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Autore: itachiforever    16/04/2018    6 recensioni
[Dragon Ball Super Stories - Chapter One]
[Spoiler - Contiene informazioni fino alla puntata 127 - Non verrà tenuto conto delle puntate successive - Ambientata dopo il Torneo del Potere] [Non è una Freezer x OC se lo diventerà sarà solo verso la fine]
Cosa succederebbe se Freezer fosse costretto a convivere per un anno intero con una comune ragazza terrestre? Riuscirà a sopportarla o la farà fuori prima dello scadere dei 365 giorni?
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Freezer, Lord Bills, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Whis
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Iniziando a conoscersi



 
Saki continuava a spostare lo sguardo dall'alto Sayan sorridente al più basso alieno dall'aspetto rettiliano e l’espressione corrucciata.
"Ciao Goku, è bello rivederti." Disse la ragazza, alzandosi dalla sedia e cercando di mantenere un certo contegno, mostrandosi comunque amichevole e sicura di sé. Dopo varie insistenze di Goku, Saki aveva finalmente iniziato a dargli del tu.
L'alieno bianco intanto la squadrava con occhio critico, attendendo che fosse lei a fare la prima mossa. Non avrebbe certo abbandonato i suoi modi da superiore con una comunissima terrestre.
Una comunissima terrestre che comunque aveva un aspetto a prima vista piuttosto interessante, pensò il tiranno, che non era certo del tutto immune alla presenza del gentil sesso. Aveva anche lui certe voglie in certi momenti di certe giornate.
Saki non si fece attendere e, da brava ragazza educata qual era, si presentò, nel modo migliore che le era venuto in mente.
"Lei dev'essere Lord Freezer. Il mio nome è Saki Mura, è un onore fare la sua conoscenza."
L'ice-jin, dovette ammetterlo almeno a se stesso, rimase piuttosto colpito dal modo di fare della sua futura coinquilina, da quella disciplina che dimostrava con la postura e con le parole, e un sorrisetto compiaciuto spuntò sulle sue labbra. Era da un bel pezzo che non riceveva tali dimostrazioni di rispetto, seppur minime come quella, dall'ultima volta che era stato a contatto con qualcuno del suo esercito. Gli erano mancate. Si divertiva a vedere i tentativi dei lecchini di entrare nelle sue grazie, ma presto si stancava e li eliminava. Saki però sembrava leggermente diversa da loro, sia dai più controllati che da quelli più paurosi: sembrava sincera.
La giovane riusciva a tenere un comportamento esemplare con chi riteneva meritasse il suo rispetto - o con chi riteneva dovesse far finta di rispettare - senza mai apparire però una ruffiana in cerca di favoritismi. Questo grazie al sorriso dolce che la caratterizzava e al suo tono molto gentile ma non dolcissimo, misto al controllo che riusciva ad avere sul suo corpo e sulle sue emozioni.
In genere aveva l'abitudine di guardare il suo interlocutore dritto negli occhi, come anche Freezer faceva, ma questa volta era diverso. Saki guardava quegli occhi rosso sangue, desiderosa per una volta di interrompere quel contatto che lei stessa aveva creato, ma incapace di sfuggirgli. Se avesse continuato a fissarlo ancora per molto, la sua maschera di perfezione rischiava di sbriciolarsi.
Morte, distruzione e paura erano ciò che riusciva a vedere in quello sguardo, che da solo bastava a far tremare i più coraggiosi degli uomini. Ma nonostante quel timore reverenziale che l'alieno incuteva, facendolo sembrare più imponente di quanto non facesse la sua altezza, Saki si sentí pervadere da un'ondata di ammirazione, dovuta forse a quello che Whis le aveva raccontato di lui.  Non era certo da tutti riuscire a conquistare quasi un'intera galassia, governarla e mantenerla sotto il proprio controllo per tutto quel tempo. E nonostante lui fosse un tiranno spietato, o forse proprio grazie a questo, aveva dei fedelissimi seguaci che avevano fatto di tutto per resuscitarlo e farlo tornare al potere quando venne sconfitto.
