Eccola,
nel suo splendore decadente, dove una volta vivevano più di
dieci bilioni di
creature senzienti, dove una volta combattevano titaniche battaglie
imperi
stellari, federazioni interplanetarie e enormi flotte pianeta, ora non
c'è
altro che morte e devastazione, la Via Lattea.
Miliardi
di pellegrini si affrettano a raggiungere le
estremità della galassia, sperando di sfuggire alla lenta ma
inesorabile morte
della loro vecchia dimora.
E
mentre queste arche della speranza solcano i cieli cercando
salvezza, pirati, predoni e tutte le mostruosità che lo
spazio ha da offrire si
contendono i resti della più grande civiltà che
abbia mai popolato il Gruppo
Locale, quella della razza Umana.
Il
ponte della Solcastelle era vuoto, quasi tutti i
passeggeri erano rintanati nei loro alloggi, aspettando che la grande
nave
compiesse il salto, solo un piccolo gruppo di figure rimaneva ad
osservare le
stelle.
<
Capitano, i motori saranno pronti fra dieci minuti >,
un giovane ragazzo, sull'attenti e con uno sguardo che trasudava
ammirazione,
aveva appena rivolto queste parole ad una figura slanciata, coperta da
un
mantello e che volgeva uno sguardo pensieroso ma deciso,
verso gli
innumerevoli puntini luminosi sopra il ponte.
<
Ottimo, torna dentro e aspetta il mio ordine, voglio
dare un'ultima occhiata a questa vecchia galassia > il capitano
rivolse una
faccia rugosa e barbuta alla figura che aveva alla sua destra, un
soldato, con
l'armatura delle truppe d'assalto dell'Impero Centrale, composta da
fasci di
fibre di biometallo con placche di adamantio, in un perfetto rapporto
leggerezza-resistenza, che rendeva gli assaltatori il perfetto incrocio
tra un
carroarmato e una zanzara, in grado di muoversi sotto un bombardamento
orbitale
e in grado di sfondare le linee nemiche grazie ad un equipaggiamento
terrificante, composto dal fucile d'assalto Raptor, leggero e preciso,
due
pesanti pistole semiautomatiche Sorrow al plasma, e per finire la lama
energetica modello Dyrnwyn lama lunga un metro
divisibile in due
spade da cinquanta centimetri, in grado di tagliare le armature
migliori come
burro.
<
Allora, cosa ne pensi? Facciamo un primo salto e ci portiamo a qualche
anno
luce da Andromeda, poi mettiamo tutti sotto ghiaccio e ci risvegliamo
quando
saremo fuori da questo inferno. Mi pare un buon piano! >, il
capitano cercò
di sorridere, ma era inquieto, il soldato si tolse l’elmo,
rivelando la faccia
di una donna di mezz’età, con la pelle inscurita e
screpolata dai soli, i
capelli ingrigiti e dei profondi occhi neri preoccupati: < Ho un
brutto
presentimento, Capitano, la Solcastelle era una nave da crociera, non
abbiamo
nemmeno una scorta e il confine con la galassia di Andromeda
sarà pieno di
pirati >, < Oh ma per quello ci sei tu >, la
risposta del Capitano fece
comparire un lieve sorriso sulla faccia della donna, < Per una
volta da un
sacco di tempo, sento di star facendo qualcosa di buono, aiutando
queste
persone a raggiungere un posto vivibile, è una sensazione
strana, non dover
combattere per la gloria dell’Impero Centrale o per
denaro… >, < Se le
cose stanno così, mi tengo i compenso! >, i due
risero, < Bene >,
disse il Capitano < Ora di andare, a breve faremo il salto
>, i due si
incamminarono lungo il ponte, quando all’improvviso gli
mancò il ponte sotto i
piedi, cadendo notarono subito una cosa, gli scudi della nave si erano
attivati
per respingere un attacco.
Nonostante
la pronta risposta pronta dei sistemi di il colpo ricevuto era stato
tale da
scuotere l’intera nave, un secondo colpo abbatté
gli scudi mentre il debole
contrattacco dei cannoni leggeri si infrangeva contro gli scudi
energetici di
una nave da guerra.
