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Autore: Layra97    21/04/2018    0 recensioni
Cleo e Chrystal potrebbero sembrare due ragazze normali: studiano in uno dei migliori college italiani, amano la musica rock, i fumetti ed i videogiochi. Sono costantemente alle prese con la parte "snob" dell'istituto, di cui fa parte anche una certa Selena che da anni rende la loro vita un inferno. Un giorno però, a causa di una lite, le tre ragazze finiranno in punizione e tra i vecchi tomi della biblioteca, Cleo scoprirà di essere la Chiave, di avere il compito di risvegliare gli altri come lei, di trovare i manufatti e sconfiggere così i demoni.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La signora Lee ascoltava impassibile la nipote. Si erano riunite tutte in palestra per il consueto allenamento. La donna non poté fare a meno di pensare che il flusso degli eventi fosse cominciato. La voce che Cleo aveva sentito, proveniva sicuramente dall’Oracolo di Delfi. Si chiese perché l’essere a lei conosciuto come Gabriel, vecchio quanto la Terra, non le avesse comunicato chiaramente cosa fare, invece di far parlare la profetessa in sua vece. Oppure ella aveva agito autonomamente e magari, lo Spirito della Luce e del Sole si era perfino dimenticato dell’esistenza del manufatto? Nel sogno, la Chiave aveva accennato ad un ragazzo bellissimo, con entrambe le ali, ancora. Gabriel, a causa di Valentine, ormai non poteva più volare...
<< Nonna mi stai ascoltando?>>
L’anziana si riscosse. << Si Cleo, stavo ragionando. La voce che hai sentito, come tu stessa hai compreso, proviene dalla Grecia, più specificamente, dal santuario di Apollo, a Delfi. La sacerdotessa vi attende. Oltre al manufatto, credo voglia dirvi altro.>>
<< Quindi gli Dei esistono?>> Chiese Selena.
<< Non posso darvi risposte universali. So per certo che esistono gli Spiriti, lo stesso Valentine, che avete conosciuto, n’è uno e nei miti ha avuto tantissimi altri nomi: Nyx, Ade, Plutone, Caos, Ipno, Tanatos… solo per citarvene alcuni. Lo stesso per il demone della Luce e del Sole, suo complementare.>> Nessuna delle tre guardiane stava capendo.
<< Dunque… come arriviamo a Delfi?>> Domandò Cleo per sviare il discorso.
<< Prenderemo un aereo che ci porterà fino ad Atene, da lì cercheremo un pullman o un taxi. Sempre ci sarà un modo. Vedo di prenotare i biglietti il più in fretta possibile. In ogni caso, adesso iniziate ad allenarvi. Cleo cerca di maneggiare meglio il pugnale che ti ho regalato, temo sia presto per il Kopesh. Selena tu esercitati su Chrystal, prova a farle provare i sentimenti che desideri, è una guardiana potrebbe risultarti più difficile, ma devi aumentare la potenza dei tuoi poteri.>>
Le due ragazze annuirono, solo Chrystal si chiese quando anche lei avrebbe saputo e potuto fare qualcosa con le sue capacità. Scosse la testa, l’importante era che le sue amiche diventassero brave, lei poteva fare benissimo da bersaglio. La signora Lee si allontanò brandendo il telefono, probabilmente stava andando alla ricerca di voli convenienti. Selena appena si trovò difronte la guardiana più giovane, decise di provare ad aumentarle l’autostima, magari le avrebbe fatto bene. Tentò tutta la sera, ma un po’ Chrystal sembrava essere un soggetto insicuro e timido per costituzione, un po’ essendo come lei aveva delle naturali barriere difensive verso i suoi attacchi, alla fine fu costretta ad arrendersi. Cleo dal canto suo era una guerriera provetta. Menava colpi, fendenti, punte come se non avesse mai fatto altro nella vita. Selena la guardò ammirata, ci sapeva davvero fare.
<< Che c’è?>> Le chiese la guardiana, appena si sentì fissata. Era stanca e con il fiatone.
<< Mi costa ammetterlo, ma sei brava.>> La ragazza sorrise, in realtà era il pugnale a fare la maggior parte delle cose, lei si limitava a percepirlo e a lasciarlo muovere liberamente. Magari anche con il pendolo fosse stato così facile.
<< Siete fantastiche entrambe! Presto sarete le migliori guardiane mai esistite.>> s’inserì Chrystal allegra.
