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Autore: Mizu Ryu    22/04/2018    0 recensioni
ogni verità è stata svelata.. cosa succederà?
i nostri super eroi sono giunti alla battaglia finale però qualcosa di inaspettato cambierà le sorti di questa battaglia.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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«Padre!» esclamò Chat Noir vedendo Gabriel Agreste trasformarsi nel loro nemico, Papillon.
«Padre? – domandò Queen B guardando il compagno – Non mi dire che sei…»
«Adrien…» sussurrò Lady Bug.
Sentendosi chiamare il biondo si voltò, dagli occhi della corvina uscirono lacrime.
«Lady Bug…» disse Rena Rouge.
«Non ci posso credere… Adrien è Chat Noir.» precisò Carapace.
«Il ragazzo che ho sempre amato in realtà è Chat Noir…» quelle parole uscirono dalle labbra della coccinella senza che, quest’ultima, se ne accorgesse.
Rena Rouge si girò.
«Marinette?» domandò sbigottita.
Lady Bug abbassò la testa.
«Scusatemi se non vi ho detto prima la mia vera identità… Alya… Chloé… Nino…» si scusò la ragazza chiamando uno a uno i nomi dei compagni.
Il cuore del gatto si riempì di dubbi, non ci poteva credere che il suo migliore amico era uno dei suoi compagni di battaglia.
Troppe cose tutte in una volta…
Suo padre era il suo nemico.
La compagna di battaglia che aveva amato in realtà era la sua compagna di scuola.
Sua madre, la modella Emilie Agreste, in passato era la supereroina Le Paon.
«Vieni a me mia piccola Akuma – disse Papillon facendo ritornare Chat Noir con i piedi per terra – un cuore pieno di dubbi ed incertezze, un ottima preda per la mia Akuma… – continuò il nemico facendo annerire la farfallina coperta tra i propri palmi – vola mia Akuma ed oscura il suo cuore!» esclamò indicando col bastone il cuore del figlio.
Quando gli eroi si girarono per vedere chi avrebbe colpito era troppo tardi.
Già negli occhi del gatto era spuntata la farfalla stilizzata viola che indicava l’influsso malefico di Papillon nella sua mente.
«Fidati di me mio piccolo gattino e lascia che sia io a manovrarti…»
«D’accordo Papillon.» disse il supereroe.
Fu questione di pochi secondi che il corpo del biondo venne ricoperto dalla sostanza scura e melmosa.
«Chat Noir…» sussurrò impotente Lady Bug a quella scena.
Il biondo era lo stesso di sempre, ma le sue labbra erano dipinte di nero e la solita gioiosa espressione era cupa e triste.
«Adesso Chat Noir distruggi la Parigi che ha fatto crollare le tue certezze!» gli ordinò Papillon.
I quattro cercarono in tutti i modi di ostacolarlo, ma non ci riuscirono data la mole distruttiva che lo contraddistingueva, la quale era aumentata.
L’ultima a cadere fu Lady Bug quando, il biondo, gli distrusse gli orecchini a coccinella.
 
Marinette aprì gli occhi, vide Chat Noir di spalle che guardava il padre; Carapace, Rena Rouge e Queen B erano distesi a terra senza sensi.
Con le poche forze che le rimanevano, la corvina si avvicinò al corpicino rosso della sua amichetta Tikki.
La prese tremante, in un primo momento le sembrava morta, ma appena vide quel pancino muoversi non poté fare a meno di fare un sorriso e portarsela al petto.
A quel tocco sentì la voce del Kwami risuonargli in testa.
 
“Marinette sei l’unica che lo puoi salvare…”
 