<
MERDA! Non è una nave pirata, COME MAI UN INCROCIATORE DA
GUERRA DELLA
FEDERAZIONE GALATTICA CI STA SPARANDO CONTRO?!? > il Capitano si
mise le
mani fra i capelli, mentre l’incrociatore che aveva smesso di
sparare si
posizionava sopra la Solcastelle, preparandosi
all’arrembaggio.
I
sistemi dell’armatura d’assalto si attivarono al
massimo, il capitano attivò il
campo di forza personale ed estrasse un fucile a colpo singolo dal
mantello.
Piovendo
letteralmente dall’incrociatore, decine di nemici si
riversarono sul ponte
della Solcastelle estraendo un rozzo armamento composto da pistole,
lame corte,
e mitragliatrici leggere, erano goblin, come veniva soprannominata una
variante
della razza umana, piccola di statura e dalla pelle griogioverdastra,
con arti
allungati e tratti somatici pronunciati e grotteschi che si era
sviluppata nel
braccio del cigno per poi espandersi per tutta la galassia, erano
estremamente
prolifici e aggressivi, e anche prima dell’attuale situazione
erano in gran
parte pirati e mercenari, individualisti e poco propensi alla
diplomazia i
goblin non riuscivano a vedere più in là del
proprio naso quando si parlava di
guadagni e si buttavano a capofitto su qualsiasi cosa potesse garantire
loro un
guadagno facile, o come in questo caso, un bottino.
I
proiettili iniziarono a volare sul ponte della nave, i goblin
sprezzanti del
pericolo, si buttavano in avanti senza curarsi di quanti ne morissero,
mentre
il capitano cercava una copertura visto che il suo scudo stava
soffrendo i
colpi subii, l’assaltatrice volteggiava tra i nemici
facendone scempio con le
pistole, in pochi minuti era diventata l’obbiettivo dei
pirati che cercavano di
metterla fuorigioco per poter procedere nel saccheggio della nave.
Sapendo
di non poter perforare l’armatura d’assalto con le
loro armi leggere, i goblin
dotati di lame energetiche tentavano di avvicinarsi a lei per averla a
portata
dei loro fendenti sgraziati, per fare questo usavano come scudi umani
altri
goblin, che non erano dotati dell’equipaggiamento adatto per
affrontare la
guerriera.
D’altro
canto lei sembrava avere vita facile, i sensori dell’armatura
le permettevano
di conoscere la posizione di ogni avversario e di anticiparne i
movimenti, la
sua agilità le permetteva di evitare molti proiettili mentre
gli altri venivano
fermati dallo scudo, ogni volta che i goblin cercavano di mettere in
atto una
qualsiasi strategia per colpirla, piombava in mezzo a loro, eliminando
gli
elementi chiave e sparando senza sprecare un singolo proiettile,
eliminando un
goblin ogni volta che premeva il grilletto.
La
sua superiorità era palese, da sola teneva in scacco decine
di goblin, e
proprio in quel momento giunsero i rinforzi, un drappello di guardie
armate di
fucili d’assalto semplici, ma sufficienti a respingere gli
assalitori giunse
sul ponte ricacciando indietro l’orda senza
difficoltà.
I
goblin sopravvissuti si lanciarono dal ponte sfruttando dei rozzi
sistemi di
volo per raggiungere la loro nave.
<
Non devono scapparci o l’incrociatore farà fuoco
sulla Solcastelle! > urlò
il Capitano.
La
donna si lanciò anch’essa dal ponte, il suo
sistema di propulsione era migliore
di quello dei nemici e le permise di superarli raggiungendo il ponte
dell’incrociatore
nemico in un batter d’occhio.
Nel
momento stesso in cui mise piede sulla nave pirata comprese il suo
errore,
decine di pirati le si lanciarono contro da ogni direzione, uscendo
dalle varie
botole presenti sulla nave, era un’imboscata grossolana, che
contava più sui
numeri che ne sulla strategia, la donna estrasse la lama energetica e
falciò
senza nessun problema decine di goblin che attaccavano da ogni
direzione.
