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Autore: Elly_46    14/04/2018    8 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3 anni e mezzo dopo . . .

 

<< Si può sapere che diavolo succede? >> urlò Theo sgranando gli occhi. Il salotto era un macello, cuscini strappati giacevano in ogni dove, mentre un Liam con le braccia incrociate fissava furioso la figlia. La bambina fissava il padre con lo stesso sguardo ostinato che aveva lui, e stava anche ghignando spudoratamente. Ora iniziava a capire perchè a Liam dava tanto fastidio quando era lui a ghignare.

<< Chiedilo a tua figlia >> ringhiò il lupo. Theo lasciò passare lo sguardo dall'uno all'altro, e Veronica emise uno sbuffo scocciato. Liam ringhiò, e i suoi occhi andarono a tingersi di giallo in meno di due secondi. Quelli della bambina fecero lo stesso.

<< Non sbuffare con me >> ringhiò Liam.

<< Non è giusto >> sbattete i piedi in terra Veronica.

<< Posso sapere anch'io che è successo? >> si intromise nuovamente la chimera.

<< Tu fai quello che dico io >> ribeccò Liam.

<< Io ti odio >> urlò la bambina, scappando poi in camera sua. Theo alzò gli occhi al cielo, mentre Liam ringhiò imprecando violentemente. La sensazione di tristezza però gli arrivò chiara e forte.

<< Io la strangolo >> lo avvisò il compagno.

<< Liam, che. . >>

<< Ha morso una sua compagna all'asilo. Le ha fatto male, ed è stata pura fortuna che non abbia tirato fuori i canini >> lo informò arrabbiato il lupo. Theo sgranò gli occhi.

<< Ha fatto cosa? >> fece incredulo.

<< Già, ora dimmi se dovevo arrabbiarmi o meno. Ha tre anni e mezzo, Theo. Deve capire cosa può fare e cosa no con chi non è come noi >> continuò Liam. La chimera annuì, ma sapeva bene che litigare non serviva a niente. Per quanto al compagno piacesse dire che la figlia era spudoratamente furba come lui, doveva anche accettare che la testardaggine non gliel'aveva certo passata Theo.

<< E' ancora piccola, Liam. Lo sai che non riesce ancora bene a controllarsi >> gli rispose la chimera. Il lupo sbuffò, e a Theo veniva da ridere, perchè era esattamente ciò che aveva fatto poco prima Veronica. Si avvicinò a Liam, e lo tirò a se per dargli il bacio del bentornato. Il lupo ridacchiò divertito, prima di abbracciarlo e rilassarsi contro il compagno.

<< Vado a parlarci, ok? >> fece la chimera. Liam annuì, lasciandolo andare. Quello si tolse la giacca, e si avviò lungo il corridoio del loro appartamento, prima di aprire piano la porta della camera della figlia.

<< Posso? >> chiese con voce calma. Veronica alzò gli occhi azzurri su di lui, gli stessi occhi del suo compagno, e annuì abbassando lo sguardo. Il movimento permise ai capelli di scuotersi velocemente. I boccoli scendevano morbidi fin sotto le spalle, lo stesso biondo scuro che tingeva i suoi capelli. Theo entrò, richiudendosi la porta alle spalle, e andando a sedersi in terra accanto a lei, la schiena che aderiva al bordo del letto.

<< Papà mi ha detto che hai morso una bambina >> fece Theo, andando dritto al punto. Veronica alzò gli occhi su di lui, e si morse il labbro. Liam. A Theo batteva sempre il cuore quando la vedeva fare un gesto che proveniva irrimediabilmente dall'altro. Anche se per quel determinato movimento non poteva evitare di ingelosirsi un po'. Sapeva troppo bene che avrebbe presto attirato l'attenzione di qualcuno, come quello di Liam aveva catturato la sua.

<< Non volevo farlo apposta. Mi sono arrabbiata e . .>> provò la bambina venendo interrotta però dal padre.

<< Ronnie, gli altri non sono come noi. Non puoi morderli se ti arrabbi >> le disse con dolcezza.

<< Non ho usato i nostri denti >> rispose pigliata lei.

<< Lo so. Ma a volte può succedere di perdere il controllo, e se la mordessi con i nostri denti, morirebbe. Solo un alpha può mordere qualcuno, ed è pericoloso anche in quel caso >> spiegò Theo.

<< Come zio Scott? >> domandò lei. Theo sorrise, e annuì.

<< Sì, come zio Scott >>

<< Papà si è arrabbiato tanto >> mormorò la figlia. Theo ridacchiò, e allargò il braccio invitandola a salirgli in braccio. Veronica non se lo fece ripetere due volte, e si arrampicò sulle gambe del padre.

<< Si è arrabbiato perchè è preoccupato per te. Devi essere attenta >> fece la chimera. Lei annuì, prima di abbracciarlo, e Theo le passò le dita tra i capelli. Anche il suo modo di incollarsi contro di lui l'aveva preso da Liam. Ridacchiò, e poi si alzò tenendo la figlia in braccio.

<< Non volevo dirgli che lo odio. Ero arrabbiata e. . >> mormorò lei sull'orlo delle lacrime.

<< Lo sa che non dicevi sul serio – gli disse dolce il padre – si preoccupa perchè anche lui si arrabbiava spesso >>

<< Lo so. Papà dice che si calmava solo quando c'eri tu >> disse ancora la bambina e Theo ridacchiò. Veronica non aveva alcun problema nel gestire la rabbia, non come Liam. Semplicemente era un tipo molto irascibile, e per questo agiva d'impulso.

