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Autore: Erica K Lovett    14/04/2018    1 recensioni
Uno sfogo che finisce in modo piuttosto bizzarro
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sfogo di uno scrittore
Ho appena pubblicato una storia, dovrei sentirmi al settimo cielo, festeggiare con qualcuno, invece no, sono solo, in un monolocale.
La cucina é illuminata come se fosse un obitorio, disordine ovunque, i piatti dell’altro ieri sono ancora sul tavolo, sparsi dappertutto.
La stessa bottiglia di vino, sempre uguale, un bicchiere alla sera, ma non é l’unica bottiglia sul tavolo, c’è anche il succo di arancia, che a me non piace, e dell’acqua frizzante.
L’orologio scandisce i minuti, i secondi, tic toc , tic toc, mentre il mio cane, Jackson, continua a fissarmi.
In realtà non si chiama Jackson, ma Jack Nickleson, o Nicholson, non importa, lo chiamo così per abbreviare. Un altro sorso di vino. Riesco a vedere ogni singola bolla d’aria immersa nell’acqua che sale verso l’alto, blup, blup e scoppia. E’ da molto tempo che non esco con qualcuno, non ho molti soldi da spendere, in compenso credo di avere capito qualcosa. Un altro sorso, per riscaldarsi. Mi mancano davvero tanto una volta terminata la storia, i miei personaggi, intendo. Ho trascorso gli ultimi tre giorni a scrivere. Colazione, scrivi, pranzo, scrivi, cena , scrivi. Ora che ho finito la storia é come se fossero partiti e l’unico modo per rivederli sarebbe ligere, scusate, rileggere le storie. Un altro sorso. Sono come dei figli per me, li ho creati io e posso vederli solo una volta, solo una dannata volta? Questa cucina é proprio triste, con quelle vecchie cartoline sgualcite attaccate al frigorifero, chi si ricorda più chi le ha spedite, forse qualche ricca zia. Dove sono quando ce n’è bisogno? Altro vino. Se provo a chiudere gli occhi la testa inizia a girare lenta. Cavolo, la bottiglia é quasi vuota. E’ come se qualcuno ti dicesse “Diamine, questa storia sicuramente non é al pari delle altre”, ah sì, caro cervellone, visto che sei un sociologo esperto allora sentiamo su quali basi pensi di poter paragonare una storia ad un’altra,eh? Cosa ne sai tu di come diavolo é stata scritta e del perché? Scusate tanto vostra maestà ma credete davvero di poter giudicare il lavoro degli altri solo perché le vostre chiappe sono parate da un grosso premio d’oro? Una medaglia basta a rendere un uomo un soldato quando magari costui é proprio il vigliacco che ti ha sottratto moglie e figli? Sto delirando. Un altro sorso, oh che peccato la bottiglia é finita. E’ per questo che ci sei tu con me, vero Jackson? Aspetta! Hai visto anche tu,cane? Dannate ombre. E’ un...dannato pugnale al cuore! “Preferivo quella” “no, meglio l’altra” “No, quella era più approfondita, i personaggi erano più sviluppati e bla bla bla” State zitti tutti maledetti idioti! Vi sentite come parlate? Come potete scegliere chi sia migliore tra i vostri figli, non potete! Tutti loro sono una parte di voi! Meschini e infami, non meritate di vivere se pensate di poter scegliere quale sia la migliore tra le vostre storie! Jackson....cosa succede? E tu chi diavolo sei?
Buio.
Buio.
Buio.
Buio.
Vedo qualcosa muoversi, si sta avvicinando. Sally? Jensen? Siete voi? Siete venuti a portarmi con voi? Ci siete proprio tutti! Peter, la piccola Susan, la principessa Jeinothen e il piccolo orfano Pristen, siete tutti qui! Siete venuti a salvarmi, vero? Ho atteso a lungo questo momento! Portatemi nel vostro mondo, non voglio più stare qui. Devo seguire la luce? Posso portare con me Jackson? Oh, grazie, sono commosso... Sapevo di non avervi creato invano, aspettatemi.
   
 
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