“Ma che ragazza per bene abbiamo qui” Disse Freezer con tono mellifluo “Piacere mio, Saki.”
“Ora che le presentazioni sono state fatte” Iniziò Beerus “Vedi di comportarti come si deve, Freezer. Se vengo a sapere che a Saki è stato fatto del male puoi scordarti la resurrezione.” Il suo tono faceva ben capire che se gli avesse disobbedito non sarebbe stato clemente.
Saki si sentiva onorata da tutte quelle attenzioni che un essere importante come il Dio della distruzione le riservava; la facevano sentire come se anche lei fosse importante. Ma quelle continue raccomandazioni a Freezer significavano anche che non si fidavano affatto di lui. Magari stava pianificando qualcosa che avrebbe portato a grossi guai, e lei non aveva modo di scoprirlo al momento.
Whis richiamò la sua attenzione, porgendole un piccolo oggetto rotondo verde scuro dal contorno dorato e con un pulsante blu su quella che pensava fosse la parte superiore. “Se dovessi aver bisogno di noi premi quel pulsante e risponderemo subito alla tua chiamata.” Le disse l’angelo.
"Grazie mille, lo terrò con cura. Sono abbastanza fiduciosa però, non credo sarà necessario usarlo." Disse rivolgendo uno sguardo veloce a Freezer.
"Cercherò di controllarmi." Il sorrisetto che lui fece però faceva pensare al contrario.
"Vedi di non farti scivolare ancora le mani, Saki non é resistente quanto noi" Gli ricordò Goku.
"Lo terrò a mente." Freezer frustò l'aria con la coda, un movimento che provocò uno schiocco abbastanza forte. Se quel gesto era per affermate la sua forza o il suo disprezzo per i presenti e la situazione, a Saki non era dato saperlo. Di sicuro però aveva l’aria di chi con una sferzata di quella cosa potesse polverizzare la roccia più dura, e da quello che Saki aveva visto dopo aver incontrato quella strana comitiva di umani e alieni era una cosa assolutamente possibile.
"Tutto questo non vale solo per lei, ma anche per tutti gli abitanti della Terra." Precisò Lord Beerus.
"Non si preoccupi, finché manterrete la promessa io manterrò la mia parola. Mi sembra di averlo già fatto fin ora." Il tono dell'Ice-jin stava diventando sempre più scocciato, segno che la sua pazienza stava per finire.
Anche Bulma notò questo particolare e intervenne per cambiare discorso.
"Stavo quasi per dimenticare! Ho intenzione di dare una festa per la nascita della piccola Bra tra un paio di giorni, siete tutti invitati. Ovviamente anche Saki e Freezer. Ne approfitteremo per festeggiare anche la vittoria del torneo."
Tra le esclamazioni euforiche all'idea del cibo di Beerus, Whis e Goku e lo sbuffare annoiato di Freezer, Saki aveva l'impressione di essersi lasciata sfuggire qualcosa.
"La nascita della piccola Bra. Uhm..." Poi finalmente realizzò che il pancione della donna era sparito. "Ma Signora Bulma! Ha partorito e io non me ne sono neanche resa conto! Congratulazioni!"
"Grazie mille Saki" Disse Bulma con aria orgogliosa. "Opera di Whis"
"...eh?" La ragazza era un po' confusa. Che voleva dire?
"Ohohoh" Rise l'interessato "Vegeta non voleva partecipare al torneo perché Bulma doveva partorire e voleva essere presente alla nascita. Così sono intervenuto."
"Incredibile! Se mai dovessi restare incinta mi ricordi di chiamarla" Scherzò Saki. O forse era seria?
"Sarò felice di aiutarti. Ma non abituatevi troppo."