<< Che ne dici se andiamo a chiedere scusa a papà? >>

<< Va bene – mormorò la piccola in un sospiro, prima di fissare il padre negli occhi – zio Peter mi ha detto che quando qualcuno mi fa arrabbiare devo prenderlo a pugni >> Theo spalancò gli occhi, e sul serio avrebbe voluto scoppiare a ridere, ma probabilmente poi Liam l'avrebbe preso a calci. Minimizzò la risata con un colpo di tosse.

<< Non ascoltare tutto quello che dice Peter, ok? >> fece Theo, e la figlia capì al volo, annuendo con vigore. Tornarono in salotto, dove Liam stava fissando con insistenza un film sul televisore. Theo fece scendere Veronica dalle sue braccia, mettendola in terra e avvicinandosi al compagno, per poi sedersi accanto a lui. Gli era mancato un casino tutto il giorno. La bambina rimase in piedi, quasi indecisa, prima di avvicinarsi a Liam mettendosi davanti a lui. Theo la osservava divertito, se c'era qualcosa che la figlia aveva preso da lui, di sicuro era la difficoltà a chiedere scusa.

<< Papà? >> disse piano richiamando l'attenzione del lupo su di se. Liam abbassò lo sguardo, attendendo che dicesse qualcosa.

<< Mi dispiace di aver morso quella bambina, e di averti fatto arrabbiare. Non lo farò più – disse Veronica – e mi dispiace per quello che ti ho detto. Non è vero che ti odio, io ti voglio bene >> Liam tenne lo sguardo duro ancora per qualche secondo, prima di sorriderle morbido e annuire.

<< Va bene >> gli rispose il lupo, e in meno di due secondi si ritrovò la figlia addosso, con Theo che rideva silenzioso accanto a loro. Gli fece una linguaccia, e la chimera scosse il capo.

<< Possiamo prendere la pizza stasera? >> chiese poi Veronica. Liam annuì, scostandole i capelli dal viso. Theo li guardò, erano così belli, ed erano suoi.

<< Papà, tu come la vuoi la pizza? >> gli domandò Veronica tirandogli la maglia. Theo ci pensò qualche secondo e poi scrollò le spalle.

<< Scegli pure tu, scricciolo >> le rispose, e la figlia gli regalò uno di quei sorrisi con le fossette che amava tanto. La bambina si precipitò giù dal divano per correre in cucina a prendere il telefono per poterle ordinare. Theo si mise più vicino a Liam, fino a potergli carezzare i capelli, e gli voltò il viso per poterlo baciare meglio. Baciarlo così tanto gli piaceva, era incredibilmente rilassante per entrambi. Il lupo sorrise sulle sue labbra, prima che la voce della figlia li distolse, facendoli voltare verso di lei.

<< Sì – stava dicendo al telefono, e Liam si accigliò – sì, con tanta mozzarella. Appena i miei papà finiscono di baciarsi glielo dico >> Liam divenne di tutti i colori possibili, mentre Theo iniziò a ridere così forte che l'avrebbero potuto sentire fino in strada.

<< Theo >> il ringhio di Liam, fece ridere a crepapelle Veronica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Ronnie, che cos'è questo casino? >> sbiancò Liam entrando in cucina. La figlia proruppe in una risatina furba, prima di scrollare le spalle.

<< Volevo fare i biscotti – iniziò – ma poi il pacco di farina è esploso, e papà ha detto che era divertente lanciarla in aria >> Liam sbattete le palpebre, convinto di aver capito male, ma la risata che arrivò dalla camera da letto lo fece solo innervosire.

<< Theo >> proruppe in un ringhio, mentre il compagno faceva capolino dal corridoio. Un sorriso che gli avrebbe spaccato a suon di pugni.

<< Mi hai chiamato, cucciolo? >> fece quello lascivo, e Liam voleva davvero suonargliele di tutti i colori. Perchè non importava che fossero passati anni, lui ancora si imbarazzava a morte quando l'altro lo chiamava in quel modo, e davanti alla figlia ancora di più.

<< Hai detto a Veronica di lanciare la farina per aria? >> chiese il lupo ignorando il tono dell'altro. La chimera inarcò un sopracciglio, prima di lanciare un'occhiata alla figlia che però faceva finta di niente.

<< Cos'è che ti avrei detto io, scricciolo? >> domandò, mentre i suoi occhi si tingevano d'oro. La bambina ridacchiò, e più veloce di un fulmine si lanciò oltre il divano, tentando la fuga nella sua stanza, ma Theo era più veloce e l'afferrò mettendosela sulle spalle.

<< No – strillò quella nel panico – papà lasciami >> Liam alzò gli occhi al cielo, lanciando uno sguardo alla cucina.

<< Questo era sleale >> urlò Theo, quando si ritrovò atterrato, con il compagno che lo fissava scioccato, e la figlia che sorrideva contenta sul suo stomaco.

<< Me l'hai insegnato tu >> fece lei, alludendo all'accecare l'avversario.

<< Theo >> ringhiò Liam richiamandolo e sgranando gli occhi.

<< Cosa? – borbottò quello – Deve imparare a difendersi >>

<< Ha solo quattro anni, Theo >> fece il lupo incrociando le braccia al petto.

<< Non si sa mai >> rispose la chimera in un ghigno. Veronica saltò in piedi, avvicinandosi a Liam e tirandogli la tasca dei jeans, e il lupo abbassò il volto a guardarla.

<< Che c'è? >>

<< Possiamo fare i biscotti tutti assieme? >> domandò mordendosi il labbro, e se Liam non sapesse che fosse figlia di Theo l'avrebbe anche potuto ingannare con quel viso d'angelo. Davvero non osava immaginare quale povero screanzato un giorno sarebbe diventato succube di sua figlia. Gli veniva da ridere al pensiero.

