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Autore: TheManiae    14/04/2018    2 recensioni
Una regina cacciata dal suo regno.
Tradita dai suoi sudditi.
Distrutta nell'anima.
E' pronta a cadere nell'abisso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Queen Chrysalis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stanca, ma doveva continuare. Il corpo le doleva, le ali erano rovinate e le energie la stavano abbandonando, ma non poteva fermarsi. Doveva allontanarsi più che poteva da quel monumento al suo fallimento.
Non sapeva per quanto avesse volato. Ore, forse giorni interi, senza mai riposare o nutrirsi. Il deserto senza vita che era il suo regno lasciò il posto a una steppa di erba giallastra bruciata dal sole, con strani alberi dalle chiome molto alte e scure.
La Zebrica, territorio dei clan di zebre. Aveva condotto decine di razzie e invasioni in quei luoghi, catturando quelle prede che sarebbero servite a nutrire la sua insaziabile razza e lei, la sua regina.

Un tempo.

Ora era la regina del niente. Il suo popolo le si era rivoltato contro per unirsi a un traditore e alle prede con la loro "amicizia". Era stata cacciata dalla sua casa ancestrale. Il trono di pietra oscura da cui aveva regnato per secoli ridotto in polvere. La sua stessa corona, rubata tempo addietro a un re pegaso, perduta tra le macerie della sua vita.

Le ultime energie infine la abbondarono. Precipitò in silenzio, troppo stanca perfino per urlare. Mosse le ali con lentezza, tentando una vana resistenza alla gravità, senza risultato.
L'impatto col suolo non fu particolarmente violento. Era sopravvissuta a cose ben peggiori, ma rimase stesa a terra. Quelle terre erano casa di predatori letali che avrebbero potuto farla a pezzi in pochi attimi. 
Non importava. Voleva solo restare lì, piangere per tutto quello che le era stato tolto, affogare nel proprio dolore mentre il mondo andava avanti.

Un suono improvviso attirò la sua attenzione. Dei passi che frusciavano nell'erba secca. Alzando lo sguardo vide avvicinarsi una sagoma felina dal pelo marrone sporco e una criniera selvaggia color carbone. Due ali da pipistrello chiuse sui fianchi e una coda insettoide con un grosso pungiglione.
Una manticora.

Una risatina isterica le sfuggì tra le zanne. Quindi sarebbe finita così? 
Chiuse gli occhi e attese. Ascoltò il vento che smuoveva l'erba, dei rombi in lontananza e i passi che si facevano vicini, sempre più vicini. Sentì il fiato caldo della creatura su di se. Nella sua mente immaginò le zanne simili a pugnali trafiggerla e penetrarle nel collo. Sarebbe finito tutto in un attimo di dolore. 
Il suo corpo senza vita sarebbe stato divorato. La sua chitina si sarebbe spezzata sotto i colpi delle possenti zampe da leone, e i resti avrebbero nutrito i vermi e le mosche finché non sarebbe rimasto nulla. E così sarebbe terminata la vita millenaria di Queen Chrysalis, la regina del niente ridotta al niente.
Una strana pace sembrò ricoprirla come un pesante sudario. Era pronta ad accettare quel destino tanto orribile, a essere dimenticata, una macchietta insignificante nel grande disegno del mondo.

no...
Tuttavia, qualcosa ribollì nelle profondità devastate della sua anima.
La manticora era su di lei ormai, con le fauci spalancate e vicinissime al suo collo. 
«NO!» urlò con tutta la furia e l'odio che aveva in corpo. Scattò verso la bestia, affondando la punta del corno nel suo occhio destro.
L'animale lanciò un grido di dolore, arretrando e scacciando la changeling con una zampata. Lei non si tirò indietro, scagliando contro la bestia un dardo di maligna energia verde. Per quanto debole fosse, la furia alimentò la sua magia.
Non sarebbe finità così. Non sarebbe morta così! 

Altre sfere fiammeggianti colpirono l'animale, lasciando ampie chiazze bruciate sul manto. In preda al terrore, la bestia tentò la fuga, ma mentre si stava sollevando in volo venne colpita a un'ala che si strappò. Cadde a terra su un fianco e la changeling le saltò addosso.
La manticora ruggì di dolore quando sentì i denti afilati penentragli negli nella carne. Si divincolò, tentando di scrollarsi di dosso l'assalitrice, ma quella restò aggrappata con gli zoccoli, azzannando ancora e ancora la morbida carne del collo. Sangue scuro e caldo schizzò sul muso e sulla criniera. 

Con un lamento finale crollò. Il suo petto si sollevò ancora un paio di volte, lentamente, e infine i suoi occhi si spensero. Accanto a lei, Chrysalis si alzò da terra su gambe malmesse, tremante e coperta di sangue, ma con uno sguardo d'acciaio negli occhi. 
Abbassò il capo sulla creatura e cominciò a strapparne pezzi di carne con le zanne. Divorò avidamente muscori e organi senza alcun problema, forte della sua natura da predatore. Lei era questo dopotutto, il predatore per eccellenza, e il mondo intero era la sua preda.
Quando ebbe terminato il banchetto si rialzò. Non aveva ristabilito tutte le sue forze, ma quel poco sarebbe bastato a raggiungere un villaggio nelle vicinanze. Lì si sarebbe nutrita dell'amore delle zebre, e poi...
Poi cosa avrebbe fatto?

La risposta era ovvia. Tutti coloro che avevano distrutto la sua vita avrebbero pagato. Le principesse, i traditori, Thorax, Starlight Glimmer. Credevano di averla sconfitta, che probabilmente sarebbe morta o scappata via per sempre, e per un momento avrebbero avuto ragione. Non avevano tenuto conto di una cosa, un semplice fattore che sarebbe stata la loro rovina.

Lei era Queen Chrysalis, la regina della razza più grande e potente del mondo. Lei aveva distrutto regni e imperi, aveva sconfitto la principessa del sole in uno scontro diretto, aveva conquistato Canterlot, aveva ucciso draghi e demoni. Era più vecchia delle principesse alicorno stesse, e avrebbe vissuto anche dopo che le loro ossa sarebbero diventate polvere!
Si incamminò versò ovest, mentre l'oscurità la avvolgeva. Nubi nere oscurarono il sole, e mentre i tuoni rimbombarono come esplosioni la pioggia cominciò a scendere sulla steppa. Il cielo stesso piangeva per il suo ritorno, e l'acqua gelida ripulì la regina del sangue, come l'odio l'aveva ripulita dalla disperazione. 





 
La Follia mi scorre nelle vene
   
 
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