<< Saremo le migliori guardiane mai esistite, tu fai parte di noi, non lo dimenticare.>> La corresse Cleo.
Chrystal avrebbe voluto replicare, ma in quel momento la signora Lee rientrò in palestra. << Già state facendo pausa? Non posso allontanarmi cinque minuti…>>
Le guardò storto e prima che potessero replicare, aggiunse: << In ogni caso, partiamo dopodomani, ho chiesto al Preside il permesso di portarvi con me per una missione e ovviamente ha accettato. Staremo fuori il fine settimana.>> Le tre saltarono di gioia entusiaste. << Vi ricordo che non sarà una gita di piacere, andiamo a cercare un manufatto e potrebbero essere nemici da affrontare!>> L’anziana sospirò, rendendosi conto del fatto che le sue parole fossero cadute inascoltate. Beata gioventù. Decise di lasciarle divertire, anche lei alla loro età aveva preso poco sul serio l’attività di cacciatrice di demoni. Ora capiva le parole di sua nonna, tanti anni prima. Ogni generazione doveva fare delle scelte… e poi pagarne il prezzo. Per un secondo le parve che il pendolo al collo di Cleo oscillasse verso di lei, ma no, il tempo da guardiana era finito. La stessa Serena, compagna e migliore amica di avventure e di vita era andata via. Si sentiva sola ed inutile ormai.
<< Nonna tutto bene?>> Cleo le si era avvicinata cauta.
<< Oh! Sì cara, non preoccuparti, stavo solo… beh comunque, fatemi vedere cosa sapete fare con i vostri poteri, forza!>> Ritornò presente, il suo compito non era finito, aveva ancora tre indisciplinate e disorganizzate ragazze da addestrare. Rimase sorpresa da Cleo, effettivamente era la Chiave migliore che avesse mai visto, più brava perfino di quanto fosse stata lei. Selena non era male, qualche piccolo accorgimento e presto sarebbe cresciuta. Chi la preoccupava era Chrystal, non sapeva materialmente come aiutarla. La donna era sicura del fatto che, anche tra i membri del Consiglio, in pochissimi avessero avuto a che fare con una dominatrice degli elementi e gli stessi non si sarebbero presi la responsabilità di allenarla. Troppo pericoloso. Finiti gli allenamenti le tre si diressero a mensa, mentre la nonna si avviò stancamente verso casa. Il venerdì arrivo in fretta, Cleo e Chrystal avevano preparato un veloce zainetto, in cui avevano messo un paio di magliette e jeans di ricambio, mentre Selena si era trascinata dietro un trolley che pareva grosso quanto un armadio.
<< Guarda che non stiamo andando a fare una sfilata di moda.>> La rimbeccò la Chiave.
<< Infatti, mi sono limitata a portare le cose necessarie!>>
<< Ragazze siete pronte?>> Chiese la signora Lee. Le tre si guardarono ed annuirono. Presero un taxi che le portò fino in aeroporto. Cleo e Chrystal non erano mai salite su un aereo, si guardavano intorno entusiaste. La nonna e Selena, invece, presero posto visibilmente abituate a viaggiare. La biondina prese dalla borsetta rosa che portava a tracolla alcune riviste, s’infilò le cuffiette nelle orecchie e s’isolò completamente dalle altre guardiane.
<< Nonostante tutto, resta sempre un amore.>> Mugugnò Cleo.
<< Oh andiamo! Magari vuole stare un po’ sola. Tanto ci sono io a tenerti compagnia.>> Chrystal le prese la mano.
<< Grazie. Ti voglio bene scricciolo.>> Rispose, scombinandole i capelli neri. Quando atterrarono era ormai buio. Presero un pullman che le scortò fino in albergo. Cleo guardò tutto il tempo fuori dal finestrino, era la prima volta che lasciava Torino. Aveva scoperto con piacere il fatto che i suoi poteri, come quelli della nonna, non si limitassero soltanto alle lingue scritte, ma anche parlate. Appena giunta, infatti, non si era neanche accorta di aver lasciato l’Italia, riusciva a comprendere benissimo qualsiasi cosa gli altri dicessero. A sua volta, parlando con uno straniero, la sua lingua si adattava automaticamente. Quanto amava essere una Chiave!