<< Se tu e tuo padre ripulite tutto il casino che avete combinato, allora possiamo anche fare i biscotti >> le disse sistemandole i capelli. Lei sorrise, e si diresse subito in cucina raccogliendo la ciotola dal pavimento.

<< Io non ho fatto niente >> si lamentò il compagno, ma all'occhiata truce del lupo schizzò anche lui in cucina. E Liam aveva davvero pensato di poter fare i biscotti, se solo non si fosse ritrovato coperto di cioccolato e farina nel giro di dieci minuti. Perchè a quanto pareva, secondo Veronica, Theo diceva che le lotte con il cibo erano una cosa divertente da non poter evitare. E anche se aveva un diavolo per capello, non poteva lamentarsi del fatto che qualche ora più tardi, Theo gli avesse portato via tutto il cioccolato che aveva addosso a suon di baci e morsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Tua figlia è più furba di te >> ridacchiò Stiles dandogli una pacca sulla spalla. Theo sbuffò una risata annuendo appena. Erano tornati a Beacon Hills quell'estate, giusto un mesetto per permettere a tutto il branco di riunirsi. Da quando era nata Veronica, in genere tornavano lì solo per permettere ai genitori di Liam di stare con la nipote, come giusto che fosse. Veronica aveva compiuto quattro anni il mese prima, il diciassette Luglio, e sprizzava vivacità da tutti i pori.

<< Lo so, ma ha preso molto anche da Liam. Me ne accorgo sempre di più ogni giorno – sorrise la chimera – il modo che ha di mordersi il labbro, o il suo buttarsi nelle cose senza pensarci >>

<< E' venuto fuori un bel mix, sai? >> gli confessò l'amico. Theo lo sapeva che Stiles era felice per loro, poteva sentirlo, ma sapeva anche bene quanto ancora facesse male tutto quello. Non gliene faceva certo una colpa, anche lui al suo posto non avrebbe potuto evitare di pensare a come sarebbero le cose se Derek non fosse morto. Probabilmente avrebbero messo anche loro su famiglia, e lo vedeva da quanto Stiles fosse affezionato a Veronica, che sarebbe stato il ragazzo più felice del mondo.

<< A volte mi sembra che cresca così in fretta >> mormorò la chimera. Stiles annuì, e poi si morse l'interno guancia.

<< Ho conosciuto qualcuno – buttò lì il moro, e Theo si girò a guardarlo sorpreso – non è come Derek, ma. . >>

<< Stiles. .>> iniziò Theo per fermarlo, ma quello sorrise scuotendo il capo.

<< No, io. . Intendevo che non gli somiglia per niente – ammise con un sospiro – Si chiama Jon, ha i capelli come i tuoi, il tuo stesso colore e ha gli occhi più grigi che io abbia mai visto. Sono incredibili >> Theo si voltò a guardarlo, il respiro bloccato in gola. Perchè davvero, si sarebbe aspettato tutto, ma non quello. Per anni aveva tentato di risollevare Stiles dal buco nero in cui viveva da solo con se stesso, e ora gli lanciava una bomba del genere come niente fosse.

<< Davvero? >> gli domandò la chimera, incredula. Erano nel giardino di casa di Scott, che quel giorno aveva deciso di organizzare una grigliata, per chissà quale assurdo motivo. In realtà, Theo non si aspettava che lui e Malia durassero, e invece erano ancora lì, più uniti di prima.

<< Sì, è bello, sai? La sensazione di non essere più soli, non che voi me l'abbiate permesso, ma so che eravate preoccupati >> fece il moro.

<< Io sono felice per te, lo sai >> gli disse Theo. Stiles annuì.

<< Se potessi scegliere, è ovvio che sceglierei quello che hai tu. Vorrei riavere Derek, legarmi a lui e costruire una famiglia – mormorò il ragazzo, lanciando un'occhiata più in là, dove Liam stava giocando con la figlia, stesa per metà sul prato e metà su di lui – So di non poterlo avere, eppure quando ho conosciuto Jon qualche mese fa è stato come svegliarmi all'improvviso. Ho sentito che ero vivo, che non ero morto anch'io. Lui. . .non saprei nemmeno spiegartelo, ma è come se Derek fosse in lui. A volte dice cose, o compie gesti che mi sembra di aver già visto in Derek >>

<< Gli hai parlato di lui? >> gli domandò Theo, non potendo evitare a un sorriso di far capolino sul suo volto, quando sentì Liam ringhiare esasperato, mentre Veronica gli si lanciava addosso per la millesima volta, prima di provare a far cadere Scott per terra. Tentativo riuscito. Danielle che era andata con loro e che aveva conquistato l'intero branco, scoppiò a ridere insieme a Lydia.

<< Sì, l'ho fatto – sorrise Stiles – e non ha mai pensato di poter prendere il posto di Derek, nemmeno per un attimo. Mi ha capito, e io ho capito lui >>

<< Voglio che tu sia felice, Stiles, e questo Jon sembra. . >>

<< Sembra giusto, lo so >> ridacchiò il moro, e Theo gli strinse una spalla, prima di venir travolto da un tornado che aveva il suo stesso colore di capelli.

<< Scricciolo? >> la richiamò la chimera sotto lo sguardo divertito di Stiles.

<< Papà dice che sei bello anche da lontano >> proruppe lei, e l'umano scoppiò a ridere insieme a Theo, mentre vedevano Liam arrossire di botto e lasciarsi cadere sul prato. Veronica si divincolò dalla presa di Theo, solo per ritornare da Liam e potersi lanciare di nuovo su di lui. Il lupo lanciò un'occhiata esasperata in direzione del compagno, ma la chimera gli rispose solo con un occhiolino.

