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Autore: Dalhia_Gwen    20/04/2018    2 recensioni
Tutte le ragazze hanno un'ambizione, lei compresa.
Ma la sua è qualcosa di particolare.
Inconsueta.
Singolare.
Lei voleva diventare un marinaio.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Geoff, Gwen, Scott | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
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Chapter 22

















Nella buia cabina, illuminata dalla sola luce fioca di una lanterna, Gwen attese impaziente che quei pirati fossero annientati e che tutto quel trambusto di spade fosse finito il più presto possibile. Rannicchiata in un angolino buio della stanza, pregò affinché tutto si fosse concluso senza imprevisti.
Pregò per la ciurma, affinché ne fosse uscita illesa.

Ma soprattutto pregò per Duncan, per riaverlo di nuovo vicino a sé.

Ad un tratto il rumore delle spade e delle pistole terminò, e urla di esclamazione si elevarono in Cielo.

Qualcuno aveva vinto, ma chi?

Si rizzò immediatamente in piedi, contando nervosissima i secondi entro i quali sperò di vedere Duncan fare ingresso nella sua cabina e dirle che il pericolo fosse ormai passato.
Furono i momenti più brutti e lunghi della sua vita, ma quando vide la porta spalancarsi e il suo bel capitano sorridente, urlò forte tanto quanto i suoi compagni.
Gli corse incontro saltandogli addosso, rimettendosi a piangere.

- Ce l’avete fatta! Siete salvi! - esclamò lei nascondendo il viso bagnato nell’incavo del suo collo. Lui l’abbracciò forte a sé, non smettendo di ridere.

- Avevi dubbi? - chiese lui malizioso, staccandola da sé. Lei scosse il capo, dopodiché si avvicinò per baciarlo, ma notò la porta aperta e d’istinto si scrollò da lui.

- Capitano, è ora di festeggiare con la ciurma, non trovate? - chiese lei accennando col capo la porta rimasta spalancata.

Lui capì subito, e con fare teatrale fece cenno di accompagnarla sul ponte, dove tutti erano intenti a guardare spietati la nave che, a suon di cannoni, stava affondando. Si guardò intorno, notando i corpi senza vita di alcuni spagnoli che furono così spericolati ad affrontare a viso aperto quei professionisti.
Le venne da vomitare, portandosi una mano sulla bocca, ma si riprese subito vedendo tutti i suoi compagni abbracciarsi e congratularsi tra loro.
Ad un tratto adocchiò tra la folla Geoff, e notò che era ferito ad una gamba. Subito gli corse intorno, col viso avvolto dalla paura.

- Geoff! Cosa ti hanno fatto?! - esclamò accasciandosi vicino a lui. Lui la guardò sorpreso dalla premura della ragazza, ma subito si riprese per rassicurarla.

- Oh tranquillo Jo, è solo una piccola ferita da sciabola. Ci vuole ben altro per uccidere Geoff McAfee! - disse lui col suo solito senso dell’umorismo. Di fronte quelle parole, Gwen non poté che ridere, sospirando.

Era incredibile. Riusciva a sdrammatizzare anche in situazioni gravi come questa.

- Sei incorreggibile, ma ti voglio bene lo stesso. - disse a bassa voce Gwen, per poi allungarsi verso di lui ed abbracciarlo forte mentre alcuni membri della ciurma, che erano lì ad assisterlo, risero annuendo.

- Lo sappiamo bene, Geoffrey. - disse una voce dietro la figura esile della ragazza. A parlare fu Duncan, arrivato poco istanti dopo e, con espressione preoccupata, si fece spazio tra i suoi uomini avvicinandosi alla sua vedetta.

- Come ti senti, amico mio? - chiese, per poi essere affiancato da Noah, il medico di bordo che, a battaglia terminata, si diede immediatamente da fare tra i feriti della battaglia. Il biondino non perse mai il sorriso.

- Colpito, ma non ancora affondato. - rispose dandogli una pacca sulla spalla. -Non ti libererai così facilmente di me. - continuò per poi ridere, contagiando anche il suo migliore amico.
Dopo essersi scambiati un affettuoso buffetto, il capitano si alzò e prese in mano le redini della situazione, facendo rientrare il caos.

- Uomini, hanno assaggiato la nostra forza e queste sono state le conseguenze! Adesso tornate tutti alle vostre mansioni, abbiamo una meta da raggiungere. - disse il capitano Evans, dopo aver attirato l’attenzione dei suoi ragazzi a sé. Il comando arrivò anche a Gwen che si affaccendò subito a ripulire il ponte, ma si sentì afferrare per un braccio ed essere avvicinata con delicatezza e forza allo stesso tempo.

- Segui Noah e vedi se ha bisogno di aiuto. Penseremo noi qui. - le sussurrò lui dolcemente e guardandola negli occhi. Lei gli rivolse un timido sorriso, per poi chinare il capo.

- Come volete, mio signore. - e detto questo scomparve sotto coperta, raggiungendo la cabina di Geoff.
 

 
⚓⚓⚓
 

Il giorno dopo la Warrior arrivò nelle Barbados attraccando al molo della capitale Bridgetown.

