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Autore: Glorja_    20/04/2018    0 recensioni
Cosa succede se hai il carattere da guerriera e non vuoi smettere di lottare per qualcosa che ami?
Succede che sei nella merda e che tutto é un paradosso e tu rimani lì, seduta, a guardare il vuoto e a pensare
“Ma perché a me?”.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salgo sulla macchina velocemente, senza guardare altrove, eccitatissima. Mi siedo, mi giro verso di lui ed eccolo in tutto il suo splendore. Il suo sorriso mi da sicurezza e mi riempie di gioia, é sicuramente il più bello che abbia mai visto. Mi sento sempre piccolissima difronte a cotanta bellezza. 

Gli prendo il viso, lui prende il mio e lo bacio come se non lo vedessi da anni. É sempre così tra noi. Il fatto di non stare insieme ci mantiene così separati. 

“Voglio sapere tutto”.

Hardy tiene molto allo studio, anche se non si direbbe. É al terzo anno di università, pur non spendendo molte ore a studiare, se la cava benissimo. Ha sicuramente un dono. 

Gli racconto dell’esame e dopo di che andiamo a fare un giro in macchina. Rimaniamo in zona, non possiamo spostarci di molto, altrimenti potrebbero vederci. La cosa mi infastidisce ogni volta che ci penso, ma oggi ho deciso di non litigare e quindi non apro l’argomento. Ormai sono anni che ribadisco sempre la stessa cosa, come un disco incantato.

 “Chissà cosa succederà quando perderò la pazienza” dico tra me e me, mentre osservo fuori dal finestrino. 

Raggiungiamo gli altri nostri amici per fumare una sigaretta. Il posto è lo stesso, ci incontriamo sempre tutti qua. 

Hardy inizia a parlare di calcio come è solito a fare mentre io scambio qualche parola con Finn e non passa molto tempo prima che Hardy inizi a fissarmi male. É molto geloso di me, quasi ossessionato, so che vorrebbe chiudermi in macchina per non farmi vedere e parlare da nessuno, ma non può controllare la mia voglia di socializzare. 

Mi avvicino a lui perché so che é quello che vuole, mi da una pacca sulla spalla e spreca due paroline per prendermi in giro. Si avvicina al mio orecchio quando gli altri sono presi da uno stupido discorso sui tatuaggi e senza farsi sentire pronuncia queste parole:

“Tra poco andiamo via da qui, voglio sentire il calore della tua pelle contro il mio” , lasciandomi con la bocca aperta e le gambe mollicce che sembrano non reggere bene il mio peso. Rispondo con un semplice sguardo. Lui ha capito, lo so. 

É strano come due persone come noi comunichino attraverso sguardi, gesti, mosse. Si impara a comunicare così quando non si può essere espliciti. Gli altri ragazzi hanno capito da tempo che tra me e Hardy non c’è una semplice amicizia, ma noi facciamo finta di nulla, infatti lui mi tratta come una comune amica e fa male, molto. 

 

“Mi fai impazzire Ester, ti giuro”. Stringe forte le mie natiche, come se io volessi scappare e mi spinge verso il basso, verso di lui. Sta per scoppiare, lo vedo e infatti non si trattiene più ed esce da me in tempo per venire sulla mia maglietta. 

Si stende accanto a me e mi cinge la vita con un braccio. Mi fa sentire al sicuro.

“Mi fai stare bene” mi dice ed io gli accarezzo il volto. “Anche tu mi fai stare bene” ed é una mezza verità, vorrei stare meglio di così.

 

“Ester sbrigati, stiamo per arrivare” dice il messaggio di Elèna. È l’amica più sincera che ho e l’unica con cui ho mantenuto sempre lo stesso rapporto. Ci consociamo da 8 anni, é una pazza che ama la vita, la ammiro tantissimo, é una ragazza molto coraggiosa. Finisco di mettere il rossetto, prendo la borsa ed esco di casa. Salgo sulla macchina, guida la sorella di Elèna, Iris. Meglio così, posso permettermi di festeggiare. 

 

Nel giro di un’ora io ed Elèna stiamo barcollando in giro per il locale. Il mio telefono non ha ancora accennato un segnale, questo vuol dire che Hardy é ancora con la sua ragazza. Il pensiero mi fa ribollire il sangue, sono furiosa. 

Sto per cadere, ho esagerato, ma mentre cerco di appoggiarmi al primo tavolo che vedo, tocco una spalla. Alzo gli occhi imbarazzata per vedere con chi sto per fare una figuraccia. È Chris. Subito lo abbraccio. 

“Ester” ride “ma cosa stai combinando?”.

“Scusami tanto, non volevo importunarti. Comunque sia sto cercando di mandare via tutti i miei pensieri”. La risatina nervosa non ci stava proprio e mi maledico per non essere lucida. Chris é un ragazzo che frequenta il mio stesso liceo. É più piccolo di me di un anno. É bello e gentile, é l’unico ragazzo con il quale sono riuscita a fare amicizia. 

“Fai bene. Vorrei offrirti qualcosa, ma non credo sia il caso, non vorrei stessi male”. Ma perché é sempre così gentile? E perché stasera é anche più carino delle altre volte in cui l’ho visto? Lo sto fissando da qualche secondo e lui mi sorride, divertito dalla mia espressione evidentemente. 

Sento vibrare la gamba. Il mio cellulare. Ecco Hardy, é sicuro lui che é tornato dalla sua serata amorosa. Prendo il telefono solo per controllare l’orario, 01:23, sullo schermo il nome di Hardy da conferma della mia tesi. Mi ha già scritto due messaggi, vorrà sapere dove sono, ma stasera l’alcol mi rende più arrabbiata e stronza di sempre, perciò poso il cellulare senza vedere cosa mi ha scritto. 

“Quindi, scusami Chris, cosa beviamo?”

 

Inizio a sentirmi in colpa per essere qui con Chris piuttosto che con Hardy. Tuttavia non sto facendo nulla di male ed anche se questo ragazzo è bello e gentile, non riuscirei mai a mancare di rispetto ad Hardy, anche perché tradirei me stessa e i miei sentimenti. Nonostante ciò mi allontano lo stesso da Chris. Mi avvicino di più a lui per salutarlo e farmi sentire. A causa del volume alto devo gridare. “Ti ringrazio per il drink e per la compagnia. Raggiungo la mia amica, ci si vede in giro”. Mi avvicino per dargli due baci sulla guancia, ma prima ancora che io tocchi la guancia di Chris, sento una forte stretta intorno al mio braccio. 

“Ester perché cazzo non rispondi ai miei messaggi? E sopratutto chi cazzo é questo qui?”

La faccia infuriata di Hardy mi fa capire che la serata non andrà a finire bene.

   
 
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