 

 

 

 

 

 

 

 



Liam emise l'ennesimo sospiro, mentre richiudeva il bagagliaio dell'auto. Mancavano un paio d'ore prima che l'aereo per Boston partisse, ma dovevano sbrigarsi se non volevano perderlo. Danielle era dovuta ripartire qualche giorno prima a causa del lavoro. Theo e Veronica erano ancora in casa dei suoi per gli ultimi saluti, poi si sarebbero visti di nuovo quel Natale. Risalì sul marciapiede, scontrandosi per sbaglio con qualcuno. Alzò il volto per scusarsi, ma ciò che vide lo lasciò di sasso.

<< Liam? >> fece il ragazzo sgranando gli occhi.

<< Alex >> fece il lupo in risposta.

<< Ehi, è una vita che non ci si vede. Che fine hai fatto? >> domandò il moro. Liam si morse il labbro, e alla fine decise di rispondergli. Erano quasi dieci anni che non vedeva il ragazzo.

<< Oh, io . .vivo a Boston, cioè viviamo, io e. .>> continuò, prima di essere interrotto da una voce squillante. Come al solito.

<< Papà, papà, guarda che mi ha regalato il nonno >> strillò Veronica arrivando di gran carriera, e bloccandosi quando vide la faccia sconosciuta che era insieme a lui. Alex sembrava folgorato, come se avesse appena visto un fantasma, e Liam sapeva benissimo cos'aveva visto. Anche se Veronica aveva indubbiamente i suoi occhi, il viso e i tratti erano quelli di Theo. E anche un cieco lo avrebbe capito.

<< Ciao – disse la bambina – tu sei un amico del mio papà? >> Alex sbattete le palpebre, annuendo piano, e in quel momento Theo arrivò dietro di loro, palesando la sua presenza.

<< Scricciolo, quante volte ti ho detto di non correre? >> disse rivolto alla figlia, prima di alzare gli occhi, e sgranarli quando incrociò quelli di Alex.

<< Alex – disse infatti, più sorpreso che altro – Vedo che hai conosciuto Veronica >> e la chimera non potette evitare di sorridere pronunciando il nome della figlia.

<< Sì, sei davvero bella, lo sai? >> le sorrise il moro, e la bambina gli sorrise in rimando, quasi felice del complimento.

<< Grazie >> mormorò lei, prima di prendere la mano di Liam, che la strinse di riflesso.

<< Così avete messo su famiglia? >> domandò il ragazzo. Theo annuì, prendendo la borsa che la figlia aveva trascinato per tutto il vialetto.

<< Sì, noi . .beh, ci siamo trasferiti a Boston per il college, e sai com'è, alla fine abbiamo preso la decisione di allargarci un po' >> rispose Liam lanciando un sorriso alla piccola peste che teneva per mano. Alex annuì, e poi prese il telefono dalla tasca della giacca.

<< E' stato bello, ragazzi. Devo scappare a lavoro, ma sono felice per voi, davvero >> ammise il moro, e Liam lesse sincerità nei suoi battiti. Gli sorrise in rimando, e quello si allontanò. Veronica continuò a fissare il ragazzo alto e moro per qualche secondo, prima di scrollare le spalle e riprendere ad attirare l'attenzione di Liam su quello che il nonno gli aveva regalato. Theo la guardava sorridendo, e si avvicinò per lasciare un bacio sulla guancia al compagno.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Papà, è vero che zia Lydia aspetta un bambino? >> urlò Veronica spalancando la porta di casa. Theo si voltò a guardarla con un sorriso, prima di annuire. La bambina si arrampicò sul divano accanto a lui, mentre Liam posava lo zaino della figlia sulla poltrona.

<< E' maschio o femmina? >> continuò a chiedere la piccola.

<< E' ancora presto per dirlo, amore. Ci vuole qualche mese per saperlo >> le disse dolce Liam. Theo ghignò a quel nomignolo. Liam li chiamava entrambi così, e non si sarebbe meravigliato del contrario.

<< Mmmh – mormorò lei – Papà, come si fanno i bambini? >> domandò poi innocentemente. Theo stava per scoppiare a ridere, ma prima che potesse anche solo continuare, schizzò in piedi afferrando la giacca.

<< Chiedilo a tuo padre. Lui le cose le sa spiegare meglio >> disse velocemente la chimera, prima di aprire la porta e schizzare via. Il ringhio di Liam lo sentì anche dalla strada, e scoppiò a ridere.

<< Papà? >> Liam si voltò a fissare la figlia, prima di schiaffarsi una mano in faccia. Quelli erano momenti in cui avrebbe preferito che la figlia non fosse così acuta come il padre.

<< Tuo padre lo sa benissimo, perchè non aspettiamo che torni così ce lo facciamo dire da lui? >> fece Liam. Veronica ghignò, quasi capendo al volo che quella fosse una piccola vendetta, e annuì con vigore. Mettendosi poi più comoda contro Liam.

<< Va bene. Ma poi papà non vorrà strozzarci? >> domandò con innocenza lei. Liam ridacchiò, ma scrollò le spalle.

<< Vendetta >> disse solo, e quella scoppiò a ridere di gioia.

<< Vendetta >> rise battendo le mani. Ok, forse non gli dispiaceva così tanto che Veronica assomigliasse a Theo.

 

 

 

 

 

 

 



Un anno dopo . . .

 

<< Ricordami perchè abbiamo mollato Ronnie a Peter e Lydia? >> domandò Liam con il fiatone.

