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Autore: Moonybook97    16/04/2018    0 recensioni
Il primo appuntamento tra Ninì e Thomas diverso da quello originale, tra una cena, una panchina e una chiacchierata.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ninì Gomez, Tomas Parker
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ninì stava attraversando il salone dell’ambasciata. Era soprappensiero e quindi non si accorse che Thomas stava uscendo dal suo ufficio. Sentì una voce, ma le ci volle qualche secondo per realizzare che stavano chiamando lei.
—Ninì, Ehi! Aspetta Ninì!
La ragazza si fermò e si girò d’istinto. Thomas per poco non le andò a sbattere contro.
—Mi scusi signor Ambasciatore, non l’avevo proprio vista né sentita..—disse Ninì un po’ titubante. Non poteva farci nulla, ogni volta che lo vedeva era la stessa storia. Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, il suo respiro rallentava, si sentiva più goffa del solito e tutti i suoi sensi erano all’erta. Soprattutto dopo il bacio che lei gli aveva dato e che lui aveva ricambiato, trasformandolo in qualcosa di unico e indimenticabile.
—Non preoccuparti. Cos’hai? Sembri disorientata.. Mettiamoci un attimo seduti, ti va?
—Seduti? Dove? Per fare cosa?
—Parlare—disse Thomas rivolgendole uno di quegli sguardi che ogni volta la facevano sciogliere.—Andiamo nel mio ufficio.
—Veramente io stavo andan..—ma non fece in tempo a finire la frase, che già si trovò nell’ufficio di Thomas, seduta su una sedia e l’uomo seduto di fronte a lei.
—Bene, cosa voleva dirmi?— disse Ninì, facendo di tutto per guardare altrove.
—Non ti ho vista negli ultimi giorni e mi sono preoccupato, soprattutto dopo quello che è successo. —la sua voce era diventata molto dolce e cercava di stabilire un contatto visivo.
—Sono solamente stata impegnata. Non stavo mica cercando di evitarla..!
—AH no?— le chiese in tono divertito.
—Nono glie lo posso giurare se vuole…—disse Ninì tenendo gli occhi bassi.
—Non ce n’è bisogno. —Le prese il mento per guardarla negli occhi. Quegli occhi verdi, così espressivi e a volte così freddi. Sentiva che avrebbe potuto annegarci da un momento all’altro. —Ehi cosa ti succede?—le domandò dolcemente.
—N-Niente di importante.
—Sicura?
Ninì fece per annuire, ma poi invece la sua testa perse il controllo e si trovò a scuotere la testa lentamente.
—Ti prego parliamo di quello che è successo. So che per te quel..bacio.. è stato un errore, ma per me è stato qualcosa di incredibile, la cosa più bella che mi sia mai successa, qualcosa che non posso dimenticare. Quando ti vedo, risalgono tutti i sentimenti che provo per te e non riesco a controllarmi. So che questo succede anche a te..non negare perché posso leggerlo nei tuoi occhi. Quindi..perché ti ostini a dire che è stato tutto uno sbaglio?
—Perché, perché.. non so neanch’io il motivo. So solo che quando trovi nelle vicinanze perdo completamente il controllo, divento più goffa del solito, non vorrei fare altro che abbracciarti e baciarti.. non ridere! Non so come comportarmi!
—è difficile anche per me. Sembro così calmo, ma in realtà dentro di me c’è una tempesta di emozioni. —disse Thomas prendendole una mano.—Vorrei esternarle, ma so che qui in ambasciata non posso farlo, con Celina, Victor e i domestici.
Ninì lo fissò a bocca leggermente aperta. Allora anche lui provava le sue stesse emozioni!
—Ho un’idea..che ne dici di un appuntamento? Solo io e te, fuori da questo posto— le propose Thomas.
—Siii, sarebbe perfetto!— gli si avvicinò e gli diede un bacio. —Scusi, scusi, non volevo!
—Non c’è bisogno che tu mi chieda perdono. è stato bellissimo.
Passarono alcuni minuti guardandosi negli occhi, senza dirsi nulla. Alla fine Ninì ruppe il silenzio.
—Ma come farai con i bambini? E Celina? Poi non vorrei privarti di ore utili al tuo lavoro..
—Non ti preoccupare. Ai bambini proporrò di trascorrere una serata con il nonno, Cho e Martin di sera non ci sono mai e per quanto riguarda Celina, aveva degli impegni e si è presa dei giorni di ferie.
—Benissimo—disse la ragazza sorridendo.
—Per il quando, che ne dici di questa sera? Non so verso le 20:00. Hai impegni? Dirò a Sebastian di andarsi a divertire un po’, così sarò tutto per te.
—Wow, sei molto organizzato..
—Sai, è da un po’ che ci stavo pensando—rivelò Thomas con un sorriso a 32 denti
—Va bene, dove andremo? Mi dovrò mettere qualcosa di elegante?
—Conosco un posticino perfetto. Puoi metterti qualunque cosa, tanto sarai bellissima.
Ninì fece un sorriso timido. —Va bene, ci vediamo questa sera allora.— Fece per andare alla porta, ma si sentì respinta indietro e le mani di Thomas sui suoi fianchi. Le diede un bacio dolcissimo e quando si staccò le disse con una voce un po’ roca —A stasera principessa.