A quelle parole ella si fece forza e, zoppicando, si avvicinò al biondo.
Vide Carapace che stava aiutando Rena Rouge a mettersi in piedi e Queen B fermarsi la perdita di sangue che aveva su un fianco.
Marinette si fermò ad un centinaio di metri dal biondo.
Lo guardava.
Non poteva credere che quello che aveva davanti era lo stesso Chat Noir con cui aveva sempre combattuto.
La corvina si fece ancora una volta forza ed avanzò.
«Vai e distruggila!» ordinò Papillon con un sorriso beffardo.
Chat Noir, senza neanche batter ciglio, obbedì.
Le urla disperate di Rena Rouge, bloccata da Carapace, non riuscirono a fermare la ragazza dall'avanzare; Queen B portò le mani sulle labbra, non sapeva che dire o fare, il panico si era impossessato del suo corpo.
Delle calde lacrime le rigavano il viso, si sentiva impotente.
Con passo certo Marinette avanzò anche quando vide che, nella mano destra del biondo, era comparso il “Cataclisma”.
Adesso i due si trovarono uno di fronte all’altra, Marinette col viso rigato di lacrime e gli occhi di Chat Noir vuoti, sprovvisti della luce che solitamente brillava in essi.
Fu tutto questioni di attimi.
Il gatto alzò il braccio per toccarla.
Marinette protese la mano toccandogli il viso in modo da far avvicinare i loro volti, contemporaneamente, la mano del nemico stava per colpirla.
Gli occhi della corvina si chiusero e lo baciò in modo fulmineo e del tutto naturale.