"E quindi Vegeta è diventato un paparino responsabile?" Sghignazzò Freezer, che non aveva saputo del nuovo arrivo fino a quel momento. Tutti si erano guardati bene dal rivelargli questa informazione."E chi l'avrebbe mai detto?"
Bulma avrebbe voluto rispondergli, ma voleva anche evitare di creare ulteriore scompiglio, quindi lasciò correre.
"Ti andrebbe di vederla?" chiese alla ragazza "È dentro con Vegeta e i bambini"
"Certamente! Mi piacerebbe molto!" Così le due entrarono in casa, seguite da Freezer, anche lui curioso di vedere la figlia di Vegeta.
Quando la donna, girandosi, vide l’alieno che senza essere stato invitato le seguiva beffardo, non disse nulla, ma si vedeva che non ne era contenta. E Freezer se ne accorse.
“Conosco Vegeta da più tempo di tutti voi, mi sembra giusto che anche io veda la sua deliziosa prole” Disse lui, pronunciando quella parola con molto sarcasmo. Era piuttosto ovvio che intendesse l’esatto opposto. “Disgustose scimmie” pensò infatti.
Anche Saki si girò a guardarlo, incuriosita da quelle parole. “Vi conoscete da molto tempo allora?” Chiese.
“Si può dire che l’abbia cresciuto io” Rispose il Changeling, che ancora godeva dei torti che aveva fatto al principe Sayan.
Saki non sapeva molto di Vegeta: solo che non era un terrestre e che quando Bulma lo conobbe non era esattamente una brava persona. Ora capiva meglio il perché del comportamento scontroso dell’uomo ed era curiosa di saperne di più. Se non altro avrebbe avuto qualcosa di cui parlare col suo nuovo coinquilino.
“Bhe questa si che sembra una storia interessante” Gli disse rivolgendogli un leggero sorriso, ricambiando quasi quello del tiranno spaziale.
“Suppongo che qualcuno potrebbe definirla tale, sì” Disse lui, decidendo sul momento che avrebbe sparlato un po’ di Vegeta, e degli altri, se la ragazza gliene avesse dato occasione, per il puro gusto di farlo. Era al momento impossibilitato a farli fuori, almeno li avrebbe ridicolizzati un po’. Questo era quello che lui sperava.
Arrivarono finalmente nella stanza dove i bambini, Trunks e Goten, cercavano di far ridere la piccola Bra supervisionati da Vegeta. E lì iniziarono i problemi.
“Che diavolo ci fa lui qui?!” Il principe Sayan iniziò a sbraitare, indignato dalla presenza del suo secondo peggior nemico –il primo restava Kakaroth – provocando il pianto della neonata spaventata da quell’improvvisa confusione e i conseguenti rimproveri della moglie.
In tutto questo, Freezer stava a sogghignare e Saki faceva del suo meglio per non sbuffare esasperata. Andava sempre a finire con Vegeta e Bulma che litigavano per ogni minima cosa quando lei era nei paraggi. Aveva anche iniziato a pensare che fosse lei la causa del malumore dell’uomo.
Vedendo che la cosa sembrava andare per le lunghe ed essendosi creato un silenzio piuttosto imbarazzante tra lei e l’Ice-jin, decise di prendere l’iniziativa. Si avvicinò ai bambini e li salutò allegra.
“Ciao ragazzi. Eccitati per il nuovo arrivo?”
“Ciao Saki!” Le risposero loro in coro. Aveva già incontrato entrambi i bambini, dato che Trunks era il figlio di Bulma e Goten il suo migliore amico, e quei due erano sempre lì in giro quando non erano a scuola.
“Non è carinissima?” Le chiese Goten.
“Non è che sai farla smettere di piangere?” Chiese invece Trunks, che faticava a tenere bene la bambina che urlava e si agitava.
“Posso provare” Saki non era molto esperta di bambini, ma quella in particolare rischiava di cadere a terra da un momento all’altro, quindi preferì prenderla in braccio.