Quando riuscì a mettere le spalle al muro passò
al fucile d’assalto, liberando
il ponte da ogni nemico.
Corse,
sapeva che i goblin avrebbero presto fatto fuoco e doveva raggiungere
la sala
comandi.
Con
la lama energetica in mano si fece strada lungo i larghi corridoi
dell’incrociatore
incontrando ben poca resistenza da parte dei goblin, conosceva bene la
struttura di quelle navi, che aveva attraversato così tante
volte in altre
occasioni, ma temeva comunque di non fare in tempo, già il
suono dei cannoni
che si caricavano scuoteva l’intera nave.
La
lama energetica con uno stridore assordante si fece strada nella spessa
porta
metallica che proteggeva la sala comandi, aperta una fenditura
l’assaltatrice
dovette sfruttare al massimo i sistemi di potenziamento muscolare
dell’armatura
per piegare le lastre di metallo che formavano la porta, arrivando ad
abbassare
gli scudi, ma il gioco valeva la candela, i proiettili dei nemici
dall’altro
lato della porta rimbalzarono contro le lastre di adamantio mentre il
biometallo si contraeva e si allungava per creare un buco sufficiente
al
passaggio di una persona.
Come
fosse la morte stessa, l’assaltatrice entrò nella
stanza, sparando a raffica
con il fucile d’assalto e costringendo tutti i goblin a
nascondersi o a cercare
copertura.
Gli
schermi della nave da guerra, rincuorarono la donna, nessun colpo era
partito
contro la Solcastelle, ma i cannoni erano carichi, aveva fatto appena
in tempo.
Tirò un sospiro di sollievo, ma questo la distrasse per un
attimo.
La
lama in Acciaio di Orione aveva trovato un punto nella schiena non
protetto
dalle piastre di adamantio e si era conficcata nelle fibre arrivando a
perforare la pelle della guerriera, gli occhi colmi di risentimento di
un
goblin la fissavano da sotto le sue spalle.
La
donna si girò colpendo con un calcio il goblin che
l’aveva colpita alle spalle
e poi lo finì con un colpo del fucile, ma si
stupì notando un sorriso beffardo
sul volto del goblin morente.
In
preda all’ansia si girò e notò con
sgomento che un pirata ferito si era
trascinato fino ai comandi dei cannoni e aveva fatto fuoco.
La
donna come una furia sparò sul goblin e si gettò
sui comandi per annulare il
colpo, ma era tardi, una tempesta di fiamme si abbatté,
sulla Solcastelle.
La
donna urlò con tutta la sua forza, ma prima che potesse fare
altro, notò lo
scintillio degli scudi della nave, si erano riformati in tempo per
proteggerla
dal colpo dell’incrociatore. L’assaltatrice si
buttò sui comandi, disattivando
le armi dell’incrociatore e abbassandone gli scudi, i primi
colpi dei cannoni
leggeri della nave da crociera iniziavano a fare danni alla corazza
dell’incrociatore
stando a quanto riportato dagli schermi, ora però doveva
uscire prima che la
perforassero facendo esplodere la nave da guerra.
Mentre
faceva il percorso inverso a quello fatto per arrivare alla sala
comandi, la
guerriera percepì chiaramente il rombo dei motori
dell’incrociatore che si
attivavano, che qualche goblin sopravvissuto tentasse la fuga? Doveva
affrettarsi allora, la donna raggiunse finalmente il ponte, vide i
colpi dei
cannoni della Solcastelle che si schiantavano contro
l’incrociatore e vide che
questo era in movimento, precisamente in rotta di collisione con la
nave da
crociera, il sopravvissuto aveva deciso di suicidarsi e portare con
sé gli
avversari.
Era
troppo tardi per fare qualsiasi cosa, la donna riuscì a
vedere gli occhi
terrorizzati del capitano sul ponte della sua nave mentre
l’incrociatore vi si
schiantava contro,
poi
le fiamme.
Oh,
è tipo un bel po’ che non scrivo più
niente, quindi non mi ricordo bene come
funziona, spero che EFP non faccia casini quando carico il testo.
BTW
recensite e arrivederci.