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Autore: Roby_chan_    21/04/2018    1 recensioni
Ohayo minna!
Eccomi di nuovo qui e irrimediabilmente con un'altra Gruvia! Ok, stavolta non è l'unica coppia...
Dal testo:
" La ragazza si guardò attorno, individuando subito il bancone del bar e un ragazzo dai capelli albini che ben conosceva. Mise su un'espressione abbattuta e gli si avvicinò."
Cosa ci farà mai Juvia seduta in quel locale?
Se siete curiosi di scoprirlo, non vi resta che leggere!
Spero di avervi incuriosito. Buona lettura ^.^
Roby-chan
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lyon Bastia, Meredy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La porta del piccolo locale si aprì lentamente e con un leggero scricchiolio, permettendo l'entrata di una capigliatura turchina. La ragazza si guardò attorno, individuando subito il bancone del bar e un ragazzo dai capelli albini che ben conosceva. Mise su un'espressione abbattuta e gli si avvicinò.
-Juvia-chan, cosa ci fai qui?- chiese stupito il barista quando la turchina si fu seduta sullo sgabello.
-Lyon-sama?- domandò di rimando la ragazza, alzando lo sguardo, fintamente sorpresa di vederlo lì. L'albino continuò ad osservarla, in attesa della sua risposta.
-Juvia ha litigato con Gray-sama- pronunciò triste la maga, abbassando il volto.
Il ragazzo corrugò le sopracciglia, preparandole in fretta un drink leggero. -Perchè non me ne parli?- si offrì subito, gentile. Sapeva che se c'era qualcosa che non andava in una relazione, la miglior cosa era sfogarsi con qualcuno e, perché no, magari seguire anche qualche consiglio.
Juvia prese un lungo sorso dal bicchiere che le aveva porto Lyon, annuendo poi alla sua richiesta. -Gray-sama non guarda mai Juvia...- iniziò a spiegare -...Nonostante Juvia e Gray-sama stiano insieme da due mesi, lui sembra sempre distante- raccontò dispiaciuta, prendendo un'altra sorsata. -Juvia non chiede tanto, ma almeno quando stanno da soli vorrebbe un po' di attenzioni- proseguì abbattuta, tirando leggermente su con il naso. Gli occhi lucidi già minacciavano il pianto.
Lyon la ascoltò in silenzio sfogarsi ancora per parecchi minuti, indugiando sempre sul nuovo bicchiere di alcolico che lei gli chiedeva. Non voleva vederla ridursi ad uno straccio solo per colpa di quell'imbecille di suo fratello. Stava insieme a Juvia da poco e già la faceva piangere. Ahh, ma appena lo avrebbe visto gliene avrebbe dette quattro. Non poteva vedere soffrire Juvia-chan senza far nulla.
-Juvia-chan...- il mago richiamò l'attenzione della turchina, posando il bicchiere che stava lucidando.
La ragazza tirò su con il naso ancora una volta. Le guance erano rosse, così come le labbra. Lo osservò con gli occhi lucidi, e Lyon non seppe dire se fossero più per il pianto o per l'alcol. -Il consiglio che posso darti è quello di parlarne con Gray- pronunciò serio mentre l'altra lo fissava. -Digli come ti senti e cosa vorresti, e vedrai che andrà tutto bene- la rassicurò con un sorriso. In fondo il suo fratellino non poteva essere idiota fino a quel punto, no?
Juvia si morse leggermente il labbro inferiore, un po' in colpa. Ma ormai quello che era fatto, era fatto. Non poteva tirarsi indietro. La maga annuì, accennando un piccolo sorriso.
-E Lyon-sama?- chiese dopo qualche minuto la turchina, con una leggera nota di curiosità.
-E io cosa?- domandò l'altro, confuso, prendendo distrattamente l'ordinazione di un cliente. Il  locale a quell'ora era piuttosto vuoto, nonostante non dovesse chiaramente essere così. Forse era per quello che il proprietario aveva inviato una richiesta a Lamia Scale: sperava che con un mago di una gilda famosa riuscisse a risollevare le sorti del locale.
