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Autore: LadyDP    15/04/2018    1 recensioni
"Applebloom era un piccolo fiorellino indifeso, agli occhi di Applejack."
°°°
"Rarity ricordò il giorno in cui la sua mamma le aveva annunciato di essere in dolce attesa."
°°°
"Rainbow Dash si rese conto in effetti di non aver mai conosciuto i genitori di Scootaloo."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Applebloom aprì la porta ed entrò, col suo solito passettino adorabile.

 

Era un piccolo fiorellino indifeso, agli occhi di Applejack.

 

La piccola saltò sul suo letto, e si infilò dentro alle coperte.

 

Sorrise guardando la sorella. Era il sorriso di una puledrina che aveva passato una bella giornata.

 

E a lei questo bastava.

 

“Tesoro” le disse, rimboccandole le coperte. “sei sicura che non hai bisogno di niente, prima di andare a dormire?”

 

“No, Applejack. Sto bene così, grazie” la rassicurò, con la sua dolcissima voce.

 

“Va bene, fiorellino. Allora buonanotte” le disse accarezzandole la testa con lo zoccolo.

 

Applejack socchiuse la porta, per darle un’ultima occhiata, mentre si addormentava.

 

Ogni volta le strappava un sorriso vederla raggomitolarsi così.

 

La pony rimase a pensare. E pensò alla stessa cosa a cui pensava ogni sera, dopo aver dato la buonanotte alla sorellina.

 

Chissà se lei le sarebbe bastata.

 

E la mente andava come ogni volta a Buttercup, la loro mamma.

 

 

Se ne era andata troppo presto, troppo presto soprattutto per Applebloom.

 

 

Ricordava le notti a far dondolare la sua culla, e a piangere silenziosamente.

 

Buttercup era morta da poco.

 

 

Con i suoi piccoli zoccoli sul bordo del lettino, si sentiva troppo piccola per quella bambina.

 

Di sicuro un giorno le sarebbe mancato qualcosa di più.

 

Ma si era ripromessa che lei ci sarebbe stata sempre, lo prometteva ad Applebloom.

 

Sarebbe stata una mamma giovane, inesperta, non era pronta a quel ruolo,

ma le avrebbe dato tutto l’amore che poteva.

 

Tutto l’affetto che il suo cuore poteva contenere.

 

L’avrebbe dato a lei, a quella piccola puledrina ricoperta di lacrime.

 

La culla era troppo pesante per essere dondolata da lei come faceva la sua mamma.

Altri due zoccoli, ad un certo punto, sbucavano sul bordo della culla.

Erano più grandi, più robusti e più forti, ma pur sempre giovani.

 

Il muso del giovane Big Mac stava chino sul volto della piccola. Non versava lacrime.

 

Big Mac da piccolo era un pony timido, gentile, ma incredibilmente forte.

 

Applejack lo stava ad osservare, e cominciava ad avere delle belle fantasie sul futuro, che fermavano le sue lacrime.

 

Lei e Big Mac, al posto dei loro poveri genitori, a crescere Applebloom,

a farla diventare una brava pony.

 

In due sarebbero bastati?

 

Di sicuro ora la culla dondolava più forte.

 

Così forte che la piccola si era svegliata.

 

Uno dei due la afferrava e cominciava a cullarla con le braccia, con affianco l’altro.

 

In quel momento arrivava Granny Smith, a controllare.

 

E come sempre, una lacrima scendeva dal suo volto, ed un sorriso si apriva.

 

   
 
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