Gli occhi spenti del gatto si riempiono di nuova luce.
L'Akuma nera uscì dal cuore del ragazzo e divenne subito bianca.
«M… Ma… Marinette…» sussurrò il biondo guardandola piangere.
Le labbra della ragazza fecero un sorriso.
Il “Cataclisma” venne annullato.
«Ben tornato gattino…» rispose lei.
I due si abbracciarono sotto gli occhi increduli di Papillon.
Carapace, Rena Rouge e Queen B si avvicinarono.
«Marinette…» sussurrò la bionda attirando lo sguardo della ragazza.
Quando Queen B aprì le due mani congiunte mostrando il corpicino di Tikki che respirava a fatica.
«Tikki…»
I Kwami uscirono ognuno dal proprio accessorio facendo annullare la trasformazione ai loro proprietari.
Plagg uscì dall’anello di Adrien.
Trixx uscì dalla collana di Alya.
Wayzz uscì dal bracciale di Nino.
Pollen uscì dal fermaglio di Chloé.
I quattro Kwami guardarono la compagna, ella era di certo in fin di vita e non aveva molto da vivere.
«N… Non si può fare niente?» domandò Marinette colma di speranza.
«Sta per morire…» rispose Wayzz.
A quella risposta delle nuove lacrime uscirono dagli occhi della ragazza.
«S… Se non ricordo male c’è un modo…» intervenne Pollen.
Lo sguardo di Marinette si riempì di nuova speranza.
«Però… per… per farlo voi…» continuò Trixx.
«Noi faremo qualsiasi cosa per aiutare Marinette!» intervenne Alya.
«…voi dovreste rinunciare ai vostri Miraculous, solo così riuscireste a far risorgere Tikki ed avere una possibilità.» terminò Wayzz.
Dopo quelle parole sembrò che il tempo si era fermato ed insieme ad esso anche il vento.
«Rinunciare ai nostri Miraculous?... Perdere voi Kwami?...» disse incredula Chloé.
«Il Maestro Fu diceva sempre che il mondo deve avere un equilibrio… perciò, solo dopo aver sconfitto Papillon, Marinette ed Adrien perderanno anche i loro Miraculous…» spiegò Wayzz.
«Ma… se sacrificano i vostri Miraculous voi fareste la stessa fine di Tikki!» esclamò Adrien.
«No… - rispose Plagg – ritorneremo a dormire finché non ci sarà un nuovo pericolo…»
Ci fu qualche secondo di silenzio, nessuno sapeva che dire, ma fu rotto da dei singhiozzi provocati da un pianto.
Nessuno poteva immaginare chi avrebbe pianto per primo.
I ragazzi si girarono e videro Chloé piangere.
Se fosse stato in un altro momento e luogo Marinette ed Alya avrebbero riso, ma non ora… non con quello che stava succedendo.
«Non ti voglio lasciare Pollen!» esclamò la bionda abbracciando il Kwami.
Nessuno riuscì a resistere e si misero a piangere.
«Trixx!»
«Alya!» rispose il Kwami andando dalla compagna.
«Wayzz…» disse Nino guardando la tartarughina verde.
I due si guardarono e scoppiarono a piangere.
«Adrien…» disse Plagg avvicinandosi timidamente al ragazzo.
«P… Plagg…» lo guardò il biondo scoppiando a piangere.
Tutti si misero a piangere.
Marinette guardò i suoi amici.
«Ragazzi…» sussurrò la ragazza.
Per qualche secondo anche i suoi occhi si riempirono di lacrime per poi guardare Papillon.
Egli sorrise divertito da quella scena.
«Non lo posso permettere…» sussurrò la ragazza attirando l’attenzione di tutti.
«Marinette…» sussurrò Alya.
Marinette si girò verso i suoi amici.
«Non posso permettere che voi vi separiate dai vostri Kwami… però… se non lo faceste tutto il mondo andrebbe distrutto… ragazzi alla fine loro rimarranno qui dentro – disse toccandosi il cuore – ed i ricordi che abbiamo avuto con loro non verranno mai cancellati!»
Quelle parole provenivano dal cuore della ragazza.
«È vero… il nostro non è un addio.» intervenne Adrien.
«Ragazzi… Marinette ed Adrien hanno ragione lo dobbiamo fare.» intervenne Alya cercando di farsi coraggio.
«Alla fine la nostra amicizia sarà conservata nei nostri cuori…» disse Chloé stringendo delicatamente Pollen.
«Non importa quanto saremo lontani, i nostri cuori saranno sempre insieme.» disse Nino.
Marinette ed Adrien guardarono felici i loro amici.
«Ragazzi, facciamolo!» esclamò la ragazza allungando le mani cosicché il Kwami fosse al centro.
«Si.» risposero i tre in coro.
I rispettivi Kwami entrarono nei loro Miraculous e, quando toccarono Tikki, si illuminarono.
Fu come magia, il corpicino di Tikki si illuminò ed ella tornò in vita.
«Tikki!» esclamò Marinette abbracciando l’amica.