-Lyon-sama ha trovato qualche ragazza che gli piace?- chiese innocentemente la turchina.
L'albino per poco non si strozzò con la sua stessa saliva a quella domanda. Ma come le saltava fuori una cosa del genere così all'improvviso!?
...Beh, però doveva ammettere che ci aveva visto giusto. -Ecco...- si grattò a disagio la nuca, arrossendo leggermente e distogliendo lo sguardo sulla sala semi-deserta sala del bar.
-Juvia ha visto come Lyon-sama guardava Meldy-san durante la guerra contro Alvarez- buttò lì la turchina, sorseggiando ancora un po' il suo drink leggero, ma osservando con la coda dell'occhio ogni espressione dell'altro.
Il mago del ghiaccio si voltò di scatto a fissarla a bocca aperta. Ma come...?
Juvia sorrise intenerita. -Lyon-sama è un libro aperto- si sentì in dovere di giustificarsi. Solo allora il mago si riprese, annuendo piano.
-S-sì, ecco...- si schiarì appena la voce a disagio, prendendo poi a lucidare un calice per calmarsi. -Ci siamo visti qualche volta...- iniziò, concentrandosi sul vetro del calice, come se potesse aiutarlo a focalizzarsi meglio sulle parole -...nulla di che- concluse, non sapendo veramente cosa dire.
Ma a Juvia quella risposta non piacque per nulla. Aggrottò le sopracciglia -Quindi a Lyon-sama non piace Meldy-san?- cercò di indagare più a fondo.
-No, assolutamente! Cioè, ti stai sbagliando!- si affrettò a correggersi con un tono un po' più alto del solito. -Non è così...- sussurrò, abbassando nuovamente lo sguardo.
Juvia voleva sbuffare esasperata. Non immaginava fosse così difficile scoprire qualcosa da Lyon-sama.
-Juvia non capisce- riprese la turchina, mascherando la leggera irritazione con un tono confuso.
-È complicato- sospirò pesantemente l'altro, decidendosi a posare quel povero calice prima che finisse in mille pezzi, tanto lo stava strofinando.
Juvia aspettò con pazienza, ma Lyon non diede segno di voler aggiungere altro. Ma non poteva mollare a quel punto.
-Lyon-sama lo può spiegare a Juvia?- chiese ancora con tono confuso.
L'albino la osservò per qualche istante, indeciso se caricarla o meno dei propri problemi in campo amoroso. In fondo lei già aveva i suoi...
Massì, magari poteva dargli qualche buon consiglio visto che era una grande amica di Meredy.
-Ecco... l'ho invitata qualche volta ad uscire insieme...- cominciò impacciato. -...solo che ho paura di fare il passo più lungo della gamba, non so se mi spiego...- proseguì titubante. Juvia subito annuì, confermando che lo stava seguendo -Ho un po' paura perché non so cosa può provare lei...- prese un piccolo respiro -...se le piaccio o meno...-continuò mogio -...non vorrei rovinare tutto correndo troppo- aggiunse, alzando di poco il tono -Ci tengo davvero a lei e non vorrei perderla- concluse in un sussurro che però non sfuggì alle orecchie della turchina.
Juvia rimase stupita da quella confessione. Non si aspettava di certo che Lyon-sama fosse così insicuro in fatto di amore. Tuttavia di certo non poteva prendere le cose con così tanta calma, altrimenti avrebbe ottenuto l'effetto opposto. Per fortuna Juvia aveva proprio il consiglio adatto a lui.
-Juvia pensa che Lyon-sama deve buttarsi- si espresse lei, osservando distrattamente il proprio bicchiere ormai vuoto. L'albino la guardò confuso.
-E se sbaglio? E se è troppo presto?- chiese, ancora insicuro.