Le luci della città l’abbagliavano, anche se questa pareva deserta. C’erano pochissime persone per le strade, che avevano un non so ché di malinconico e degradato. La capitale della cultura d’Occidente se l’era immaginata diversa. Anche Chrystal pareva alquanto delusa, sperarono che almeno il fantomatico tempio d’Apollo fosse stato all’altezza delle aspettative. L’hotel aveva tutta l’aria di aver conosciuto tempi migliori, ciò nonostante, furono accolte con grande ospitalità. La stanza delle ragazze era al settimo piano, l’ultimo, mentre la nonna si fermò al primo. Selena appena entrata in stanza si fiondò nella doccia, Cleo invece si distese sul letto, era tutto così strano. Chrystal andò verso il terrazzo e lì rimase per qualche minuto, senza proferire parola.
<< Chry non ti sarai buttata, spero.>> La chiamò la migliore amica.
<< E’ stupendo. Vieni a vedere.>> La guardiana si alzò e raggiunse la ragazza. Aveva ragione. Sotto di loro si spalancava la città immensa, nel buio e nella quiete della notte. Il mare all’orizzonte si confondeva con le nuvole del cielo. Le luci delle case ed i fari delle macchine illuminavano l’oscurità, rendendola scintillante.
<< E’ magnifico.>> Sussurrò Cleo. << Sì, davvero. Avresti mai pensato di arrivare fin qui? >> Chrystal aveva il suo solito tono di voce calmo, pacato, a tratti sussurrato. Era lei a rendere tutto più magico.
<< Non so. In realtà, nel momento stesso in cui ti ho conosciuta, tre anni fa, ho intuito che mi avresti trascinata in un milione di guai ed altrettante avventure.>>
La ragazzina sorrise. << Ad essere sinceri, sei stata tu a leggere il libro e a trascinare noi in questa storia.>>
<< La smettete di fare Romeo e Giulietta voi due?>> Selena era uscita dalla doccia. Le guardava schifata.
<< Aspettavamo che tu finissi di consumare tutta l’acqua della Grecia. Quanto c’hai messo a lavarti?>> Cleo aveva sempre la risposta pronta.
Chrystal, senza partecipare al battibecco, si avviò verso il bagno. Cleo, al solito, fu l’ultima a mettersi a letto e l’ultima, l’indomani, ad alzarsi. Le piaceva troppo essere e vivere in ritardo.
<< Cleo svegliati, tua nonna ci sta già aspettando…>> Cercò di svegliarla Chrystal. La ragazza per tutta risposta si girò dall’altra parte.
<< Vieni, lasciamola qui.>> Selena era già pronta. Indossava un jeans stretto ed un top rosa che si abbinava benissimo all’ombretto che aveva sugli occhi. I capelli erano già stati spazzolati e le cadevano ondulati fino ai fianchi.
<< Non possiamo…>>
<< Beh sei la guardiana degli elementi, buttale un po’ d’acqua addosso, ti faccio vedere come si sveglia!>>
Chrystal avrebbe voluto saperlo fare, sarebbe stato già un passo avanti nell’uso dei suoi poteri, che invece, escluso quel pomeriggio con Valentine, continuavano a restare muti alle sue invocazioni. La biondina prese allora un bicchiere d’acqua gelata dal rubinetto e con cattiveria lo gettò contro Cleo che si alzò di soprassalto.
<< Ma sei pazza!>>
<< Almeno così ti svegli! Se la signora Lee ci mette in punizione, io ti do il resto!>> Le urlò contro Selena. La guardiana si alzò furiosa. Tirò fuori dallo zaino le prime cose che trovò: un leggins nero e la maglietta del suo gruppo preferito: i Nightwish. Chrystal la guardò preoccupata, sapeva benissimo quanto odiasse svegliarsi la mattina. Finalmente scesero.
<< Cleo sembra che una mandria di buoi ti sia finita tra i capelli, che ti è successo?>> Le chiese la nonna vedendola scendere tutta trafelata. La ragazza si limitò a guardarla storta. Fecero colazione in albergo, Chrystal prese per sé e per la migliore amica lo yogurt tipico del posto, sperando che fosse in grado di ammansire Cleo. Riuscì nell’ impresa, non c’era niente che le mettesse il buon umore come mangiare. Dopo essere risalite in camera per lavarsi i denti, presero un bus che in tre ore le avrebbe portate a Delfi.