<< Perchè non siamo mai da soli, e io avevo davvero bisogno di averti >> soffiò in risposta Theo, prima di stringersi Liam addosso. Da quando c'era Veronica, erano soli pochissime volte, e alla chimera mancava poter avere il compagno quando voleva.

<< Sì, ma nostra figlia è un tornado. E quei due hanno appena avuto un bambino, sono già incasinati >> rispose il lupo.

<< Veronica è pazza di Thomas, e poi già immagino come possa essere quel bambino quando inizierà a parlare. E' pur sempre figlio di Peter >> ridacchiò Theo. Liam annuì, e poi baciò la chimera in maniera profonda, facendola mugolare.

<< Theo? >> lo chiamò poi, e quello si voltò su un fianco per guardarlo negli occhi.

<< Cosa? >>

<< Ci stai pensando, vero? >> gli domandò Liam, e Theo sapeva benissimo a cosa si stava riferendo il compagno. La verità era che sì, ci stava pensando da qualche settimana a quella parte. Non sapeva nemmeno lui perchè.

<< E' che guardo Veronica morire dalla voglia di giocare con Thomas che è ancora piccolo, e penso che lei è da sola, e io lo sono stato per gran parte della mia vita, prima di trovare te, quindi. . >>

<< Vuoi un altro figlio? >> gli chiese Liam andando dritto al punto. Theo sembrò sospirare, come se stesse valutando bene la cosa. Non che Liam non avesse mai pensato al fatto che Veronica volesse un fratello o una sorella. L'aveva fatto capire più volte in quei mesi, quando non faceva che chiedere del bambino di Lydia. Ed effettivamente, Liam sapeva cosa intendesse il compagno, Veronica non era sola, ma era la sola bambina ad essere più che umana, e questo spesso la limitava.

<< Lo sai che non funziona così per noi >> ridacchiò la chimera.

<< Lo so, ma se dovessimo andare in calore di nuovo . . a me starebbe bene >> gli disse il lupo. Theo gli sorrise, prima di abbracciarlo e chiudere gli occhi. Danielle sarebbe andata a prendere Veronica la sera dopo, quindi potevano ancora godersi quei momenti di puro silenzio, prima che la casa venisse di nuovo invasa da strilli e ringhi.

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Sono felice per te – ridacchiò Mason accanto a lui – Io e Corey abbiamo avviato le pratiche per l'adozione. Tra un paio di mesi avremo Mark tutto per noi >>

<< Davvero? Era ora >> rise Liam.

<< Già, non vedo l'ora. Corey è più agitato, ma cerca di non darlo a vedere >> ghignò il moro. Erano seduti sul portico di villa Hale. Peter l'aveva fatta ristrutturare l'anno precedente, dopo la nascita di Thomas, in modo da avere un posto in cui stare a Beacon Hills che fosse completamente loro. Lydia stava bevendo del vino insieme a Malia e Danielle, mentre Corey e Scott tentavano di tenere buono Thomas, sotto lo sguardo esasperato di Peter. In realtà si chiedeva se fosse possibile che un bambino di un anno e mezzo fosse così vivace.

<< Theo è strano ultimamente >> si strinse nelle spalle Liam. Non sapeva nemmeno perchè lo stava dicendo a Mason. Il suo migliore amico si accigliò.

<< Davvero? Voi non avete mai avuto problemi >> fece il moro inarcando un sopracciglio.

<< Lo so, è solo che . . .c'è qualcosa che non mi dice. Pensavo fosse un periodo stressante, ma invece va avanti da settimane >>

<< E' strano >> si grattò il capo Mason. Liam annuì solamente, lanciando un'occhiata a Stiles e Jon, che adesso parlavano con Peter. Era contento per l'amico, dopo quasi due anni di relazione, Stiles aveva raccontato la verità a Jon su di loro, e non avrebbe potuto evitarlo dato che Scott era il suo migliore amico. Il ragazzo era rimasto scioccato, ma per Liam aveva fegato, anche perchè aveva retto bene il colpo, e si era anche integrato nel branco.

<< Hai provato a parlarci? >> gli domandò ancora il suo migliore amico, e il lupo annuì, ma scosse il capo quasi rassegnato.

<< Sì, ma lui dice che non c'è niente che non va. E io gli credo, se fosse il contrario lo sentirei, ma. . .è come una sensazione che non va via >> cercò di spiegargli Liam, e quello annuì, quasi concentrandosi nel cercare di capire. Liam stava per voltarsi verso Scott, che sembrava essere paralizzato, in realtà lo erano tutti. Malia aveva appena detto di essere incinta o se l'era immaginato? Peter esplose abbracciando la figlia e l'alpha, e tutti scoppiarono a ridere della faccia di Scott. Liam scommetteva che se non fosse stato un lupo, sarebbe svenuto, perchè era più bianco di un fantasma. Ridacchiò osservandolo bene, ma sprizzava comunque gioia da tutti i pori. Lo sguardo di Liam venne catturato da un movimento veloce al limitare del bosco. All'improvviso Theo sbucò a qualche metro da lui, e dopo pochissimi istanti qualcosa piombò addosso alla chimera come un fulmine, facendola rovinare in terra. Theo scoppiò a ridere, mentre Veronica su di lui rideva, incapace di fermarsi. Aveva i capelli scompigliati, mentre tentava di afferrare quelli del padre, continuando a rotolarsi in terra. Liam sorrise immediatamente vedendoli giocare assieme, sapeva quanto a Veronica piacesse correre nel bosco, e soprattutto sfidare il padre, anche se poi Theo vinceva sempre. Inizialmente Liam si aspettava che quello la lasciasse vincere, e invece l'aveva scoperto peggio di un bambino in quei frangenti. Mason accanto a lui, gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo anche lui alla scena.