La prima cosa che fece Ninì dopo essere uscita dall’ufficio di Thomas fu chiamare la sua amica Vicky.
—Non ci crederai mai! Anche io stento a crederci!
—Ehi Ninì, respira e parla lentamente altrimenti non ti capisco!
—Il Pelato mi ha chiesto di uscire!!!
—Sul serio?
—Sii, mi ha detto che mi porterà a cena fuori. Conoscendolo sarà un posto di classe, elegante. Oddio non ho i vestiti adatti! Non posso presentarmi con i miei vestiti. Come faccio? E qualcuno che conosciamo ci vedesse?
—NINI, NINI! CALMATI. Vieni alla pensione e sono sicura che insieme troveremo qualcosa.
—Ok arrivo subito.


Appena arrivata alla pensione, Ninì si fece una lunga doccia e andò a scegliere il vestito per la serata, sotto consiglio di Vicky. Rovistò nell’armadio della sua amica, che aveva vestiti un po’ più sobri, ma non riuscì a trovare niente che le piacesse. Era molto agitata e sapeva che doveva calmarsi per non combinare dei guai, che avrebbero sicuramente rovinato la serata. Fece dei respiri profondi e si stese un attimo sul letto. Quando si rialzò, si diresse verso il suo armadio. Non aveva molta scelta, poi si ricordò di un vestito che aveva comprato diversi anni prima. Era un vestito che arrivava fino alle caviglie, nero con tutti fiori sparsi e di un materiale leggero e comodo. Riuscì a trovarlo e lo indossò. Fortunatamente le stava ancora bene. Si fece prestare un paio di sandali alla schiava neri da Vicky. Non pensò neanche a delle scarpe con i tacchi perché non le piacevano e poi non avrebbe neanche saputo camminarci. Si fece fare una lunga treccia, si truccò a malapena e finì di sistemarsi. Quando si specchiò non si riconobbe.
—Wow, sei stupenda!
—Dici?
—Assolutamente! Vedrai che Thomas rimarrà a bocca aperta.
Ninì si sedette ad aspettare. Mancavano 10 minuti e poi avrebbe visto e passato la serata con l’uomo che amava.


