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Autore: moonquakes    18/04/2018    0 recensioni
Aurielia era una Repubblica felice, finché quattro persone, annoiate dalla sua pace, hanno deciso di fare un colpo di stato e hanno preso il posto della vera presidentessa di essa, Shizue Hirai. Questi individui hanno imposto le loro leggi, che hanno reso la Repubblica un posto triste e desolato. La regola principale è che le relazioni amorose di ogni tipo sono proibite. Ma loro non sanno che cinque ragazzi, differenti tra loro ma uniti dalla voglia di far tornare Shizue al suo posto e di professare il loro amore, sono pronti a mettere fine a tutto ciò, con qualunque mezzo.
Versione Italiana, con qualche differenza di trama e senza gijinka, di Deluxe Storm, una mia idea per un gioco di lotta con umanizzazioni di canali TV come personaggi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15 Aprile 20xx, Aurum City, Aurielia
 
Era un giorno normale per Shizue Hirai, Presidentessa della Repubblica di Aurielia. Non sapeva che in pochissimi attimi la sua vita sarebbe cambiata in peggio.
Lei era seduta nella sala presidenziale, dove solitamente lei svolgeva le sue mansioni, tipo leggere le carte o scrivere lettere ai capi degli stati vicini al suo. Era vestita con l'uniforme dell'esercito della Repubblica, i capelli raccolti in uno chignon alto. Normalmente, anche solo per svolgere piccole azioni, lei si vestiva così. Le piaceva tanto far vedere il suo potere con il suo abbigliamento.
"Presidentessa, c'è qualcuno che vuole parlare con lei." disse una delle guardie che si trovavano nella stanza presidenziale e proteggevano la stanza da entrate non previste.
"Fatelo venire qui" disse lei con voce ferma. Non sapeva che aveva fatto un grandissimo sbaglio.
Passarono due minuti e la guardia tornò con quattro persone. Una era una donna dalla pelle pallida, capelli quasi neri con un ciuffo giallo dorato, lisci, raccolti in parte in due piccoli chignon e il resto lasciato sciolto e con gli occhi giallo dorato. Indossava un tailleur grigio scuro, con i bordi giallo dorato e sotto la giacca, una camicia bianca, aveva delle scarpe con tacco nere e al collo portava un collarino dello stesso colore del tailleur, semplice. C’era un’altra donna, scura di pelle, dai capelli neri, ondulati e corti che coprivano l’occhio destro con gli occhi neri, vestita con una giacca lunga bianca, camicia nera e gonna anch’essa nera, il tutto completato da degli stivali lunghi fino al ginocchio bianchi. Indossava anche un baschetto bianco in testa con una spilla a forma di più attaccata ad esso. Presente era un’altra donna ancora, anch’essa scura di pelle e con i capelli neri e corti, la frangia raccolta indietro, gli occhi nascosti da paio di occhiali da sole scuri. Aveva vari piercings e le orecchie a punta. Vestiva in modo piuttosto provocante, e anche un poco osceno, visto che aveva ben poco addosso: una giacchetta nera cortissima con della pelliccia viola che a malapena nascondeva parte dei seni, e non indossava nulla sotto di essa, una minigonna che anch’essa copriva poco azzurra e da cui spuntavano ai lati i bordi del perizoma (rigorosamente nero) e un paio di stivali viola che arrivano fino alla coscia e che avevano sul bordo della pelliccia azzurra. Con le tre donne c’era un uomo dalla pelle scura e i capelli bianchi ben pettinati, anche lui con la frangia tirata indietro. Aveva gli occhi di un azzurro acceso e portava una leggera barba. Vestiva molto elegante, con una giacca che arrivava fino alle gambe viola chiusa da bottoni argentati con i bordi azzurri, sotto di essa c’era una camicia dal collo alto bianca e al collo aveva un fazzoletto azzurro. Portava anche un paio di pantaloni bianchi con delle bande ai lati azzurre e scarpe stringate viola e alle mani dei guanti viola scuro.
Alla vista delle quattro persone, Shizue rimase incredula. Era convinta che doveva parlare con una sola persona, non con quattro.
“C’è qualcosa che non quadra.” dichiarò con un filo di voce e shockata. Non sapeva più come reagire, e aveva un brutto presentimento che non aveva idea di come spiegare.