<< Ho vinto io >> stava dicendo la chimera. La figlia per tutta risposta gli diede un pugno sul petto.

<< Non vale, tu sei più veloce >> fece Veronica.

<< E' quello lo scopo, scricciolo >> ridacchiò Theo alla faccia offesa della bambina. Appena Thomas vide Veronica, mollò Corey per andare da lei. Quei due si adoravano, e a Liam non poteva che far piacere. La figlia lanciò una linguaccia in direzione del padre, prima di andare da Thomas e dirgli chissà cosa sulle foglie che erano lì vicino. Theo lanciò un'occhiata a Liam, e il lupo lo guardò inclinando il capo. Cosa c'era ora? Il compagno gli fece segno di avvicinarsi, e Liam lo fece. Mason ridacchiò, e Liam credette che quello sapesse qualcosa che lui ignorava, e il dubbio divenne quasi certezza quando vide anche Peter saettare lo sguardo su di lui. Lydia e Danielle si lanciarono un'occhiata fin troppo complice.

<< Vieni >> gli mormorò in un orecchio la chimera, e Liam si lasciò prendere la mano, mentre quello lo trascinò lontano dalla villa e da orecchie indiscrete. Si distanziarono di parecchio, tanto che Liam iniziò a sospettare che quello volesse confessargli un omicidio, non che fosse impossibile dato che si parlava di Theo. La chimera si fermò, e si voltò verso di lui lasciandogli la mano, ma facendo in modo che Liam aderisse con la schiena al tronco di un albero. Il lupo non capì che intenzioni avesse, ma poi qualcosa lo colpì, forte e chiaro come un secchio d'acqua gelida. Lui quel posto lo conosceva benissimo, era la stessa radura in cui andava quando aveva problemi di rabbia, la stessa in cui Theo l'aveva trovato più volte, la stessa in cui l'aveva baciato la prima volta.

<< Perchè siamo qui? >> gli chiese il lupo con il cuore in gola.

<< Mi sembrava il posto giusto in cui chiedertelo – gli rispose la chimera, sentendo benissimo come il cuore del compagno accelerasse in maniera persistente – Lo so che non te lo aspettavi, non da uno come me, ma. . .ci ho pensato a lungo, e ho capito che non mi basta più, o meglio, voglio ancora di più. Voglio averti in tutti i modi possibili, e so che quello che abbiamo noi non si può replicare, il legame, nostra figlia, è tutto così bello e perfetto che a volte penso che mi sveglierò all'improvviso convinto di aver dormito per anni. A volte penso che devo aver fatto qualcosa di estremamente buono in un'altra vita per poterti avere qui. Perchè nonostante abbia fatto cose orribili, tu sei qui. Ci sono notti in cui non dormo, ti guardo dormire tutto il tempo o guardo dormire Veronica, come se avessi davvero paura di addormentarmi. Può sembrare stupido, ma è così. Quello che abbiamo è molto più profondo di qualsiasi altro legame, ma è qualcosa che sappiamo solo noi, e io lo vedo come ti guardano certi ragazzi in giro, o come alcune vorrebbero trovare il coraggio di chiederti di uscire. E io so solo che voglio che anche gli altri capiscano che la risposta sarebbe no, perchè tu sei già di qualcun altro. Sei mio, Liam, e non voglio pensare che qualcosa possa portarti via da me. Perchè ti amo così tanto, e se non potessi sentirlo, non saprei come fartelo capire. Sono geloso di ogni sorriso che fai, e di ogni sguardo che regali. E sento di volerti sempre di più, anche se sarebbe impossibile. Quello che so è che se mai dovessi perderti il mio mondo andrebbe completamente in pezzi. Voglio viverti sempre, ogni giorno. Quindi . . .vorresti sposarmi, cucciolo? >> Liam poteva anche morire in quel momento, perchè era talmente incredulo e bloccato, e la sua salivazione era sotto zero. Stava ancora tentando di riorganizzare le parole che l'altro gli aveva detto, quando quello gli aprì una scatolina davanti agli occhi. Un anello di finissimo oro bianco era lì, che aspettava una risposta, così come il suo compagno. E probabilmente Theo sarebbe morto dall'ansia, se non avesse potuto avvertire tutto quello che provava Liam in quel momento. Avvertiva la sorpresa, la gioia e l'amore arrivargli come un fiume in piena sotto la pelle.

<< Vuoi davvero una risposta? >> se ne uscì il lupo con un groppo in gola. Theo ridacchiò, ma annuì. Liam in risposta lo attirò a se per baciarlo, e a Theo bastava eccome come risposta. Lo stava baciando di nuovo in quel posto, dove l'aveva fatto la prima volta, e tutto quello non faceva altro che fargli salire il sangue al cervello, mentre gli passava le mani tra i capelli.

<< Sì, amore, sì >> gli respirò Liam sulle labbra, con un sorriso e degli occhi così luminosi che avrebbero potuto accecare chiunque, ma non lui. La chimera si scostò appena per mettergli l'anello al dito, prima di lanciare la scatolina alle sue spalle, e riprendere a baciarlo. C'erano momenti come quello, in cui a Theo sembrava che non fossero mai cresciuti, che Liam fosse ancora il ragazzino di diciassette anni che gli aveva fuso il cervello, e lui il ragazzo che scappava da se stesso ogni santissimo giorno.

<< Quello stronzo – urlò poi Liam scostandosi, Theo si accigliò – Mason lo sapeva, vero? Ed era lì ad ascoltare le mie paranoie come niente fosse >>

<< Beh, lo sapevano lui, Peter e Lydia. E anche Danielle e Veronica in realtà, l'anello l'ha scelto lei >> ridacchiò il compagno. Liam roteò gli occhi al cielo.