-Da quanto state uscendo insieme?- gli domandò di rimando la turchina, anche se già conosceva la risposta.
-Mmm... Forse quattro settimane?- la buttò lì, dubbioso. -Ma ci saremmo visti sì e no cinque volte- continuò, portandosi una mano al mento e cercando di riportare alla mente tutte le volte che l'aveva invitata.
-Juvia crede che sia abbastanza- si espresse l'altra, attirando l'attenzione del mago.
-E cosa te lo fa credere?- le chiese stupito.
-Lyon-sama pensa che Meldy-san avrebbe mai accettato tante volte se non fosse minimamente interessata?- gli pose quel quesito per farlo ragionare.
Il mago aprì la bocca per contestare, ma la richiuse subito dopo. Già, a questo non ci aveva pensato.
Un tenero sorriso apparve sulla labbra della turchina.
-Hai ragione Juvia!- esclamò euforico dopo un po', facendo sobbalzare leggermente la maga.
La ragazza a quel punto decise che almeno per quel giorno la sua parte l'aveva fatta. Si alzò dallo sgabello, posando i soldi del conto sul bancone. -Si è fatto tardi, Juvia deve andare- spiegò con un sorriso, già pronta a ritirare il palmo e abbandonare il locale.
Ma a sorpresa il mago del ghiaccio posò improvvisamente la mano su quella della turchina che teneva ancora le banconote. -Ferma, offro io- pronunciò serio. Juvia corrugò le sopracciglia e stava già per ribattere, ma fu interrotta dalle parole dell'albino. -E non insistere, Juvia-chan- le disse con tono fermo, che non ammetteva repliche. -Devo ringraziarti in qualche modo per i consigli che mi hai dato- le sorrise appena, sincero. La turchina ricambiò la sua espressione e decise di fare come le era stato suggerito, almeno per quella volta.
Stava già per allontanarsi dal bancone, quando fu fermata ancora una volta. -Ah, Juvia-chan!- la richiamò il ragazzo, facendola voltare. -Il mio incarico in questo bar durerà tutta la settimana. Magari puoi ripassare per dirmi come sta andando con Gray- le propose gentile.
Sul volto della maga apparve un'espressione stupita. Già, Gray-sama. L'aveva dimenticato. E adesso? Quel leggero senso di colpa stava ritornando.
Mise su un sorriso leggero e annuì piano. -Grazie, Lyon-sama- pronunciò in un soffio, per poi abbandonare definitivamente il locale e lasciare l'albino immerso nei propri pensieri.
 




La sera successiva Juvia era di nuovo lì, al bancone del bar, in lacrime. Lyon sospirò dispiaciuto. A quanto pareva con Gray non era andata poi così bene come aveva sperato. Ma che aveva in quella testa suo fratello?
-Gray-sama non capisce Juvia- singhiozzò la turchina, costringendo poi Lyon a versarle un alcolico.
-Juvia-chan non deve abbattersi così- cercò di consolarla, abbozzando un sorriso di incoraggiamento. Juvia gli rivolse un'occhiata grata, per poi affondare di nuovo la faccia tra le braccia e ricominciare a piangere. Ormai quella parte le calzava a pennello. Lyon sospirò ancora, grattandosi la nuca a disagio.
-Che dici, vuoi sfogarti con me?- le propose gentile proprio come la sera precedente.
Juvia alzò di poco la testa, scuotendolo poi in segno di diniego. Non aveva ben chiaro in mente cosa avrebbe potuto raccontargli di credibile. Meglio evitare di scavarsi la fossa da sola.
-Juvia preferisce parlare di altro, per distrarsi- pronunciò invece, asciugandosi il volto con un fazzoletto e tirando appena su con il naso.
-Ok, e di cosa vuoi parlare?- le concesse l'albino. Se poteva farla stare meglio, allora andava bene qualsiasi cos...
