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Autore: Fonissa    22/04/2018    0 recensioni
E' da dodici anni che gli dei nascondono un grosso segreto.
Per un loro desiderio sono nati due bambini, troppo potenti per crescere tra i mortali e accuditi dagli dei stessi sul monte Olimpo.
Tra giochi e litigi, Zeus, Era, Poseidone, Ade, Demetra, Estia, Atena, Apollo, Artemide, Afrodite, Ares, Ermes, Dionisio ed Efesto si dovranno aiutare tra di loro per crescere al meglio i due piccoli e far si che non siano presi di mira da nessuno.
Genere: Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Marzo era il mese di Afrodite. Questa, per i primi due anni, si limitò a lanciare un'occhiata alla culla, sorridere ai bambini, per poi chiedere alle sue ancelle di occuparsene. Quando erano calmi e tranquilli ci giocava un pò, gli comprava abiti costosi per neonati, poi appena iniziavano a piangere si allontanava, andando a osservare qualche guaio amoroso tra i mortali che lei stessa aveva creato o qualche sfilata di moda. 
Ma ovviamente, ciò non poteva durare per sempre, non con due bambini iperattivi che sentivano il bisogno di un genitore. 

Afrodite: forse le sfilate possono essere divertenti.
Quando i gemelli ebbero compiuto tre anni, riuscirono a convincere le servitrici a portarli da Afrodite. Non era stato molto difficile, bastò dire:"Mamma Afrodite!" e subito le ancelle si mossero verso la dea con i bambini in braccio. Afrodite li guardò alzando un sopracciglio, seccata.

"Perché siete qui?" chiese.

"Ehm... Io non lo so -rispose l'ancella che aveva in braccio Sophia- hanno detto il vostro nome, signora, e il mio corpo si è mosso da solo." 

La dea sbattè le palpebre piene di ombretto, confusa, per poi realizzare. I gemelli avevano la lingua ammaliatrice, gliela aveva data lei stessa. Le avrebbe potuto rimandare indietro anche mille volte, le servitrici le si sarebbero sempre ripresentate con i gemelli su ordine di questi. Sospirò, prendendo i bambini in braccio e osservandoli come se fossero dei piccoli animaletti carini. 

"E va bene, me ne occuperò io. Quanto sarà difficile, in fondo li ho portati io in grembo, no?"

Le ragazza annuirono poco convinte, per poi congedarsi.

Afrodite posò a terra i due, guardandoli sorridendo.

"Allora piccoli, la mamma deve andare a una grande sfilata a Parigi, voi ve ne resterete qui buoni, vero?"

"No." risposero in coro i due, sorridendo a loro volta.

Afrodite alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia.

"Allora facciamo così: voi rimarrete qui tranquilli fino a quando non torno."

"Vogliamo venire con te."

Afrodite si sorprese non poco quando Sophia e Tolma usarono la lingua ammaliatrice su di lei, in coro tra l'altro. Ovviamente non aveva nessun effetto su di lei, o quasi. Non seppe mai se era per arrendevolezza, o veramente il potere dei due aveva avuto qualche effetto, ma si convinse a portarseli dietro. 

In un attimo erano tutti e tre vestiti eleganti, seduti in prima fila a una sfilata di alta moda in Francia. Perlomeno, i gemelli stettero buoni... Almeno per i primi minuti, ma poi ovviamente iniziarono ad annoiarsi. Si agitarono sulle loro sedie in velluto, alzandosi in piedi e urlando quanto si annoiavano. Vani furono i tentativi di Afrodite di calmarli. Dopo un pò, Sophia si era stancata anche di dare fastidio, e di sentirsi tutti quegli adulti in giacca e cravatta che le facevano segno di fare silenzio. Guardò una delle modelle che stava elegantemente camminando nel suo abito azzurro, sorridendo.

"Fai una capriola." disse, e in pochi instanti, la ragazza eseguì una perfetta acrobazia sui suoi tacchi dodici. Afrodite guardò la scena a occhi spalancati, per poi spostare lo sguardo sui bambini che stavano morendo dal ridere.

"Okay, vi siete divertiti, ma adesso basta."

Peccato che appena uscì uno dei modelli, fu il turno di Tolma.

"Balla." 

Il modello iniziò a eseguire piroette da ballerina classica, alternate con mosse di hip hop, nel suo abito in giacca e cravatta. A quel punto, anche la Dea dell'amore scoppiò a ridere.

"Scommetto che questo ingegno è colpa di Atena -disse, con le lacrime agli occhi- va bene, per questa volta ve lo concedo. Fate quello che volete, ma che sia l'ultima volta." 

Afrodite non disse mai a nessuno quanto si divertì quella sera, né tantomeno che si ritrovò anche lei a dare stupidi ordini ai modelli e alle modelle solo per farsi qualche risata. 

  
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