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Autore: MarDC    23/04/2018    0 recensioni
Faith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non inizia a provare qualcosa oltre l'amicizia verso Faith, così, quest'ultima si troverà a faccia a faccia con sentimenti sempre più complessi e discordi tra loro.
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Tratto dal capitolo 5
- È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.
Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore di aspetto è gentile, ma poi, quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno. -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Respirare.

È un'azione che siamo soliti fare da quando usciamo dalla pancia della mamma, non ci diamo molto peso quando passiamo le nostre giornate ameno che non ci sia qualcosa che ce lo impedisce. 

Respirare è ciò che a volte non riesco a fare, è un'azione che non riesco a regolare per la paura di avere un attacco di panico. E quando succede, l'unica cosa alla quale penso è che forse è arrivata la mia ora, l'ora di andare tra le braccia di mia mamma.

"Faith, guardami!" 

Sento urlare senza concentrarmi sulla fonte perché nessuna di quelle voci sono importanti per me, perché nessuna di quelle voci saranno in grado di farmi reagire. Forse questo è il motivo per la quale mi sto allontanando poco a poco dai miei cari. Ma per quanto la mia idea di lasciarmi andare sia desiderabile, il bruciore dei miei polmoni e del mio petto me lo impediscono. Questo mi ricorda che potrei provare tanti altri sentimenti che possono farmi sentire bene, amata come quando mi trovo a ridere con JJ, o quando mi trovo protetta tra le braccia di mia nonna. Le persone per le quali potrei restare sono poche, ma l'amore che provo per loro è più grande del desiderio di andare via per non soffrire più. 

Per questo ora mi trovo con le mani sul mio collo, come se agire in questo modo potesse farmi inalare dell'aria.

"Guardami, principessa."

Principessa.

Mi concentro su quella parola e sulla persona che lo ha pronunciato, immaginando che sia il ragazzo che vuole rendermi libera dalle mie catene interne. Sento una sua carezza sul mio viso, provo a cercare un po' di conforto in quel tocco, ma non ci riesco perché la mia pelle non brucia come quando è JJ a farlo. Innaspo, porto lo sguardo in qualsiasi punto della stanza in cui mi trovo per cercare quegli occhi grigi che mi rassicurano ogni volta che sento di non farcela.

"Idiota, così la confondi di più! Levati."

Delle mani piccole quanto le mie prendono il mio viso per portare a guardare i suoi occhi color nocciola. 

"Faith, lui non è qui, ma segui la mia voce, prova a respirare come me ok?"
Annuisco o almeno cerco di farlo e seguo i movimenti del suo diaframma e dell sua bocca quando libera l'aria. Provo ad eseguire i suoi movimenti come quando la mamma o il papà ti insegnano a camminare per la prima volta tenendoti dalle manine. Ci provo ma inciampo e mi agito ancora di più quando sento la voce di qualcuno urlare.

"Toni portala di sopra, la ragazza che ha picchiato Faith sta chiamando la polizia." 

Il viso di April si contrae e smette di guidarmi, sposta lo sguardo su Antoine il quale le dice di continuare ad aiutarmi e l'attenzione della ragazza torna su di me, sorridendomi dolcemente.

"Concentrati su di me, Faith. Ignora tutto il resto e immagina il luogo in cui ti senti al sicuro." 

Provo a chiudere gli occhi per focalizzarmi di più, ma è peggio e lei mi accarezza il viso come fece prima Toni. 

"Prova a pensare che questa sia una carezza della tua ancora. Prova a pensare che al posto mio ci sia lui qui." 

Porto la mia mente al giorno in cui JJ mi disse, pensando che io non lo ascoltassi, di essere innamorato di me. Per quanto quelle parole mi possano aver spaventata, ora come ora sono le uniche parole che riescono a placare un po' la paura del mio restare da sola. 
Provo a far ricordare il mio corpo i suoi abbracci, provo a sentire la sensazione di calore che trasmette al mio corpo freddo. E quel conforto e quel senso di sicurezza che sento in quei momenti, iniziano ad irradiarsi ora su di me, facendo in modo che un po' d'aria entrino nei miei polmoni.
Mi lascio andare del tutto nei momenti felici e tranquilli passati con lui e alla sua voce, soprattutto quando usa quel sostantivo che permetto solo a lui di pronunciare dopo la morte di mia mamma. 
Un sorriso pieno di dolore e di amore si impossessa delle mie labbra e quel piccolo movimento, mi permette di respirare del tutto fino a far sparire quel bruciore insopportabile nei polmoni. 

April mi abbraccia, lasciandomi spiazzata e non ho neanche il tempo di ricambiare e ringraziarla perché vengo presa in braccio da Toni che mi porta verso le scale per andare in camera di Logan. Restiamo lì in silenzio in compagnia della rossa per quasi un'ora fino a quando il francese, annoiato, si alza dal letto per andare a vedere se di sotto si sono calmati. 

"Antoine lo ha chiamato." 

April rompe il silenzio che si stava prolungando, mi giro verso di lei e capisco di chi parla quando la guardo. Sbuffo e cerco il pacchetto di sigarette dentro la tasca della giacca. 
Per quanto mi abbia aiutata pensare a lui nel mio momento di crisi, penso che in questo momento non sarei in grado di guardarlo in faccia. Non dopo aver sentito qualcosa smuoversi nel mio cuore quando provavo a sentire il calore delle sue labbra sulle mie.