<< Mi ha anche chiesto chi si vestirà da sposa, ovviamente gli ho detto che l'avresti fatto tu >> rise ancora la chimera, e di certo non si aspettava di ricevere un pugno sul naso.

<< Cristo, Liam >> ringhiò tenendosi la parte lesa.

<< Così impari. Ma che diavolo le dici? >>

<< Questa cosa del rompermi il naso ti piace proprio, eh cucciolo? >> borbottò quello, mentre si massaggiava piano. Liam si trattenne, ma poi scoppiò a ridere.

<< Direi che se non te lo rompessi le cose tra noi non andrebbero affatto così bene >> rispose il lupo.

<< Probabile >> ridacchiò la chimera, prima di avvicinarsi di nuovo a lui. Gli scostò i capelli dalla fronte, prima di incrociare gli occhi blu in quelli azzurri.

<< Ehi? – lo chiamò – Ti amo >>

<< Ti amo anch'io >> gli rispose il lupo con un sorriso bellissimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Due anni e mezzo dopo . . .

 

<< Jules, corri – strillò Veronica dalla sua cameretta – vieni a vedere >> Liam roteò gli occhi al cielo, mentre vide il bambino iniziare a correre per andare dalla sorella. Theo dietro di lui ghignò come al solito, mentre delle fossette gli si formavano intorno alla bocca.

<< Julian, non correre >> lo riprese Theo. Il bambino emise un sospiro esasperato, non sapendo se ascoltare il padre o la sorella. Liam ridacchiò, prima che quello iniziasse a correre all'ennesimo richiamo di Veronica.

<< Scusa, papà >> urlò dal corridoio, e Theo ridacchiò.

<< Povero piccolo. Tua figlia è una peste >> commentò Liam.

<< Ronnie lo comanda a bacchetta – rise Theo – ma si adorano. E comunque, sarebbe anche tua figlia >>

<< Lo so >> sorrise il lupo, mentre tirava fuori i biscotti dal forno. Theo ne afferrò uno, dandogli un morso e gemendo per quanto erano buoni. Mancavano pochi giorni al Natale, e l'albero torreggiava nel salotto, sotto era pieno di regali, e Liam sapeva che Veronica tentava di andare a scartarli quando loro non guardavano. Proprio per quello Theo aveva messo degli scatoli vuoti, mentre i regali veri erano nel bagagliaio della sua auto. A Liam veniva da ridere, perchè se Veronica l'avesse scoperto sarebbero stati guai. Gli anni erano passati lenti e veloci allo stesso tempo, a volte gli sembrava ancora impossibile che fossero cresciuti e che ognuno di loro aveva ottenuto la vita che voleva. Stiles e Jon stavano ancora assieme, e Liam pensava che la cosa fosse definitiva. Scott era diventato un veterinario, e lui e Malia avevano avuto una bambina di nome Sarah che era dolcissima. Lydia e Peter si erano sposati l'anno prima, e Theo aveva fatto da testimone al lupo, anche se quello all'ultimo voleva scappare via preso dal panico. La chimera ancora glielo rinfacciava a morte. La banshee aspettava una bambina che sarebbe nata da lì a tre mesi, e avevano già deciso di chiamarla Allison. Liam non l'aveva mai conosciuta, ma vedere le lacrime e il sorriso di Scott aveva già detto tutto. Mason e Corey invece, sembravano impazzire dietro a Mark, quel bambino era una peste. Danielle, invece, aveva fatto perdere la testa a un ragazzo di nome Michael, ma Liam era abbastanza sicuro che fosse stato il contrario. In ogni caso quei due erano perfetti. E loro . . .loro stavano assieme da quattordici anni ormai, Theo ne aveva trentaquattro ed era sempre più bello, se ne rendeva conto da solo. Due anni prima gli aveva chiesto di sposarlo, e dopo nemmeno un mese erano andati in calore, e da lì era nato Julian. Il bambino avrebbe compiuto due anni a Febbraio, mentre Veronica ne aveva sette e secondo Liam più cresceva più diventava un uragano. Julian era un angelo invece. Theo diceva che era Liam fatto a fotocopia, fatta eccezione per gli occhi. Quel blu oceano erano indubbiamente un marchio della chimera. Liam doveva controllare due bambini, non contando Julian, perchè per lui i bambini erano Veronica e Theo, cosa che faceva offendere sempre la chimera. Ad ogni modo, si erano sposati l'anno prima, dopo la nascita di Julian, e inutile dire che il piccolo aveva raddoppiato la loro felicità, mentre quella di Veronica era salita alle stelle. Adorava suo fratello, lo proteggeva, anche se sembrava che a volte volesse primeggiare. Julian d'altro canto l'amava a dismisura. Quando di notte si svegliava per qualche incubo, non andava mai da lui e Theo, filava dritto in camera di Veronica, e la mattina li trovavano a dormire in posizioni che gli facevano venire da ridere. A Liam non poteva certo dispiacere che i figli avessero un rapporto fraterno così bello. Quando avevano detto il nome del piccolo a Veronica, lei aveva iniziato a chiamarlo Jules, e quindi da lì era nato anche il suo soprannome. A volte si chiedeva se tutto quello non fosse un sogno ad occhi aperti, perchè era bellissimo. Il suo compagno era la cosa più bella che potesse capitargli, e anche se gli anni passavano, a lui sembrava sempre di ritornare indietro. Quando erano da soli o quando Theo lo prendeva in giro giocando con lui, era come se il tempo si fosse fermato. E forse era quello il loro segreto, continuavano a guardarsi come il primo giorno e a comportasi quasi allo stesso modo. Come se lui fosse ancora quel lupo di diciassette anni con problemi di rabbia, e l'altro una chimera subdola e calcolatrice, ma a cui per qualche strana ragione sembrava importargli solo di lui. Avvertì Theo sollevarlo per farlo sedere sul bancone della cucina, e allora si riscosse.