-Come sta andando con Meldy-san?- chiese curiosa la maga, facendo irrigidire l'altro. Dritta al punto, eh?
Sospirò pesantemente. Se poteva tirale un po' su di morale parlandole di sé, allora le avrebbe raccontato tutto.
-L'ho invitata ad uscire sabato, dopo il lavoro- pronunciò con un mezzo sorriso. La porterò in un locale a prendere magari un caffè- aggiunse convinto, iniziando a preparare un cocktail che gli era stato richiesto da un altro cliente.
-Un caffè?- ripeté la turchina, scettica.
-Sì, un caffè- confermò l'altro, versando il drink e porgendolo al signore poco distante. -Perchè? Non va bene?- chiese confuso, rivolgendo di nuovo tutta la sua attenzione alla ragazza.
Juvia si portò una mano al volto. A quanto pare ci voleva più pazienza di quanto avesse pensato.
-Sai Lyon-sama, Juvia crede che devi prendere più iniziativa- pronunciò calma, facendo scorrere appena un dito sul proprio bicchiere mezzo pieno.
L'albino la osservò confuso. -E come?- gli fu spontaneo chiedere.
Juvia si picchettò le labbra con un dito, pensierosa. -Magari un ristorante e... un bel bacio a fine serata?- propose, osservando poi la sua reazione.
Il mago dapprima annuì, ma quando sentì la fine della frase sgranò gli occhi. -U-un bacio?- chiese titubante.
Ok, forse aveva esagerato. Quello che aveva proposto era qualcosa che sarebbe andato bene a lei, a Meldy, o a qualsiasi altra ragazza, un vero e proprio sogno ad occhi aperti che si avvera come può accadere solo nei libri e nei manga. Ma vista la lentezza di Lyon-sama, forse solo la cena andava bene... per il momento.
-Allora solo il ristorante. Almeno è un piccolo passo in più- gli concesse lei, ritornando al proprio drink.
L'albino annuì più sereno, facendosi però subito serio. Doveva scegliere un buon locale però. Ma quale sarebbe andato bene?
I due parlarono ancora un po' prima che Juvia decidesse di alzarsi e andarsene, ripetendo la scena della sera prima, solo che stavolta riuscì a convincere Lyon a farle pagare le proprie consumazioni.
 




Terza sera al locale, stessa scena: Juvia che piangeva sul bancone con il viso tra le braccia incrociate e Lyon che non sapeva che dire.
-Juvia ha bisogno di qualcosa di forte!- gli ordinò dura, tanto che Lyon non trovò la forza di ribattere.
Ancora una volta Juvia non parlò quasi per nulla di Gray, accennando solo qualche frase spezzettata, così che il centro della discussione potesse essere abilmente spostato su Lyon, Meredy e sul loro imminente appuntamento. Juvia seppe consigliare a Lyon qualche locale carino, prima che, sbronza dopo soli due cocktail belli forti, non riprese a piangere disperata, chiudendosi in sé stessa.
Cavolo, l'aveva fatta grossa. Si era distratto e aveva servito a Juvia un secondo superalcolico. Ma dove aveva la testa? E poi si può mai sapere con che facilità era capace di ubriacarsi quella ragazza?
L'unica soluzione era di avvertire il capo che avrebbe concluso lì il turno per quella sera, non poteva fare altrimenti. Insomma non poteva lasciare Juvia in quelle condizioni finché il suo turno non fosse finito.
Stava già per dire a Juvia di aspettarlo lì per qualche minuto, giusto il tempo di parlare con il titolare, che la porta del locale si spalancò e fece il suo ingresso Gray.
Un'espressione mista tra il corrucciato e lo stufato. Si avvicinò a passo di marcia spedito verso Juvia, chiamandola.
-Juvia, ma si può sapere che stai combinando?!- le chiese esasperato, ricevendo solo un tenero broncio da parte della turchina, che subito gli buttò le braccia al collo -Gray-sama non deve sgridare Juvia!- si lagnò, ricominciando a piangere e a biascicare frasi senza senso. Il moro sospirò, tenendola stretta per la vita per impedirle di cadere.
