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Autore: Glorja_    12/04/2018    0 recensioni
Cosa succede se hai il carattere da guerriera e non vuoi smettere di lottare per qualcosa che ami?
Succede che sei nella merda e che tutto é un paradosso e tu rimani lì, seduta, a guardare il vuoto e a pensare
“Ma perché a me?”.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi piacerebbe che tutto fosse come accade nella mia mente. Per esempio che venisse sotto casa mia ad urlami in faccia quanto gli manco, che mi ama e che ha bisogno di me come io ho bisogno di lui. 

Ma appunto, succede tutto nella mia stupida ed illusa immaginazione. La realtà é che non mi ama, non gli manco e non ha bisogno di me. Bisogna farsene una ragione si dice, giusto? Ma cosa succede se sei una persona che delle ragioni non se ne fa niente? Cosa succede se hai il carattere da guerriera e non vuoi smettere di lottare per qualcosa che ami? 

Succede che sei nella merda e che tutto é un paradosso e tu rimani lì, seduta, a guardare il vuoto e a pensare 

“Ma perché a me?”.

Questa é la mia storia. 

 

L’estate addosso, o meglio, il sudore addosso. Non ho mai amato questa stagione, mi ha sempre ricordato la confusione e per una ragazza come me che preferisce la tranquillità e i colori dell’autunno, non è altro che un’agonia da sopportare per tre mesi. Ma sono sempre sopravvissuta a tutto ciò, anzi alla fine mi manca anche. 

Oggi devo sostenere l’esame di maturità e l’ansia mi sta divorando, come sempre. Però sono preparata, conosco tutti gli argomenti trattati in quest’ultimo anno di merda. 

Arrivo a scuola e mi siedo davanti alla commissione, sono la prima di questo turno. Mi riempiono di domande, rispondo a tutto, non vedo l’ora di finire. Mi alzo dopo aver ricevuto i complimenti per l’insulsa prestazione e me ne vado, mandando a quel paese anche i bidelli. La scuola mi ha sempre fatto schifo.

Non sono soddisfatta, sono indifferente, l’esame di maturità é una delle prese in giro del ministero dell’istruzione alla quale viene data troppa importanza. 

Ciò che mi interessa adesso é sapere dov’é Hardy. Gli scrivo un messaggio. 

Hardy è l’amore della mia vita, colui che ha dato luce al mio cuore, ma é anche la mia rovina. Insomma, veleno e antidoto allo stesso tempo. 

È entrato nella mia vita quattro anni fa, per gioco, forse perché aveva bisogno di una boccata d’aria nuova e sono arrivata io. 

Dico così perché non é il mio ragazzo, é fidanzato da prima ancora che noi ci conoscessimo e lui diventasse parte della mia vita. 

Vi starete chiedendo “Ma ti si é ribaltato il cervello?”

In realtà credo di sì. Non sono mai riuscita a dirgli addio seriamente, l’amore sa essere molto insidioso a volte. 

Tutto è iniziato un pomeriggio. Ci conoscevamo già da tempo abitando nello stesso paesino, ma mai nulla era scattato prima di allora, anzi, io non lo sopportavo. Avete presente quelle persone piene di se e con la puzza sotto il naso? Beh, per me, lui era una di quelle persone. 

È successo tutto in un battito di ciglia. Mi sono ritrovata in men che non si dica sulle sue labbra e poco dopo tra le sue lenzuola. 

Ero molto ingenua al tempo, una stupida sedicenne che non sapeva a cosa stava andando incontro. 

“Ester tu mi piaci, mi piaci da tantissimo tempo e ho sempre avuto una voglia matta di baciarti”. Mi disse dopo il nostro primo incontro. 

É stato tutto molto strano, sono passata dall’odiarlo all’amarlo in poco tempo, non avevo calcolato nulla. 

Dopo due settimane passate costantemente insieme, arrivò la prima batosta. “Ester, non posso, non posso continuare così, tu mi piaci ma lei é la mia ragazza, mi ama ed io amo lei”. E fu così che iniziò il nostro viaggio tormentato. Un continuo prendere e lasciare. Era evidente che non potessimo fare l’uno meno dell’altro. Ma più il tempo passava e più tutto si complicava. Lui cadde anche nella trappola. Era, anzi é, un amore malato, di quelli che ti travolgono e di cui non puoi liberarti. Di quelli che ti strappano il cuore a freddo. 

Ma stare lontano da lui, era un male ancora più grande e così siamo arrivati a questo punto. 

 

“Sei il mio orgoglio Ester, so che sei andata benissimo, ti conosco. Mi dispiace troppo non esserci stato”.

Risponde così al mio “Ho finito”. 

Siamo così incasinati che nemmeno io riesco a rendermene conto. 

Dopo averlo ringraziato mi dice che non vede l’ora di vedermi e anche io non vedo l’ora di vederlo e abbracciarlo. É il mio ossigeno. Non so cosa farei se lui non ci fosse.

   
 
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