<< Ragazze, mi raccomando, state attente. La sacerdotessa non dovrebbe essere ostile nei vostri confronti, tuttavia… gli Oracoli sono sempre difficilmente interpretabili e così terribilmente ambigui… Inoltre potrebbe aver invocato anche altri guardiani, come vi ho già spiegato, non esistete solo voi.>> Le avvertì la nonna appena furono partite.
<< Beh ma… dovremmo essere amici no? Lottiamo tutti per difendere l’umanità da strane creature.>> Chiese Chrystal.
<< Sì, ma se vogliono il manufatto come lo voglio io? Siamo in competizione, ricordi? >> Le rispose Cleo.
<< Ah… giusto.>>
<< E se ci fosse di nuovo il tizio dell’altra volta? >> S’inserì Selena.
<< Valentine? >> La signora pronunciò quel nome con un filo di voce.
La ragazza annuì.
<< Allora scappate. Non avete modo, né possibilità, di affrontarlo e sopravvivere. >>
Nessuno si sentì di contraddirla, sebbene Chrystal pensò che le sue amiche, ancora scosse dalla precedente sconfitta, si sarebbero scagliate contro il demone alla minima occasione. Giunte a destinazione, fecero finta di essere un gruppo turistico. Il cielo era limpido, terso, il sole splendeva alto e la natura circostante era rigogliosa. Cleo appena aveva poggiato il piede su quel suolo, si era sentita attratto da esso. Camminava come in trance. Perse completamente coscienza di sé. Forse Chrystal la chiamò, ma non aveva importanza. Continuò ad avanzare. La salita che portava al tempio era ripida, eppure non avvertiva alcuna fatica. All’entrata del santuario, immenso, enorme, vivo, colorato vide la scritta “Conosci te stesso”. S’inchinò leggermente. C’erano dei postulanti che camminavano avvolti nelle loro lunghe tuniche e supplicavano di essere accolti. La fila era immensa, ci sarebbero voluti giorni. “Lei.” Disse la voce che aveva già incontrato nel sogno. Cleo si sentì afferrare per le braccia, ebbe un conato di vomito, la testa iniziò a girarle vorticosamente, dovette chiudere gli occhi. Quando li riaprì, si ritrovò in una stanza buia al cui centro si sollevavano fumi nauseabondi. Una ragazzina era legata difronte a lei, non pareva avere più di quattordici anni, aveva lo sguardo perso e l’aria sofferente. Eppure era bellissima, con i lunghi capelli rossi, una spruzzata di lentiggini sulle guance ceree ed occhi di un azzurro trasparente.
<< Chi sei?>> Chiese la guardiana << dove mi trovo?>>
<< In un altro tempo fui la sacerdotessa di questo tempio. Temi era il mio nome. Ti trovi a Delfi, nello stesso posto in cui ti trovavi con le tue amiche guardiane, è l’epoca ad essere cambiata.>>
<< Come…?>>
<< Ascoltami, non ho molto tempo e neanche voi, se per questo. Trova l’arco di Apollo, è l’unica arma capace di uccidere Nyx, ne avrete bisogno.>>
<< Apollo? Nyx? Arco? Puoi spiegarti meglio?>> Cleo non stava capendo assolutamente nulla.
<< Valentine è Nyx, Apollo è Gabriel. Cambiano nomi e forme, ma sono sempre la stessa entità. L’essere che avete incontrato, sta organizzando di rendere gli uomini suoi schiavi e di ridare agli Spiriti come lui il controllo di quello che in tempo era il loro mondo. Il mio signore, Apollo, o Elio, o Gabriel, come volete, è suo nemico giurato. Dunque, ho deciso di aiutarvi autonomamente.>>
La guardiana ripensò alle parole della nonna, forse iniziava a rimettere insieme i pezzi. << Okay ma… quest’arco dov’è?>>
<< Nell’isola che secondo la nostra tradizione diede i natali al Sole.>>
Dei passi si stavano avvicinando, qualcuno stava per entrare. << Cleo ascoltami, nell’ultima battaglia sarà richiesto un sacrificio. Una di voi cadrà nell’oscurità, trascinata a forza dalla notte eterna.>>
<< Una di noi? Chi? Io non lo permetterò!>> Urlò disperata. La sacerdotessa si voltò, qualcuno era entrato. Cleo vide il mondo farsi sfocato, le pareti tremolarono, le luci si offuscarono, un dolore lancinante le invase la testa.