«M… Marinette…» disse il Kwami ancora un po' stonata.
«Tikki dobbiamo combattere l’ultima battaglia-»
«Lo so… so già tutto…» disse la coccinella iniziando a volare.
«Allora ragazzi trasformatevi.» intervenne Plagg.
I due giovani annuirono.
«Plagg trasformami!»
«Tikki trasformami!»
Così dicendo i due diciassettenni si trasformarono nei loro alter eghi: Lady Bug e Chat Noir.
Appena trasformati andarono contro Papillon.
«Papillon…» lo chiamò Chat Noir dando un pugno che venne bloccato.
«…redimiti!» continuò Lady Bug dando un calcio che, anche esso, venne bloccato.
«Zitti mocciosi! – rispose il nemico facendo indietreggiare i due ragazzi –Siete troppo piccoli per capire.»
«Non è vero padre! Io lo so come ti senti, so ciò che provi e so anch’io quanto è stato duro quando la mamma è scomparsa!»
«Silenzio… silenzio… SILENZIO!!» urlò il nemico facendo comparire diverse Akuma.
Ma questa volta erano di un colore diverso dal bianco o dal nero, erano rosse.
«Akuma rosse?» domandò Lady Bug vedendole.
Una farfallina si appoggiò a terra e scoppiò.
«Attenta!» esclamò Chat Noir prendendola e saltando via col suo bastone.
«Grazie.» sorrise la corvina.
I due supereroi guardarono Papillon.
«Non potete nulla contro di me!» esclamò ridendo.
«Non è vero proprio qui ed adesso abbiamo anche il sostegno dei nostri amici.» rispose Chat Noir.
«Non permetteremo che tu distrugga il mondo!» rispose Lady Bug.
«Stolti, non avrete chance!» disse il nemico mandandogli contro le sue Akuma rosse.
Lady Bug e Chat Noir le schivarono saltando contro Papillon.
«Ti sbagli Papillon. - disse Chat Noir - Noi non siamo sostenuti solo dai nostri desideri e speranze… tutta Parigi, anzi, tutta la Francia confida in noi per sconfiggerti!»
«Idiozie!» disse il nemico schivando un pugno del figlio.
«Papillon… ascoltaci! – disse Lady Bug scagliando un pugno che venne parato – Anche tu puoi superare questa tua tristezza!»
«Non importa quante volte lo ripeti, tutto quello che fai è inutile!» rispose Papillon.
«Allora… - intervenne Chat Noir dandogli un calcio, che venne parato – ti aiuterò a comprendere!»
Papillon li prese e li fece volare.
I due si appoggiarono a terra e saltarono via.
«Non è vero! All’inizio mi sentivo così inutile quando ricevetti il mio Miraculous, ma poi mi convinsi e divenni brava nel mio ruolo!» disse Lady Bug atterrando alla destra del nemico.
«Quando mamma è scomparsa mi sentii così solo, così frustrato e confuso… però, quando mi hai concesso di andare a scuola tutte queste emozioni scomparvero facendo spazio a delle altre… io… io così ritrovai di nuovo la gioia!» disse Chat Noir atterrando alla sua sinistra.
«Non ha senso ciò che dite…» li contradisse Papillon.
«Bellezza… Saggezza… Illusione… Amicizia… Bontà… Distruzione e Creazione, questi sono i poteri dei nostri sette Miraculous.» rispose Lady Bug.
«Quando il Maestro Fu diede a te ed alla mamma i Miraculous della Bontà e dell’Amicizia trovò in voi, due persone che potevano creare grandi cose…»
«Zitto… - disse Gabriel scuro in volto – Zitti… Zitti! Che ne volete sapere voi? Non vi sopporto con i vostri discorsetti!» esclamò lanciando due Akuma che fecero volare i due.
Quando Lady Bug e Chat Noir precipitarono al suolo si sollevò un polverone.
Chloé, Alya e Nino rimasero nascosti, atterriti da quello che stava succedendo.
Papillon aveva il fiatone.
«Hai ragione… - disse la ragazza mentre la nube si diramava – Tu sei tu, nessuno è uguale…»
«Il tuo dolore… la tua tristezza… solo tu le puoi controllare…» continuò Chat Noir.
«Ognuno è unico, ognuno trasmette emozioni diverse… felicità, tristezza, rancore, amore; ma solo grazie a queste emozioni che noi tutti siamo legati in questo vasto mondo e pure tu ne fai parte!» disse Lady Bug guardandolo.
«Zitti!» urlò Papillon ed iniziò a correre contro i due eroi.
«Voi la fate facile, a parole sono tutti bravi.» disse Papillon iniziando a lottare corpo a corpo con Chat Noir.
Un pugno dell’uomo stava per scagliarsi contro il ragazzo, ma l’arma di Lady Bug protesse il biondo.
«Ognuno ha avuto diverse esperienze perciò ci possiamo aiutare a vicenda.» disse la ragazza mentre lottava contro il nemico.
Papillon arretrò.
«Impossibile!» contraddisse il nemico.