Thomas ancora non poteva crederci! Le aveva finalmente rivelato i suoi sentimenti, l’aveva invitata a cena e lei aveva accettato! Sapeva che Ninì non era come le altre con cui era uscito, subito pronte a passare al sodo. Chiamò subito Sebastian, per dargli la bella notizia e la serata libera.
—Ciao Sebastian.
—Ehi Parker, che succede?
—Volevo dirti di prenderti la serata libera..questa sera esco con Ninì..
—Finalmente! Alla fine glie lo hai chiesto!
—Si, c’è voluto un po’, ma ce l’ho fatta.
—Dove la porterai? In uno dei tanti club?
—No, a Ninì non piacerebbero..non è come tutte le altre e poi non penso sia abituata a tutta quella confusione. Stavo pensando a quel posticino carino, vicino al molo, con la vista sul mare. Lo conosci?
—Si certamente ci ho portato Mimina. L’ha adorato.
—Perfetto. Finisco di leggere delle cartelle. A domani amico!
—Divertiti! A domani!
Finito di lavorare, andò da Cecilia e Chama per dire loro che quella sera sarebbero potuti andare al cinema con il nonno, e poi disse ai domestici che non avrebbe cenato all’ambasciata. Si andò a preparare e si accorse di essere agitato. Non gli era mai capitato prima, forse perché non aveva mai amato così tanto una donna. Optò per un paio di jeans neri, un maglioncino verde scuro, le sue comodissime Adidas e un cappotto nero. Si pettinò, si diede gli ultimi ritocchi, si mise il dopobarba e andò a prendere la macchina. 

 

Ninì vide le luci di una macchina dalla finestra e si alzò di scatto. Aveva le farfalle nello stomaco.
—OK è arrivato. E se non dovesse andare bene?
—Shh. Ninì, calma! Vedrai che andrà benissimo. Vi amate e quando state insieme, siete bellissimi. Cerca di rilassarti e passa una bella serata.
—Va bene.. a domani.
—A domani!

 

Thomas era appena arrivato, quando vide uscire una ragazza dalla pensione. Stava per prendere il cellulare, ma vide che quella stessa ragazza si stava dirigendo verso di lui. Gli ci volle un attimo per realizzare che era Ninì. Quando salì in macchina, rimase letteralmente a bocca aperta e non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Passarono dei secondi.
—Ciao..
—Ciao..ho qualcosa che non va?
—N-no sei bellissima, p-perfetta.—Diamine stava balbettando. Le si avvicinò e le diede un bacio su quelle labbra soffici. Si staccarono e sorrisero.
Thomas accese la macchina e si avviarono verso il ristorante. Ci fu un silenzio assordante, causato dal disagio, per la maggior parte del viaggio.
—Allora—disse Ninì—dove stiamo andando?
—è una sorpresa, ma sono sicuro che ti piacerà. Ci siamo quasi.