<< Cleo!>> Delle braccia la stavano stringendo.
<< Si può sapere cosa ti è preso?>> Le chiese invece una voce distante.
<< Ragazze lasciatela respirare!>> Era sua nonna. Lentamente il mondo ritornò al suo posto e Cleo riuscì a mettere a fuoco ciò che la circondava. Chrystal la stava reggendo come se stringesse un tesoro prezioso ma fragilissimo, Selena si teneva alla larga, eppure si vedeva lontano un miglio che fosse preoccupata e sua nonna aspettava che si riprendesse. Tremando si rimise in piedi.
<< Credo di aver avuto una visione.>> Esordì, raccontando tutto.
<< Come sarebbe a dire che una di noi cadrà nell’oscurità, trascinata dalla notte eterna?>> Chiese Selena.
<< La notte eterna mi fa pensare alla morte.>> Ipotizzò Chrystal. Tutte rimasero a guardarla. In effetti era un’interpretazione possibile.
<< Avete sentito? Dobbiamo andare a Delo a prendere l’arco!>> Urlò un giovane, comparso alle loro spalle. Le ragazze si voltarono e scoprirono di essere state seguite da un ragazzo ed una ragazza, perfettamente identici: biondi e dagli occhi cielo. Non erano troppo alti, ma avevano un fisico invidiabile. Dietro di loro stava un uomo sulla cinquantina. Indossava un’appariscente camicia viola ed un jeans scuro. Cleo ne ammirò i baffi perfettamente curati, peccato non poter dire lo stesso dei capelli, quasi inesistenti al centro della testa.
<< Maurice… n’è passato di tempo.>> Esordì la signora Lee.
<< Lian… sei invecchiata.>>
<< Potrei dire lo stesso di te.>> I ragazzi si guardavano in tanto con curiosità.
<< Siete guardiani anche voi?>> Chiese Chrystal cercando di fare amicizia.
<< Noi di sicuro, voi invece vi definite tali?>> Rispose la ragazza con un forte accento francese.
Selena si mise in mezzo << intanto noi abbiamo avuto la visione, l’Oracolo ha scelto di parlare alla nostra Chiave, non a voi!>>
<< Peccato che anche noi siamo stati convocati qui da Lei, è stato soltanto un caso che voi siate arrivate prima, ma non importa. Prenderemo noi l’arco!>> Il guardiano sarebbe stato molto carino, se non avesse avuto quell’aria di superiorità.
<< Ma poi le vedi come vanno vestite? Biondina questi jeans andavano all’epoca di mio nonno!>>Selena si sentì punta sul vivo.
<< Intanto è mille volte più bella di te, che sembri un’oca giuliva!>> La difese Cleo, sorprendendosi in parte di sé stessa, stava davvero prendendo le parti della sua nemica giurata?
<< Annette, Lucien basta! Stiamo tutti dalla stessa parte, non vi permetto d’insultare le allieve di Lian. Sul campo si vedrà chi tra i nostri gruppi sia il migliore. Adesso salutate e dirigiamoci a Delo.>> L’interruppe Maurice sprizzando falsità da tutti i pori. Poi fece una chiamata e le ragazze scoprirono con orrore il fatto ch’egli possedesse un jet privato.
<< Ci vediamo, perdenti!>> Esclamò il ragazzo prima di sparire mano nella mano con la sorella. Lian Lee fremeva di rabbia, odiava quell’uomo, era stato uno dei suoi più accaniti rivali in passato, inoltre aveva illuso e fatto soffrire Serena, compagna ed amica. Si riscosse, doveva restare lucida, altrimenti rischiava di perdere tempo utile, dietro vecchi rancori. O forse… vista la profezia infausta, sarebbe stato meglio ritirarsi e lasciar vincere loro? Non poteva immaginare che la nipote… o una delle altre guardiane potesse morire. Ormai si era affezionata a ciascuna di loro.
<< Nonna cosa fai impalata? Dobbiamo muoverci a raggiungere Delo!>>
<< No.>> Rispose secca.
Le ragazze rimasero interdette.
<< Lasciamo che ci rubino tutto il lavoro?>> Cleo non poteva crederci.
<< Così magari sarà uno di loro a finire nell’oscurità eterna, qualsiasi interpretazione abbia. Torniamo a casa.>>
   
 
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