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Autore: Gian94    22/04/2018    0 recensioni
Cercare il sole nell'abisso. Combattere il dolore. Accettare le ombre e il caos. E la nostra anima riemergerà dagli abissi per tornare a trovarci.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucian, Thresh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'anima perduta


Ti ho persa.

Sei troppo lontana da me, dal mio cuore.

Ho bisogno di te.

Tu dai forza a queste braccia, che ora stanno remando verso l'isola che ti ha portata via da me.

Questi remi... quanto pesano!

Oltre a remare contro il mare, contro il vento, contro la tempesta, contro me stesso, contro tutto ciò che è conscio, remo verso coloro che ti hanno portato via da me. Oltre alle onde, mi faccio largo tra le tenebre che ti hanno portata via da me e tra il buio che hai lasciato nel mio cuore.

Il vascello fantasma gode.

Ride e sogghigna.

Io piango e tracimo agonia.

Le mie braccia non reggono cotanta Forza oscura.

Non posso fermarmi... ma allora posso tornare indietro?

NO!

Devi continuare a percorrere la strada del dolore, il mare di agonia e l'oceano di sofferenza.

Io... il purificatore!

Ho troppo dolore nelle braccia. Sento male. Sto male.

Un gran mal di stomaco mi attanaglia, come se avessi bevuto del veleno che mi corrode.

Oltre a farmi largo tra le onde di un mare burrascoso, mi faccio largo tra la tenebra... vedo più tenebra che acqua.

La terra di mezzo, la terra del conscio, insomma, Runeterra è lontana.

L'isola maledetta è ancora lontana, ma la sua tenebra vive in me. Sono circondato dall'oscurità, e a fatica distinguo il mare in tempesta dal cielo grigio e cupo.

All'improvviso, un lampo rosso.

Dopo aver sussultato e a essermi fermato dallo spavento mi accorgo che tante mani di morti cercano di ribaltare la mia nave. Anche la nave vuole farsi ribaltare... gode... gode la maledetta! Ma io afferro le mie pistole di luce e ricaccio nell'abisso del mar morto quei mostri, quei fantasmi, quei non morti!

Riprendo a remare, stanco, ma deciso.

Deciso?

No, torna indietro! Senna è morta! Non devi permettere che le Isole dell'ombra ti divorino! O sarà la tua tomba!

Non mi interessa, se dovrò morire così sia.

Senna mia.

Torna da me!

Alzo gli occhi al cielo... ma il cielo non c'è più.

Buio.

Allora guardo in basso... buio.

Buio.

Tutto intorno a me è ombra!

Ombra!

Paura!

Terrore!

Morte!

Perché mi è capitato tutto questo? Perché ora tutto è buio? Che cosa ho fatto di male per meritarmi una simile sorte?

Anima mia, torna da me!

Tutto è ombra, gli spiriti sono ombre, i non morti sono ombre, il mio vascello è un'ombra.

Io dentro sono un'ombra.

Solo oscurità.

No, aspetta...

C'è una luce!

L'unica e fievole luce è quella che emana la pistola della mia amata.

La prendo in mano e ripenso a quanti morti ho purificato per lei, per me, per noi... per il nostro amore.

Ma niente la riporterà indietro.

E allora perché vai nel regno dei non morti? Credi di riportarla in vita? Credi di vedere la luce laddove addensano le tenebre.

Lei vivrà sempre in me.

Mi scopro il busto. Lascio cadere la mia veste macchiata di dolore e mi tocco la ferita...

Quella piaga.

Quella che mi lasciò il demoniaco carceriere quando ha rapito lei.

Non mi è mai più guarita.

La ferita del mio cuore.

Con la mano prendo un po' d'acqua dal mare e cerco di lenire il dolore della ferita aperta come il primo giorno.

Ma appena metto un dito in acqua, una tenebra cerca di rovesciarmi nel mare dell'ignoto.

Tiro con tutte le mie forze, mi aiuto con l'altro braccio ma niente da fare. Così afferro la pistola di Senna e con un colpo dritto al mare mi libero la mano e posso finalmente rifiatare.

Mi sporgo nell'acqua. Osservo attentamente. Per un istante posso vedere il mio riflesso.

Mi faccio luce con la pistola di Senna.

Mi specchio nell'acqua.

Vedo lei, Senna. Proprio dove dovrei essere io. Lei c'è, è qui!

La guardo meglio.

Piange, è triste, è sciupata.

Mi parla... sento che mi parla, con singhiozzi e lacrime che le rigano il bel viso.

Parla molto piano, a voce rotta dal pianto... ma riesco a udirla.

"Segui il tuo cuore e io sarò sempre con te".

"Non cedere all'odio".

"Purifica Thresh e tutti i non morti delle Isole dell'ombra. Non cercare di distruggerli o diventerai come loro, e allora sì che ti perderò per sempre."

Proprio come diceva un vecchio saggio: il mare racchiude i più profondi sentimenti dell'anima.

E ora che ti ho parlato, amore mio, vedo la luce all'orizzonte.

Ecco: la meta del mio viaggio è vicina!

Laggiù dove tutto tace e tutto grida.

Laggiù dove tutto si distrugge e tutto si rigenera.

Laggiù dove si va nella città dolente.

Laggiù dove si va nell'eterno dolore.

Laggiù dove si va tra la perduta gente.

Laggiù anima mia tu sei.

E io sarò con te, sempre.




   
 
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