<< Che c'è? >> gli domandò.

<< Ti vedo pensieroso >> disse la chimera, per poi sorridere quando sentì le risate dei bambini provenire dal fondo del corridoio.

<< Stavo pensando a noi, intendo a tutto. Sai, i bambini e quello che abbiamo costruito >> gli disse il lupo.

<< Se me lo avessi detto anni fa probabilmente ti avrei preso per pazzo. Ma siamo qui, no? >> fece Theo. Liam annuì, e gli passò le braccia attorno al collo, aprendo le gambe per fargli spazio, e la chimera si avvicinò immediatamente per baciarlo.

<< Ti amo, cucciolo >> gli disse a fior di labbra.

<< Ti amo anch'io, amore >> rispose lui. Theo lo baciò di nuovo, mettendoci in quel bacio tutta la felicità che provava, e al lupo arrivò forte e chiara. La sensazione della prima volta che Liam l'aveva chiamato in quel modo tornò a fargli visita. Si sentiva l'essere più fortunato della terra, dopo tutte le cose orribili che aveva fatto, stentava a credere di essere riuscito a redimersi, e di aver addirittura creato una famiglia. Lui che di famiglia conosceva solo il nome e non il significato. Quello di cui era certo, era che esistevano due Theo distinti e separati, quello prima di Liam, e quello dopo Liam. Quel ragazzo che stava baciando aveva cambiato ogni cosa, lui era tutto ciò che di buono c'era in lui.

<< Papà, papà nevica >> la voce di Veronica arrivò così forte da farli staccare solo per ridacchiare. Si voltarono, sorridendo mentre osservavano i bambini incollati alla finestra ad osservare la neve che scendeva. Veronica iniziò a spiegare a Julian che sarebbero potuti andare al parco a fare un pupazzo di neve, o gli angeli per terra, e il bambino fissava la sorella incantato, sorridendo ad ogni fiocco che cadeva e si posava sul davanzale della finestra. A Liam quella scena scaldava il cuore, tanto da stringere di più il compagno in un abbraccio.

<< Chi vuole un biscotto? >> li richiamò Theo, e i due a comando si precipitarono in cucina. Julian si arrampicò sulla gamba di Liam che lo afferrò, facendolo sedere sulla sua gamba, mentre se ne stava ancora sul bancone della cucina. Veronica invece si fiondò in braccio a Theo, pretendendo di essere presa in braccio anche lei. Julian prese a mordicchiare un biscotto, sotto lo sguardo dolce di Liam, e a Theo si sciolse il cuore a quella visione, come quando tornava tardi dal lavoro, e trovava quei due nel suo letto, appiccicati a Liam. Veronica stava raccontando di come non vedesse l'ora di aprire i regali, e Liam la ascoltava dicendole che no, non le avrebbe detto cosa aveva portato Babbo Natale. Julian rideva delle facce buffe della sorella, e poi strinse un dito a Theo, quello dove c'era la fede, osservandola interessato. La chimera e il lupo si lanciarono un'occhiata, blu nell'azzurro, prima di sorridersi. Sentivano cosa stava passando dall'uno all'altro. Si erano trovati così, quasi per caso all'interno di un inferno, forse per fortuna o in modo totalmente imprevisto. E proprio per questo motivo, avrebbero continuato ad amarsi sempre, in ogni caso. E magari in futuro le cose avrebbero continuato a cambiare, magari con un'altra testolina bionda che correva per casa o con altre avventure di ogni giorno. Avrebbero continuato ad amarsi così, per caso o per fortuna, come la prima volta. Ma per sempre. Gli occhi blu di Theo corsero a quelli azzurri di Liam. Era tutto semplicemente perfetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 






Credetemi se vi dico che non so cosa dire, o che buttar giù questo spazio autrice sia stato più duro del capitolo stesso. Spero che la fine di questa storia vi sia piaciuta, almeno tanto quanto a me è piaciuto decidere il finale ideale, e credo che questo sia stato il più giusto. Ho iniziato a buttar giù questa storia per vedere cosa ne sarebbe potuto venir fuori, e non mi aspettavo minimamente il successo che ha avuto, ma per questo devo ringraziare solamente voi! Che siate stati recensori o lettori silenziosi, avete in ogni caso aiutato questa storia a crescere giorno dopo giorno, aiutandomi anche a non scoraggiarmi avendo responsi positivi. Ho scritto questa storia per far capire che tutti possono essere salvati, o aiutati a trovare il loro posto nel mondo come è successo a Theo. E che a volte la vita ci da quello di cui abbiamo bisogno e non quello che crediamo di volere, com'è successo a Liam. Spero che sia soprattutto questo quello che vi sia arrivato. Dire addio a questa storia, e premere il pulsante “completa” è una delle cose più difficili, forse perchè dico ciao a qualcosa che mi è entrato dentro più di quanto avrei immaginato. Prima di andare, vorrei dedicare un saluto e un ringraziamento speciale a tutti voi che avete seguito la storia settimana dopo settimana, quindi un immenso grazie a Gallagher Winchester, Chantal_123, Atelofobica, Musicheart, rtma, mickmuck, Allison_Kaiser e a tutti voi. Grazie di essere stati con me, con Theo, con Liam e con tutti loro. Alla prossima storia, un bacio a tutti voi,

Elly

P.S

Ascoltate i 5sos, e amate Michael Clifford che è un panda!

  
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