-Gray!- il tono arrabbiato con cui l'albino si rivolse al moro parlava da solo. -Che cosa hai fatto alla povera Juvia-chan per farla stare così male?- gli chiese furioso. Adesso gliene avrebbe dette quattro.
Il moro alzò un sopracciglio, confuso. Poi parve ricordarsi qualcosa all'improvviso. -Adesso non ho tempo per spiegare- meglio non rovinare tutto ciò che Juvia era riuscita a fare per convincere Lyon.
L'albino lo guardò scioccato. Come osava parlargli in quel modo? Era di Juvia-chan che stavano parlando! Stava già per ribattere, quando fu interrotto.
-Sai, dovresti rimetterti la camicia se non vuoi rischiare di perdere il lavoro- gli disse atono il moro, mentre carezzava, leggermente e senza farsi notare, la schiena di Juvia per consolarla, di qualsiasi cosa fosse convinta in quel momento.
Lyon si diede una veloce occhiata. La camicia insieme al farfallino nero erano finiti per terra. -Bhè, perlomeno io ho ancora i pantaloni- ribatté l'albino dopo poco, incrociando le braccia.
Gray si guardò addosso, notando come l'altro avesse ragione e sbuffando seccato. Ma quando era successo?
Juvia era ancora tra le sue braccia che singhiozzava appena. Si stava lentamente calmando.
-Me ne occupo io- pronunciò calmo Gray, riferendosi alla turchina. -Non ti devi preoccupare- aggiunse con un tono fermo, puntando i suoi occhi scuri in quelli dell'altro. Lyon vacillò per qualche istante, per poi annuire. Non mentiva. Avrebbe di certo risolto la situazione.
-Trattala bene- pronunciò con un tono di velata minaccia prima di lasciarli andare.
Il moro sembrò confuso in un primo momento, ma poi annuì a propria volta, uscendo dal locale insieme alla maga dell'acqua.
 




-Juvia, dove vai?- sospirò Gray esasperato non appena chiuse la porta di casa. La ragazza sobbalzò, colta in flagrante.
-J-Juvia deve andare un attimo al bagno- gli rispose, mordendosi un po' il labbro inferiore.
Il mago la fissò sospettoso per qualche secondo, per poi sospirare. -Basta che non ti chiudi in bagno per tutta la notte- le concesse, già conoscendo la tendenza di Juvia a nascondersi ogni qual volta ne combinava una.
La ragazza sobbalzò ancora, con espressione colpevole. -D'accordo, Gray-sama- acconsentì alla fine, mogia.
Il moro si grattò la nuca stanco, decidendo poi di buttarsi sul divanetto del piccolo appartamento che lui e Juvia avevano affittato poco dopo la guerra contro Alvarez. Non si era trattata di una decisione frettolosa, anzi, non era la prima volta che dormivano sotto lo stesso tetto. Sì, magari prima in letti separati nel villaggio di Rain Fall e adesso in uno solo, ma il punto non cambiava.
Passò circa una ventina di minuti. Gray si stava già per alzare con l'intenzione di controllare Juvia, quando la turchina uscì finalmente dal bagno in punta di piedi e con il proprio pigiama. Tuttavia le orecchie di Gray erano ben allenate a captare ogni minimo rumore.
-Juvia, dove stai andando?- le chiese con pazienza, facendola sobbalzare per l'ennesima volta. Non poteva scappare. Dovevano parlare, e prima lo facevano, meglio era.
-Vieni qui- le disse serio, e Juvia capì che quella non era una semplice richiesta. Quanto avrebbe voluto essere ancora un po' sbronza in quel momento... Ma a quanto pare il suo corpo era già riuscito a smaltire gran parte dell'alcool che aveva ingerito.
