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Autore: susannavicarelli    22/04/2018    0 recensioni
Come sarebbe se Daryl Dixon avesse una sorella molto più piccola, circa dell'età di Carl ?
\dal testo\
-Tuo fratello è ha farsi una doccia- disse Carol senza mai smettere di sorridere.
-Ha farsi una doccia eh?- chiesi malizosa facendola ridere sotto i baffi.
-Smettila- mi sgridò divertita -Lo metti in imbarazzo ogni volta che fai qualche battutina, e malgrado sia molto carino quando arrossisce, preferirei che non lo facessi. Poi diventa scorbutico, e Daryl scorbutico non è certo simpatico-
Di tutto il suo magnifico discorso solo un particolare mi restò impresso...
-E' carino quando arrossisce?- le chiesi ammiccando e facendola arrossire.
-Chi è che è carino quando arrossisce?- Daryl apparve sulla soglia della porta con un'aria diversa: non era sporco in faccia, niente macchie sui vestiti, vestiti nuovi e puliti, capelli leggermente bagnati che gli ricadevano in ciocche ribelli sulla fronte e balestra alla mano.
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carl Grimes, Carol Peletier, Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Daryl- lo chiamai senza avere risposta.

Mio fratello si trovava sopra il grande autobus rovesciato situato davanti all'entrata della prigione insieme a Carol che aveva avuto la mia stessa idea di portargli del pollo, solo che era stata più veloce di me.

Avvicinandomi al veicolo con il mio piatto potei udire una risata e dopo poco scorsi Daryl venirmi incontro sorridente, seguito da Carol.
Appena incrociò il mio sguardo tornò ad avere la sua solita espressione neutrale che non lasciava trasparire emozioni. Anche se con Carol di emozioni se ne lasciava sfuggire parecchie, e alla donna non sembrava dispiacere.

-Vi stavate divertendo?- gli chiesi non appena il suo braccio mi avvolse stringendomi a se.

-Ci saremmo potuti divertire di più- commentò Carol sorridendo e  accennando uno sguardo a mio fratello che subito le rivolse uno sguardo di rimprovero.

Purtroppo la conversazione si chiuse li e tornammo tutti e tre dal gruppo, anche se ero curiosa di sapere ciò che si erano detti quei due...
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Il giorno seguente mi svegliai presto, scossa da Carl.

-Buon giorno- mi disse sedendosi affianco a me.

-Buon giorno- risposi prendendo la ciotola con gli avanzi del pollo che Carl mi porse ringraziandolo.

-Tra poco tuo fratello e gli altri incominceranno a ripulire il cortile interno- mi informò il mio coetaneo.

Annuii cercando di non pensare troppo ai mille modi in cui sarebbe potuta andare a finire in tragedia quello che era semplicemente una "spedizione" per uccidere tutti gli zombie che trovavano.
Improvviamente Carl mi prese la mano destra nella sua.

-Andrà tutto bene- mi sussurrò avvicicnandosi un po' a me, un po' troppo forse, così mi affrettai ad alzarmi e raggiunsi il resto del gruppo che si era posizionato vicino al cancello.

-Daryl fa attenzione- gli dissi dandogli un bacio sulla guancia. Lui mi abbracciò stringendomi forte.

-Uccidine più che puoi attraverso il cancello. So che puoi farcela- mi sussurrò.

-Quanto vorrei essere al posto di tua sorella- commentò Carol facendo seguire un imbarazzo di Daryl che veniva fissato da tutti.

Rick gli si avvicinò dandogli una pacca sulla spalla -Si incomincia stallone-

-Smettila o farai la fine di quegli zombie- disse minaccioso Daryl prima di fulminare tutti gli altri con lo sguardo, assicurandosi che non avrebbero fatto più battute e infine afferrò la sua balestra e finalmente li lasciammo entrare per ripulire la zona.

Dopo infiniti minuti di attesa passati abbracciata a Carol vedemmo Glenn avvicinarsi a noi sorridendo. Ci informò che potevamo finalmente entrare e che tutti stavano bene e così facemmo. Prendemmo le nostre cose e raggiungemmo gli altri all interno della prigione.

Appena entrai nel blocco delle celle venni affiancata da Daryl e un flashback del passato mi colpì.