Quando arrivarono Thomas spense la macchina, uscì ed andò ad aprire la portiera di Ninì. La ragazza prese la mano di Thomas e insieme si diressero verso il ristorante. Era all’inizio del molo, con un piccolo prato all’entrata, delle panchine e una fontana. Appena entrarono, una donna andò loro incontro.
—Buonasera e benvenuti! Avete un tavolo riservato?
—Buonasera. Si..Parker.
—Perfetto, seguitemi.
Thomas prese la mano di Ninì e seguirono la cameriera. Il loro tavolo si trovava in una stanzetta riservata, con altri pochi tavoli e una vetrata da cui si vedeva il molo, tutte le barche e un bellissimo tramonto. Thomas fece sedere Ninì, le diede un bacio sulla guancia e si mise a sedere.
—So che posso sembrare ripetitivo..ma sei bellissima, la donna più bella che io abbia mai visto.
—Grazie, sei troppo gentile—disse Ninì arrossendo.
Trascorsero una cena tranquilla, parlando del più e del meno e ogni tanto qualche istante di silenzio, durante il quale si fissavano a vicenda, con il sorriso stampato sulle labbra. Finita la cena, decisero di fare una passeggiata sul molo. Si era alzata un po’ d’aria e Ninì ebbe un brivido di freddo. Thomas se ne accorse subito e le mise il suo cappotto.
—Tu non hai freddo?
—No, sto benissimo.
—Sicuro? E se ti ammali?
—Si sono sicurissimo. L’importante è che tu stia bene.
—Si grazie.
Camminavano mano nella mano, molto vicini. Arrivati alla fine del molo, videro una panchina  abbastanza riparata e si misero a sedere. Avevano ancora le dita intrecciate. Thomas le guardò e le sorrise.
—Sono stato benissimo, e tu?
—Si, ho passato una bellissima serata, grazie.
—Ne sono felice. Sai, non avevo mai visto questo lato di te.
—Ho molti lati e spero ti poterteli mostrare tutti, magari tralasciando i peggiori.
—No ti prego. Vorrei conoscerli tutti, dal primo all’ultimo, poiché solo in questo modo posso constatare la tua perfezione. —Vedendo la faccia scettica di Ninì, Thomas le disse—Non fare quella faccia. Sei la mia principessa. Sarai anche goffa, infantile, insicura, parli di continuo, ma con la tua gioia contagiosa, il tuo ottimismo, la voglia di fare, per non parlare della tua bravura con i bambini, mi fai innamorare ogni giorno di più. Per me sei perfetta.
—Wow non so cosa dire.
Thomas si mise cavalcioni sulla panchina e si avvicinò per baciarla. Questo bacio aveva qualcosa di diverso. Era appassionato, tanto che quando si separarono erano entrambi a corto di fiato.
—Allora..cosa te ne pare di questo posto?
—è stupendo. Non ci ero mai venuta prima. Anche se devo dire che non sono proprio il tipo di persona che va a mangiare fuori—gli disse con un sorriso sulle labbra a mò di scusa.
—E come mai, se posso chiederlo?
—Beh, quando ero piccola, mio nonno doveva lavorare e non aveva né tempo né soldi per portarmi fuori a cena. Però facevamo spesso dei picnic e quelli erano i miei momenti preferiti. Poi crescendo, non ho mai sentito il bisogno di andare a cena fuori. Fino a questa sera.
—Capisco. A differenza di te, i miei genitori avevano molti soldi, ma non avevano mai tempo per me. Passavano da una riunione all’altra e mi lasciavano spesso con la mia bambinaia, da cui scappavo e mi nascondevo in soffitta. Lì giocavo, facevo le costruzioni, leggevo, facevo qualche sonnellino e quando iniziava a fare buio, me ne tornavo in camera, aspettando che mamma mi venisse a dare la buonanotte. E il giorno dopo ricominciava tutto da capo.
—Pensi che sarebbe stato meglio se avessi avuto dei fratelli?
—Si, ho sempre creduto che sarebbe stato più facile. Questo è uno dei motivi per cui ho adottato Martin, Cho, Chama e Cecilia. Non volevo che vivessero in solitudine.
—Sai, mi sbagliavo..non sei affatto come un Pelato, sei generoso e hai un cuore enorme.—gli disse, dandogli un bacio.
—Tu credi?
—Si, sei quasi perfetto.
—Purtroppo sono molto lontano dalla perfezione. Non so come comportarmi con Martin..non so come aiutarlo..
—Hai provato a parlarci e a chiedergli cosa si aspetta da te, o magari come potresti aiutarlo a farlo sentire in pace con se stesso e con il mondo?
—No..non ci ho mai pensato. Però potrei provarci. Grazie Ninì.
—E di cosa?—gli chiese ridendo.
—Di essere così come sei. Unica nel tuo genere, diversa da tutte le altre. Non mi sono mai sentito così con una donna.
—In che senso?—gli chiese confusa.
—Ascoltato, amato, innamorato. Credo di essermi innamorato perdutamente di te.
—Tu mi ami?
—Si, ti amo.—le rivelò all’orecchio. Poi le diede un bacio dietro l’orecchio e inalò il profumo dei suoi capelli. —Inizia a fare un po’ più freddo. Vuoi tornare in ambasciata?
—No, ti prego. Sto così bene qui, con te. Hai freddo?—gli chiese preoccupata Ninì.
—Non molto..posso resistere.
—Dai, vieni qui, possiamo scaldarci con il tuo cappotto.—La ragazza restituì il cappotto a Thomas, che lo aprì e lo circondò intorno a Ninì. In questo modo erano praticamente attaccati. Trascorsero la serata a ridere, a parlare e a scambiarsi baci appassionati, finché Ninì non si addormentò sopra a Thomas. L’uomo si tolse il cappotto e vi coprì Ninì. Poi la prese tra le braccia e si diresse verso la macchina. La mise sui posti dietro per farla stare più comoda e mise la testa della ragazza appoggiata sulle sue gambe. La guardò dormire, accarezzandole i capelli e cercando di non farla svegliare perché sembrava così felice. Ringraziò per quel momento un milione di volte e capì che solo accanto a lei poteva trascorrere la vita che nel suo profondo aveva sempre sognato. Pensando ai suoi figli e ad un modo per lasciare Celina una volte per tutte, anche Thomas si addormentò.

