Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Clauridice    21/04/2018    2 recensioni
E' facile prendersela con i più deboli.
E se domani il debole fossi tu?
P.S. Tratta da una storia vera
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi chiamo Mariana sono una ragazzina di undici anni con la passione per la scrittura e il disegno senza di essi non potrei vivere per me sono come una specie di droga che mi riporta alla vita, ovviamente come tutti ho i miei pregi e difetti ma ho uno in particolare che non ho mai accettato, che ho sempre odiato, che ho sempre rifiutato e che faccio di tutto per nascondere agli occhi della gente e sono le mie orecchie a conca dette ad ansa a causa loro i miei compagni di classe mi prendono in giro con tutti i nomignoli dispregiativi che possano esistere, parole taglienti che mi feriscono anima e cuore, parole che chiunque essere umano sulla terra non avrebbe mai sopportato, a volte li vedo confabulare tra di loro pronunciando le parole più offensive che possano esistere e io non posso fare altro che assorbire tutta la loro cattiveria, per loro infastidirmi e come un rito, non mi hanno mai capita , mai accettata per quello che sono , l’unica cosa a cui si dedicano e schernirmi e umiliarmi.
La mia unica ancora di salvezza è Selene , la mia compagna di banco con cui mi confido , lei è il mio angelo , lei è l’unica che riesce a capire la mia sofferenza e la frustrazione che ho dentro,
lei è sempre pronta ad asciugare ogni mia lacrima, sempre pronta a sostenermi nei miei momenti di angoscia riuscendo sempre a strapparmi un sorriso anche quando la vita sembra avermi voltato le spalle.
Porto i capelli abbastanza lunghi con una fascia colorata che fa capolino tra la mia chioma castana, non me ne separo mai , per me è come un rifugio dove posso nascondermi ogni volta che ne sento la necessità, ma a volte e  come una prigione, una prigione senza via d’uscita ne uno spiraglio di luce, ma è questa è l’unica soluzione che ho per celare ciò che mi fa soffrire di più.
A volte mi sento dire che in giro c’è gente che ha problemi più gravi dei miei, ma cosa ne vogliono sapere di quello che sento? che cosa ne vogliono sapere del mio dolore, della mia amarezza , di quello che provo quando mi sento insultare dalle loro lingue di fuoco?
Assolutamente niente.
Passano sei anni e finalmente sembra che la vita mi stia dando una possibilità per liberarmi una volta per tutte di quello che per me è un fardello e cioè un intervento di Otoplastica auricolare con ricostruzione cartilaginea e nervosa, fu mia zia a parlamene dicendomi che all’ Ospedale Santa Chiara di Trento si occupavano di casi analoghi al mio, io accettai senza esitare , avevo paura lo ammetto ma sapevo  che quella operazione poteva liberarmi una volta per tutte da quello che mi affliggeva di più e così dopo aver preso un appuntamento per la visita partì insieme ai miei genitori, ero agitata , in ansia ma felice, felice perché finalmente la vita aveva iniziato a sorridermi,  finalmente potevo sperare in un futuro migliore, in una maggiore autostima, finalmente avrei potuto guardarmi allo specchio con occhi diversi e sorridere alla vita.
Arrivammo nel Trentino dopo circa quindici ore di viaggio e il momento della visita non tardò ad arrivare.
Il Chirurgo mi visitò con attenzione e alla fine mi disse che l’intervento si poteva effettuare, non ci potevo credere, ero così felice che dall’emozione non riuscì a pronunciare neanche una parola, finalmente mi sarei liberata di quello che per me era un macigno, mi sarei liberata del mio passato da emarginata, che cosa  potevo desiderare di più? il mio incubo stava per finire e io mi sentivo la ragazza più felice della terra.
E cosi dopo circa una settimana mi sottoposi a questo intervento, l’operazione durò tre ore essendo molto delicato, mia madre rimase nel corridoio ad aspettare la fine dell’intervento, era preoccupata ma fortunatamente ogni poco usciva qualche medico e infermiere a informarla dell’andamento dell’operazione, finalmente eccomi uscire dalla sala operatoria, sono ancora intontita dall’anestesia ma consapevole di tutto quello che succedeva intorno a me.
Il post-operatorio non fu dei migliori.
 L’anestesia che mi iniettarono  in più mi andò contro e  la diedi tutta di stomaco fino al giorno successivo, ma di questo non mi importò poi molto perché per me l’unica cosa che importava era essermi liberata di quello che mi aveva fatto sempre soffrire fin da bambina.
Il momento più emozionante arrivò quando il chirurgo che mi aveva operato mi tolse la benda che avvolgeva gran parte del capo quando finalmente mi specchiai rimasi a guardarmi incredula , domandomi se quel riflesso nello specchio era veramente il mio, se tutto quello era la realtà oppure ero in balia di un sogno meraviglioso di cui non volevo assolutamente svegliarmi, mentre guardavo la parte operata scurita per via dell’intervento senti il cuore battere all’impazzata e le gambe tremare per l’emozione e adesso nonostante siano passati  tanti anni da quel giorno non riesco ancora a crederci di aver affrontato tutto questo  infondo  non sono una persona molto coraggiosa e forse non lo sono mai stata nonostante gli altri dicano il contrario, adesso posso dire di aver acquistato almeno una parte di quella autostima che non ho mai avuto , però di una cosa sono sicura non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Clauridice