-​Dove sta andando?​domandai a mia madre in lacrime mentra guaravo mio fratello Merle venir portato via dalla polizia con le mani legate dietro la schiena.
-​In prigione- ​rispose lei seccata lasciandomi da sola sul marciapiede davanti a casa nostra a piangere, ​in presenza di mio padre che stava per fare qualcosa per zittirmi quando Daryl spuntò da dietro l'angolo con aria stupita e guardando incredulo la polizia allontanarsi.
-​Che è successo?-​ chiese non capendo e guardando me piangere. 
-​Merle, lo portano via, in prigione​dissi abbracciandogli le gambe.
​Lui non disse niente, ma nemmeno provò a staccarmi, mi voleva bene pur non essendo figli della stessa madre.
​Io, Daryl e Merle eravamo fratelli da parte di padre, la loro mamma era morta quando il più piccolo aveva 10 anni e all'età rispettivamente di 20 per Daryl e 34 per Merle ero arrivata io, in seguito ad una sveltina dinostro padre con un'eroinomane di nome Jackie, ovvero mia madre, sempre se così si poteva chiamare una donna che ti ha sempre odiata, dall'inizio della gravidanza fino al giorno della sua morte...


-Quindi è qui che Merle passava metà del suo tempo?- chiesi, anche se conoscevo già la risposta.

-Qui e al bar sotto casa- rispose freddo Daryl. -Coraggio Suzie, scegliti una cella e mettiamoci comodi.- mi esortò così corsi su per le scale di ferro e andai nella penultima cella infondo.

-Quì è carino- dissi sforzando un sorriso nella direzione di mio fratello che stava poggiando la sua balestra e lo zaino contro il muro.

-Non credo che carino sia la parola adatta- disse sorspirando.

-Già, hai ragione, ma la sistemeremo- dissi rivolgendomi alla cella -E la faremo diventare nostra-

-Fai come vuoi. A me basta un letto-

Tipica risposta alla Dixon.

-Non farci caso, è sempre scontroso- disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e Carol era li impiedi.

-Sono venuta a dirvi che se avete fame Beth ha cucinato un ottima zuppa di fagioli.- disse poi senza mai spostare lo sguardo da mio fratello. Lui le piaceva proprio.

-Ok- dicemmo all unisolo io e Daryl provocando un sorriso alla donna.

-Che c'è da sorridere?- chiedemmo nuovamente in coro un po scontrosi.

Un altra risata.

-Niente, niente. È che siete proprio fratelli- e detto questo sparì dalla nostra vista.

Quando mi girai verso mio fratello lui aveva un leggero sorriso sulle labbra. Una cosa rara che non capitava mai se non con me, e in queso periodo nemmeno più con me.

-Perché sorridi ?- gli chiesi contenta.

-Cos...? Non sto sorridendo- disse freddo tornando serio - Coraggio, preparati e scendiamo di sotto, ho fame-

-Incredibile! Daryl Dixon ha fame! Avvisate i media!- dissi scherzosa agitando le braccia in aria e uscendo dalla cella.

Di sotto Beth ci porse due ciotole con dell'ottima zuppa e ci sedemmo ad un tavolo con Glenn, Maggie, Rick e Carl.

-Finalmente un po' di pace.- commentò Glenn sorridendo.

-Già- dissi io -Qui potremo vivere serenamente, far nascere amori, allargare la famiglia- quest' ultima frase la dissi guardando Daryl allusiva mentre Carlo gli si sedeva accanto.

Ricevetti una gomitata da mio fratello che scatenò una risata in tutto il gruppo che aveva capito la mia allusione.

-Ragazzina come ti proteggo dagli zombie posso anche dartici in pasto, questo tienilo bene a mente- disse infine Daryl sorridendo. Gli sorrisi anche io.
Adoravo il suo sorriso, era così raro è bello che ne gustavo ogni singolo secondo.

-Ok, ok ora basta parlare di morte e zombie, pensiamo a quanto è bello avere un posto dove stare- disse positiva Maggie.

-Non cantiamo vittoria troppo presto- la smontò Rick -Non sappiamo ancora se questo posto sarà nostro oppure no-

-Preferisco essere positiva- commentò Carlo.- Non mi arrendo finché non ho ciò che voglio, e non mi arrenderò, non ci arrenderemo, finché la prigione non sarà nostra-

Ero d'accordo con lei. Non mi sarei arresa finché tutto questo non fosse stato nostro.
Ci meritavamo pace e tranquillità, niente morte o morti e soprattutto niente più notti insonni per colpa della paura di morire o di perdere qualcuno, ho la paura perché si ha appena perso qualcuno.
   
 
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