 

Era l’alba. Ninì si svegliò e si accorse di essere in un posto che non riconosceva, però sentiva ancora il profumo di Thomas e qualcosa sotto la sua testa. Così aprì gli occhi molto lentamente, li stropicciò e vide che Thomas la stava guardando con un sorriso stampato sulle labbra.
—Buongiorno bambolina—le disse, dandole un bacio sulla fronte.
—Buongiorno. è già mattina?
—Si.. è l’alba.
—Oh no, si staranno chiedendo tutti dove sei.
—Non ti preoccupare di questo. Posso inventarmi qualcosa e passare dal retro.—le disse, accarezzandole le guance.
Ninì si tirò su egli chiese —Perché non mi hai svegliato? Saremmo potuti tornare a casa, così non avresti dormito in una posizione scomoda..
—Sembravi così tranquilla e a tuo agio… inoltre non volevo interrompere i tuoi sogni.—disse stampandole un bacio.
—Oh..ehm..grazie.
—Vieni con me.—La fece alzare dalle sue gambe, uscirono dalla macchina e Thomas la prese per mano, portandola lì vicino. Si sedettero su un muretto a guardare l’alba. Ninì appoggiò la testa sulla spalla dell’uomo, che le fece passare un braccio dietro la schiena e le baciò la nuca.
—è stato un appuntamento perfetto. Grazie mille.
—Di niente, principessa. Ti giuro che ce ne saranno altri e saranno sempre più speciali.
—Ti amo.
—Ti amo anch’io.
 Avvicinarono le loro facce, cosicché le loro fronti si toccassero e si guardarono profondamente negli occhi. Cercarono di imprimere nella loro memoria ogni dettaglio e sfumatura. Poi si alzarono e si diressero verso la macchina. Invece di aprire la portiera, Thomas spinse Ninì verso l’autovettura.
—Cos..?!—Ma l’uomo la interruppe con un bacio da capogiro.
—Mi mancherai, lo sai? Mi mancheranno questi momenti..
—No dai. Se me lo permetterai, verrò più spesso in ambasciata per occuparmi del nonno e dei bambini..così ci potremo vedere e passare un po’ di tempo insieme.
—Mi sembra perfetto. Ti aspetterò.—le disse con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
—Ora andiamo.— Ninì fece per girarsi, ma Thomas la bloccò per i fianchi. —E ora cosa succede?
—Vorrei guardarti per un’ultima volta e darti l’ultimo bacio.
—Ok, che sia l’ultimo.. poi torniamo a casa, che a quest’ora saranno tutti in piedi.
La guardò un attimo, poi si avvicinò per darle un bacio. Quando ebbe finito, le passò l’indice sul labbro inferiore, lo studiò, come se fosse qualcosa di unico e introvabile. Poi fece un passo indietro e le aprì la portiera. Salirono in macchina e si diressero verso l’ambasciata, felicissimi e con la determinazione di portare avanti questa bellissima storia.

 

Note: 

CIAO! Ho scritto questa storia di getto, ho iniziato e non riuscivo più a fermarmi. Come ogni anno, finisco per ricadere in questa telenovela e riguardarla dal primo all’ultimo episodio. Ho sempre voluto scrivere qualcosa, ma non sono mai stata sicura del mio modo di esporre i fatti.
Spero vi piaccia,
S. / Moonybook

 

 

   
 
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