Chat Noir e Lady Bug si presero per mano.
«Papà ora non capirai, ma un giorno si!»
«Ogni persona ha il diritto di essere felice…» intervenne Lady Bug.
«Ma quale felicità?! Una cosa del genere non è sufficiente!»
«Non importa… con un sorriso qualsiasi tristezza può essere cancellata!»  disse Chat Noir.
«Lucky Charm!» esclamò la ragazza facendo roteare il suo yo-yo.
Da esso uscì un pezzo di vetro.
«Che cosa ci devi fare?» domandò il ragazzo guardando l’oggetto.
«Penso che ci devo guardare dentro…» disse la ragazza guardandoci dentro.
Non vide illuminarsi nulla, ma vide qualcos’altro di particolare.
Dentro la tasca sinistra della giacca del nemico c’era un pacchettino in cui svolazzava una piccola Akuma nera.
«Adrien… ha un’Akuma in tasca che protegge una scatolina… penso… penso che prendendola potremmo vincere.» spiegò la ragazza.
«Lascia fare a me insettina, tu pensa a recuperare la scatola e purificare l'Akuma!» rispose il ragazzo andando verso il padre.
I due Agreste lottarono, padre contro figlio, gatto contro farfalla.
In un abile mossa Adrien immobilizzò il padre.
«Adesso Lady Bug!»
A quelle parole la ragazza non perse tempo e prese la scatolina.
«Adesso non farai più del male piccola Akuma.» disse la corvina purificando la farfalla.
Lady Bug cercò di aprire il contenitore ma non ci riusciva.
«Qualcosa non va insettina?» domandò Chat Noir cercando di tener fermo il padre.
«Non… non riesco ad aprirla…» rispose lei cercando di aprire la scatolina con tutte le sue forze.
«Lascia fare a me Lady Bug, tu tieni fermo Papillon con il tuo yo-yo.»
In men che non si dica i polsi del padre furono tenuti stretti dall’arma della ragazza dando il tempo al biondo di attivare il “Cataclisma” e fiondarsi sulla scatola.
«Nooooooooo!» urlò Papillon mentre la scatolina si dissolse davanti ai propri occhi.
Quello che videro i due ragazzi li lasciò di stucco, non potevano mai credere che là dentro vi era il più grande segreto di Gabriel Agreste.
Era dello stesso colore di uno zaffiro, bello, lucente come i raggi di un sole.
La spilla di Emilie Agreste, il Miraculous del pavone, ora era lì sul palmo nero del gatto.
Papillon cadde in ginocchio, rassegnato.
«Adesso mi avete sconfitto, fate di me ciò che volete… - disse mentre il volto iniziò a rigarsi di lacrime - …uccidetemi se volete.»
Chat Noir guardò il padre non poteva credere che quell’uomo,  apparentemente freddo e insensibile,  potesse crollare così.
Il biondo si avvicinò al padre inginocchiandosi davanti a lui, viso a viso.
«Chat Noir… ho un ultimo desiderio da chiederti, - disse il padre guardando negli occhi il figlio - conserva la memoria di me, - guardò i due eroi - fate entrambi tesoro di questo nostro scontro, perché vi servirà in futuro…» a quelle parole, egli si tolse la spilla mostrando l’uomo che era in realtà.
Consegnò la spilla a Lady Bug, sorrise e si tramutò in polvere volando via alle ultime luci del giorno.
L’eroina guardò il ragazzo e vide che una sola lacrima gli scese dal volto.
Dalle due spille uscirono i rispettivi Kwami: Doozoo e Nooro.
I due guardarono Lady Bug e Chat Noir.
«Grazie per avermi liberata.» disse Doozoo .
«Abbiamo una domanda da farvi - disse Lady Bug -  come mai Gabriel-?»
«Perché ormai la sua anima era corrotta, - la interruppe Nooro intuendo la domanda - venduta al male… ma nonostante il suo corpo ora non ci sarà più lui vivrà sempre nei vostri cuori, proprio come i vostri Kwami.»
A quelle parole anche Tikki e Plagg uscirono dai Miraculous.
«È vero Marinette… ora noi due ritorneremo per sempre nei nostri Miraculous e non ci rivedremo mai più, ma non vi preoccupate perché sono certa che un giorno ci rivedremo.» disse la piccola coccinella.
«Però vorremmo fare a tutti voi un ultimo regalo, anche se non vi serviranno vi ricorderanno sempre di noi e delle nostre avventure. » disse Plagg.
I quattro Kwami entrarono nei loro Miraculous.
I cinque si riunirono e guardarono i sette gioielli.
«Adesso chi li prende i Miraculous del pavone e della farfalla?» domandò Adrien.
«Secondo me, sarebbe giusto che li prendeste voi. – rispose Nino – Vorrebbero così…»
«Allora è deciso…» confermò Marinette mentre Parigi ritornava la città di prima.
 
