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Autore: Aryan Devatara    12/04/2018    1 recensioni
Scrittura creativa: writing prompt challenge, in cui scelgo a caso 3 parole e mi concedo 30 minuti di tempo per scrivere una storia.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ghiaccio –
Caramella – Modello ( prototipo )



Sapeva di essere ancora vivo a causa del dolore che sentiva in tutto il
corpo: la morte, per quanto implacabile, sarebbe stata più
mite e benevola, dando pace a ogni sensazione del corpo e della mente.

“Com’è potuto accadere? “ si
chiedeva ancora.

Lo sapevano da un paio d’anni e stavano monitorando
l’immensa frattura costantemente: cosa era andato storto?
Cosa era andato maledettamente storto?

Era stato tutto improvviso: in piena notte antartica, li aveva
svegliati il fragore del ghiaccio che si stava ulteriormente rompendo,
riducendo di diversi chilometri la sicurezza che teneva
l’enorme iceberg a tutto il continente ghiacciato.

Il deserto bianco sotto i loro piedi, aveva tremato per diversi minuti:
un terremoto in piena regola, a cui era seguita ovviamente
l’onda gelida, un piccolo tsunami, che si era portata via un
paio di uomini dell’equipe.

“Eppure dovevamo intuirlo…dovevamo
saperlo…anzi, lo sapevamo. Solo che…è
come se avessimo sperato che non accadesse…dove abbiamo
sbagliato?“

Qualcuno si era salvato? Lui, si sarebbe salvato? Avrebbe ancora
trovato vita umana in quel deserto di neve e ghiaccio?
L’Antartide era stato definitivamente abbandonato
dall’uomo?

Si rese conto improvvisamente di essersi accasciato sulla piana
sconfinata: era allo stremo, sconfortato, affamato,
assetato…morto.

Sì , sarebbe morto: se ti addormenti , sei finito. E lui
agognava il sonno della pace.

Improvvisamente fu tutto buio, ma il vento dagli aghi di ghiaccio
insisteva.

“E va bene, mi arrendo…adesso
basta…chiedo solo…di non
soffrire…”

Che strano: la morte, lasciava in bocca un retrogusto simile a
caramella di menta e limone! Forse, era lui che la percepiva
così , era il suo modo per non avere paura e lasciare andare
il cordone della vita.

“E chi l’avrebbe detto che sarei morto pensando
alle caramelle di menta e limone che faceva mia nonna quando ero
piccolo…”

Il suo orecchio udì un suono: sembrava lontano, come
un’eco…sembrava la voce di una donna.

“Ecco…sto morendo…sento suoni che non
ci sono…che siano le voci dell’aldilá?
Ho sempre ritenuto fossero tutte balle.“

Qualcuno lo toccò, ma era troppo stanco per muoversi, la
testa troppo pesante per essere alzata.

“Forse…forse mi hanno trovato.”

-Classificazione: discendente di prototipo Adam.- disse una voce che
non aveva nulla di umano.



   
 
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