"Per quanto voi possiate aiutarvi a vicenda, penso che se non chiedete aiuto ad una terza persona ci metterete poco a distruggervi ed uno di voi due ne uscirà più ferito dell'altro." 

Le sorrido tenendo la sigaretta tra le labbra e portando l'accendino all'altezza della mia bocca. Vedo nascere la piccola fiamma e inspiro per sentire il fumo e accendere quella piccola arma mortale. Libero i polmoni dall'invasione nociva di poco fa e accendo di nuovo l'accendino.

"La vedi? È bella vero? I suoi colori per quanto possano essere comuni, ti ammaliano e ti attirano. E per quanto tu sappia che toccandola, ti farà del male, a volte la sfidi e porti la tua mano o le tue dita a contatto con essa. E cosa senti? Male, che può essere definita tale solo se ti soffermi a pensare che sarà sempre così, ma potrebbe anche essere un male piacevole. Ecco questo è quello che c'è tra me e lui, stiamo insieme in un bellissimo inferno ed è così solo perché siamo noi a renderlo in quel modo."

"Vorrei solo che ne usciste salvi insieme dal vostro inferno." 
Le sue parole mi portano a sorriderle con affetto. Lei si alza in piedi e mi abbraccia prima di lasciarmi sola in camera. 

Ho il tempo di finire tranquillamente la sigaretta che appena butto, la porta si spalanca ed entrano Antoine, Tyler e Logan con in mano dei bicchieri di plastica e delle bottiglie di alcol. La testa riccioluta di April non si fa viva e capisco la sua decisione di andare via da questo posto di anime perse. 

"Come stai, fiorellino?" Tyler mi affianca offrendomi la sua bottiglia di vodka liscia che prendo, ignorando la sua domanda. Bevo un po' del contenuto liquido che brucia piacevolmente la mia gola. 

"Vacci piano, Faith." 
La voce paternale di Antoine fa ridere i due fratelli, lo guardo inarcando un sopracciglio chiedendogli con lo sguardo se è serio. 
"Non vorrei averti sulla coscienza e soprattutto non vorrei essere riempito di botte dal tuo ragazzo." 

"Ragazzo?" Domandano all'unisono Tyler e Logan, quest'ultimo con uno strano luccichio negli occhi che però muore non appena il francese pronuncia il nome di JJ. La voce di quest'ultimo viene sentita da tutti, facendo calare di nuovo il silenzio e portando Tyler a sedersi per terra affianco al fratello e ad Antoine. Rido per la sua codardia e mi giro a guardare il cielo. Meccanicamente porto un'altra sigaretta, un po' modificata, tra le labbra per calmare un po' le emozioni che sto provando. 

Passano alcuni minuti e dopo sento il suo sguardo, e anche un'altro famigliare, puntati sulla mia schiena. Il tossire di uno dei due mi fa girare e incrociare lo sguardo di William mi sorprende, trasmettendomi anche un po' di tranquillità per non nascondergli più questo lato della mia vita.

Capire che cosa passa nei suoi occhi è difficile, l'unica cosa di cui sono certa è che sento di aver perso anche lui. 

***
Speravo che un giorno JJ e William andassero d'accordo, ma avrei preferito che questo accadesse in altre circostanze e non ora. Entrambi adirati che mi fulminano con il loro sguardo. Nessuno dei due ha ancora osato spicciare una parola, solo grugniti sono usciti dalle loro labbra semichiuse. Il più grande picchietta il piede sul pavimento e il più piccolo si passa in continuazione le mani sui suoi poveri capelli. 
So di averla combinata grossa, ma non chiederò scusa e non cercherò di giustificarmi perché avevo bisogno di allontanare i sentimenti che queste due persone hanno fatto riemergere, portandosi dietro anche sofferenza. 

"Volete dirmi qualcosa o dobbiamo stare qui a fissarci fino a quando non si fa giorno?" 

I due fermano i loro movimenti di nervosismo, JJ non sa se ridere o iniziare ad urlare, invece Will è rimasto serio, senza muovere un muscolo facciale che possa tradire ciò che prova. 
Si muove sulla poltrona, cercando una posizione comoda e quando vedo che si ferma posando le braccia sui braccioli, mi preparo a ricevere le parole che mi dirà.

"Non ti sapevo così stupida." 

Le sue parole escono taglienti, sia io che JJ restiamo a bocca aperta a guardarlo. Da quelle labbra che ho sempre bramato, sono sempre uscite parole dolci, parole di conforto, parole che non mi hanno mai ferito volutamente. Mi ci vuole qualche minuto per rispondergli e anche se vorrei ferirlo così come lui lo ha fatto, non ci riesco. 

"Tu non capisci niente." 
Solo questo riesco formulare abbassando lo sguardo, non riuscendo a reggere i suoi occhi fulminei.

"Mi sembra di aver provato a capirti per anni, Faith. In passato ti ho lasciata fare quello che volevi, pensavo che avessi bisogno di sfuggire un po' dalla dura realtà che stavi affrontando." 

Corrugo la fronte, confusa dalle sue parole. Prima che possa chiedere spiegazioni, lui inizia a spiegare.

"Quello che provavo verso JJ non era solo gelosia, sapevo che lui apparteneva al gruppetto che frequentavi e speravo con tutto me stesso che tu fossi un po' più intelligente da non ricascarci più. Non è vero che tuo padre non si è mai preoccupato per te, Faith, lui è sempre stato al corrente di tutto."

  
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