Si avvicinò titubante al divano del salotto, sedendosi poi al fianco del moro.
-Adesso me lo vuoi dire che cosa hai raccontato a Lyon per farlo arrabbiare così tanto con me?- le chiese perplesso. Era da giorni che Juvia si ostinava a portare avanti quella farsa con Lyon al bar, e a lui aveva detto poco o nulla.
Juvia si strinse nelle spalle. -Che Gray-sama è distaccato con Juvia, che non la guarda mai...- mormorò timorosa.
Il moro alzò un sopracciglio. -E poi?- di certo gli aveva detto anche qualcos'altro per rendere il tutto più credibile.
-Juvia ha detto solo questo...-borbottò piano -...suppergiù- aggiunse poi in un soffio.
-Suppergiù?- chiese scettico l'altro, ricevendo solo un debole segno di assenso dalla turchina.
Il moro sospirò pesantemente, abbandonandosi allo schienale del divano. -Juvia, penso che tu abbia già fatto più che abbastanza- si espresse Gray, facendola voltare stupita verso di lui.
-Ti avevo già detto che non era una buona idea fare da cupido per Lyon e Meredy...-aggiunse, lanciandole un'occhiata di sfuggita.
-Ma Juvia ha ottenuto degli ottimi risultati!- esclamò prontamente l'altra, ritrovando tutta la propria grinta.
Gray non poté ribattere su quello perchè non conosceva i dettagli della situazione, però era certo che Juvia avesse raggiunto il proprio limite quella sera.
-Ti sei sentita in colpa con Lyon?- le chiese dopo un po', già intuendo la risposta.
La ragazza si morse il labbro inferiore, abbassando il capo. -Juvia non voleva mentire tanto a Lyon-sama- mormorò dispiaciuta.
L'ennesimo sospiro abbandonò le labbra del moro, che però poi le mise una mano sulla chioma turchina, carezzandola piano.
-Gray-sama non dirà nulla a Lyon-sama e Meldy-san?- chiese titubante, alzando leggermente lo sguardo e fissandolo con gli occhi oltremare imploranti.
-No, non dirò nulla. Sta tranquilla- la rassicurò calmo il mago.
Da quando Juvia aveva incontrato Meredy qualche giorno prima e le due avevano parlato della "cotta" della rosa, Gray già immaginava che Juvia si sarebbe messa in mezzo pur di aiutare l'amica, e anche Lyon. A suo parere Juvia passava troppo tempo in compagnia di Mira e Cana, e questo ne era il risultato. Per carità, aiutare un'amica non era mai un male, ma, chissà perché, alla fine quello che ci rimetteva come reputazione era sempre e solo lui.
Sospirò appena. Dopo l'appuntamento tra Lyon e Meredy, avrebbe dovuto spiegare ad entrambi la situazione. Ma per il momento era meglio non pensarci.
Passò con disinvoltura il braccio attorno alle spalle della ragazza, portandola delicatamente a sè. Juvia si sorprese nel sentire l'altro che le carezzava piano il braccio e poggiava leggermente la propria testa a quella della turchina. La ragazza chiuse gli occhi con un leggero sorriso a dipingerle le labbra piene, beandosi di quel contatto. La verità era che quello che aveva raccontato a Lyon-sama era esattamente l'opposto di ciò che era realmente. Gray-sama non solo la teneva sempre d'occhio, anche alla gilda, ma quando erano soli, a casa, le riservava quelle piccole attenzioni. Erano così dolci che mai avrebbe immaginato esserne capace il mago del ghiaccio. Si sentiva incredibilmente bene quando Gray-sama faceva così e il cuore le si riempiva di felicità.