Come il capitano prevedette, Noah ebbe un gran bisogno tra disinfettare e ricucire la ferita, e Gwen era disponibilissima a fare tutto il necessario affinché Geoff si fosse ripreso nel migliore dei modi. Entrò ed uscì dalla cabina continuamente, raggiungendo il ponte e dividendosi tra le varie necessità, senza mai fermarsi.

Quando attraccarono, verso sera inoltrata, non se ne accorse nemmeno, stanca com’era e attenta alle esigenze di Geoff. Non appena Noah finì di medicare la ferita, le spiegò che questa non doveva essere soggetta a sforzi, o avrebbe rischiato di nuovo l’apertura. Così la ragazza pensò di rimanere accanto all’amico per tutta la notte: quando lo sentiva lamentarsi, era pronta ad offrirgli il suo appoggio, aiutandolo ad alzarsi e a cambiare posizione. Altre volte il ragazzo necessitava solo di bere, e lei premurosa lo aiutava ad assetarsi.
Quindi non vi era da meravigliarsi se si assopì sulla sedia accanto alla testata del letto di Geoff, mentre la nave galleggiava silenziosa tra le acque del molo, e veniva abbandonata piano piano dai suoi uomini.

Improvvisamente la porta della cabina del biondo venne aperta lentamente facendo un lieve cigolio, e dietro di essa apparve il capitano, con indosso il suo mantello blu notte e un cappello marrone scuro, leggermente calato sul viso. Con passo felpato si avvicinò al letto, ma ciò non bastò per evitare che la fanciulla si svegliasse.
Quasi si pentì di essersi inoltrato nella stanza, rompendo così il silenzio in cui i due ragazzi caddero. Sospirando, decise di sedersi ai piedi del letto.

-  Come ti senti, Geoff? - chiese premuroso, dopo aver osservato la sua musa ancora mezza assopita, regalandole un sorriso pieno di ringraziamento.

Lui annuì col capo in maniera vigorosa, ancora troppo assonnato per poter parlare.

- Senti, ho deciso che sia più opportuno che tu rimanga qui, sulla nave. - proseguì allora Duncan, serio. -Sei ancora troppo debole per permetterti di scendere…- di fronte quelle parole Geoff si rizzò veloce divenendo paonazzo.

- Te lo scordi, Duncan! - esclamò digrignando i denti, non nascondendo il dolore nell’essersi issato senza pensare.

- Cos’è, hai sbattuto la testa da qualche parte?! Sappiamo molto bene entrambi quanto siano ben attenti qui a Bridgetown ogniqualvolta arriva una nave nuova, e di certo non gli sfuggirà la presenza di un membro della popolare Warrior rimasto a bordo, mentre tutti gli altri sono a terra a divertirsi. Alimenterai i sospetti, e vorresti che scoprissero il nostro carico di fortuna? - si poteva leggere la rabbia di Geoff nei suoi occhi azzurri che, in quel momento, parevano il riflesso di un cielo invaso da una tempesta in azione. Duncan sostenne quel suo sguardo ghiacciante, riflettendoci su.

Aveva perfettamente ragione: conosceva molto bene la popolazione della sua città nativa e, malgrado li odiasse, erano pur sempre pirati spietati alla ricerca perenne di tesori.

Che siano di una nave di passaggio o di un saccheggio ben riuscito.
Avrebbero ucciso per quel materiale così luccicante, e le risse erano l’ultima cosa che voleva suscitare nella sua breve e forzata permanenza.
Tra l’altro la sua ciurma era visibilmente provata dallo scontro precedente, malgrado fosse sembrato di facile portata, e aveva un uomo ferito.

No, non avrebbe concesso altri inutili spargimenti di sangue.

- Inoltre la vista di nuove facce all’interno della nostra ciurma creerà maggior prudenza nelle loro menti, prima di poter decidere di attuare qualsiasi mossa sconsiderata nei nostri confronti. - continuò pacamente il biondo, guardando la fanciulla presente nella stanza.

- Va bene, verrai con noi. Ma sarai affiancato da Jo e Brick, cosicché potrai muoverti con maggiore libertà. - affermò allora il capitano col suo tono autoritario, per poi lasciare la stanza e preparare tutte le lance che li avrebbero portati a terra. I presenti rimasero in silenzio, in particolare Gwen che non fiatò per tutto il tempo.

- Il mio fratellone è troppo ingenuo, certe volte. - constatò lui dopo aver studiato l’espressione imbarazzata di lei, inviandole un’occhiata maliziosa. Gwen ricambiò il sorriso con uno più furbo.

- Forza pigrone, dobbiamo raggiungere gli altri, prima che il capitano cambi idea! - e così dicendo lo aiutò ad alzarsi, ed insieme si avviarono a passo lento verso il ponte laddove li stavano aspettando tutti.







Angolo Autrice:
Buonsalve a tutti bel popolo di EFP!
So di aver aggiornato con grande ritardo, ma oramai sapete bene i miei impegni, per cui vi ringrazio per la vostra pazienza e fedeltà!
Allora, ecco il nuovo capitolo: la battaglia è terminata, con la bella vittoria della Warrior, ed ora è arrivata a Bridgetown per il fatidico appuntamento.


Chi è colui o colei che li ha convocati? E soprattutto, cosa vorrà mai?

Non vi resta che segurmi! Ne vedremo delle belle!
Un abbraccione,


Dalhia_Gwen 
  
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