«Adrien… come sarebbe stato il futuro se non avessimo avuto Tikki e Plagg?»
«Mmmmm… anche in quella circostanza penso che saresti rimasta la solita! La solita goffa ed insicura Marinette.»
«E tu saresti stato il solito Adrien…»
«Probabilmente, tu saresti sempre la solita ed arriveresti sempre di corsa ed io e te ci saremmo incontrati sicuramente, come, avremmo stretto amicizia con Alya, Chloé e Nino…»
«Forse non ci saremmo mai parlati…»
«O forse avremmo avuto subito feeling… ma son sicuro che ci saremmo visti. Come quando il Maestro Fu ci ha donato i Kwami, è stato come… come… come un’opportunità concessaci dalla vita.»
«Perciò, se non perderemo la speranza, sono sicura che rivedremo i nostri Kwami… Li rivedremo di nuovo! Deve succedere! Sono sicura che succederà, mentre un arcobaleno dividerà il cielo… quindi..Tikki, Plagg, Trixx, Pollen, Wayzz, Nooro e Doozoo a presto!»


3 ANNI DOPO
 
«A che ora ci vediamo con i ragazzi?» domandò Marinette dando la mano al suo fidanzato.
«Alle 10:30 sulla collina.» rispose il ragazzo.
Marinette si fermò.
«Qualcosa non va?» domandò lui.
La ragazza lo guardò negli occhi.
«Ti amo Adrien.» rispose lei facendo arrossire il biondo.
«Anch’io…» rispose lui e si baciarono.
Quel bacio durò per pochi secondi e continuarono a camminare.
Marinette ed Adrien adesso erano ventenni e stavano insieme.
La corvina portava i cappelli corti sino alla spalla ed una treccina le faceva da cerchietto, indossava un vestitino rosso con una fantasia a pois neri.
Portava gli orecchini a coccinella ed una spilla a forma di coda di pavone all’ altezza del cuore.
Il biondo teneva sempre i suoi capelli ribelli in disordine, aveva una camicia bianca e dei pantaloni neri.
Nella mano destra portava un anello nero con un’impronta di gatto verde disegnata sopra e sul primo bottone della camicia c’era una spilla a forma di farfalla, portava degli occhiali da vista stile Rayban con la montatura nera.
Quando arrivarono ai piedi della collina videro i loro amici.
Chloé aveva i lunghi capelli biondi legati in una coda di cavallo alla cui base vi era un fermaglio a forma di ape, due ciuffi le cadevano di lato. Indossava un corsetto nero che le faceva risaltare il suo vitino da vespa ed una gonna merlettata gialla e nera. Dei leggins neri le rifinivano le lunghe gambe.
Alya portava i suoi capelli mossi sciolti, aveva una camicetta arancione aperta fino alla scollatura che mostrava il ciondolo a forma di coda di volpe, e dei jeans neri.
Nino non portava più il berretto mostrando i suoi capelli scuri e cortissimi, aveva le solite cuffie. Indossava una magliettina verde con degli esagoni disegnati sopra. Al polso si poteva vedere un bracciale verde.
«Finalmente siete arrivati!» disse Chloé con il solito tono da smorfiosa.
A quelle parole Alya e  Marinette non poterono fare a meno di ridere.
«Sei rimasta sempre la solita, Chloé.» disse la bruna asciugandosi le lacrime agli occhi.
«Allora andiamo in cima?» domandò Nino ricevendo un assenso comune.
Tutti salirono in cima e lo spettacolo che videro li lasciò di stucco; l’intera Parigi era illuminata dai raggi del sole e un arcobaleno si formò su nel cielo finendo poco distante da loro.
I ragazzi si guardarono tutti, e senza dire neanche una parola, si avvicinarono ad esso.
Posarono i loro gioielli alla base di ciascun colore dell’arcobaleno.
Marinette posò gli orecchini sul rosso e la spilla sul blu, Alya la sua collana sull’arancio, Chloé il fermaglio sul giallo, Nino il suo bracciale sul verde, Adrien posò la spilla sul viola ed accanto ad essa l’anello.
I ragazzi guardarono gli accessori sperando che succedesse qualcosa. Erano esattamente passati 3 anni da quel giorno, quel giorno in cui si separarono dai loro Kwami.
Qualcosa successe…
I Miraculous si illuminarono e accanto ad essi apparvero quegli esserini che tanto avevano desiderato rincontrare.
«T…Tikki…» sussurrò un’incredula Marinette.
«Marinette!» esclamò la coccinella abbracciando la ragazza.
Anche gli altri ragazzi abbracciarono i rispettivi Kwami felici di poterli rivedere ancora una volta.
«Siete finalmente ritornati.» esclamò Chloé.
«Ci siete mancati così tanto…» disse Nino.
«Abbiamo sempre sperato in questo momento.» disse Alya.
«Adesso non ci separeremo mai più!» concluse Adrien.
I dodici si abbracciarono tra le lacrime di felicità che li accomunarono.




ANGOLO AUTORE
Ciao ragazzi!!!!
Come va? Spero bene.
Eccomi di nuovo con una nuova storia, questa volta non è una poesia, è su un fandum totalmente nuovo per me.Spero che la storia vi piaccia, è come ho immaginato io il finale di questa serie animata; Come avrete notato i protagonisti hanno 17 anni, l'ho fatto apposta perchè mi sembravano troppo piccoli per combattere una battaglia così decisiva.
A presto

XOXOXO MIZU RYU

 
   
 
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