La maga dell'acqua alzò piano la testa, puntando gli occhi in quelli del moro per un solo istante, prima di lasciargli un dolce bacio a fior di labbra. -Grazie, Gray-sama- pronunciò con un sorriso. E quello, Gray, sapeva non essere un ringraziamento solo per le parole che le aveva rivolto o per il fatto di essere arrivato in tempo al bar per evitare una situazione scomoda. No, quello era un "Grazie" anche per starle sempre accanto e tenerla sempre d'occhio, sopportando tutte le sue piccole pazzie. Gray sorrise, poggiandole poi un bacio tra i morbidi capelli turchini. E non c'era altro da dire, nulla che potesse riempire quel silenzio, già saturo di emozioni. Adesso non importava più nulla di Lyon, di Meredy o del mondo esterno. In quel momento c'erano solo loro due, Gray e Juvia, che si amavano più di qualunque altra cosa.







Bonus

-Juvia!- una voce allegra e ben conosciuta arrivò alle orecchie della turchina. La maga dell'acqua si voltò sorpresa alle proprie spalle, trovandosi di fronte una lunga chioma rosata e un volto raggiante.
-Meldy-san!- chiamò a propria volta la ragazza, stupita di trovarla a Magnolia.
-Ti devo raccontare assolutamente cos'è successo ieri sera!- esclamò euforica, prendendo le mani della turchina tra le proprie.
Un sorriso comparve sulle labbra della maga di Fairy Tail. Se Meldy-san era così felice, allora voleva dire che il suo piano aveva funzionato.
Si spostarono su una panchina del parco lì vicino per poter parlare più tranquillamente.
-Juvia è molto curiosa- pronunciò la turchina, contagiata dall'allegria dell'amica.
-Ieri Lyon è passato a prendermi con un mazzo di rose rosse e mi ha portato al ristorante...- iniziò il racconto la rosa.
 
-...e quindi dopo avermi riaccompagnato all'hotel mano nella mano, si è avvicinato a me e mi ha detto che quella serata era stata splendida in mia compagnia e che io ero bellissima- sospirò felice, perdendosi nei propri ricordi e concludendo così la descrizione dettagliata dell'intera sera. Un sorriso felice riempiva il viso della turchina. Finalmente Lyon-sama aveva fatto progressi.
-Cioè, non è chissà cosa, ma è stato un grande passo avanti per lui- riprese improvvisamente la rosa, tornando seria -E per questo volevo ringraziarti, Juvia- aggiunse sorridente all'amica.
-Di nulla, Meldy-san, Juvia è contenta di aver...- ma si interruppe, rendendosi conto di ciò che stava dicendo -...c-cioè, no, Juvia non ha fatto nulla...- si affrettò a correggersi la maga, scuotendo in avanti le mani, agitata. Meldy-san non doveva scoprire che aveva aiutato Lyon-sama a superare parte delle sue incertezze.
Sul volto della rosa però non scomparve il sorriso. -Grazie Juvia- pronunciò ancora, avvolgendo la turchina in un abbraccio riconoscente. Dopo un primo attimo di confusione anche Juvia ricambiò la stretta, felice di aver fatto qualcosa per la sua amica.
 
 






Nda:
Ciao a tutti! Spero che la storia vi sia piaciuta e non vi abbia annoiato. Ho sempre voluto scrivere qualcosa su Lyon e Meredy, e l'aiuto di Juvia è stato fondamentale per questo capitolo XD
Vi dico solo che quando ho riletto la storia per correggerla mi stavo per mettere a ridere. Il finale già lo conoscevo e già sapevo quali erano le intenzioni di Juvia. Cosa non si fa per aiutare un'amica?
E voi? L'avevate già intuito dall'inizio che Juvia stava tramando qualcosa, o pensavate che qui come al solito ci fosse Gray da menare per le sofferenze della turchina?
Sono curiosa di sapere le vostre opinioni!
Ci vediamo presto,
Roby-chan ;)
P.s. Anche quest'anno sarò presente al Napoli Comicon. Per chi volesse scambiare quattro chiacchiere da vicino, potete mandarmi un messaggio privato, così ci mettiamo d'accordo ^.^
 
   
 
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