“Buongiorno, signora Hirai. Siamo venuti in pace.” disse la donna con i capelli lunghi con una voce leggermente aggressiva.
“Chiamatemi presidentessa, io e voi non ci conosciamo.” disse la presidentessa che mentre diceva questo, si alzava dalla sua poltrona e si avvicinava alle persone.
“Beh, è vero. Lei non ci conosce. Ed è meglio così.” rispose l’unico uomo del gruppo, con una voce autoritaria.
“Posso perlomeno chiedervi i vostri nomi? O devo rimanere all’oscuro di tutto?” chiese Shizue. Si stava già stufando di questi quattro ed erano lì da pochi minuti
“Io sono Valérie Voltaire.” disse la donna con il tailleur, visibilmente annoiata dalla domanda.
“Il mio nome è Cosette Bolloré.” rispose la donna con la giacca lunga, con una voce morbida e suadente.
“Madison Redstone.” disse la donna poco vestita molto duramente.
“E io mi chiamo Ulysses Neville.” disse l’uomo del gruppo.
Shizue si avvicina un poco di più al gruppo. Era spaventata e curiosa di loro.
“Bene, perlomeno so come chiamarvi. Che cosa vi ha portato qui?” chiese lei, ma pensò dopo un secondo che la sua domanda era un errore.
“Se lo diciamo lei ci sbatte fuori di qui” dichiarò Cosette divertita.
“Che c’è di divertente?” domandò la presidentessa, che era sempre più confusa da tutto quello che stava succedendo in questa stanza.
“Oh, nulla.” rispose Madison e con quello si avvicinò a lei e la strinse a sé.
“Sicurezza!” urlò Shizue, non si era accorta che era caduta nella loro trappola.
“Sicurezza di che? Non ti sentiranno mai, abbiamo addormentato tutte le guardie.” dichiarò Ulysses, che aveva un leggero sorriso sulla faccia.
“Maledetti! Adesso mi spiegate cosa volete da me? Perché mi avete presa?” disse una presidentessa molto confusa.
“Sa… Vogliamo il suo governo e Aurielia.” Disse Valérie con una certa dolcezza nel suo tono di voce, mentre si sistemava i suoi capelli.
“Siamo stufi della pace che regna sovrana sulla Repubblica. Le cose devono essere più moviventate. E con lei in giro, questo non è possibile.” declarò Madison, leggermente stufa di stare davanti a qualcuno che ci aveva messo così tanto a capire che non erano lì per essere suoi amici.
“No, non potete dire questo, io ci metto il mio meglio per governare lo stato e far sì che sia tutto in equilibrio con gli stati confinanti.” disse Shizue, molto spaventata.
“Invece possiamo. E pensiamo che la Repubblica sotto di noi sarà uno stato migliore. Madison, addormentala, quando si sveglierà vedrà un’Aurielia differente. Comandata da noi quattro.” dichiarò Cosette, molto decisa.
“Subito, Cosette.” rispose Madison, che tirò fuori dalla giacca una siringa piena di un liquido azzurro.
“Per piacere, no!” implorò la presidentessa.
“Niente no, ormai e deciso. Buonanotte signora Hirai.”  disse Ulysses che accarezzò il viso di Shizue mentre Madison iniettava nel suo braccio braccio il liquido azzurro contenuto nella siringa. Quando finì, la ormai non più presidentessa cadde a terra, senza sensi.
“Adesso Aurielia è nostra.” dichiarò Valérie e si face scappare una risata malvagia.
 
***
L'angolo della Lune
Buooooongiorno gente di EFP. Sono tipo nuova nello schivere storie. Infatti si nota...
Come scritto nella intro, questa è una versione senza gijinka del mio progetto Deluxe Storm, un fighting game con umanizzazioni di canali TV come personaggi.
Questo è solo un prologo, che fa vedere il "colpo di stato" che ha tolto dal potere Shizue. Eh sì, furono in quattro a farlo. E in quattro comandano Aurielia adesso. 
Nel primo capitolo si incontreranno i protagonisti, che sono cinque ragazzi. 
Una curiosità. La storia si chiama Secrets. per una ragione. La canzone Himitsu di Hatsuki Yura. Parla di una ragazza che è innamorata di un'altra ragazza ma l'amore tra esse è proibito. Quindi la prima ragazza si suicida. E durante il suicidio sogna di abbracciare e baciare l'altra ragazza. Anche in Secrets. l'amore è proibito. Non ci sono suicidi, però.
  
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