo di cose, e con un violento strattone la vidi fargli perdere l’equilibrio spingendolo a terra. 
Trattenni a stento un sorriso mentre Jade scoppiava a ridere e beveva tutto d’un fiato un altro bicchiere. 
–Devo vincere la sfida.- la sentii dire prendendone un secondo e vuotandolo, sotto lo sguardo incredulo del suo avversario che si vedeva ormai sconfitto.
Mentre vuotava il terzo, decisi che era ora di metterla dormire. 
–Dai Sapphire, dobbiamo andare.- dissi con più pazienza di quando mi aspettassi, vista la situazione. 
–Non se ne parla! C’è ancora tanto da fare!- 
–Guarda che hai vinto.- le feci notare indicando l’avversario ormai addormentato, spaparanzato sul tavolo.
Finiva sempre così, tutte le volte. 
"Dannata Jade Sapphire! Perché diamine doveva essere sempre..." 
-E tu chi saresti?- chiese brusco il Bulstrode, interrompendo i l filo dei miei pensieri 
–Un collega.- risposi spiccio.
Non lo avevo mai sopportato troppo quel damerino da strapa... 
-Sì un collega! Ma decisamente più simpatico di te!-
Jade scoppiò a ridere senza un apparente motivo e a quella sua uscita, trattenendo a stento un sorriso per la situazione, sospirai pesantemente. 
–Coraggio, se vuoi partecipare alla missione di domani devi andare a dormire.- cercai di farla ragionare. 
Di solito mettere di mezzo il lavoro funzionava sempre. 
–Non voglio sentire parlare di questa storia!- ribatté Jade afferrando un altro bicchiere per poi trangugiare d’un fiato il contenuto –Sono… sono…- cominciò senza però riuscire a continuare la frase.
–Sei ancora arrabbiata, vero?- domandai, tentando di darle corda e capendo che era sul punto di crollare. 
–Esatto! Tu si che mi capisci muco trolloso…- borbottò allungando la mano per prendere un altro bicchiere. 
–Adesso basta! Jade, ti ordino di venire con me!- esclamò d'improvviso Stephane, irato specialmente per il fatto di essere stato bellamente ignorato da entrambi. 
Scoppiai a ridere mentalmente. 
Solo con quella frase aveva dimostrato quanto poco conoscesse quella che si ostinava a definire la sua fidanzata. 
Jade Sapphire non prendeva ordini da nessuno. 
-Non se ne parla! Qui sto benissimo! Con il mio nuovo migliore amico.- disse la Sapphire abbracciando la bottiglia ormai quasi vuota di Whisky Incendiario 
–Jade Sapphire! In quanto tuo fidanzato io ti impongo…-
-Oh taci!- sbottò a quel punto la mia collega, interrompendo il monologo di quell'idiota e afferrando inaspettatamente il colletto della mia giacca. 
–Guarda com’è un vero fidanzato.- 
E prima che potessi fare qualcosa per impedirlo, nonostante l'intenzione non ci fosse proprio, Jade mi attrasse a sé e senza alcun preavviso iniziò a baciarmi.
Quel bacio era diverso dagli altri che ci eravamo scambiati. 
Sapeva di Whisky Incendiario, rabbia, desiderio e... Jade Sapphire, semplicemente. 
Adesso non si trattava più di una copertura, avremmo dovuto affrontare l'argomento prima o poi. 
Nonostante la sorpresa iniziale, alla fine decisi di assecondarla soprattutto per liberarci del terzo incomodo, e quando sentii la porta del locale sbattere, senza sapere come, riuscii ad interrompere il contatto.
Jade si addormentò in quell’esatto momento, russando debolmente.
Mi scappò un sorriso intenerito, quindi me la caricai in spalla e mi diressi verso Tom –Dove hai detto che è la sua camera? -
- In fondo al corridoio, l'ultima a sinistra, Dunstan -
Annuii riconoscente, e quando aprii la porta della stanza della mia collega non impiegai molto nel distinguere il suo letto da quello del gemello. 
Era l'unico sfatto, quindi la adagiai lì sopra senza troppi problemi. 
Mi presi il disturbo persino di toglierle le scarpe e di coprirla con il lenzuolo, e benedii mentalmente quel bacio, perché senza quello il giorno seguente quella strega mi avrebbe preso in giro a vita per quel gesto al posto di evitarmi come la peste. 
Sospirai pesantemente, guardandola dormire beata.
Sembrava così indifesa mentre dormiva, che nonostante il suo abbigliamento da dura nessuno avrebbe mai scommesso qualcosa sul fatto che fosse una delle migliori cacciatrici di taglie in circolazione... E nemmeno che fosse una seccatura vivente di donna, a dirla tutta. 
Appena dopo aver formulato quel pensiero, iniziai a massaggiarmi il setto nasale. 
L'indomani sarebbe stata una giornata lunga, e sicuramente Jade avrebbe fatto di tutto per evitare l'argomento. 
Non che io avessi più voglia di lei di affrontarlo, ma arrivati a questo punto non farlo sarebbe stato da vigliacchi, e nessuno dei due lo era.
Prima o poi...
- Prima o poi vi metterete insieme, lo sai, vero? - 
Immediatamente mi girai di scatto e lanciai un incanto verso June Sapphire, che però riuscí ad evitarlo abilmente e senza battere ciglio. 
- Sai che sarà difficile, vero? - proseguí il ragazzo camminando verso di me. 
- Mia sorella non é una ragazza facile. Ti porterà all'esasperazione. Ti farà credere di odiarti pur di non accettare i suoi sentimenti per te. Proverà persino a spingere te ad odiare lei, pur di confermare la sua immagine anticonformista... Ma lei prova qualcosa per te, e se ti importa di lei non devi mollare.-
Concluse il suo monologo mettendomi un mano sulla spalla ed io lo guardai allibito per un secondo. 
Non sapevo cosa rispondere, tutta quella situazione era surreale... 
Il fratello gemello di Jade Sapphire mi aveva appena dato la sua benedizione per frequentare sua sorella... Ed io non avevo la più pallida idea di come comportarmi, nessuna sicurezza a cui aggrapparmi per prendere una qualche decisione. 
Le implicazioni delle sue parole mi colpirono in pieno petto. 
Era troppo. 
Senza dire una parola, scostai la sua mano e mi smaterializzai nel mio appartamento.



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Che dire? sono troppo felice che l'autrice mi abbia dato il permesso di pubblicare questa one shot. Ripeto, per comprenderla al meglio consiglio di leggere la storia originale di Ryu Hime http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3732608&i=1
 perchè la mia è nata leggendo il capitolo 15 e rimanendo un po' insoddisfatta per alcuni punti riguardanti la coppia Jade/Dunstan. Non vi anticipo niente, nel caso voleste leggere la storia originale, vi dico solo che ne vale la pena. Buona lettura e a presto, Mary Evans
  
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