"Ehilà! Ciao piccolina!" iniziò a cullare la bambina, facendole facce buffe e parlandole...bhe...con quella strana vocetta che si usa con i bambini - o gli animali - riuscendo a calmarla quasi subito con sua grande sorpresa. Non era poi così diversa dal suo gatto: bastava prenderlo in braccio e fargli qualche moina per fargli smettere di fare l'offeso.
"Wow! Sei proprio brava con i bambini!" Si complimentò Trunks.
"Sarai una mamma bravissima!" Le disse Goten sorridendole. Saki si sorprendeva sempre di quanto fosse uguale a Goku.
La ragazza, un po' imbarazzata da quell'osservazione, arrossí leggermente e si fece sfuggire una risatina nervosa.
"Mi sembra un po' troppo presto per quello, ma grazie Goten" gli rispose gentile, sempre con un sorriso.
Freezer, decisamente annoiato da quell'adorabile quadretto, si avvicinò per guardare meglio la bambina, mani dietro la schiena ed espressione di sufficienza.
Saki, convinta che non le avrebbe fatto nulla, più per il disgusto che sembrava mostrare nei confronti della creaturina che per odio verso Vegeta, si girò leggermente verso di lui per consentirgli di vederla meglio.
“E’ carina, non trova?”
“Pff, una piccola scimmietta.” Rispose quello, decisamente poco impressionato e anzi forse addirittura schifato dalla bimbetta che lo guardava e sorrideva.
Saki ridacchiò a quella definizione, che a lei sembrava simpatica, non sapendo della capacità dei Sayan di diventare giganteschi scimmioni con la luna piena.
“Sarà una scimmietta, ma almeno assomiglia più alla signora Bulma che al signor Vegeta” Affermò lei sottovoce, in modo da farsi sentire solo dal lucertolone.
Freezer rise pacatamente a sua volta, divertito da quella constatazione. “Hai ragione, resta da sperare che non abbia neanche il suo brutto carattere.”
Sentendo i due ospiti, a lui alquanto sgraditi entrambi, ridacchiare Vegeta lasciò perdere la moglie e si precipitò a passo svelto verso di loro, con un atteggiamento decisamente aggressivo. Vedendoselo arrivare in quel modo Saki ebbe un momento di paura quando incrociò gli occhi scuri e rabbiosi dell’uomo e d’istinto indietreggiò, andando ad addossarsi un po’ troppo al tiranno galattico per un movimento del tutto casuale, finendo con l’inciampare quasi sul piede di lui.
Freezer non si scompose di certo e senza spostarsi di un millimetro la sorresse con la sua coda, dandole una leggerissima spinta in avanti sulla schiena per farle recuperare l’equilibrio prima ancora che lei lo perdesse del tutto.
Vegeta sembrava troppo arrabbiato anche per accorgersi che la ragazza che teneva sua figlia in braccio aveva rischiato di cadere per colpa sua. Senza alcuna delicatezza le strappò la bambina dalle braccia. “Dammi qua!”
“E-ehi!” Prima che potesse dire qualcosa, venne zittita subito.
“Chi ti ha dato il permesso di prenderla eh?!”
“VEGETA!” Bulma intervenne nuovamente a riprendere il marito.
“Ma come fa a sopportarlo?” Si chiedeva Saki. “Come diamine ha fatto a sposarlo?!”
“Ti sembra il modo di comportarsi con gli ospiti?”
“Taci donna!” La zittì lui, anche se solo per breve tempo. Ebbe giusto il tempo di ringhiare contro il suo ex capo “Non azzardarti ad avvicinarti a mia figlia!”
“Come mai così nervoso, Vegeta?” Lo stuzzicò Freezer “Qualcosa ti turba? Per caso ti rode ancora che tu sia arrivato, come sempre, secondo? E stavolta solo per merito mio aggiungerei!” Il suo ghigno andava ad allargarsi sempre di più, insieme alla vena pulsante sulla fronte del combattente di fronte a lui.
Vegeta stava per tirargli un pugno in faccia, ma un’ulteriore intervento di Bulma interruppe l’imminente scontro sul nascere.
“Adesso basta voi due!” Bulma prese la bambina, che aveva ricominciato a piangere, e se la strinse al petto. “Sono stufa di sentirvi litigare ogni volta che vi scambiate uno sguardo. Comportatevi da persone mature invece che fare i bambini!”
Il silenzio cadde nella stanza e poco dopo Saki, scura in volto, decise che era arrivato il momento di andarsene a casa.
“Credo sia arrivato il momento di levare il disturbo Mrs. Bulma.” Disse infatti, con una freddezza che stonava molto con il suo solito fare.
La donna assunse un’espressione mortificata e annuì leggermente. “Mi spiace per il comportamento di mio marito, Saki. Vi accompagno alla macchina.” Mosse qualche passo in direzione della porta, ma la bambina era piuttosto innervosita da tutto quel baccano fatto negli ultimi momenti e non voleva più saperne di smettere di agitarsi in preda al pianto.
“Non si preoccupi, conosco la strada. Lei si occupi della bambina. Buona serata.” Detto ciò si voltò e si avviò verso l’uscita che portava al giardino sul retro.
Freezer fece lo stesso, lanciando un ultimo ghigno a Vegeta che portava il chiaro messaggio “Sei sempre il solito scimmione idiota.”
Mentre camminavano per il corridoio l’alieno commentò “Vegeta non è cambiato per nulla in tutti questi anni. Sarà anche passato dalla parte dei buoni, ma il suo comportamento è uguale a quello di quando era un mocciosetto al mio servizio. Ma almeno prima era ubbidiente e meno fastidioso.”
“Dicono che si peggiori con l’età.” Disse la ragazza. E in quel preciso istante si rese conto di una cosa: la coda di Freezer non le si era staccata di dosso, ignorata da tutti, fino a quando lei non si era mossa per andarsene. Il pensiero le provocò una strana sensazione, che lì per lì non riuscì a spiegarsi, ma che la fece arrossire leggermente sulle guance.
“Grazie per avermi aiutata a non cadere, prima.” Aggiunse. Saki non era più abituata ad avere qualcuno che le urlava in faccia; situazioni del genere riuscivano ancora a metterla molto a disagio.
“Figurati.” Disse semplicemente lui.
Una volta arrivati all’esterno Saki si affrettò a salutare Lord Beerus, Whis e Goku, che rimasero abbastanza sorpresi dal vederla meno allegra di pochi minuti prima. Aveva reso abbastanza evidente la sua volontà di andarsene e nessuno obiettò.
Saki e Freezer quindi si congedarono e a breve salirono sulla macchina di lei. I sedili non erano fatti per ospitare qualcuno con una coda dalle dimensioni pari a quella dell’alieno, ma lui riuscì comunque ad accomodarsi, tenendosela accanto dal lato dello sportello.
Saki non sapeva se la convivenza con “l’Imperatore del male” sarebbe stata pacifica o comunque sopportabile, ma era assolutamente certa che non sarebbe mai e poi mai riuscita a sopportarne una con quell’odioso Sayan.





A/N
Ciao a tutti!
Sono finalmente tornata con il secondo capitolo di questa storia. Che ne pensate?
Non mi trattengo molto, quindi come promesso eccovi l’immagine della simmina che mi ha ispirato il personaggio di Saki.
In più ecco una piccola curiosità: in giapponese “Saki” vuol dire “destinazione” o, secondo google traduttore, “precedente”. “Murasaki” vuol dire “viola”, colore che caratterizza e piace molto sia a Saki che a Freezer. C’è un personaggio nella prima serie di Dragon Ball che si chiama Murasaki ma non ha nulla a che vedere con questa storia.
Grazie di essere arrivati fin qui e a presto!



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